Una buona parte di noi si sarà certamente chiesta in molte occasioni
quale fosse il senso dell'esistenza. Intimamente lo sappiamo bene, anche
se riconosciamo in noi questa esigenza, questo compito, generalmente
solo quando la pressione interiore si fa insopportabile. A qualcuno
potrà sembrare una visione ardita, ma in realtà siamo tutti angeli
"travestiti" da uomini che, privati della memoria, abitano un mondo 3D
scandito da un tempo lineare, con l'unico scopo di evolvere. Abbiamo
dimenticato la nostra vera natura, l'eternità e l'amore in cui eravamo
immersi prima di nascere su questo pianeta e tutti gli incredibili
poteri che derivano da una tale condizione. Lo abbiamo fatto di
proposito, seguendo un preciso accordo affinchè potessimo vivere e
interagire in un sistema tridimensionale, caratterizzato dalla dualità e
dal libero arbitrio. Lo abbiamo fatto per sperimentare un'importante
"lezione", per sviluppare delle potenzialità su questo piano fisico in
sintonia con le leggi divine, per esprimere i nostri talenti all'interno
di un determinato spazio-tempo e "annullare" il bagaglio karmico
acquisito probabilmente in centinaia di esperienze pregresse. La nostra
vera essenza appartiene all'altro lato del Velo, dove tutto è Uno, dove
non governano leggi fisiche. Riunirci un giorno alla sorgente
originaria, tornare a Casa con una coscienza arricchita, raffinata, è il
nostro vero intento. Non siamo qui solo per consumare beni di qualità
variabile o subire i limiti imposti da qualcun'altro, ma per essere
opportunamente sollecitati dagli stimoli che ci offre l'ambiente, la
vita che ci siamo programmati per adempiere al nostro impegno.
Similmente a degli enzimi, trasformiamo e vivifichiamo noi stessi e
questo spazio aderendo all'impulso fondamentale dell'Universo: il
perfezionamento!
Evolvere non è cosa facile e indolore, soprattutto in un epoca come
quella attuale, ma se oggi siamo qui è perchè lo abbiamo meticolosamente
scelto, è perchè sappiamo di esserne capaci. Elevare il nostro spirito,
la nostra frequenza, comporta l'abbandono di tutte quelle inutili
"zavorre", dogmi e abitudini impartite fin dall'infanzia, che ci
ancorano alle vibrazioni inferiori. Come un umido cappotto, logoro e
ammuffito, questo tipo di vibrazioni appesantiscono il nostro essere.
Dobbiamo necessariamente cambiare abito, alleggerire il vestiario,
mutare pelle, prima che giunga la tanto attesa "estate dell'anima", la
fine di questa era, che ci proietterà verso un nuovo paradigma. E' il
compito di tutti. L'evoluzione è una co-creazione.
La consapevolezza è il principale strumento per evolvere, la via maestra
da seguire, il presupposto essenziale. Essere consapevoli nell'
"adesso", nel "qui e ora", ci consente di creare intenzionalmente il
nostro futuro e di lasciare andare il passato, permettendoci di
riesaminare le nostre credenze. Credenze che si riplasmeranno per
effetto della nuova prospettiva acquisita. L'intenzione consapevole
unita all'immaginazione creativa e al giusto approccio emotivo possono
produrre effetti incredibili nella vita di chiunque. Sono i precetti
della Legge dell'Attrazione, i passi fondamentali per conseguire
l'evoluzione personale. Riconoscere e saper utilizzare questa sottile
magia, ci gratifica, ci da la forza per superare ogni problema, poiché
non ci sentiamo più in balia degli eventi, ma padroni della nostra vita,
coscienti di una parte del nostro potere.
Così come esiste un'evoluzione personale, ne esiste una collettiva, un
insieme compatto di energie consapevoli attivate da uno scopo comune. Un
numero sufficiente di esseri concentrati sul medesimo obiettivo,
sull'apprendimento della stessa capacità, genera un'influenza che si
diffonde istantaneamente in tutta la dimensione di appartenenza.
Raggiunto il quorum, lo scatto evolutivo della specie non è altro che
un'inevitabile conseguenza energetica. Esiste una storia che spiega
tutto ciò in maniera meno complessa di quanto possa fare la fisica
quantistica con il principio della "non località" e il rapporto tra
energia e materia, una metafora appropriata a questi tempi conclusivi:
la teoria delle 100 scimmie
La scimmia giapponese Macaca fuscata (o macaco dalla faccia rossa), è
stata osservata allo stato selvaggio per un periodo di oltre 30 anni.
Nel 1952, sull'isola di Koshima, alcuni scienziati davano da mangiare
alle scimmie delle patate dolci sepolte nella sabbia. Alle scimmie
piaceva il gusto delle patate dolci, ma trovavano la sabbia assai
sgradevole. Un giorno una femmina di 18 mesi chiamata Imo scoprì che era
in grado di risolvere il problema lavando le patate in un ruscello
vicino. In seguito insegnò questo trucco a sua madre. Anche i suoi
compagni di gioco impararono a lavare le patate e lo insegnarono anche
alle loro madri. Questa innovazione culturale fu gradualmente accolta
dalle varie scimmie mentre gli scienziati le tenevano sotto
osservazione.
Tra il 1952 e il 1958 tutte le scimmie giovani impararono a lavare le
patate dolci per renderle più appetitose. Solamente gli adulti che
imitarono i loro figli appresero questo miglioramento sociale, gli altri
continuarono a mangiare le patate sporche di sabbia. Poi accadde
qualcosa di veramente notevole. Possiamo dire che nell'autunno del 1958
vi era un certo numero di scimmie sull'isola di Koshima che aveva
imparato a lavare le patate, non si conosce il numero esatto. Supponiamo
che un dato giorno, quando il sole sorse all'orizzonte, le scimmie che
avevano imparato a lavare le loro patate fossero 99. Supponiamo inoltre
che proprio quella mattina, la centesima scimmia imparò a lavare patate.
A quel punto accadde una cosa molto interessante! Alla sera di quel
giorno praticamente tutte le scimmie sull'isola avevano preso
l'abitudine di lavare le patate dolci prima di mangiarle. L'energia
aggiunta di questa centesima scimmia aprì in qualche modo un varco
ideologico! La cosa più sorprendente, osservata da questi scienziati, fu
il fatto che l'abitudine di lavare le patate dolci attraversò, in
seguito, il mare. Infatti colonie intere di scimmie sulle altre isole ed
anche gruppi di scimmie a Takasakiyama cominciarono a lavare le loro
patate dolci!
E’ come se arrivare al punto di massa critica (idealmente 100 in questo
caso) avesse instillato in tutte le scimmie una nuova coscenza comune.
Sembra perciò che, quando viene superato, un certo numero critico di
elementi raggiunge una nuova consapevolezza e la medesima viene passata
da una mente all'altra. Sebbene il numero critico possa variare, il
Fenomeno delle Cento Scimmie indica che quando vi sono poche persone che
conoscono qualcosa di nuovo, questo nuovo concetto rimane di loro
esclusiva proprietà. Ma se a loro si aggiunge anche una persona in più,
raggiungendo il numero critico, si crea una idea così potente da poter
entrare nella consapevolezza di quasi tutti i membri di quel gruppo!
Forse adesso è più facile intuire perchè siamo sottoposti a certi
bombardamenti mediatici, perchè siamo indotti a pensieri separatisti,
perchè la nostra opinione è un'energia così preziosa per qualcuno che ha
interesse a fuorviare gli animi e custodire "delicati" segreti. Sapere è
potere ma anche libertà! Attributi che appartengono a tutti gli uomini,
non solo ad una minoranza "eletta". Per evolvere e compiere con la
giusta preparazione il grande salto che comunque ci attende, dobbiamo
necessariamente sgretolare tutto ciò che non porta alla verità e
apprendere chi realmente siamo, ritrovare il nostro centro.
Abbandonare le false convinzioni, perdonare a noi stessi e agli altri,
essere ispirati, guardare con occhi limpidi la vita e scorgere il
disegno nel quale ci stiamo muovendo, sono tutte cose che derivano da
una grande consapevolezza. Uno stato consapevole si raggiunge con
costanza e fiducia, amando prima di tutto se stessi, calmando la mente
con pratiche meditative e coltivando un sano distacco da tutto ciò che
può importunare la crescita interiore. Maggiore è la consapevolezza,
maggiore sarà la sicurezza e la capacità di discernimento nella nostra
esperienza. Potremo così finalmente accedere a noi stessi, connettendoci
fino a sentire la necessità di salire un altro gradino ancora,
contribuendo così a raggiungere quella massa critica che farà la
differenza.
«Come il mio partner insegna, per una creatura cresciuta nelle 3D è
molto difficile comprendere l’interdimensionalità. Vorrei definire le
vostre caratteristiche interdimensionali. Tu sei un angelo. Lo sei
sempre stato e sempre lo sarai. Sei temporaneamente su questo pianeta
come forma fisica 3D e questa parte di te è Umana. Ora, tu pensi che la
totalità del tuo intelletto sia con te, vero? Non lo è. Qui ce n’è solo
una parte. Il resto è tenuto nascosto, ma sempre collegato e
disponibile. Tu sei con te stesso in uno stato quantico e il resto di te
è da qualche altra parte. E’ stata fatta una domanda: “Si riesce a fare
una prodezza che sembra da circo? E’ possibile essere in due posti
contemporaneamente?” Vi dirò che, invece, potete essere in molti luoghi
nello stesso tempo, e tutti voi lo siete.
Ma, prima, lasciatemi dire da chi dipende: è la coscienza di colui
che è qui in forma Umana. Voi non avete multipli di cervello, ma avete
multipli frammenti interdimensionali… centinaia di questi, per alcuni di
voi. Ve ne illustrerò uno che conoscete. E’ chiamato il Sé Superiore.
Questo è quello più vicino al Sé-Umano, che qualcuno di voi ha osato
chiamare il sé inferiore (ma non lo è). E’ così che pensate di voi
stessi, non è vero? Io chiamerò questa parte fisica, il divino sé Umano.
Questi è quello che anela a collegarsi con il Sé Superiore. E questo,
amici miei, è lo scopo della vostra vita».
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