giovedì 11 luglio 2013

Il pistolero di Hollywood

Elicotteri neri, basi sotterranee, armi laser e la morte misteriosa dello sceneggiatore di Schwazenegger…
 devore7Mentre passava le ore piccole della notte californiana, Gary Devore insisteva con sua moglie Wendy: “Sto pompando adrenalina pura“. “Questa non era una normale telefonata… sentivo che mi stava avvertendo“, Wendy ricordò più tardi. “Ti amo“, gli aveva detto, attendendo. “Ci vediamo dopo” Gary borbottò. E’ stata l’ultima volta che Wendy Oates-Devore parlò con suo marito, lo sceneggiatore 55enne di Hollywood che aveva lavorato a dei progetti importanti con star del calibro di Kurt Russell, Christopher Walken e Arnold Schwarzenegger.
 
Sembrava fosse stato inghiottito dall’autostrada del deserto. Gary era di ritorno dalla residenza dall’amica attrice Marsha Mason, del New Mexico, dove aveva appena terminato una sceneggiatura che, aveva detto alla moglie, sarebbe stata la sceneggiatura del film più duramente anti-hollywoodiano che avrebbe mai visto. Un anno dopo, nell’estate del 1998, la sua auto fu trovata immersa in un acquedotto aperto da una squadra di polizia, a seguito della soffiata di un ‘investigatore dilettante’. All’interno del veicolo, legato dalla cintura sul sedile anteriore e in abiti da cowboy, c’era il cadavere scheletrico di Gary.

Il Californian Highway Patrol ha scritto una relazione di 158 pagine che dichiarava l’incidente: caso chiuso. E questo sarebbe stato… tranne per il fatto che molti di coloro che hanno conosciuto Gary Devore rimangono convinti che l’indagine ufficiale sia stata una messa in scena, che Gary sia stato assassinato, e che lo stesso governo statunitense ha cercato di eliminare le sue impronte digitali dal caso.


Gli script di Gary, un remake del film del 1949 The Big Steal, doveva essere un thriller d’azione ambientato sullo sfondo dell’invasione di Panama del 1989 da parte degli Stati Uniti e della caduta del suo dittatore, l’ex asset della CIA Manuel Noriega. Doveva essere il debutto alla regia di Gary e le aspettative erano alte. Gary era assistito, nelle sue ricerche, dal suo vecchio amico Charles ‘Chase’ Brandon, veterano agente della CIA, primo cugino di Tommy Lee Jones e anche nuovo volto pubblico dell’agenzia a Hollywood e, secondo il pubblicista di Gary, Michael Sands, “il vero Jack Bauer” riferendosi alla fiction del super-agente della serie televisiva 24.
 
Tuttavia, la sceneggiatura era acutamente critica verso la politica estera statunitense, presentando l’immagine di un Paese devastato dai militari USA e in cui servizi segreti dell’esercito degli Stati Uniti organizzavano il furto dei narcodollari di Noriega. Una prima bozza ottenuta dagli autori traccia i lineamenti dei suoi principali personaggi come: “Merda, abbiamo davvero cacciato nella merda questo piccolo Paese, solo per avere un solo uomo (Noriega). E’ imbarazzante.”, “avviando una guerra non puoi perdertene i vantaggi per della morale” e “una piccola zuffa amichevole per dare lustro alla tua squadra“.

L’uomo che non c’era
La spiegazione ufficiale quale ‘incidente’ della morte di Gary è sicuramente creativa, se non altro. Secondo i calcoli della polizia, per finire nell’acquedotto, Gary avrebbe dovuto guidare spingendosi oltre i 110 chilometri all’ora e senza fari, che sarebbero stati deliberatamente spenti, ha rivelato l’inchiesta, contromano per 3,2 km in una strada principale, inosservato e attraversando il solo buco nel guardrail stradale, largo solo 5 metri; il tutto senza causare alcun danno al guardrail o all’auto. “Evel Knievel,* nella sua serata migliore, non avrebbe potuto farlo“, sbuffa l’investigatore privato di Hollywood Don Crutchfield.

Ufficialmente, il relitto è stato scoperto in seguito ad alcune soffiate di uno specialista di assicurazioni sugli incidenti del colosso aerospaziale Lockheed-Martin. L’ex-moglie di Gary, e Babylon a 5 stelle, Claudia Christian scoprì delle circostanze sospette dicendoci via e-mail: “I miei amici (uno dei quali è un ex-marine) usarono attrezzature a infrarossi nell’acquedotto dove fu trovato, giorni dopo la sua scomparsa, e non trovarono nulla… quindi erano convinti che la sua auto e il corpo siano stati messi lì.”

Un certo numero di cose mancavano dall’auto di Gary, il computer portatile contenente The Big Steal, la pistola e le munizioni che portava sempre con sé nei lunghi viaggi… e le sue mani. In seguito alle proteste di Wendy, la polizia ha scoperto le ossa delle mani sul sedile posteriore e nel limo sul fondo della vettura, ma nessuno di loro includeva il mignolo deforme di Gary, che avrebbe confermato l’identità del corpo. Ancora insoddisfatta, Wendy ha commissionato una seconda autopsia al dottor David Posey (coadiuvato dal dottor Robert Byrd), ma lei sostiene che la loro relazione non è mai stato compilata e da allora si trova in uno stato di limbo, incerta anche se il corpo fosse quello del marito.

Abbiamo ottenuto una copia della relazione di Posey, la quale afferma che il corpo fosse in effetti di Gary Devore. Inoltre confermava le sorprendenti voci che le ossa della mano fornite dalle autorità avessero più di duecento anni. Che cosa implicano queste mani così vecchie? Una castroneria dell’ufficio del primo coroner? Una tattica della polizia per alleggerire i pensieri di una vedova in lutto? O segni di un assassinio professionale? Posey è d’accordo con il verdetto originale, che l’esatta causa della morte è “indeterminata”, ma con un addendum agghiacciante: “omicidio”.

Bad company
La scoperta del veicolo di Gary è stata caratterizzata da un altro sinistro momento, la presenza di un misterioso elicottero nero senza segni. L’episodio è stato ricordato da Mike Burridge, allora responsabile dell’informazione pubblica per il dipartimento dello Sceriffo di Santa Barbara: “Mentre stavamo concludendo per il pomeriggio, ero in piedi accanto al cameraman di una rete nazionale (CNN) che mi diede un colpetto sulla spalla, e disse: ‘Hei, è il vostro elicottero?’” Burridge guardò per vedere l’elicottero che si avvicinava, “molto velocemente, quasi come se stesse seguendo il percorso dell’acquedotto, e molto basso”. “Non è nostro“, disse Burridge, “è vostro?“No”, rispose il cameraman, “non abbiamo un elicottero del genere“. Burridge poté vedere “qualcuno nei sedili posteriori che stava facendo delle riprese“, e suggerì al cameraman di rispondere nello stesso modo. Tuttavia, “non appena ha messo la telecamera sul cavalletto, puntandoglielo e iniziò a registrare, l’elicottero decollò via. (Il cameraman) mi ha detto che quando ha guardato, non ha visto segni, non c’era il numero di coda, nessun codice, tutti quelli dentro l’elicottero indossavano abiti scuri, era completamente nero. Ho potuto vedere la maggior parte di ciò a occhio nudo, era così vicino… ciò mi ha insospettito, ovviamente, su… chi ci fosse in quel velivolo.”

Ancora più strano, il giorno dopo Burridge ricevette telefonate indesiderate da un uomo di nome ‘Anderson’, che si identificava come un Air Force Public Information Officer. Secondo Burridge, “Anderson ha detto che loro (l’US Air Force) ricevevano molte interferenze radio dall’area esterna (all’Edwards Air Force Base)… così mandarono una troupe per un controllo.” Così è stata spiegata la presenza del misterioso elicottero. Poco dopo, tuttavia, un’agenzia stampa apprese dell’incidente e decise di chiamare il numero che ‘Anderson’ aveva dato a Burridge, ma il numero non esisteva. Perplesso, Burridge decise di indagare presso l’Air Force Public Information Office, che rispose: “No, non abbiamo mai sentito quel nome (Anderson), e non sappiamo di che cosa stia parlando.”

Questo non fu il solo vicolo cieco cui Burridge è incappato durante l’inchiesta su Devore. A ulteriore testimonianza, corroborata da Wendy e dai suoi amici,  spiega come ‘Chase’ Brandon della CIA si presentasse a casa di Wendy, pochi giorni dopo la scomparsa, e si chiudesse nell’ufficio di Gary. Un amico di Wendy era andato nella stanza per cercare un maglione e vide Brandon piegato sul computer di Gary. Poco dopo, scoprirono che il computer era stato congelato a tempo indeterminato e che, quindi, era svanita l’intera ricerca di Gary e le versioni precedenti di The Big Steal. Preoccupato per le azioni di Brandon, Burridge decise di porgli alcune domande. Tuttavia, il dipartimento dello Sceriffo “ebbe un periodo molto difficile nel comunicare con quella persona (Brandon), al punto che oggi si rifiuta di rispondere alle nostre telefonate e alle nostre lettere“. Nell’esasperazione, Burridge chiese aiuto all’FBI, che  accettò d’interrogare Brandon, sorprendentemente, presso la sede centrale della CIA a Langley, in Virginia, sugli eventi che ebbero luogo nella casa di Wendy. L’FBI riferì a Burridge che non vi era alcuna necessità di seguire questa pista.

Cosa stava facendo Brandon a casa di Gary? Approfittava di un momento di calma per ricordare un vecchio amico, come ha spiegato Wendy? Conduceva una sua indagine sulla sparizione, memore forse che gli stretti familiari sono spesso i sospetti più probabili? O cercava delle informazioni sensibili che aveva fornito a Gary sulle attività della CIA a Panama?

Spy game
Secondo Wendy, Gary era “molto turbato” per la sua ricerca su Panama, soprattutto per i test sulle armi degli Stati Uniti e un presunto riciclaggio di denaro sporco. Una volta aveva detto che gli Stati Uniti avevano utilizzato armi laser illegali per tagliare in due un autobus pieno di civili panamensi che poi seppellirono in tombe anonime. Fino ad oggi, Wendy non può togliersi dalla testa il marito nel suo ufficio poco illuminato che, una sera, era stranamente curvo sulla sua scrivania, con la testa fra le mani: “Più in profondità si guarda, più sporca diventa la cosa“, aveva detto.

E’ ben noto che a Panama gli Stati Uniti sperimentarono tecnologie recenti come lo Stealth Fighter (caccia invisibile), l’elicottero d’attacco Apache e i missili laser-guidati. Ma esistono anche più testimonianze che descrivono l’uso, da parte del Pentagono, di armi sperimentali a fascio di particelle imbarcate su aeromobili militari. Il professore Cecilio Simon dell’Università di Panama descrive dei combattenti “letteralmente fusi con i loro fucili“, automobili ‘laserizzate’ e “dardi avvelenati che producono emorragie massicce“. L’ex ministro della Giustizia statunitense Ramsey Clark fu oltraggiato dall’”uso di armi sofisticate, semplicemente per testarle“, da parte del Pentagono. “Soprattutto, però“, disse Clark, “c’è stato un uso al di là di ogni necessità concepibile, solo per pura potenza di fuoco… solo un uso eccessivo della forza aldilà di ogni possibile giustificazione.”

Curiosamente, durante l’anno in cui Gary era dato disperso, tre uomini in abiti civili, ma con un ‘look militare’, si avvicinarono a Wendy di punto in bianco mentre stava uscendo da un esame di guida e dissero senza mezzi termini che il soggetto di Panama, essendo un “evento pericoloso e sporco”, era meglio evitarlo, prima di sparire bruscamente. Ricordando il fratello, la sorella di Gary, Judy dice: “Fin da quando era un ragazzino voleva essere, e sognava di diventare, un cowboy“. Ma l’immagine di Gary sedicente cowboy divenne più marcata con la sua mise in stile frontiera: sotto lo Stetson era davvero un duro, per non dire un donnaiolo. Ma chi era veramente Gary Devore, e qual è stata la vera natura del suo rapporto con la comunità d’intelligence degli Stati Uniti?

Wendy dice che una volta vide “strani simboli” sul computer del marito. Quando chiese cosa fossero, Gary rispose “codici di cifratura” ma, non essendo esperta in materia di computer, al momento non chiese altro. Claudia Christian fa una simile affermazione: “Mi ricordo quando eravamo sposati. Entrai nel suo ufficio senza preavviso e vide quello che sembrava essere scritto in cirillico sul suo computer. Era furioso con me per averlo disturbato (scoperto?)“. Pochi mesi dopo la scomparsa di Gary, Wendy ricevette la visita di un presunto dipendente, in pensione, della National Security Agency (NSA, l’agenzia di intelligence altamente segreta, specializzata nella intercettazione di comunicazioni e decifrazione delle informazioni crittografate. Gli espresse la sua opinione che la scomparsa di Gary fosse in qualche modo collegata con scandali sullo spionaggio ad alto livello, risalenti alla metà degli anni ’90, come la vendita di segreti di Stato alla Russia da parte di Aldrich Ames della CIA e di Robert Hanssen dell’FBI. Disse a Wendy: “Non uccidiamo mai i nostri“, ma espresse le sue preoccupazioni che Gary potesse essere caduto nelle mani di mafiosi russi legati ai servizi segreti degli Stati Uniti. Consigliò a Wendy di guardare più in profondità nel passato di Gary e, al momento del controllo delle finanze di suo marito, lei scoprì un milione di dollari in titoli di Stato nel fondo pensione. “Lo riceviamo tutti“, disse l’uomo della NSA, cripticamente. La NSA ci informa che Gary non ha lavorato per loro, ma si rifiuta di rilasciare tutte le informazioni d’intelligence che lo riguardano, citando una serie di leggi in materia di spionaggio, sicurezza e crittografia.

Stealth
Nei primi anni ’90, Gary si recò in una base militare nel deserto del Nevada, mentre lavorava su un film, poi abbandonato, chiamato Stealth, per conto del produttore Walter Mirisch. Wendy scoprì del viaggio di suo marito solo quando s’ imbatté, nella soffitta di casa, in una foto di Gary seduto su un aereo Stealth, dentro una struttura a ‘capannone tipo quonset’. Nella sua autobiografia, Mirisch afferma che fece un viaggio al Tonopah Test Range, nel deserto, in connessione con lo stesso film. La base, denominata anche Area 52, era nota per aver ospitato i Lockheed F-117 Nighthawk, utilizzati con grande efficacia nella guerra del 1991. Sembra probabile che il viaggio di Gary in Nevada sia stato anche nella base di Tonopah, sollevando ulteriori interrogativi sul suo livello di nulla osta di sicurezza.

A portarci ancora di più nella Twilight Zone è l’amica di Wendy, Karen Prisant Ellis, una sensitiva che aveva lavorato con la polizia in vari casi. Fu  tramite  Ellis, poco dopo la scomparsa di Gary, che Wendy fu contattata da un colombiano a cui faremo riferimento come ‘Carlos’. Dopo mesi senza alcun indizio, incuriosita e disperata, Wendy accettò di incontrarsi con Carlos, in presenza di Ellis, in un ritiro a Escondido. Lì, Wendy ascoltò Carlos che raccontargli di aver incontrato Gary mentre lavorava in un impianto sotterraneo gestito dall’azienda della difesa Rocketdyne, in cui i chip localizzatori venivano impiantati a ognuno dei lavoratori, nel muscolo pettorale destro. Carlos sostenne che era stato reclutato dalla CIA per via delle sue conoscenze sull’elettromagnetismo, e che aveva preso 10 anni per potersi sganciare dall’Agenzia, dopo aver rimosso illegalmente il suo chip. Carlos disse a Wendy che aveva visto il caso Devore in TV, e che stava morendo di cancro a causa della natura del suo lavoro alla Rocketdyne e che le voleva far sapere che  pensava che Gary fosse un uomo buono. “Molti tipi strani spuntarono dal nulla, all’epoca” spiega Wendy, “così non presi nota di Carlos. Ma l’uomo era chiaramente vicino alla morte… Perché un uomo che sta morendo trascorre i suoi ultimi giorni per raccontarmi, da perfetto sconosciuto, una storia falsa?

Una delle più grandi pubblicità della Rocketdyne, o piuttosto notorietà, è la   parziale fusione nucleare che si verificò presso la sede principale dell’impianto di Santa Susana, nel 1959, insieme a numerosi sversamenti tossici prima e dopo quel fatto. Uno studio finanziato dallo Stato ha stimato che l’incidente rilasciò fino a 300 volte più radiazioni dell’infausto incidente di Three-Mile Island e potrebbe aver scatenato almeno 260 casi di cancro tra i dipendenti della Rocketdyne. Se il malato di cancro Carlos aveva davvero lavorato alla Rocketdyne di California, quasi certamente avrebbe trascorso molto tempo presso l’impianto di Santa Susana. Carlos potrebbe essere stato tra quei contaminati?

In tema di basi sotterranee, l’auto di Gary fu scoperta nel cuore del complesso militare-industriale degli USA, l”Aerospace Valley‘ della California meridionale, così soprannominata dagli abitanti del luogo per i numerosi importanti impianti aerospaziali, militari e aziendali. Solo a 10 minuti di macchina dalla scena dell’incidente’ di Gary si trovano gli Skunk Works della Lockheed-Martin, luogo di nascita di U-2, SR-71 e F-117. A nord si estende la sensibile Edwards Air Force Base, a due passi da cui si trova il Denny’s Diner dove Gary mangiava durante i suoi ultimi movimenti noti. Fu nel parcheggio non controllato del ristorante, dove Wendy sospetta che il marito sia stato abbordato. All’estremo est della valle, la McDonnell-Douglas ha una base per ricerche elettromagnetiche, e ad ovest, presumibilmente tuffandosi per 42 livelli di profondità tra le colline dei Monti Tehachapi, siede l’impianto della Northrop, il misterioso ‘formicaio’ dove, secondo persone che sostengono di avervi lavorato, dei pattugliatori fluttuanti orbitano sui corridoi, tenendo sotto controllo i dipendenti, e dei campi di forza operano al posto delle porte.

Nemico dello Stato
Se c’è anche un briciolo di verità nelle storie che collegano Gary ai Black Project e all’NSA, e quindi che a dei motivi per ‘scomparire’, non lo si saprà mai sicuramente. Poi c’è la CIA. Quanto vicino era Gary all’Agenzia? Il suo rapporto con Brandon risale al 1986, quando Gary fu testimone di nozze di Tommy Lee Jones, e parlava con Brandon spesso per telefono, nelle settimane precedenti la sua scomparsa. Brandon disse al sito d’intrattenimento UGO.com: “Sono stato un funzionario dell’Agenzia per 30 anni, 25 anni sotto copertura… Non è un lavoro o una carriera. E’ uno stile di vita, una vita d’inganni. Devi uscire e procurarti informazioni e trovare persone che sono disposte a lavorare per te. Tu non sei un agente, ma un ufficiale che trova gli agenti per avere informazioni.” Era Gary una delle reclute di Brandon? Se è così, certamente non sarebbe stato il primo uomo dell’Agenzia a Hollywood (vedi “La CIA a Hollywood“). 

Ma i servizi segreti hanno davvero deciso la morte di uno sceneggiatore di film? Sarebbe altamente irregolare. E tuttavia, per l’Agenzia, con una presenza rafforzata di recente a Hollywood, The Big Steal di Gary Devore avrebbe rappresentato un improvviso e scomodo passaggio in questioni politiche per colpa di un cowboy con la reputazione di appoggiarsi alle sue pistole. Cosa avrebbe impedito a Gary dal spifferarlo alla stampa, durante la promozione di The Big Steal? E se il film fosse stato un successo del nuovo regista, allora che cosa potrebbe aver tentato di fare dopo? D’altra parte, forse è stato, come le autorità insistono, solo un terribile incidente. Forse Gary, dopo una corsa estenuante di 12 ore, aveva fatto una serie di decisioni temerarie (spegnendo i fari, guidando nel senso sbagliato dell’autostrada ad alta velocità). Forse, ma questa versione ufficiale degli eventi non potrà mai convincere coloro che hanno conosciuto bene Gary. “Penso che sia stato ucciso“, dice Claudia Christian. “Lui non si sarebbe mai addormentato sulla strada, era un autista da lunghe distanze, questo è quello che ha fatto pensando agli script… avrebbe guidato per giorni e giorni.”

La stampa locale e nazionale smise di fare domande quando la vettura di Gary fu scoperta. Pochi programmi televisivi hanno discusso il caso, anche se nulla è stato trasmesso circa il collegamento ai servizi segreti. Nel 2001, E! Entertainment trasmise un episodio su Gary nella serie Mysteries and Scandals, che incluse una discussione franca che proponeva la possibilità di un coinvolgimento della CIA. I registi dicono che la puntata fu ritirato prima dalla trasmissione all’ultimo momento. Abbiamo contattato l’allora capo di E! per una spiegazione, ma anche se inizialmente era aperto alla discussione,  bruscamente interruppe il contatto quando parlammo della CIA. Per quanto riguarda Wendy Oates-Devore, non ha mai creduto nelle teorie cospirative, ma la natura della scomparsa di Gary la perseguita. Fece innumerevoli domande ma non  ricevette risposte soddisfacenti. “Non voglio un finale alla Rashomon” dice riferendosi alle molteplici interpretazioni di ciò che è effettivamente emerge dal famoso film di Kurosawa. Purtroppo, nel caso di Gary Devore, un finale alla Rashomon è tutto quello che abbiamo poiché vi è una verità apparentemente ineluttabile, come lui stesso disse una volta: “Più si guarda in profondità, più la cosa è sporca.”


La CIA a Hollywood La CIA ha avuto una lunga storia a Hollywood. Nel corso degli anni ’50, l’asset della CIA, Luigi G. Luraschi, usò la sua posizione di capo della censura nei Paramount Studios per allineare il contenuto dei film agli ideali dell’Agenzia. Le scene che ritraevano gli Stati Uniti in cattiva luce furono tagliate; a film come ‘Mezzogiorno di fuoco’ (1952) fu impedito di ricevere certi riconoscimenti, e ‘negri’ ben vestiti venivano collocati in ambienti lussuosi, per suggerire che gli Stati Uniti non avessero un problema razziale. Al fine di domare o comunque sovvertire il loro contenuto, la CIA assisteva anche segretamente agli adattamenti del film di George Orwell, ’1984′ (1954) e ‘La fattoria degli animali‘ (1955), così come a The Quiet American di Graham Greene (1958).

1361577385 Alla metà degli anni ’90, l’Agenzia creò il suo ufficio di collegamento dell’intrattenimento, guidato da ‘Chase’ Brandon, presumibilmente nell’ambito del suo mandato più ‘aperto’. In verità, il ruolo della CIA a Hollywood rimane decisamente oscuro. Nel caso delle produzioni ‘assistite’ dalla CIA come Bad Company (2002), 24 (dal 2001) e Spy Game (2001), dove neanche isolati commenti provengono da chi si occupa dall’indicare ciò che accade sul set (anche se noi sappiamo che la CIA ha ritirato la sua approvazione a quest’ultimo). Altri sono meno timidi, come Alias (2001-06), con la star Jennifer Garner, che sembra un non retribuito annuncio di reclutamento per i suoi (di Garner, NdT) amici di Langley.

La CIA può anche avere usato l’intrattenimento per fini di guerra psicologica e per sviluppare degli scenari per il mondo reale, come la professoressa della Texas State University, Tricia Jenkins, ha appreso in una serie di interviste sensazionali per il suo libro di prossima pubblicazione ‘For Our Spies Only‘. Michael Frost Beckner, creatore della serie TV The Agency (2001-03), ricorda che Brandon gli telefonò per suggerirgli una trama che coinvolgeva la tecnologia d’identificazione biometrica. Quando Beckner interrogò Brandon sul realismo della storia, Brandon gli disse “mettilo da parte se l’abbiamo o no. Anche i terroristi guardano la TV. Li spaventerà.” Per un altro episodio, Brandon suggerì di utilizzare un drone Predator equipaggiato con missili Hellfire per uccidere un generale pakistano, chiedendo a Beckner di “vedere come va, come potrebbe funzionare“. Un mese dopo la trasmissione dell’episodio, la CIA assassinò un generale pakistano con missili Hellfire lanciati da un drone Predator.Io non sono un grande teorico della cospirazione“, dice Beckner, “ma non sembra sia stata l’unica sinergia, quella volta lì“.
*Famoso stuntman motociclista statunitense.

Matthew Alford e Robbie Graham, FT266, settembre 2010
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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