giovedì 11 luglio 2013

L'EVOLUZIONE E' STATA CARATTERIZZATA DA UN CLIMA SEMPRE PIU' FREDDO

 
Il mondo del Cretaceo terminò in modo catastrofico, ma quel che fa la differenza di quel periodo rispetto ad oggi non sono i dinosauri, alti quanto i piani di una casa oppure tanto l'estinzione, ma il fatto che in quel periodo le temperature del pianeta erano enormemente maggiori di quelle di oggi, nonostante i livelli di anidride carbonica fossero particolarmente bassi. 

Il fatto ancor più interessante fu che i periodi precedenti erano a loro volta ancora più caldi.

 
Durante l'ultima parte del Carbonifero, del Permiano e la prima metà del periodo Triassico, 250-320.000.000 di anni fa, la concentrazione di anidride carbonica era la metà di quello che è oggi, ma la temperatura era di 10 ° C superiore a quella attuale. L'ossigeno nell'atmosfera oscillato da 15 a 35% durante questo periodo

Dal Cretaceo all'Eocene 35-100,000,000 anni fa, la temperatura elevata è andato in declino con l'anidride carbonica.

La teoria che la concentrazione di anidride carbonica è correlata alla temperatura della superficie terrestre è quindi errato.

La crescita delle piante nel Carbonifero hanno causato una riduzione dell'ossigeno atmosferico e dell'anidride carbonica, formando la base per grandi depositi di piante morte e altri organismi.

 
Ora è interessante osservare che genere di mondo e di forme di vita esistevano durante il Cretaceo, meglio nota come Era dei Rettili.

 
Il tirannosauro (Tyrannosaurus rex Osborn, 1905) era un dinosauro vissuto nel Cretaceo superiore (Maastrichtiano, tra 70 e 65 milioni di anni fa) in America settentrionale. I tirannosauri erano dinosauri carnivori bipedi (teropodi) appartenenti all’ordine dei saurischi.  
Gli esemplari più grandi potevano raggiungere i 13 m di lunghezza e un peso di circa 7 tonnellate.
 
Il nome scientifico del tirannosauro si deve a Henry Fairfield Osborn e richiama in ambo le sue parti un'idea di dominio: Tyrannosaurus è la sintesi del greco τύραννος (týrannos: "signore, sovrano, tiranno") e σαῦρος (sâuros: "lucertola"); rex è il latino per "re".

Tra grandi e piccoli le specie dinosauri scoperte oggi si aggirano circa sulle 800, ma la stragrande maggioranza erano di dimensioni colossali, oltre che rettili.

Per comprendere che genere di clima potessero vivere questo genere di rettili è sufficiente trovare un paragone con le attuali lucertole.

 
Le lucertole sono rettili e come tutti i rettili sono animali a "sangue freddo". Non sono perciò dotati diun sistema proprio di termoregolazione della temperatura e per poter essere attive hanno bisogno di scaldarsi al sole.

Allo stesso modo non solo i dinosauri erano di grandi dimensioni ma anche le foreste, al punto da far sembrare quelle di oggi delle foreste di sterpaglia.

Non per niente ma i rettili erbivori e le loro dimensioni ci fanno comprendere l'enorme quantità di cibo necessario al loro organismo.

Tutto ciò ci evidenzia come il clima caldo e florido di quel periodo avesse favorito la crescita di piante di enormi dimensioni oltre che alle varie specie di rettili.

Quando il Cretaceo giunse alla fine però qualcosa mutò radicalmente, non solo le specie cambiarono insieme alla loro struttura ma anche le temperature del pianeta iniziarono a scendere.
I seguenti due grafici sono registrazioni climatiche basate su isotopi dell'ossigeno termometria di carote di sedimento dalle profondità dell'oceano da molte parti del mondo. 

Su entrambi i grafici, le temperature più fredde sono verso il fondo, e temperature più verso la parte superiore. 

Eventi di temperatura significativi sul primo grafico indicano l'inizio e la fine della glaciazione antartica 34 e 25 milioni di anni fa, e la ripresa della glaciazione circa 13 milioni di anni fa.
E 'evidente dal grafico che stiamo vivendo nel periodo più freddo della storia della Terra per gli ultimi 65 milioni di anni. 

 
Gli ultimi cinque milioni di anni di cambiamenti climatici sono mostrato nel grafico seguente alle base di lavoro vicino Lisiecki e Raymo nel 2005. 

Esso mostra che il nostro pianeta ha una storia dinamica della temperatura, e negli ultimi tre milioni di anni fa abbiamo avuto una serie continua di ere glaciali (oggi circa 90.000 anni ciascuno) e periodi caldi interglaciali (circa 10.000 anni ciascuno). Ci sono 13 ere glaciali su un ciclo di 100 mila anni (da 1,25 milioni di anni fa ad oggi, e 33 ere glaciali su un ciclo di 41 mila anni (tra 2,6 milioni e 1,25 milioni di anni fa). 

Poiché la Terra è su un tendenza al raffreddamento di diversi milioni di anni, attualmente siamo fortunati a vivere nel corso di un periodo caldo interglaciale, ma siamo alla fine del nostro normale periodo di 10 mila anni.

 
Se confrontiamo le specie attuali con quelle che vivevano 65 milioni di anni fa scopriremmo il motivo per cui le dimensioni delle foreste si sono fatte sempre più ridotte, fatta eccezione nell'area dei tropici, mentre le dimensioni degli animali e degli stessi esseri umane sono molto più ridotte rispetto agli organismi del Cretaceo.

Questo clima sempre più freddo fu probabilmente responsabile dell'avvento dei mammiferi e di specie dotate di pelo, con lo scopo di saper resistere a temperature decisamente più basse rispetto a milioni di anni fa.

Allo stesso modo con piante di minori dimensioni anche gli organismi per sopravvivere necessitano di minori dimensioni, in quanto la quantità di cibo è assai più ridotta.
Il vantaggio delle dimensioni più ridotte inoltre è quello che temperature più fredde portano gli organismi a ridurre le proprie dimensioni porta a una riduzione della massa corporea e ad un maggior risparmio energetico.

E' sufficiente pensare che alcuni bestioni del Cretaceo superavano i 35 metri di altezza e necessitavano di un'alimentazione pari a 500 kg di cibo, questo spiega il motivo per cui oggi questi animali non esistono più se non qualche sottospecie come i Coccodrilli oppure il Varan, tutti in aree calde.

Per comprendere come le ridotte dimensioni di un'organismo possano favorire un risparmio energetico in condizioni di freddo estremo osserviamo l'esempio di virus e batteri.
Il congelamento di solito non uccide i batteri e non danneggia i virus. 

I batteri rimangono in uno stato quiescente, ma possono riprendere a moltiplicarsi, se riportati ad una temperatura idonea: per conservare in laboratorio le colture batteriche, vengono congelate. In realtà la parete batterica è piuttosto resistente e protegge la membrana sottostante che sarebbe molto più sensibile. I virus, in pratica sono quiescenti sempre,a meno che non infettino una cellula. I batteri patogeni per l'uomo hanno una temperatura ottimale di duplicazione intorno ai 36°-37°C (la temperatura del corpo umano); esistono batteri resistenti alle alte temperature, ma non sono patogeni e vivono in particolari ambienti.

Secondo le dichiarazioni di alcuni scienziati infatti è possibile, e anzi è già accaduto, che uno scioglimento di porzioni di ghiaccio molto antico liberi microrganismi in esso "ibernati" da migliaia di anni. Una incredibile quantità di esseri viventi infatti come virus, funghi e batteri che proliferavano nelle aree umide localizzate nei pressi dei poli in un passato molto remoto, sono stati intrappolati nel ghiaccio. Se da un lato gran parte di questi non sopravvive, secondo alcuni studi, i virus e alcuni batteri riescono a rimanere in una sorta di stand-by anche per migliaia di anni, ritornando attivi quando la morsa del ghiaccio si allenta. 

Si pensi che uno studio del 2009 effettuato sui laghi ghiacciati dell'Antartide ha rivelato la presenza di 10.000 specie di microrganismi, alcuni dei quali mai visti prima. E' un processo molto difficile da monitorare ma l'uomo può essere soggetto ai pericoli derivanti da questi microbi redivivi? Gli scienziati minimizzano per ora, visto che buona parte degli organismi identificati appartiene al solo ambiente acquatico. Tuttavia sono anche stati identificati in Siberia nel corso degli anni virus simili a quelli che portano l'influenza. In ogni caso gli scienziati continuano ad interrogarsi sulle potenzialità di questo fenomeno, per certi versi non nuovo, ma per molti altri ancora inesplorato. 

E' quindi logico ed evidente che il Riscaldamento Globale non comporta affatto specie animali e vegetali più piccole come teorizzavano alcuni studi allo stesso modo come l'anidride carbonica sia l'ultimo dei nostri problemi per il clima del pianeta, piuttosto la preoccupazione sarebbe da volgere letteralmente in controcorrente.


Fonti:
http://wattsupwiththat.com/2013/06/04/dr-vincent-gray-on-historical-carbon-dioxide-levels/
http://tuttosuidinosauri.jimdo.com/tipi-di-dinosauri/
http://en.wikipedia.org/wiki/Polar_forests_of_the_Cretaceous
http://joannenova.com.au/2010/02/the-big-picture-65-million-years-of-temperature-swings/
http://www.diariometeo.com/scienze-della-terra/cambiamenti-climatici/item/686-scioglimento-dei-ghiacci-pu%C3%B2-liberare-antichi-virus-e-batteri
 
http://expianetadidio.blogspot.it/2013/07/levoluzione-e-stata-caratterizzata-da.html 

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