lunedì 15 luglio 2013

L'INGRANAGGIO DEL SOLE

La ciclicità solare potrebbe essere anche paragonabile allo stesso meccanismo degli ingranaggi di un orologio, un ingranaggio più piccolo fa muovere quello più grande, quello più grande un'altro più grande ancora e così via dicendo. 
Il Sole è una stella variabile che in se influenza il clima di gran lunga di più di quanto possano fare le attività umane, le quali al confronto sono alquanto irrilevanti, quando l'attività solare va in un periodo di declino assistiamo talvolta e inverni più rigidi, aumento delle piogge ecc; al contrario quando l'attività solare si fa particolarmente intensa il clima al contrario reagisce riscaldandosi e assorbendo l'energia termica tramite gli oceani che la rilasciano gradualmente, mitigando il clima costiero.

I periodi più prolungati di riscaldamento del clima corrispondono a un maggiore ritiro dei ghiacciai delle catene alpine, dovuti ad una maggiore quantità di raggi UV irradiati dal Sole.  
 
Cosa succede quando il campo magnetico solare è eccessivamente indebolito?

1)  Aumento dei Raggi Cosmici che colpiscono la nostra atmosfera, con un aumento dei picchi di elementi e dei nuclei di condensazione nell'atmosfera, che vanno ad aggregare le particelle di vapore acqueo andando ad alimentare la nuvolosità e le precipitazioni. 
2) Aumento generale dell'attività vulcanica e sismica che va ad aumentare l'evaporazione dei mari e a soffocare la luce del Sole con milioni di tonnellate di anidride solforosa nell'atmosfera, che a contatto con il vapore diventa acido solforico e riflette maggiormente la luce del Sole. 

3) Raffreddamento generale del clima e aumento della condensazione del vapore acqueo che a causa dell'aumento dei raggi cosmici e delle polveri vulcaniche nell'atmosfera avrà una grande quantità di nuclei di condensazione, portando ad un'enorme aumento delle alluvioni e delle nevicate.

"Cerchiamo di essere consapevoli del fatto che i raggi cosmici sono principalmente (90%), composti da protoni, e questi non sono una pioggia di sassolini, ma nuclei di idrogeno, che quindi hanno la capacità di reagire con ozono e ossigeno per formare acqua ". dice il fisico Henrik Svensmark.
 
Anche l'attività vulcanica e sismica sono a loro volta influenzate dai cicli e dal campo 
magnetico solare, sebbene non sia ancora un fatto all'unanimità riconosciuto dalla scienza accademica. Ma i fatti parlano chiaro.
 
Gli sforzi per identificare il rapporto statistico tra attività solare e le manifestazioni vulcaniche sono state fatte da un certo numero di scienziati: AI Abdurakhmanov (1976); NK Bulin (1982); YA Hajiyev (1985); Sh. F. Mehdiyev, EN Khalilov (1984, 1985); SV Tsirel (2002), e VE Khain, EN Khalilov (2008, 2009), tra gli altri.
 
Per esempio, AI Abdurakhmanov, PP Firstov e VA Shirokov hanno suggerito un legame tra eruzioni vulcaniche e la ciclicità di 11 anni di attività solare. Secondo gli autori, gli anni in prossimità di massima attività solare sono sfavorevoli per eruzioni vulcaniche, mentre gli anni più favorevoli per le eruzioni si trovano vicino al minimo di attività solare, per lo più nel mezzo e alla fine del declino del ciclo solare (AI Abdurakhmanov, 1976).
 
Un'altro scienziato statunitense ha notato la stessa cosa. Un lavoro scientifico del 1989 di un ricercatore statunitense dell’Institute for Space Studies della NASA che si trova a New York al Goddard Space Flight Center. Il suo nome è Richard B. Stothers ed ha preso in considerazione i dati storici delle grandi eruzioni vulcaniche tra il 1500 e il 1980.
 
Con un’accurata analisi retrospettiva, molto dettagliata, di dati storici ha scoperto due periodicità statisticamente significative nell’andamento delle eruzioni vulcaniche correlabili rispettivamente sia al ciclo solare di 11 anni, sia al più lungo ciclo solare di 80 anni, detto di Wolf-Gleissberg.
 
In queste periodicità di particolare attività vulcanica ha osservato che vi era una notevole corrispondenza tra aumento dell’attività vulcanica e minimi solari, mentre vi era una cospicua riduzione dell’attività vulcanica durante i massimi solari. Anche i terremoti funzionano allo stesso modo.

Un certo numero di opere sono state dedicate allo studio delle relazioni statistiche tra i parametri di attività solare e sismica: AD Sytinskii (1963-1998); PM Sychev (1964), John F. Simpson (1968); OV Lusmanashvili (1972, 1973); FA Makadov (1973); YD Kalinin (1973, 1974); Gribin (1974); GY Vasilyeva (1975); Velinov P. (1975); Kanamori H. (1977); VD Talalayev (1980); NV Kulanin (1984) ; YD Boulanger (1984); Sh. F. Mehdiyev, EN Khalilov (1984, 1985); Jakubcova e M. Pick (1987); AD Sytinskii (1989); RMC Lopes, SRC Malin, A. Mazzarella (1990); OA Khachay (1994); LN Makarova, Gui -Qing Zhang (1998); AV Shirochkov (1999); X. Wu, W. Mao, Y. Huang (2001); IV Ananyin, AO Fadeev (2002); Schulenberg K. (2006); SD Odintsov, GS-Ivanov Kholodnyi e Georgieva K. (2007), e VE Khain, EN Khalilov (2008, 2009), tra gli altri.

Lo scienziato cinese Gui-Qing Zhang (1998) ha concluso che i terremoti si verificano spesso intorno agli anni minimi di attività solare. Negli anni picco di attività solare, il numero di terremoti è relativamente inferiore che intorno ai picchi.

Uno studio condotto da un gruppo di scienziati (SD Odintsov, GS Ivanov-Kholodnyi e K. Georgieva, 2007) hanno dimostrato che la massima energia sismica rilasciata dai terremoti all'interno del ciclo di 11 anni di attività solare si osserva durante la fase di declino del ciclo e prima del suo massimo solare.

Attualmente siamo in una delle più profonde fasi di attività solare della storia e già da diversi inverni, esattamente da quando tutto ciò è cominciato nel 2008, la tendenza della temperatura terrestre è stata alla diminuzione mentre inverni particolarmente lunghi nevosi e rigidi ed estati fresche hanno cominciato a martellare entrambi gli emisferi, facendo registrare record di neve e del ghiaccio marino in Antartide.

Tutto ciò a volte accompagnato da forti siccità in altre parti del mondo dovute alla superficie oceanica eccessivamente fredda.


Secondo le previsioni NASA il 2013 dovrebbe concludersi con il secondo picco massimo del ciclo undecennale del Sole. La nostra stella, tuttavia, a parte qualche sporadico brillamento di classe X, è rimasta piuttosto tranquilla negli ultimi mesi, tanto che l’attuale picco massimo del ciclo 24 può essere definito il più debole degli ultimi cento anni. E il prossimo, secondo gli scienziati, potrebbe essere ancora più basso. “E’ il massimo solare più piccolo che osserviamo nell’epoca spaziale”, dice David Hathaway, del Marshall Flight Center di Huntsville in Alabama, ai giornalisti. 

Già, il problema non è tanto il ciclo solare quanto il fatto che stà per ricominciare il ciclo delle Piccole Età del Ghiaccio, le quali negli ultimi millenni si sono fatte a loro volta più lunghe e i periodi caldi sempre meno caldi.


Tutto ciò in quanto stiamo giungendo alla fine di un ciclo solare della durata di almeno 10.000 anni in cui il Sole irradia sempre meno e sul lungo termine la sua attività diminuendo stà portando ad un sempre più rapido raffreddamento del clima. Ma cominciamo dalla parte minore di questo ingranaggio, il ciclo di 11 anni.


Le Macchie Solari compaiono aumentando progressivamente seguendo dei cicli dalla durata di 11 anni, anche se talvolta questi ultimi possono durare qualche anno in più e a volte anche di meno.

Questi cicli undecennali sembrano essere collegati all’orbita di Giove, il più colossale di tutti di mondi del Sistema Solare, durante il suo Perielio, la parte della sua orbita più vicina al Sole, la presenza del gigante gassoso sembra disturbare con il proprio enorme campo magnetico l’attività magnetica della nostra stella, che diminuisce raggiungendo il minimo undecennale della Macchie Solari per poi tornare ad aumentare man mano che il pianeta di allontana nella sua orbita raggiungendo il suo Afelio, la parte della sua orbita più lontana dal Sole, e tutto questo corrisponde all’orbita undecennale di Giove.


Se vogliamo capire come questo pianeta influisca sull'assetto del Sistema Solare possiamo considerare che se non fosse per Giove e le sue dimensioni e la sua orbita perfettamente circolare la Terra non si troverebbe alla sua attuale distanza dal Sole.
Basterebbero ottantamila chilometri in meno e il nostro pianeta sarebbe estremamente caldo; alcune migliaia di chilometri in più e sarebbe simile ad Europa, una luna ghiacciata di Giove.
 
Non c'è quindi nulla di cui sorprendersi se questo pianeta sia in grado di influire sull'attività della nostra stella creando una sua ciclica variabilità ogni 11 anni.
Dobbiamo capire però una cosa, i cicli solari non dipendono esclusivamente dall'influenza dei pianeti, alcuni si altri però sono completamente indipendenti.
Oltre al ciclo di undici anni, della quale abbiamo recentemente superato il massimo, esistono altri cicli più grandi.
 
Nel 1853, mentre Wolf ricostruiva l’attività solare sulla base delle osservazioni delle macchie, si accorse che il sole aveva un lungo periodo di variazione corrispondente a circa 83 anni. Questa scoperta andò perduta, fino a quando l’astronomo tedesco Wolfang Gleissberg nel 1938 non pubblicò una serie di articoli su una periodicità dell’attività solare della durata compresa tra gli 80 e 90 anni, che da allora è stata chiamata ciclo di Gleissberg. Dovremmo per correttezza parlare di ciclo di Wolf-Gleissberg. Tale periodicità del ciclo è riscontrabile in tanti fenomeni.
 
Esiste un ciclo ancora maggiore è evidenziato da studi pionieristici condotti da Rhodes W. Fairbridge e Jhon E. Sanders, della Columbia University, i quali dimostrano che il clima terrestre oscilla da caldo a freddo e da freddo a caldo seguendo un ciclo prevedibile in cui diventa più freddo e umido ogni 178.73 anni. La Piccola Età del Ghiaccio terminò nel 1850, e da allora sono passati 163 anni, pericolosamente vicini al ciclo osservato che sembra aver corrisposto con il Periodo Caldo Moderno, ormai giunto alla fine.
 
L'attuale nuova crisi solare sembra essere l'inizio di una nuova controtendenza. A sua volta esiste un ciclo ancora maggiore di 200 anni.
 
Hubert Lamb, considerato uno dei climatologi più meticolosi di tutti i tempi, ha usato wiggle-matching in questo grafico i cui dati del vento sono stati pubblicati nel 1988:


Egli aveva tramato fino a 600 anni di dati del vento a Londra, ha notato una è periodicità di 200 anni e copiato la linea 200 anni per il diritto di fare una previsione. Uno degli enigmi degli ultimi 300 anni di clima è il calo di temperatura del 1740. E' venuto fuori dal nulla, dopo un certo numero di anni caldi nel 1730. Non c'è nulla nel record di Berillio 10 o il record vulcanico di suggerire una causa. E' venuto un paio di anni dopo il picco di un abbastanza forte ciclo solare.
 
L'evento del 1740 attirò l'attenzione di Briffa e Jones nel loro Chart 2006 "clima insolito nel nord-ovest Europa nel periodo 1730-1745 Sulla base di dati strumentali e documentari".
Dal astratta di quel giornale, "Questo studio si concentra su uno dei momenti più interessanti del periodo strumentale precoce nel nord-ovest Europa (1730-1745) il tentativo di collocare l'anno estremamente freddo del 1740 e l'insolito calore del decennio 1730 in un contesto più ampio. "L'unica conclusione cui sono venuti era che il clima può variare di più di quanto comunemente accettato. Allora, quel periodo fino al 1740 si abbina con il calore degli ultimi 30 anni?


l grafico sopra mostra il record di temperatura nell'Inghilterra centrale (CET) 1703-1745, come la linea blu. Tracciato su di essa è la cronaca di Roma 1978-2012. Normalmente quando si allineano 34 lunghezze di anno del record di temperatura non si ottiene alcuna correlazione. La correlazione su questo particolare matchup è di 0,112.
 
Gli statistici tra noi possono discutere sull'opportunità o meno qualsiasi cosa può essere letta in questo. 

Se qualcosa si può leggere in esso, non ci resta che aspettare due anni per sperimentare le conseguenze. Il picco verso il basso è anche importante nel record di De Bilt:


Stiamo nuovamente per catapultarci in un evento simile dopo 30 anni di riscaldamento?
 
Un ciclo ancora maggiore sembra avere una lunghezza superiore ai 300 anni.
 
Siamo nell'anno 860 dopo Cristo, ed un inverno di storica severità colpì la nostra Penisola, pur essendo in una fase di riscaldamento climatico. Morirono sia le viti che gli alberi, nell'Italia settentrionale (indicando temperature prolungate al di sotto di -15; -20°C), le merci raggiungevano Venezia grazie a carri e cavalli che camminavano al di sopra della Laguna congelata. L'inverno fu rigidissimo anche in Germania, Francia, e cadde "neve rossa" (ricca di particelle sahariane) in numerose zone di pianura.
 
Si fa un salto di 302 anni, e ritroviamo il terribile inverno del 1162, uno dei "pretendenti" alla palma di peggior inverno dello scorso Millennio. Nella Lombardia si contarono 40 mila morti per il freddo e la fame, il freddo distrusse tutte le semine, nonché gli alberi.
 
Si fa un altro salto in avanti, e ritroviamo il terribile inverno del 1408, ricordato come "l'Anno del Grande Inverno". In questo caso, i ghiacci polari riuscirono a bloccare l'Islanda completamente, raggiungendo la Scozia, nel Nord e nel Centro Italia morirono quasi tutti gli alberi per il gelo, a Firenze la neve fu alta 60 cm e durò un mese e mezzo. In Inghilterra il gelo durò 14 settimane tra Dicembre e Marzo, congelando completamente il Tamigi a Londra.
 
Facciamo un salto di 300 anni esatti, e ci ritroviamo dinanzi il terribile inverno del 1709, maggiormente ricordato perché più vicino a noi nel tempo (e vi erano già osservazioni meteorologiche e le prime serie termometriche). A Berlino risulta il mese di Gennaio più freddo di tutta la serie termometrica plurisecolare; gelarono la Vistola, il Reno, il Danubio, la Mosa, la Garonna, l'Ebro, la Senna, e perfino la foce del Tago a Lisbona. Gelarono completamente il Lago di Costanza e quello di Zurigo, e, parzialmente, quello di Ginevra.
Gelarono anche i porti mediterranei di Genova, Marsiglia e Livorno. A Firenze caddero in tre giorni di neve 70 cm di manto bianco, isolando la città; la Laguna Veneta gelò per venti giorni, Roma fu invasa dalla neve per giorni. In Italia ed in Francia gelarono perfino gli alberi di melo e di noce, e sparirono intere foreste uccise dal grande gelo.

Si direbbe che ogni 250-300 anni circa gli inverni si scatenino in un eccesso di severità sull'Europa Occidentale e mediterranea, che si ritrovano improvvisamente a sperimentare condizioni di tempo e di temperatura decisamente più vicine alla Siberia che al loro normale clima.
 
Tale periodicità di inverni rigidissimi potrebbe essere legata a periodiche variazioni dell'intensità solare (l'inverno 1408 capitò all'inizio del cosiddetto "minimo di Sporer ", mentre quello del 1709 alla fine del "minimo di Maunder" dell'attività solare), tuttavia notiamo che essi capitano anche in periodi di deciso riscaldamento come nel Medioevo.
 
Non solo, tali inverni non restano poi da soli, spesso inaugurando una sequenza di episodi insolitamente rigidi che interessano l'Europa Occidentale per i successivi 80 o 90 anni (come capitò successivamente al 1162, al 1408 ed al 1709).

Notiamo, con una certa preoccupazione, che sono passati oramai quasi 300 anni dal terribile inverno del 1709, per cui prossimamente potrebbe verificarsi un evento storico di uguale o simile portata. Dal 2008 il clima è drasticamente cambiato. Dal febbraio del 2010 dopo 24 anni la neve è tornata a imbiancare Roma. Negli ultimi inverni dal 2010, questo fatto ha smesso di essere raro, ma assai molto più consueto.

E' sufficiente osservare quanto sta accadendo in questi ultimi anni per comprendere che il ciclo di 300 anni degli inverni si stà ripetendo a sua volta convergendo con gli altri.
 
Tale rallentamento dell'attività solare è un ciclo regolare che accade ogni 360 anni causato da un moto retrogrado del Sole attorno al centro, o baricentro della massa, del sistema solare.
 
Detto ciclo retrogrado solare, esso genera dei cambiamenti della velocità di rotazione del sole e delle emissioni solari (il vento solare rallenta).

Questo improvviso rallentamento è dovuto all'influenza che Giove e Saturno hanno con il loro campo magnetico e attrazione gravitazionale sulla nostra stella,sopratutto quando si trovano nella stessa sezione del sistema solare esercitando così una notevole influenza su di essa.


 
Tale ciclo provoca delle notevoli fluttuazioni sull'intensità del campo geomagnetico che a loro volta causano dei severi cambiamenti climatici, forse non solo sulla Terra.
 
Il lato negativo è che l'ultima volta che ciò è successo è stato esattamente 360 anni fa quindi il suo prossimo riverificarsi è imminente.
 
L'ultima volta che ciò accadde fu nel secolo del 1600,durante la fase centrale e peggiore della Piccola Era Glaciale, il Minimo di Maunder.
 
L'inizio del Minimo di Maunder fu brusco e avvenne in pochi anni, senza alcun fenomeno precursore, invece durante la sua fase finale, tra il 1700 ed il 1712, l'attività solare riprese gradualmente ad aumentare.
 
Il minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l'Europa e il Nord America, e forse anche il resto del mondo (per il quale non ci sono dati certi) subirono inverni estremamente freddi.
 
Dati recentemente pubblicati suggeriscono che durante il minimo di Maunder il Sole si espanse e la sua rotazione rallentò. Si suppone che un Sole più grande e in lenta rotazione sia anche un Sole più freddo, che fornisce meno calore alla Terra (il motivo dell'espansione e contrazione del Sole non è ancora conosciuto, ma potrebbe essere un normale ciclo di attività simile al ciclo undecennale solare, solo molto più lungo).
 
Il fatto più incredibile non è quello di accettare che questi eventi, seppur portino a carneficine e l'esperienza umana al limite del morale, siano consueti per il nostro pianeta da migliaia e poi milioni di anni, ma che spesso taluni cicli sono così regolari nel loro verificarsi che potrebbero anche convergere nello stesso periodo causando effetti ancora più disastrosi di quel che ci aspettiamo.

A causa del ciclo di 360 anni numerosi imperi sono crollati nel corso dei secoli e dei millenni.
 
Da quello Ottomano a quello dei Chin, quello Sumero, la civiltà Greca ecc.
"Il ciclo di 360 anni delle Piccole Ere Glaciali è evidente nelle Morrison Formation, in pieno Giurassico. "scrive il geologo Jack Sauers.
 
Fairbride e Sanders si aspettano un'altra Piccola Era Glaciale all'inizio del XXI secolo.
 
Molto probabilmente il ciclo di 300 anni e quello di 360 anni descritto dagli scienziati è lo stesso. A sua volta il Sole segue un ciclo ancora più grande, detto Eventi di Bond.
 
L'esistenza dei cambiamenti climatici, possibilmente su un ciclo di 1.500 anni, è ben stabilito per l'ultimo periodo glaciale dalle carote di ghiaccio.
 
Meno chiaro è il proseguimento di questi cicli nel Olocene.
 
Bond et al. (1997) sostengono un ciclicità vicino a 1470 ± 500 anni nella regione del Nord Atlantico, e che i loro risultati implicano una variazione nel clima dell'Olocene in questa regione.
 
A loro avviso, molti, se non la maggior parte degli eventi Dansgaard-Oeschger dell'ultima era glaciale, si conformano ad un modello di 1500 anni, come fanno alcuni eventi climatici di epoche successive.
 
Sono stati individuati otto di tali Eventi di Bond con una magnitudo di forse 15-20% della variazione di temperatura glaciale-interglaciale.
 
La teoria dei cicli climatici dell'Olocene è stata postulata da Gerard C. Bond del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University e per questo prende il nome di “Evento di Bond”
 
L'esistenza dei cambiamenti climatici legati a un ciclo di circa 1.500 anni è stato accertato chiaramente dai carotaggi nel ghiaccio e corrispondono a momenti di alcuni eventi climatici di epoche successive, come le Piccole Ere Glaciali e l’inizio del periodo delle Younger Dryas.
 
Questo ciclo causa rapidi e drammatici cambiamenti del clima, siccità in alcune aree precipitazioni in altre ed espansione dei ghiacciai in diverse aree del pianeta.
 
Tale ciclo sembra essere connesso alle oscillazioni di temperatura degli oceani che a sua volta è legata alle oscillazioni dell'attività solare e al vulcanismo sottomarino, che aumenta anche grazie alle variazioni del campo magnetico solare che lega a sua volta quelli del campo magnetico terrestre.
 
I grafici elaborati sulla base dei carotaggi che indicano la ciclicità degli Eventi di Bond, ci mostrano che attualmente siamo proprio in tempo per uno di questi eventi.


A loro volta questi cicli di 1500 anni vanno convergendo verso un ciclo ancora più grande, anch'esso diretto verso un minimo ancora più profondo che io ho soprannominato "Minimo Cosmico."

Si tratta di un ciclo di 10.000-11.500 anni durante la quale il Sole sprofonda in un minimo magnetico di gran lunga superiore a quello del Maunder e durante il quale il clima si raffredda portando ad una nuova avanzata dei ghiacciai, aumento del vulcanismo su scala globale e variazioni del campo magnetico terrestre dette escursioni magnetiche, le quali talvolta comportano delle vere e proprie inversioni del campo magnetico.

Forse una vittima di tali Minimi Cosmici l'abbiamo recentemente trovata tra i ghiacciai della Siberia.


 
Un esemplare di mammut femmina rinvenuto ibernato in Russia a maggio, verrà esposto a Tokyo dal 13 luglio al 16 settembre.
 
Si tratta di uno dei rarissimi casi in cui l’esemplare si trova in uno stato tale da permettere di estrarre un campione di sangue: è la prima volta in assoluto in cui un campione viene prelevato da un mammut e potrebbe essere utilizzato per ricreare la specie estinta.
 
La questione è tra le più scottanti, il dibattito sulla la questione etica concernente progetti stile Jurassic Park è del tutto aperto: all’inizio di quest’anno, infatti, un gruppo di scienziati provenienti da tutto il mondo si è radunato ad un evento sponsorizzato dal National Geographic. Il gruppo ha discusso della possibilità di ripristinare l’esistenza di 24 animali estinti.
 
Semyon Grigoriev, direttore del Museo dei Mammut alla North Eastern Federal University ha affermato: “Siamo molto meravigliati di aver trovato sangue e tessuto muscolare nel mammut,” acclamando l’esemplare come “il più ben conservato della storia della paleonotogia.”
 
Il dott. Grigoriev ha stimato che il mammut, possa risalire a 10.000 anni fa ma recenti test fanno pensare a una datazione molto più lontana: 39.000 anni. ”Supponiamo che il mammut sia caduto nell’acqua o si sia impantanato, non sia riuscito a liberarsi e sia morto.” Il sangue e il resto degli altri campioni sono stati destinati al laboratorio privato di bioingegneria dello scienziato sud coreano Hwang Woo-suk, il quale ha confermato di stare attualmente lavorando su altri campioni di DNA di mammut nel tentativo di ripristinare la specie sul pianeta.
 
Il fatto che non sia l'unico esemplare trovato in queste condizioni, in passato ne sono stati trovati numerosi altri in uno stato simile, tende a smentire quest'ipotesi dell'incidente, ma bensì essere rimasti sepolti da tremende tempeste di neve che impedirono loro di avanzare e li conservarono trasformandosi in ghiaccio fino al giorno d'oggi.
 
Se ora osserviamo il numero di mammut che da millenni continuiamo ad esumare scopriamo che quello che avvenne in quel periodo fu un autentica carneficina della quale a causa dell'enorme numero di vittime, non potremmo mai fare una stima completa.

  •  I mercanti cinesi compravano ossa di mammut già 2000 anni fa e stessa cosa vale per gli arabi 1000 anni fa. 
  • Ossa di mammut sono state ritrovate in tutto il mondo, dall'Alaska alla Cecoslovacchia, dalla Siberia al Messico e alla Francia. 
  • Nel Delfinato francese vennero ritrovate così tante ossa che venne chiamato Le Champ des gèants, il campo dei giganti. 
  • In alcune aree della Siberia, c'era così tanto avorio che veniva considerato inesauribile come un giacimento di carbone.
  • Un enorme giacimento di ossa è stato scoperto lungo il fiume Berelyakh, un affluente dell'Indigirka.
Sorvolando le località in elicottero, membri dell'Accademia Yakuta delle Scienze videro migliaia di ossa affiorare dal terreno, così fitte da proteggere le rive del fiume dall'erosione.
 
"E questo non è niente rispetto le ossa sepolte" afferma il professor Nikolaj Vereshchagin, dell'Istituto di Zoologia di Leningrado.

"L'erosione delle coste artiche getta in mare migliaia di zanne ossa ogni anno".
 
- "Alcune stime suggeriscono che sotto il terreno ghiacciato vi siano ancora 10 milioni di mammut" scrivono Adrian Lister e Paul Bahn in Mammoths.
- Il primo mammut in piedi fu scoperto nel 1839 lungo il fiume Shangin.
- Il primo mammut ancora commestibile venne trovato sulle rive del fiume Bereskova, nella Siberia nord occidentale, nell'agosto del 1900.
 
Gli scopritori, un gruppo di cacciatori Lamut i cui cani avevano fiutato l'odore della carne, informarono l'Accademia russa delle Scienze che un anno dopo mandò sul posto una squadra di studiosi. Sporgendo dalla banchina solo con la testa, e con il resto del corpo sigillato in una combinazione di terra pietre e ghiaccio, l'animale era quasi integro e surgelato. Il ghiaccio attorno alla carcassa non proveniva da un lago o da un fiume scrisse un commentatore, "ma era evidentemente prodotto dalla neve."
 
A distanza di migliaia di anni dopo la morte il corpo era eretto per metà, si presentava seduto interrata tesa in avanti e la parte anteriore del corpo piegata come se cercasse di mantenersi in equilibrio. Era un maschio e a quanto sembrava era morto per soffocamento. Il membro eretto si poteva spiegare solo in una condizione si asfissia. Numerosi altri animali di quella stessa epoca mostrano condizioni identiche. 
Ad esempio i vasi sanguigni di un rinoceronte lanoso scoperto lungo il fiume Vilnyu, Siberia, erano pieni di sangue coagulato, segno evidente della sua morte per asfissia dice William Farrand del Lamont-Doherthy Earth Observatory. Nel suo stomaco vennero ritrovati dei semi, fiori e muschio e rametti di cespugli che crescono tutt'ora in quella zona. I semi fecero capire agli scienziati che era morto all'improvviso in autunno.
 
Ci sono numerose prove che il Minimo Cosmico di 10.000-11.500 anni si ripeta da milioni di anni.

"C'è una correlazione diretta tra berillio 10 nei livelli registrati nelle carote di ghiaccio in Artico con i picchi nello sviluppo umano" dice Collins, autore del libro 2006 Il Mistero Cygnus.
 
IL Berillio 10 è un isotopo radioattivo prodotto da sciami di raggi cosmici. Secondo un grafico, c'è stato "un incredibile aumento nei raggi cosmici circa 12.000 anni fa e ancora circa 34.000 anni fa -. Il doppio del livello che stiamo vedendo oggi.

"Entrambi i picchi corrispondono a periodi di grande accelerazione nell'evoluzione umana", dice Collins. "Gli effetti dei raggi cosmici sulla nostra genetica hanno portato ad una mutazione all'interno del corpo, nella mente, il cervello, che ha modificato la nostra percezione della realtà."
 
Un altro picco di beryllim-10 avvene circa 35.000 anni fa, in questo periodo avvenne la grande eruzione dei Campi Flegrei, con estinzione dell'Homo di Neanderthal.
"La drammatica differenza potrebbe essere stata causata dei cambiamenti di intensità magnetica", ha detto Raisbeck, "e può essere correlata alla escursione magnetica del lago Mungo."

"Un altro picco di berillio-10 è avvenuta 780.000 anni fa, l'inversione magnetica Brunhes, periodo della mastodontica eruzione della Long Valley, in California. (http://en.wikipedia.org/wiki/Long_Valley_Caldera )
 
Altri picchi si sono verificati a 105.000, 90.000, 68.000 e 23.000 anni fa.
 
Tra i 68.000 e i 70.000 anni fa avvenne anche la colossale eruzione del vulcano Toba, nella parte centrale di Sumatra.(https://en.wikipedia.org/wiki/Lake_Toba )
 
I più recenti da due a tre volte il valore normale,sono avvenuti circa 11.000 anni fa durante l'inversione magnetica Gothenburg (Beer, 1984). "Nuovi vulcani sottomarini si formano ogni 10.000 anni."scrivono gli scienziati Allan Cox e Rovert.
 
Gli scienziati John E Katherine Imbrie affermano "Durante gli ultimi 2 milioni di anni nessun periodo glaciale è durato più di 12.000 anni. In termini statistici l'attuale periodo interglaciale è alla fine, malfermo su gambe vecchie ormai di 10.000 anni."
 
Nelle formazioni del Triassico, Italia settentrionale, sono state trovate prove di un ciclo di 10.000 anni nelle variazioni del livello dei mari.
 
Esistono "prove evidenti di un ciclo regolare di 10.000 anni nell'oscillazione del livello marino" affermano d'accordo con i colleghi gli scienziati Bosellini e Goldhammer. (Earth Planetsci. Lett 1991)
 
Anche il vulcanismo condivide il medesimo ciclo. Le argille nere della fine del Cretaceo contengono picchi di Iridio prodotti dal vulcanismo a intervalli di 10.000 anni, dice Rober Rocchia della Commissione Francese per l'Energia Atomica.
 
Anche i basalti del fiume Columbia sono stati prodotti da un ciclo eruttivo di 10.000 anni, dice Tony Irving, Università di Washington. Lo stesso vale per la regione vulcanica di Eifel in Germania. Inversioni a intervalli di 10.000 anni sono state rilevate nei Deccan Traps di 65 milioni di anni fa,dice il vulcanologo Vincent Courtillot.

"Intervalli di 10.000 anni di lave di polarità opposta si osservano frequentemente."
L'ultimo Minimo Cosmico ebbe luogo circa 10.000 anni fa, quindi sembra che il prossimo sia alle porte

Ricostruzione dell'attività solare 11,400 anni. Periodo di altrettanto elevato di attività di oltre 8.000 anni fa segnati. (http://en.wikipedia.org/wiki/Solar_variation )
 
In un pezzo precedente ho spiegato nel dettaglio tutto questo e come effettivamente l'accelerazione del movimento dei poli magnetici terrestri dagli anni '80 stia portando da diversi decenni ad un forte aumento dell'attività vulcanica e sismica.


Ho dimenticati però di far menzione di un particolare, anche il Buco dell'Ozono ha cominciato a formarsi in quel periodo e, sebbene siano stati ipotizzati erroneamente i cosiddetti Clorofluorocarburi di origine antropica, è piuttosto logico aspettarsi che la modulazione del campo magnetico stia influendo sulla chimica dell'atmosfera.
 
Per una spiegazione naturale del Buco dell'Ozono si veda qui.
 
Il ciclo di 10.000 anni delle glaciazioni o Minimi Cosmici, a sua volta è compreso in un ciclo a sua volta ancora più grande di 100.000 anni, detto Ciclo di Milankovich.
 
Secondo la teoria più nota dei Cicli Astronomici di Milankovitch ogni 100.000 anni l'orbita terrestre subirebbe una variazione che la porterebbe ad allontanarsi nel suo afelio di più dal sole secondo un regolare ciclo.

Tale allontanamento la porterebbe a ricevere una minor quantità di raggi solari e quindi ad una vera e propria Era Glaciale.


Sempre secondo questo schema secondo gli scienziati questi cicli orbitali ci dicono che la Terra va incontro ad una nuova avanzata dei ghiacci, anche se non ci sono stime di quando tutto ciò potrà accadere ma secondo alcuni studi il periodo andrebbe prolungato dai 10.000 ai 20.000 anni.
Un grafico però ci evidenzia come l'attuale periodo di 100.000 anni sia ormai volto agli sgoccioli verso il basso.
La conclusione fin troppo chiara in base ai fatti è che il clima del futuro è destinato ad una nuova avanzata dei ghiacciai e l'attuale crisi solare potrebbe essere solo la parte più piccola di un ingranaggio di gran lunga più complesso della quale gli esseri umani non hanno alcun ruolo se non quello dello spettatore.
 
Note:  
1) Quello che spesso tendono a fare le campagne ambientaliste e molte idee in generale sono quelle di attribuire all'essere umano la causa di tutti i malanni del pianeta sebbene i fatti scientifici evidenziano che non abbiamo alcun controllo sulla natura, semmai il contrario.
Alcuni esempi fanno bene per chiarire a cosa ci si riferisce: l'uomo provoca i terremoti con il fracking e le trivellazioni; l'uomo sta cuocendo il pianeta con le emissioni di anidride carbonica e gas metano; l'uomo sta consumando le risorse del pianeta; l'uomo stà esaurendo il petrolio; l'uomo stà esaurendo l'uranio; l'uomo scatena terremoti e cambiamenti climatici con Haarp e le scie chimiche; l'uomo è un virus per questo pianeta; l'uomo è la causa dell'estinzione dei mammut; l'uomo stà distruggendo l'ecosistema del pianeta con la Monsanto e gli Ogm; l'uomo causa il Buco dell'Ozono; l'uomo causa le piogge acide; l'uomo stà sovrappopolando il pianeta ecc.
 
Si tende a credere a tutte le colpe attribuite all'uomo, gli ambientalisti come Green Peace attaccano navi con carichi pieni di carbone o manifestano contro le perforazioni di petrolio nell'Artico o in Italia.
 
Queste persone sembrano più legate ad una fantasiosa ideologia della natura che a fatti reali, e tendono a sopprimere qualunque cosa sia fine al progresso umano.  
2) Il Riscaldamento Globale di origine antropica potrebbe essere truffa portata avanti da Obama, l'Ipcc e Al Gore e numerosi altri? Una cosiddetta nuova paura del XXI secolo dopo la fine di quella della Guerra Fredda?
 
Abbiamo avuto in passato un caso simile nella Teoria dell'Evoluzione che ha compreso una moltitudine di individui anche di alto rango.
 
Stiamo parlando del caso del falso di Pilthdown.
 
Nel 1912 L'uomo di Piltdown ha colpito i titoli dei giornali. La prova della evolutivo 'anello mancante' tra scimmie e umani era stato trovato, in Inghilterra. Per i prossimi 40 anni questa scoperta epocale ha influenzato la ricerca in evoluzione umana. Poi nel 1953 Piltdown ha colpito di nuovo i titoli, questa volta rivelato come una bufala, una frode scientifica di proporzioni sconvolgenti
 
Il Riscaldamento Globale potrebbe essere il Piltdown del XXI Secolo e il fatto che Obama e altri accusino gli altri centinaia di meteorologi e climatologi di essere corrotti dall'industria del petrolio, mandando in fumo decenni di carriere; gli scettici vengano paragonati a nazisti o a negazionisti dell'Olocausto e persino Google sia stato recentemente accusato di finanziare gli scettici del clima parla da se sulla trasparenza di una normale teoria scientifica.  

3) Gli ambientalisti dovrebbero occuparsi dei veri problemi dell'ambiente come il bracconaggio e l'inquinamento dei mari e dei fiumi della politica e dell'economia dovrebbero lasciare il giudizio alle persone di competenza, la crescita e il progresso di una società devono dipendere da innovazioni scientifiche e tecnologiche non dall'austerità di alcuni personaggi dalla profonda incompetenza scientifica.  

4) Il progresso umano è la priorità che la scienza dovrebbe darsi, l'energia nucleare, lo sfruttamento del gas e del petrolio, gli Ogm, le energie rinnovabili sono parte dell'intelletto e frutto del progresso umano, se usati bene e mettendo da parte ingenuità di alcuni individui, questo progresso sarebbe capace di tirarci fuori dall'attuale crisi sia climatica che economica; quelli che si oppongono a questo progresso, compreso Obama, fanno solo un danno alla società e alle future generazioni.
 
Fonti:
http://expianetadidio.blogspot.it/2013/06/la-caduta-della-fenice.html
http://www.meteoweb.eu/2013/07/sole-e-in-corso-il-picco-massimo-piu-debole-degli-ultimi-100-anni-quali-le-prospettive-future/214931/
http://daltonsminima.altervista.org/?tag=ciclo-di-gleissberg
http://en.wikipedia.org/wiki/Solar_variation
Not by Fire, but by Ice, Robert W. Felix
http://expianetadidio.blogspot.it/2013/02/convergenza-solare.html
http://expianetadidio.blogspot.it/2010/02/la-prossima-glaciazione.html
http://expianetadidio.blogspot.it/2012/01/cicli-glaciali-e-lanomalia-artica.html
http://expianetadidio.blogspot.it/2013/02/convergenza-solare.html
http://www.meteoweb.eu/2013/07/ritrovato-in-siberia-un-mammut-ibernato-nei-ghiacci-e-come-se-fosse-morto-ieri-foto-e-video/214237/
http://www.cyclesresearchinstitute.org/cycles-astronomy/milankovitch.shtml
http://www.nhm.ac.uk/nature-online/science-of-natural-history/the-scientific-process/piltdown-man-hoax/
http://expianetadidio.blogspot.it/2013/07/lingranaggio-del-sole.html 

Nessun commento:

Posta un commento