Come forse alcuni sapranno, l’altro giorno ho avuto il piacere [si tratta G. Cloza]di essere ospitato a Radio24. (...) anche la brava conduttrice – che salutiamo con affetto – a un certo punto mi ha dato del “disfattista” in diretta. Ottimo segno.
Purtroppo ho questo vizio di cercare di
concentrarmi per più di 40 secondi (pericoloso per la salute, mi dicono)
e allora trovo anche altre notizie. Tipo che oggi 1 americano su 6
prende i sussidi governativi per far la spesa (Food Stamp), mentre negli
anni ’70 il rapporto era di 1 su 50.[2]
Un bel progresso, no? Gli anni ’70… fra un po’ ne riparliamo. Oppure
c’è questa simpatica statistica secondo cui oltre un milione di bambini e
ragazzi che frequentano la scuola sono senzatetto (homeless children):
WASHINGTON, D.C. — For the first
time in history, public schools reported more than one million homeless
children and youth, according to data released today by the U.S.
Department of Education…[3]
Saranno quelli che i genitori non li vanno a prendere col Cayenne, immagino. Oh, fra l’altro pare che questo numero di homeless children
sia aumentato del 57% rispetto all’anno scolastico 2006/2007.
Probabilmente in linea con l’aumento di vendita delle Ferrari, oltre che
dell’indebitamento Usa:
In blu la crescita del debito, in rosso
quella dell’economia reale (il Pil, o Gdp). E’ piuttosto evidente che
non c’è alcuna speranza di rientrare con mezzi normali.
Così, a uno gli piange un po’ il cuore. Bassa Finanza [il sito di G. Cloza] invece vorrebbe cercare di
fornire un po’ di consapevolezza per una vita più alta. Specialmente
per i più piccoli, che quando saranno alti non abbiano ereditato solo il
debito precedente. (...) se a uno gli
fossero rimasti un paio di neuroni funzionanti, invece di dibattere
animatamente sulla riduzione delle tasse di 8 euro da qui al 2050,
potrebbe anche chiedersi: come è stato possibile tutto ciò, specialmente
a partire dagli anni ’70? Notare, prego, quando ha inizio la divergenza
fra linea blu e rossa.
Una bella domanda, che se uno riuscisse
un minimo a capire come funziona il sistema, forse lo potrebbe spiegare a
qualcun altro e così via. Magari spiegandolo in parole povere e non in
assiro-babilonese da blasonato economista. Già, ma come funziona il
sistema?
Henry Ford, il grande industriale, negli anni ’30 aveva un’opinione precisa:
È bene che la gente non capisca come funzionano il sistema bancario e monetario, perché altrimenti credo che ci sarebbe una rivoluzione prima che faccia giorno.[4]
Incoraggiante. Detto questo, il sistema
funziona in un modo semplicissimo (gli economisti inorridiscano per
queste mie semplificazioni): la creazione di moneta, a partire in
particolare dagli anni ’70 è avvenuta sempre meno attraverso gli Stati e
sempre più attraverso le banche.
Che significa? Semplice: uno Stato può stampare moneta per utilizzarla senza bisogno di applicare interessi; una banca crea moneta sotto forma di credito (prestiti) a cui applica degli interessi.
Così lo Stato si fa prestare i soldi (invece di crearli direttamente) da chi li crea dal nulla (le banche). Per farsi prestare i soldi, lo Stato emette i Titoli di Stato (si indebita), sui quali deve poi pagare gli interessi.
Che significa? Semplice: uno Stato può stampare moneta per utilizzarla senza bisogno di applicare interessi; una banca crea moneta sotto forma di credito (prestiti) a cui applica degli interessi.
Così lo Stato si fa prestare i soldi (invece di crearli direttamente) da chi li crea dal nulla (le banche). Per farsi prestare i soldi, lo Stato emette i Titoli di Stato (si indebita), sui quali deve poi pagare gli interessi.
Dopo un po’, come al solito, gli interessi
aumentano in modo esponenziale strangolando lo Stato, che alla fine deve
indebitarsi anche per pagare gli interessi sui debiti precedenti.
Allora, come sarebbe il debito di uno Stato se non ci fosse questo
giochino degli interessi da pagare (principalmente alle banche, che sono
le maggiori detentrici di titoli)? Ecco qua un bel calcolo del debito
pubblico della Francia in percentuale sul Pil dal 1979 al 2009:
Senza interessi, il debito sarebbe sceso dal 21% del Pil nel 1979 all’8% nel 2009. Con gli interessi è passato dal 21% all’80% (e oggi ancora di più).[5] Il fatto che ci siano tutti questi interessi da ripagare è anche il motivo principale per cui continuano a “salvare” la Grecia… in realtà indebitandola sempre più.
Sarà forse per questo aumento
esponenziale che ormai ci sono banche che hanno dimensioni maggiori
degli stati stessi. Anche perché la creatività non manca. L’altro
giorno, ad esempio avrebbero pizzicato una super mega banca teutonica
che pare avesse fatto prestiti creativi per guadagnare in modo un po’
rischiosetto e senza farli apparire nei bilanci.
Semplificando il
contenuto dell’articolo, il meccanismo usato funzionava così: tu vai in
banca e chiedi un prestito; loro ti chiedono di depositare dei titoli a
garanzia; tu gli porti i titoli; loro vendono i tuoi titoli e con il
ricavato ti fanno il prestito, su cui pagherai lauti interessi. Il tutto
fuori dai controlli e dai bilanci. Carino, vero? Specialmente se fatto
da banche con assets pari a duemila miliardi e derivati per 55mila di
miliardi.[6]
Che uno potrebbe chiedersi: e se lo stessero facessero in tanti?
Chissà. In effetti ogni tanto si apre improvvisamente qualche voragine.
L’altro giorno ad esempio hanno scoperto – matuguarda – che una mega
banca inglese necessita urgentemente di una dozzina di miliardi per
ripianare qualche buco.[7] Chilavrebbemaidetto.
Sempre in tema di creatività, pare che a
breve verranno finalmente lanciati sul mercato dei nuovi prodotti che
andranno a sostituire i bond legati ai mutui subprime del 2007-2008, di
cui tutti sentivamo la mancanza. A chi fosse sfuggito, la presunta
ripresa immobiliare in Usa dipende in buona parte dal fatto che grossi
operatori finanziari stanno acquistando decine di migliaia di case a
prezzi di sconto per poi… affittarle.
A questo punto, per liberarsi del
rischio che gli inquilini non paghino, stanno iniziando a cartolarizzare
gli affitti creando dei deliziosi prodottini strutturati in forma di
bond, dove la cedola è data dal flusso dei pagamenti di migliaia di
affitti. Proprio come avveniva con i mutui subprime. Gli verrà assegnato
un bel rating, si suppone, e dato che la cedola sarà appetibile, i
soliti fondi e fondi pensione ci si butteranno, alla disperata ricerca
di un rendimento per pagare le pensioni o placare i clienti delusi.
Specialmente quelli che vogliono il 5% senza rischi, come ai bei tempi
dei Bot (un’occhiata qui).
La fase successiva, ovvio, è la creazione di un mercato dei derivati su
questi prodotti. Finirà bene, come sempre. Ma per favore, non vi
preoccupate: Ben e Mariuccio ci salveranno.
A questo punto ci sarebbe bisogno di un
riepilogo, una cosa semplice. Perché in realtà il funzionamento del
sistema è semplicissimo. Roba che può capire e spiegarci benissimo anche
una bambina di 12 anni. Allora, se avete ancora 6 minuti di pazienza
ecco un video (sottotitolato in italiano). Lo potremmo intitolare: Piccole economiste crescono [si tatta del video in apertura post]
by Giuseppe Cloza: I SUOI LIBRI
fonte: http://www.bassafinanza.com/2013/08/piccole-economiste-crescono/
[2] http://dailycaller.com/2012/12/09/food-stamp-use-reaches-another-high-in-september-47-7-million-participants/
[4] Questa e altre amenità trovate in Siamo Fritti, il libro dove cerco si spiegare come stanno le cose.
[6] http://www.bloomberg.com/news/2013-07-11/deutsche-bank-opaque-loans-from-brazil-to-italy-hide-risk.html
[7] http://www.teleborsa.it/News/2013/07/30/Maxi-aumento-di-capitale-per-Barclays-Sui-soci-il-costo-degli-errori-653.html
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