Occorre smetterla di definire le atomiche su Hiroshima e Nagasaki
“operazioni belliche”. Eccidi di massa di così vasta portata non
meritano questo appellativo, che ha il sapore di “accordi di Ginevra” e
di regole che gli stati si sono dati nei secoli, almeno sulla carta e
che hanno cercato quanto meno di non coinvolgere direttamente i civili
nei conflitti bellici.
Per altro il Giappone era ormai stremato e fare leva sullo spirito di
sacrificio dei soldati del Sol Levante è puramente strumentale. Volendo
anche solo per un istante guardare la cosa da un punto di vista
bellico, agli USA sarebbe bastato far deflagrare un ordigno atomico al
largo delle coste nipponiche, a distanza di sicurezza dalla popolazione.
I
giapponesi avrebbero capito e capitolato, nonostante la fanatica
caparbietà dei gruppi dirigenti e della casta militare. Del resto era
solo questione di settimane, la guerra stava già volgendo al termine.
Le ragioni di Hiroshima e Nagasaki, i due peggiori crimini
dell’umanità insieme ai campi di sterminio nazisti, furono due: dare un
monito chiaro e ben diretto al nuovo avversario della potenza
statunitense: l’URSS di Stalin.
La seconda ragione è ancora più schifosa
e abietta: sperimentare l’arma atomica sulla popolazione civile.
Chi
meglio di un popolo massacrato, alla fame e alla miseria, bombardato, vessato e strumentalizzato dalle sorde e fanatiche autorità fasciste
dell’Imperatore poteva servire a tale scopo?
Cosa è meglio di una guerra
per sperimentare le nuove armi?
Questa logica prosegue anche oggi. In Irak sono state sperimentate
tecnologie belliche che le pubbliche opinioni occidentali addormentate
neanche si immaginano.
Per esempio, il servizio di Sigfrido Ranucci ( qui),
descrive molto bene come l’esercito statunitense, durante la seconda
aggressione all’Irak, abbia testato a Fallujah sofisticate bombe al
fosforo e i loro effetti sulla popolazione, con un eccidio sui civili
che le autorità USA hanno cercato di tenere nascosto.
A distanza di 68 anni, meditiamo su cosa siano i complessi
militari-industriali ancora oggi, cosa siano diventati e come si siano
perfezionati dentro economie di guerra che hanno amministrato la “pace”
in qualche oasi metropolitana occidentale attraverso il terrore nucleare
e un numero spropositato di guerre locali nel resto del mondo,
direttamente o attraverso regimi alleati e terroristi.
Guerre in cui il
terrore e l’azione sui civili costituisce non un “danno collaterale”
come vogliono farci credere, ma un aspetto strategico di ormai quasi
tutte le guerre del terzo millennio.
Meditiamo sulle politiche delle oligarchie capitaliste al potere, dei
veri decisori delle politiche USA e NATO e di tutte le potenze
militariste come la Cina.
Perché se non vediamo dietro a questo stato di guerra permanente il
vero volto predatorio dell’economia capitalista e non agiamo di
conseguenza per rimuoverlo dalla storia umana come la vera causa delle
guerre, dirsi anti-militaristi è un puro esercizio di ingenue quanto
inutili intenzioni.
E’ come se non facessimo nulla per arrivare a
un’era di pace e di uguaglianza sociale.
Come se fossimo rimasti a
quell’oggetto sganciato da un B29 nel cielo torrido di un agosto di
morte.
Nico Mecce
Fonte: www.carmillaonline.com
Link: http://www.carmillaonline.com/2013/08/08/lo-stato-piu-canaglia-di-tutti-hiroshima-6-agosto-1945-nagasaki-9-agosto-1945/
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12170
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