Omero Speri
si laurea in chimica nel 1952 con una tesi di elettrochimica. Nei Suoi
studi fu accompagnato da un amico, l’architetto Piero Zorzi, e
dall’ingegnere bergamasco Marco Todeschini.
Omero Speri
durante il periodo universitario nutriva interesse per le novità. In una
rivista del C.N.R. del 1937, che acquistò in una bancarella di libri
usati, era stato pubblicato uno studio di Enrico Fermi dal titolo:
“Produttore elettromagnetico artificiale di neutroni”. Questo era un
testo che Omero Speri citava spesso, sia per un’ aspetto teorico, sia
perché raccogliendo le proprie conoscenze da un lato, e grazie
all’esperimento di Enrico Fermi descritto nell’ articolo, Omero Speri
concepì anche la teoria secondo la quale il sole al suo interno doveva
essere freddo. Le premesse fisiche della “fusione fredda”, che sarebbe
poi diventata il suo studio più importante, erano già, sotto gli occhi
dei ricercatori. Era opinione di Omero Speri che i fisici allora non le
videro perché‚ erano troppo protesi, per ragioni belliche, verso lo
studio e l’obiettivo della fissione. La strada che Enrico Fermi stesso
aveva tracciato rimaneva così fuori dall’orizzonte degli interessi
scientifici, come tanti altri filoni fecondi abbandonati e spesso
irrisi.
Omero Speri
aveva concepito l’idea, concordemente con il fisico Piero Zorzi che le
fusioni nucleari potessero avvenire anche in presenza di forti scariche
elettriche, anche a temperatura ambiente. Che si trattasse di fusione
era inequivocabile: con sofisticati metodi per misurare il gas elio
prodotto nel loro apparato (motore) si sono resi conto che vi era un
incremento elevatissimo della produzione di elio.
Il motore di Speri si basava su delle potenti scariche elettriche a
cui si associava un potente campo magnetico. Nessuno fino ad allora
aveva mai pensato che a livello di piccole scintille elettriche vi
fossero fusioni nucleari. L’idea era nata anche dalla considerazione che
il deuterio, (è un isotopo stabile dell’idrogeno il cui nucleo è
composto da un protone e un neutrone), decade anche autonomamente a
temperatura ambiente e nella percentuale di sei atomi per litro/sec.
Irraggiandolo con potenti cariche di elettroni e creando nel contempo un
campo magnetico attorno alla zona di scoppio, si è postulato
teoricamente che oltre agli elettroni fossero emessi dagli elettrodi
anche dei neutroni, aumentandone in tal modo enormemente la resa.
Infatti il motore aveva una resa molto superiore della benzina, intorno
al 90%.
Nel 1974 in
un paese sul Lago di Garda, due ricercatori, il prof. Omero Speri e
Piero Zorzi, in un laboratorio rimasto intatto dalla loro morte, mettono
a punto un motore a “fusione fredda” e depositano il brevetto relativo
ad un dispositivo produttore di energia termonucleare controllata
dell’Idrogeno e suoi isotopi. (Cito anche il “motore ad acqua“ di M.J
.Chambrean, di quegli anni, che si basava anche quello su potenti
scariche elettriche per il suo funzionamento, e partendo da una miscela
di alcool metilico al 90% e 10% di acqua, diminuiva gradatamente la
quantità di alcool metilico fino ad arrivare al 90% di acqua e 10% di
alcool metilico aggiungendo una piccola quantità di ossigeno, mantenendo
la stessa resa!).
Nel brevetto di Omero Speri del 1974, IT 1024274 (B), intitolato: “PRODUTTORE DI ENERGIA TERMONUCLEARE CONTROLLATA DELL’ IDROGENO E DEI SUOI ISOTOPI” Da estratti del brevetto possiamo leggere:
“Dispositivo meccanico; elettrico ed elettromagnetico, con I’introduzione di energia elettrica e, o elettromagnetica continua o variabile con elettrodi a distanza variabile in un volume adeguato di idrogeno, suoi isotopi e composti a variabili temperature e pressioni, ne provoca la produzione di energia derivata dalla fusione nucleare controllata degli stessi. Nessuno fino ad oggi ha mai pensato che a livello di piccole scintille elettriche vi fossero fusioni nucleari, in quanto tutti pensavano che dette reazioni dovessero avvenire solo in determinate condizioni molto difficili da ottenersi. Noi, considerando la possibilità di ottenere seppure statisticamente in quantità infinitesime condizioni determinate e caratteristiche per le fusioni nucleari degli isotopi dell’idrogeno nelle scintille elettriche, abbiamo introdotto quantità variabili di energia elettrica e, o elettromagnetica nel dispositivo in brevetto in un volume di idrogeno suoi isotopi e composti, ottenendo un incremento utile di energia che derivava con prove chimico-fisiche e stechiometriche da fusioni nucleari degli atomi di idrogeno suoi isotopi. Variando, a nostro controllo, tensioni, amperaggi, campi magnetici e d elettromagnetici continui e con frequenze variabili in miscela di idrogeno suoi isotopi e composti, da soli o con ossigeno e anche con composti di Litio, Berilio e Boro, abbiamo ottenuto ulteriori incrementi caratteristici di fusioni nucleari degli isotopi dell’idrogeno e in parti estremamente piccole, anche reazioni atomiche di questi ultimi. Il settore sul quale viene applicata I’invenzione è nella trasformazione di energia nei motori a combustione ed in tutte le combustioni in genere, che hanno come scopo la produzione di energia”.RIVENDICAZIONI“Rivendichiamo l’introduzione variabile di energia elettrica e magnetica che con una o multiple scariche elettriche o elettromagnetiche inducono scintille elettriche corrispondenti simultanee o a cascata frazionate nel tempo in idrogeno, deuterio, trizio e suoi composti a temperature e pressioni variabili; in benzine ed idrocarburi in genere da soli o in miscela con ossigeno od aria nei motori a combustione o nelle combustioni in genere allo scopo specifico di ottenere una parziale e singolare somma di selettive fusioni nucleari infinitesime dell’idrogeno e suoi isotopi, ottenute ad intervalli controllati o continui in frazioni di tempo piccole o grandi per l’utilizzo di calore ed energia. Rivendichiamo anche l’introduzione di composti di Litio, Berilio e Boro che con la loro presenza incomposti dell’idrogeno catalizzano la reazione termonucleare con conseguente maggiore produzione di energia. Rivendichiamo anche l’attivazione di composti di idrogeno e suoi isotopi con masse radioattive e con l’introduzione di composti radioattivi per ottenere un maggiore incremento di energia nelle applicazioni della nostra invenzione in quanto aumenta la probabilità di fusioni nucleari dell’idrogeno e suoi isotopi”.
Dr. Omero Speri Verona. 30 Settembre 1974
Omero Speri
fu invitato dallo stato di Israele a spiegare la sua invenzione, e
diversi furono i viaggi di Omero Speri a Tel Aviv in quegli anni …
Considerato però l’interesse di alcuni gruppi economici aventi finalità
tali da non sembrar garantire un uso corretto del dispositivo, Omero
Speri, con l’amico Piero Zorzi, decisero di lasciar cadere la cosa;
infatti nel campo della ricerca il fascino della scoperta era frenato
dall’angoscia del pericolo di un suo possibile uso scellerato.
Quanto sopra riportato ovviamente ha un valore enorme anche per il dibattito attuale sulla verità della “fusione fredda”.
Anche da
quanto sostenuto e verificato coni il loro motore da Omero Speri e Piero
Zorzi, le LENR (Low Energy Nuclear Reaction), le reazioni nucleari a
bassa energia (LENR), in determinate condizioni, possono avvenire a
temperatura ambiente!
C’è da
chiedersi come mai una ricerca così importante che era arrivata anche
alla realizzazione di un motore prototipo che funzionava sfruttando la
nuova fisica delle LENR non sia stata ripresa e sviluppata da nessun
Istituto di ricerca universitario, statale o privato, sia in Italia che
nel resto del mondo?
Quindi già
nel 1974 questa meravigliosa tecnologia energetica, che prometteva
energia pulita, inesauribile ed economica, era stata scoperta! Ma allora
a cosa si deve il suo mancato sfruttamento e il suo occultamento? Alla
luce dei principi della Filosofia “open source”, probabilmente anche in
questo caso è mancata la divulgazione completa, diffusa e condivisa, dei
suoi principi fisici di funzionamento. Sicuramente è mancato anche il
terreno culturale adeguato per la sua diffusione. Inoltre certamente
qualcuno ne ha avuto paura e l’ha ostacolata, (all’ epoca come avviene
oggi!?), poiché andava a cozzare con importanti interessi precostituiti,
ovvero quelli delle lobbies degli idrocarburi e del nucleare sporco,
ecc! Non che contro i paradigmi accademici che sostengono i baroni della
vecchia fisica.
Naturalmente
anche i governi sono interessati a che si utilizzino ancora degli
idrocarburi per la trazione e il riscaldamento: benzina, gasolio e gas
naturale, dai quali ricavano laute accise … Più difficile sarebbe
tassare l’ acqua (H20) che contiene Idrogeno (e Deuterio), necessario
per queste nuove reazioni LENR…
Che fare
ora? Abbiamo qualche speranza che il lavoro di Omero Speri e Piero Zorzi
(e di quelli che sono seguiti), possa essere recuperato e valorizzato e
aiutato? Si! Ma solo nell’ ambito della Filosofia “open source”! Io
penso. Che significa rivelare totalmente i principi fisici e le modalità
di funzionamento di questa meravigliosa tecnologia energetica LENR, (di
tutti i reattori sperimentali attualmente esistenti e del motore
Speri), in uno spirito di totale condivisione, in cui i benefici siano
poi legati al fatto di “fare”, ovvero di realizzare produrre e
distribuire le applicazioni basate su questa tecnologia.
Le
tecnologie energetiche LENR, che promettono energia pulita, economica e
inesauribile, contrasterebbero la povertà dei Popoli, rilanciando l’
economia, e salvaguarderebbero anche il pianeta Terra dal riscaldamento
globale, (lo scioglimento dei ghiacci ne è una prova certa!), dovuto
principalmente ai gas serra prodotti anche dall’utilizzo dei
combustibili di origine fossile; gasolio, benzina e gas naturale, e
riversati nell’atmosfera.
Concluderei
con un appello rivolto a Michelangelo Speri, figlio di Omero Speri, e a
Leonardo Zorzi, figlio di Piero Zorzi, ad abbracciare il toto la
Filosofia “open source” e
a condividere quanto eventualmente ancora in loro possesso
relativamente agli studi, ai documenti, e alle realizzazioni di loro
padri, dando la possibilità a ricercatori indipendenti di lavorarci su,
nell’interesse della Scienza e dell’Umanità tutta!
Luciano Saporito - Agosto 2013
Fonti:
dio mio!
RispondiEliminatante grazie per queste informazioni.
ma dove le ha trovate???? come le ha trovate?
ma lei chi è?
Grazie ...
RispondiEliminabasta cercare :-D
come disse un personaggio famoso ... Nessuno ;-)