giovedì 15 maggio 2014

L'ortica, Urtica dioica L.


Molti la considerano solo un'infestante da sradicare e gettare via, ma l'ortica, Urtica dioica L, ha servito umilmente per millenni l'uomo, che l'ha utilizzata come fonte alimentare, medicinale e di fibre tessili.

In una tomba dell'Età del Bronzo (3000-2000 a.C), scoperta in Danimarca, sono stati trovati frammenti di tessuti fatti con fibre di ortica. Anticamente, con la fibra di ortica l'uomo ha fabbricato vestiti, sacchi, corde e reti da pesca. Le divise dei soldati di Napoleone e quelli della Germania durante la I Guerra Mondiale erano per la gran parte fatte con l'ortica. Ancora oggi, questa fibra viene usata per produrre vestiti naturali ed ecosostenibili.


Oltre che di fibre, l'ortica è anche ricca di clorofilla, utilizzata nei secoli per tingere i tessuti. Durante la II Guerra Mondiale il governo britannico fece larghissimo uso di clorofilla di ortica per tingere di verde mimetico i tessuti utilizzati dall'esercito di Sua Maestà. La clorofilla viene anche utilizzata come colorante alimentare soprattutto per le verdure in scatola.

Nell'antico Egitto, l'infuso di ortica era impiegato per alleviare i dolori reumatici. Una pratica abituale era quella della “urticazione”: con un fascio di ortica ci si flagellava la parte affetta, nel caso di reumatismi o di altre affezioni. Durante la conquista dell'isola Britannica da parte di Roma, i legionari si portavano dietro la loro ortica per alleviare i dolori delle gambe dovuti alle lunghe marce nel freddo e umido clima inglese. L'urticazione veniva ancora consigliata dei medici fino a non molto tempo fa e tutt'ora c'è chi la pratica. 

Ippocrate (460-377 a.C.) e i suoi seguaci utilizzavano l'ortica in almeno 61 preparazioni specifiche. Il grande Claudio Galeno (129-216 d.C.) nel suo volume De Simplicibvs propone l'ortica come rimedio diuretico e lassativo e lo indica per i morsi di cane, ferite gagrenose, infiammazioni, epistassi, mestruazioni emorragiche, pleurite, polmonite, asma, tigna e afte della bocca. Due secoli dopo Galeno, lo Pseudo Apuleio (440 d.C.) nel suo libro Herbarium Apuleii Platonici menziona una preparazione a base di ortica e canapa indiana per la cura dei sintomi conseguenti alle ustioni e l'ortica da sola per i sintomi da raffreddamento.

Nel Medio Evo l'ortica trova nuovi impieghi in medicina: herpes, stipsi e problematiche legate a naso, gola e cute. La famosa monaca Hildegarda di Bingen (1098 – 1179) nel suo libro Fisica così parla dell'ortica:
L'ortica ha proprietà molto calde. Meglio non consumarla cruda, perché ha qualità “ruvide”. I giovani germogli sono meglio consumati cotti. Purificano lo stomaco e lo liberano dal catarro.”
Hildegarda suggerisce anche una ricetta con azione addirittura anti-invecchiamento:
Se una persona che senza volere non ricorda le cose, riduca l'ortica in un succo e vi aggiunga dell'olio di oliva. Al momento di andare a letto, dovrebbe ungere e massaggiare bene il proprio torace e le proprie tempie con questa preparazione. In questo modo, la sua memoria migliorerà.”
In generale, l'ortica è sempre stata apprezzata per le sue proprietà toniche e nutrienti. E' ricca in vitamine e minerali e tradizionalmente viene utilizzata in primavera come depuratore e ricostituente allo stesso tempo: “stimola il sangue stagnante dell'inverno”. Le sue proprietà ricostituenti venivano sfruttate soprattutto dalle popolazioni rurali, dato che è una pianta che cresce abbondante attorno ai campi e negli incolti.

L'infuso è stato utilizzato per aumentare la produzione del latte sia negli esseri umani che nel bestiame. Il succo è stato usato per provocare il travaglio nelle gravidanze prolungate. Come polvere da fiuto, era usata per arrestare il sanguinamento dal naso, mentre il succo fresco era impiegato nelle orticarie.

Negli ultimi secoli l'ortica è stata apprezzata soprattutto per le sue proprietà emostatiche. Negli ambulatori medici e negli ospedali si faceva largo uso di preparati a base di ortica nel caso di emorragie uterine, epistassi, ematuria, emottisi e nelle emorragie in generale, anche gravi. Furono pubblicati numerose esperienze cliniche.

Alchimia 
Da un punto di vista alchemico, l'ortica è una pianta associata principalmente al pianeta Marte (sangue-organi femminili-cistifellea-tiroide) e secondariamente a Venere (sistema linfatico-gola-laringe-corde vocali-reni). La sua azione depurativa si esplica attraverso i reni. Sono così espulse le scorie metaboliche che possono far insorgere affezioni quali gotta e artrite. Come l'aglio, va impiegato in primavera e in autunno, per una buona purificazione dell'organismo.
 

Ortica, pianta del ferro 
L'ortica è una delle piante medicinali più ricche di ferro. Questo minerale è concentrato soprattutto nelle radici e nelle foglie e meno nel gambo e nei fiori. La concentrazione di ferro aumenta notevolmente se la pianta cresce in terreni particolarmente ricchi di questo minerale: la radice di una pianta cresciuta in un orto può avere una quantità di ferro poco superiore ai 900mg %, mentre quella di una pianta cresciuta lungo le rotaie del treno raggiunge i 1055mg%. Il contenuto di ferro è massimo ad aprile e settembre, mentre è minimo in estate.
 
 
 Scritto da Dr Francesco Perugini Billi    
 
fonte: http://www.dottorperuginibilli.it/-archivio-articoli-/650-ortica-fitoterapia-

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 ORTICA

CARATTERISTICHE GENERALI
Il genere Ortica appartiene alla famiglia delle Urticaceae e raggruppa piante erbacee annuali o perenni, alte dai 50 ai 150 cm che nascono spontanee ovunque (è una pianta praticamente cosmopolita) fino a circa 2500 m s.l.m. soprattutto vicino alle case dove ci sono detriti di sostanze organiche, vale a dire terreni molto azotati.

La radice è rizomatosa, strisciante, provvista di numerose radichette.  Il fusto è eretto a sezione quadrangolare.

Le foglie sono ovali-cuoriformi, opposte, provviste di picciolo con i margini dentati e ricoperte da numerosi peli urticanti.
I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore verdastro, riuniti in lunghe spighette che compaiono da giugno ad ottobre.
Il frutto è un achenio che contiene un solo seme.

Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria urticante.

Dell'ortica esistono numerose specie tra le quali ricordiamo le più importanti:
 
URTICA DIOICA
L'Urtica dioica, pianta perenne, come dice il nome stesso è una pianta dioica vale a dire che ci sono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili. A prima vista si riconoscono facilmente in quanto nelle "piante femminili" i fiori sono riuniti in spighe pendule mentre nelle "piante maschili" i fiori sono riuniti in spighe erette (oltre ovviamente ai diversi organi di riproduzione facilmente riconoscibili).
 
URTICA URENS
L'Urtica urens ha le stesse caratteristiche del genere. A differenza dll'Ortica dioica è una pianta annuale, è di dimensioni inferiori ed è monoica vale a dire che porta nello stesso individuo sia fiori femminili che fiori maschili ed è molto più urticante.

 
Esiste una specie chiamata Ortica bianca che in realtà non è un'ortica anche se viene spesso scambiata per essa. Si tratta del LAMIUM ALBUM, appartenente alla famiglia delle Labiatae e che si riconosce molto facilmente in quanto possiede i fiori bianchi caratteristici della famiglia con il grande petalo superiore a forma di barchetta capovolta e per il colore verde chiarissimo delle foglie. L'Ortica bianca pur essendo una pianta ricoperta di peli, non è urticante e non possiede le proprietà terapeutiche del genere Urtica anzi se ne sconsiglia l'uso in quanto pare che contenga amine.


PROPRIETA'
L'ortica è tra le piante selvatiche sicuramente la più apprezzata.  Sia l'Urtica dioica che l'Urtica urens sono utilizzate per le loro proprietà.

E' una pianta ricca di vitamina C, clorofilla, sali minerali (silicio, ferro, calcio, manganese e potassio), carotene, acido formico, acido gallico, acido folico, tannino, istamina, acetilcolina.
Grazie ai suoi componenti l'ortica è una pianta emostatica, antireumatica, cicatrizzante, vasocostrittrice e antiflogistica.



PARTI UTILIZZATE DELLA PIANTA
Dell'ortica si utilizzano tutte le parti della pianta, finchè è giovane,  eccetto i semi.

Le foglie possono essere raccolte tutto l'anno, meglio se in primavera - estate.

Il rizoma e le radici vanno raccolti in autunno.

Per raccogliere l'ortica bisogna munirsi di guanti in quanto i suoi peli urticanti penetrano molto facilmente nella pelle dando una sensazione di prurito che però scompare dopo pochi minuti senza ulteriori effetti collaterali. L'ortica perde le sue capacità urticanti dopo circa 24 ore dalla raccolta o con la bollitura.

Dopo la raccolta tutte le parti della pianta di ortica vanno essiccate molto rapidamente in luoghi caldi e bui in modo che perdano rapidamente l'acqua.

COME SI UTILIZZA
L'ortica può essere usata come decotto, come succo, come infuso, sciroppo o semplicemente cruda come disintossicante, depuratore e tonico dell'organismo aiutando ad eliminare gli acidi urici, nelle affezioni intestinali, per l'artrite, per l'anemia. Ha inoltre un forte potere emostatico e antiemorragico e astringente intestinale.

Utilizzando esternamente il succo fresco combatte la perdita dei capelli e rinforza il cuoio capelluto.

E' molto efficace in caso di seborrea, forfora, acne ed eczema.

Cataplasmi delle foglie di ortica sbollentate e tritate sono ottime per le irritazioni cutanee e per le ferite in quanto ha un effetto cicatrizzante.

Combatte efficacemente la pelle grassa.

Previa bollitura viene usate per le minestre ed i risotti o le frittate. Si può utilizzare come sostitutivo in tutte quelle pietanza che utilizzano spinaci perchè ha un gusto astringente e leggermente acidulo, molto gradevole.

Dell'ortica non devono essere consumati o comunque utilizzati i semi.


CURIOSITA'
Il nome ortica deriva dal latino "urere = bruciare" in riferimento ai suoi peli urticanti.

L'ortica essendo molto ricca di sali minerali e clorofilla è un ottimo fertilizzante per le piante d'appartamento che potranno essere annaffiate con l'acqua nella quale sono state lasciate a macerare per circa 7 gg delle foglie di ortica (500 gr per 5 litri d'acqua).

In molte tradizioni popolari che si ritrovano in tutta l'Europa centrale, si crede che una pianta di Ortica allontani i fulmini se gettate nel focolare.

In passato con l'ortica si usava flagellare le parti doloranti del corpo affette da dolori reumatici perchè stimolava benefiche reazioni. Questo non deve stupire se si pensa che i reumatismi vengono curati anche con la puntura delle api.

Altre credenze popolari sostengono che portare con se una pianta di ortica allontani influssi negativi e quindi si sarebbe al riparo dai malefici.

L'Ortica, considerando la sua ricchezza di principi attivi è un'ottima pianta foraggera per gli animali.

In passato dai fusti delle piante di Ortica si ricavavano fibre tessili praticamente indistruttibili, simili alla canapa. Questa pratica è ancora diffusa in alcune popolazioni della Siberia occidentale.

Inoltre è un'ottimo colorante per i tessuti delicati quali la lana: le foglie tingono di verde mentre le radici di giallo.

L'ortica, pur essendo considerata una pianta infestante, esplica numerosi effetti benefici sulle piante che le sono vicine, in particolare verso le piante aromatiche nelle quali fa aumentare il contenuto in oli essenziali.

L'Ortica ha anche un'azione insetticida: facendo macerare le foglie per circa 12 ore in acqua si ottiene un buon aficida.

A livello industriale l'ortica viene utilizzata per estrarre la clorofilla della quale è ricchissima.

AVVERTENZE
Se inavvertitamente si tocca qualunque parte della pianta di ortica, si ha una forte sensazione di bruciore dovuta all'istamina, all'acetilcolina e all'acido formico tutte sostanze contenute nei peli che appena vengono toccati si rompono iniettando le sostanze urticanti.

E' meglio non sfregarsi ma aspettare qualche minuto ed il prurito passa da solo senza ulteriori effetti collaterali. Si può però trovare immediato sollievo passando del bicarbonato umido o del succo di acetosa.
Attenzione a non consumare i semi.



 fonte: http://www.elicriso.it/it/piante_medicinali/ortica/

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