Il volume "Dei destini dell'anima" è conservato nella
biblioteca di Houghton sin dal 1954. All'esame attento del libro, gli
esperti hanno scoperto un'annotazione lasciata sul manoscritto
dall'amico dell'autore, il dottor Ludovic Bouland, che scrive: "Un libro
sull'anima umana merita di avere una copertura umana". Il personale ha
intuito qualcosa di sospetto e ha confrontato la rilegatura dei libri di
Houssaye con altri libri rilegati in pelle.
E' risultato che la
copertina della raccolta delle poesie era troppo morbida e tenera e la
pelle non assomigliava per niente né alla pelle suina, né a quella
caprina né bovina. A quel punto il libro è stato sottoposto a una
perizia. Alan Puglia, specialista in libri antichi di Harvard, dopo uno
studio meticoloso dei campioni, si è accertato che il libro fosse
rilegato in pelle umana: in esso sono tate identificate le proteine che
possono appartenere soltanto a un essere umano. Presumibilmente apparteneva a una donna morta per un attacco cardiaco nel XIX-esimo secolo.
Per la sua struttura la pelle umana non si distingue in alcun modo dalla pelle di altri mammiferi. E' un po' più sottile rispetto alla pelle di vitelli e di pecore, le cui pelli lavorate sin dai tempi antichi sono state usate per far le pagine dei libri. Inoltre è indissolubilmente legata ai tessuti muscolari, ciò che rende più facile la sua lavorazione. L'imprevedibile in lavorazione materiale in fin dei conti non è diverso da altre rilegature in pelle - soltanto con l'impiego dei test speciali si può scoprire che il libro era stato rilegato appunto in pelle umana, -ha raccontato in un'intervista concessa a La Voce della Russia Maria Podlepa, esperto in campo dell'antropologia culturale:
Si ritiene che i primi libri rilegati in pelle umana siano comparsi nel Medioevo poiché proprio in quell'epoca si era diffusa la prassi della concia di pelli di questo tipo. I campioni medievali non si sono conservati fino ai giorni nostri, ma in compensa sci sono molte citazioni in questo riguardo. Si sa che esistevano perfino una Bibbia e un Codice Canonico scritti interamente sul tenero e morbido involucro umano.
Nei
secoli XVIII-XIX le rilegature dei libri in pelle umana non erano più
una novità e perfino non suscitavano più emozioni particolari.
Inizialmente erano libri, di regola, su tematiche delle medicina,
rilegate in pelle delle persone che hanno lasciato in eredità se stesse
alla scienza.
Maria Podlepa conferma:
Contrariamente all'opinione generale, i libri rilegati in pelle umana non sono stati apprezzati più di tutto dagli stregoni impazziti o da fanatici indemoniati, ma neanche dai dittatori assetati di sangue. Il picco di produzione di massa è legato agli ordinativi dei rappresentanti della professione più umanitaria – i medici. Sin dal 17-esimo secolo il massimo di eleganza è stato considerato l'uso di un manuale di anatomia la cui copertina era rilegata in materiale portato direttamente dalla sala anatomica. Ciò metteva in rilievo l'appartenenza alla professione, e non oltre.
In seguito l'idea di rilegare le
opere in un simile materiale "memorabile" ha acquisito un carattere
quasi romantico. I volumi del genere sono stati dati in regalo.
Certamente non venivano scuoiati degli uomini vivi, poichè il "materiale
di rivestimento" è stato prelevato esclusivamente dai cadaveri. Di
regola, erano i senzatetto morti, le cui salme venivano acquistate dai
proprietari di dormitori pubblici o dai poliziotti dietro il pagamento
di una ricompensa. A volte i prossimi parenti di un defunto chiedevano
di rilegare un libro con la pelle di un "caro estinto" per immortalarlo.
Inoltre nel 19-esimo secolo alcuni criminali, condannati alla pena di
morte, davano in eredità la propria pelle per la rilegatura dei libri.
Uno
dei primi noti esempi è stato il dizionario di Samuel Johnson rilegato
nella pelle del criminale James dopo la sua impiccagione avvenuta nel
1818. Nell'Università di Providence si è conservata una raccolta di
litografie "Danza della morte" pubblicata a Boston nel 1892
commissionata al maestro Joseph Zaensdorf. Vi si legge una nota di
quest'ultimo nella quale il maestro specifica di aver eseguito su
commissione la rilegatura della pelle di due uomini. Secondo Zaensdorf,
ha dovuto fare uno strato di pelle di una sfumatura più chiara, mentre
la rilegatura stessa è stata fatta "di una pelle più scura, lavorato il
simil camoscio" poiché i poveri che muoiono nei dormitori pubblici la
qualità della pelle lasciano desiderare.
Il ladro e
brigante James Allen ha dato in eredità la sua pelle per la rilegatura
del libro che narrerebbe i suoi numerosi crimini. Nel 1837 così è stato
fatto: l'unica copia è conservata a Boston Athenaeum. Nel museo inglese
St.Edmunds in Suffolk si può vedere il protocollo dell'interrogatorio di
un leggendario omicida William Corder, rilegato in sua pelle dopo
l'esecuzione della condanna capitale.
Grazie alla sua
pelle è entrato a far parte della storia anche un certo George Cudmore,
impiccato in Gran Bretagna nel 1930 per uxoricidio. Dopo Cudmore è
uscita una raccolta delle poesie del poeta John Milton. Il libro è
conservato nella biblioteca memoriale del poeta nelle città di Exeter.
Ne
vale la pena menzionare una rara copia dell'enciclopedia "De corpore
humani fabrica" di Andreas Vesalius, conservata nella biblioteca di John
Hay Library presso la Brown University. Il libro dell'astronomo
francese Camille Nicolas Flammarion "Les terres du ciel" ("Corpi
celesti") (1877) è stato rilegato in pelle umana donata da
un'ammiratrice dello scienziato.
Non tutti i libri
rilegati in pelle umana sono opera di tempi lontani. Alcuni sono stati
prodotti in tempi relativamente recenti. L'accusa, come prova materiale
al processo di Norimberga, ha presentato le copie di "Mein Kampf",
rilegate in pelle degli internati, appartenute a Josef Mengele e Sigmund
Rascher.
Speriamo che con la fine dell'epoca nazista
la strana tradizione di rilegare i libri in pelle umana si sia
interrotta. Tenere in mano e, tanto più, leggere questi volumi è vietato
ai deboli di cuore.
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