“Prendi la scienza dell'Occidente
e la comprensione dell'Oriente, e poi cerca.”
(Georges I. Gurdjieff)
Un
giorno qualcuno chiese a Gurdjieff perché era così difficile evitare le
emozioni negative e perché era tanto complicato imparare a vivere in
modo non automatico. La risposta di Gurdjieff fu che è difficile perché
queste azioni sono contro Natura, perciò riusciamo a farle con quella
difficoltà. Fare degli sforzi per lavorare contro quegli atteggiamenti
era come se vogliamo remare contro il naturale ordine del mondo. Poi va
anche considerato che viviamo in un campo di gioco che ci è molto
sfavorevole, perché la Terra è collocata sul punto più basso del Raggio
della Creazione.
Questa
situazione spiega perché alcune azioni, che possono essere fatte con
molta facilità in altri luoghi dell’universo, sulla Terra diventano
delle azioni molto più difficili da fare. Questa condizione non si
capisce se non conosciamo la natura dell’uomo e la natura dell’Universo.
La struttura dell’uomo non può venire compresa se non conosciamo quella
dell’Universo. dice Gurdjieff. L’uomo è il “piccolo modello”
dell’Universo, infatti egli è un microcosmo nel Macrocosmo. Lo studio
dell’uomo e quello del cosmo devono procedere sempre insieme, perché se
sappiamo come funziona il cosmo impariamo a conoscere anche noi stessi.
La
prima cosa che va saputa è che esistono due grandi leggi che governano
il corso del cosmo, e vengono dette Legge del Tre e Legge del Sette. La
prima legge determina il fatto che tutti i fenomeni dell’universo sono
il risultato dell’azione correlata di tre forze. La scienza occidentale
riconosce la realtà della polarità, e questo si osserva nel fenomeno
dell’elettricità positiva e negativa della fisica oppure nella cellula
maschio e femmina della biologia, e così via. Gurdjieff dice che nessun
processo naturale avviene senza l’intervento di una terza forza. Anche
dove i fenomeni sembrano il frutto di una opposizione di forze, in
realtà, interviene sempre l’azione di una terza forza.
L’idea
delle tre forze è contenuta in molte dottrine antiche ed è la fonte da
cui deriva l’idea cristiana della Santa Trinità che coesiste in tre
persone pur essendo indivisibile. La concezione induista insegna
un’altra versione della stessa dottrina contenuta nel mito della
creazione dove si dice che Brahman l’Assoluto genera Ishwara il
Creatore. Poi Ishwara tramite l’azione congiunta di Brahma, di Vishnu e
di Shiva (che sono tre diversi aspetti di Ishwara stesso) manifesta
tutta la creazione. Una forma ancor più chiara della stessa dottrina è
nella teoria Sankya dei tre guna: raja, tamas e sativa. Per i maestri
Sankya ognuno dei tre guna ha qualità fondamentali che, intrecciandosi
tra loro, creano tutto il mondo dei fenomeni.
La
terza forza non si vede perché, non sapendo vedere noi stessi non
sappiamo vedere neppure il mondo esterno. L’opposizione di due forze si
vede chiaramente in molti fenomeni, ma non si vede la terza forza che è
troppo insita nei fenomeni. Siamo ancora molto lontani dal capire che
nulla esisterebbe senza l’intervento di un terzo principio o terza forza
che equilibra la tendenza creativa e quella distruttiva. Gurdjieff
afferma che tutta la Creazione iniziò quando le tre forze presenti
nell’Assoluto si manifestarono.
Ma,
a differenza delle altre forze, le tre forze primigenie erano dotate di
volontà, piena coscienza e comprensione. Questo gli permise di
separarsi e poi di riunirsi in un punto predeterminato dove originarono
la prima serie di mondi nel Raggio della Creazione: la prima serie è
detta Tutti i Mondi Possibili. In ognuno dei mondi creati esistevano le
tre forze che ripetevano l’interazione con cui avveniva il processo di
creazione. Ma le forze che derivavano da quelle creazioni non avevano la
totalità delle forze dell’origine, infatti erano sempre più limitate
nella volontà, coscienza e comprensione.
Per
questo, anche il punto in cui esse convergevano divenne sempre meno
prederminato e sempre più accidentale. Infatti va capito che la volontà
dell’Assoluto aveva ben governato la prima serie di creazione, ma non
riuscì a controllare così bene anche tutto il resto della creazione.
Perciò avvenne che la serie delle creazioni aveva un livello di
imperfezione crescente tanto più si allontanava dall’Assoluto. I mondi
successivi alla prima serie di creazione nascevano sempre più
imperfetti, sempre più accidentali, casuali e meccanici.
Il
Raggio di Creazione in cui viviamo è solo uno dei vasti numeri di Raggi
della Creazione che esistono all’esterno e che si estendono in tutte le
direzioni. Tutti i Raggi provengono dall'iniziale impulso creativo
dell’Assoluto, ma il Raggio a cui appartiene la Terra va studiato perché
ci riguarda, infatti il nostro pianeta è il sesto di questi mondi. Il
Raggio inizia dall’Assoluto che crea Tutti i Mondi Possibili. In questo
livello vanno incluse tutte le galassie stellari, le nebulose esterne
alla Via Lattea e ciò che è all’interno della Via Lattea.
Il
mondo successivo del Raggio della Creazione è composto da tutti i soli
presenti nella Via Lattea. A questo segue il mondo del nostro Sole, poi
c'è il mondo dei pianeti che gira intorno al nostro Sole, poi c'è il
mondo del pianeta Terra e, infine, il mondo della Luna. La concezione
cosmica di Gurdjieff è in contraddizione con tutte le teorie della
creazione perché considera la Creazione come un processo ancora in via
di sviluppo. Gurdjieff è controcorrente anche perché considera il cosmo
come un grande sistema vivente.
Solitamente
la scienza tende a credere che ci sia stato un inizio in un remotissimo
passato e che tutto si sia evoluto allora, perciò oggi siamo entrati in
una fase di esaurimento. Secondo le concezioni consuete la Luna è un
pianeta morto e la Terra sta perdendo di calore perciò, in futuro, la
Terra è destinata a morire come la Luna. Gurdjieff invece afferma che il
sistema solare sta facendo una via opposta, perciò la Luna sta
affrontando una fase di riscaldamento che, nel corso del tempo, la farà
diventare come la Terra, invece la Terra diventerà come il Sole.
Ma
va considerato che, tutti i mondi del Raggio della Creazione non sono
lasciati a vagare casualmente nello spazio vuoto. Ogni cosa
dell’Universo è strettamente interconnessa alle altre cose, perciò ogni
mondo è collegato con tutti gli altri mondi. Poi pensiamo che
l’intervallo tra i vari mondi non è vuoto, perché l’energia fluisce dal
Raggio e si diffonde in ogni direzione venendo assorbita da tutti i
mondi che incontra sul suo percorso. L’energia cosmica viene assorbita e
poi rilasciata in forma mutata, perché nel cosmo avviene sempre un
grande interscambio di energie. I pianeti ricevono l’energia del Sole,
la Terra la riceve dai pianeti, e la Luna riceve l’energia dalla Terra.
L’Universo
va pensato come una enorme rete di vibrazioni che si diffondo in ogni
direzione e, in alcuni punti della rete, accade la “condensazione”
dell’energia in materia. Queste vibrazioni che si irradiano ovunque sono
le entità primarie dell’universo, invece la serie dei mondi in cui esse
si sono condensate sono le “concrezioni secondarie”.
La rete delle vibrazioni assomiglia alla Rete di Indra dell’induismo, e
spiega l’esistenza della Legge del Sette che è chiamata anche Legge
dell’Ottava. Le vibrazioni si verificano con ogni tipo di frequenza e in
tutte le densità di materia ossia dalla materia più eterea e rarefatta a
quella più densa e grossolana.
Se
vedessimo muoversi le vibrazioni, le vedremmo che si diffondono ovunque
perciò le vedremmo incrociarsi tra loro, rinforzarsi oppure deviarsi
reciprocamente. Il pensiero occidentale pensa che le vibrazioni si
sviluppano sempre costantemente e che si diffondono omogeneamente,
finché l’impulso che ha impresso il movimento non riesce a vincere la
resistenza del mezzo per mezzo del quale viaggiano. In occidente si
crede nel principio di continuità delle vibrazioni, invece Gurdjieff
afferma che vale il principio contrario cioé il principio della
discontinuità.
Le
vibrazioni non si sviluppano in modo uniforme ma subiscono delle
accelerazioni e dei rallentamenti in certi punti. Si può descrivere
questo principio cosmico immaginando che l’impulso del processo creativo
non sia stato uniforme, ma che abbia avuto degli fasi di rallentamento,
cosicché tutte le vibrazioni sia ascendenti che discendenti hanno
subito la fase del rallentamento. Dopo quelle fasi di ritardo dello
sviluppo, però le vibrazioni recuperavano la loro velocità finché non
incontrano un ostacolo che causa un nuovo rallentamento e il ripetersi
del fenomeno suddetto.
Per
capire il punto critico che causa i temporanei ritardi si suddivisero
le linee di sviluppo delle vibrazioni in periodi che corrispondevano al
raddoppio o al dimezzamento della loro frequenza. Fu così che fu
individuato il punto di ritardo dell’accellerazione, e si verificò che
ne esisteva sia uno all’inizio e un altro alla fine del processo.
Gurdjieff afferma che questo fenomeno è noto fin dai tempi antichi,
infatti gli antichi conoscevano le leggi che governano questi periodici
ritardi e che rallentano il ritmo di crescita quando diminuisce la
frequenza delle vibrazioni.
Gli
antichi decisero di registrare la loro scoperta perciò scrissero una
scala musicale di sette tonalità, e il periodo del raddoppio e del
dimezzamento della frequenza delle vibrazioni rappresenta l’ottava
musicale. Se moduliamo una scala musicale vediamo che il primo intoppo
si trova tra la nota “Mi” e il “Fa” mentre la seconda è tra il “Si” e il
“Do.” Gurdjieff chiama questi punti gli “intervalli dell’ottava” e dice
che sono i punti deboli dell’ottava. Sono i punti in cui c’è una
tendenza ad arrestarsi oppure ad essere deviati verso un’altra direzione
rispetto a quella verso cui eravamo diretti.
Ma
questo rischio può essere evitato se interviene un nuovo apporto di
energia, in modo che un’altra ottava potesse colpire il punto debole. Se
l’ottava che sta indebolendo è fortunata da ricevere lo shock che offre
la sferzata di nuova energia proprio nei punti in cui ne ha bisogno –
cioè nei punti degli intervalli - ha modo di svilupparsi e crescere.
Gurdjieff
dice che il Raggio della Creazione è l’ottava discendente che inizia
con il Do, il Tutto o Assoluto e discende al Si, Tutti i Mondi Possibili
che è il mondo 3. Poi discende fino al La, Tutti i Soli o La Via Lattea
che è il mondo 6, e quindi scende al Sol, il nostro Sole che è il mondo
12. Scende in Fa, Tutti i Pianeti che è il mondo 24, poi scende a Mi,
la Terra che è il mondo 48 e poi decresce in Re, la Luna, e qui è
nuovamente l’Assoluto, concluse Gurdjieff.
Il
primo intervallo di questa grande ottava cosmica è tra Do e Si cioè tra
l’Assoluto e Tutti i Mondi Possibili, e il secondo intervallo è tra Fa e
Mi cioè tra Tutti i Pianeti e la Terra. È in questi due punti che
l’ottava cosmica ha bisogno di ricevere un aiuto però, il primo
intervallo, è ancora pieno di Assoluto e possiede volontà e piena
coscienza. Invece la volontà dell’Assoluto non arriva fino alla Terra
perciò è necessario che, in questo punto, intervenga qualcosa affinché
l’ottava cosmica possa continuare.
In
questa situazione è necessario che intervenga qualcosa che faccia
superare l’impasse, infatti è intervenuto un delicato congegno
meccanico, uno speciale apparato trasmittente che è costituito dalla
Vita Organica sulla Terra. La vita organica terrestre va pensata come
una pelle sensibile che ricopre tutto il pianeta. Questa membrana ha lo
scopo di assorbire e di liberare le energie che provengono dalla regione
superiore del Raggio della creazione. La Vita Organica della Terra va
considerata come l’organo di percezione e di irradiazione della Terra.
Questa
membrana sensibile che ricopre tutto il pianeta permette a ogni luogo
della Terra di ricevere le energie che provengono dai livelli
superiori. Questa membrana irradia
anche verso la Luna e viene colpita, a sua volta, da tutti gli influssi
provenienti dai vari ordini del Raggio della Creazione. Per questo
accade che, anche una piccola tensione accidentale nelle sfere
planetarie si ripercuote nella Vita Organica, e si mostra come un grave
disturbo nell’uomo. Le influenze che riceve la Terra influenzano il
comportamento dell’umanità e la spinge a massacrarsi, mentre gli uomini
trovano giustificazioni affermando che stanno lottando tutti per una
nobile causa.
Buona erranza
Sharatan
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