A
fine aprile, il presidente Barack Obama annunciava che 250 truppe per
operazioni speciali degli degli Stati Uniti erano impiegati in Siria. A
differenza delle forze russe e iraniane che favoriscono l’antiterrorismo
nel Paese, i militari degli Stati Uniti sono entrati in Siria contro la
volontà del governo riconosciuto a livello internazionale. Nel diritto
internazionale, gli Stati Uniti hanno invaso la Siria, Paese sovrano e
membro delle Nazioni Unite.
Non è la prima volta, però, il senatore
dell’Arizona John Mccain entrò in Siria senza visto per incontrare i
combattenti anti-governativi nel 2013. Mentre nuovi soldati statunitensi
vengono ufficialmente spediti per combattere lo SIIL, molto
probabilmente adempiranno a un vecchio obiettivo della politica estera
del Pentagono: rovesciare con la forza il governo siriano. Mentre il
terrorismo di SIIL e altri estremisti s’intensifica e milioni di siriani
sono profughi, i pesanti costi delle operazioni du cambio di regime” in
Siria del governo degli Stati Uniti dovrebbero essere discussi.
Istruzione, assistenza sanitaria e rinascita nazionale
Il governo nazionalista indipendente siriano, ora nel mirino della
politica estera occidentale, è nato dalla lotta al colonialismo. Ci sono
voluti decenni di grande sacrificio da parte dei cittadini della Siria
per liberare il Paese dal dominio straniero, innanzitutto dall’impero
francese e poi dei capi fantoccio. Negli ultimi decenni, la Siria è
stato un forte Paese autosufficiente del Medio Oriente ricco di
petrolio. Ed era anche relativamente pacifico.
Dopo aver preso
l’indipendenza, la leadership baathista siriana ha fatto molto per
migliorare gli standard di vita della popolazione. Tra il 1970 e il
2009, l’aspettativa di vita in Siria è aumentata di 17 anni. Durante
questo periodo la mortalità infantile è scesa drasticamente da 132 morti
per 1000 nati vivi a soli 17,9.
Secondo un articolo pubblicato da Avicenney Journal of Medicine,
questi cambiamenti notevoli nell’accesso alla sanità pubblica sono il
risultato degli sforzi del governo siriano per portare l’assistenza
medica nelle zone rurali del Paese. Uno studio del 1987 sulla campagna
della Siria, pubblicato dall’US Library of Congress, descrive gli enormi successi nell’istruzione. Negli anni ’80, per la prima volta nella storia della Siria, il Paese raggiunse “la piena iscrizione alla scuola primaria dei maschi”
con l’85 per cento delle femmine iscritte anche nella scuola primaria.
Nel 1981, il 42 per cento della popolazione adulta della Siria era
analfabeta. Nel 1991, l’analfabetismo in Siria fu spazzato via da una
campagna di alfabetizzazione di massa del governo. Il nome del partito
politico principale in Siria è “Partito Socialista Arabo Baath“, e “Baath”
si traduce letteralmente “Rinascita” o “Resurrezione”. E il partito
baathista ha rispettato il suo nome creando un Paese completamente nuovo
con un’economia autonoma, strettamente programmata e regolamentata.
Il Country Study of the Library of Congress descrive la grande costruzione della Siria negli anni ’80:
“la spesa enorme per lo sviluppo di irrigazione, energia elettrica, acqua, progetti stradali, espansione dei servizi sanitari e dell’istruzione nelle zone rurali ha contribuito alla prosperità“.
Rispetto allo
Yemen dominato dai sauditi, molte zone dell’Africa e altri angoli del
globo che non hanno avuto l’indipendenza economica e politica, i
risultati della Repubblica araba siriana sono molto interessanti.
Nonostante più di mezzo secolo di investimento di Shell Oil e altre compagnie occidentali, il CIA World Factbook
riporta che circa il 60 per cento dei nigeriani non sa leggere e
l’accesso ad alloggi e cure mediche è molto limitato. Nel Guatemala
dominato dagli Stati Uniti, il 18 per cento della popolazione è
analfabeta, e la povertà è dilagante nelle campagne.
Ciò che i
colonizzatori occidentali non raggiunsero con secoli di dominazione, il
governo siriano indipendente lo raggiunse rapidamente con l’aiuto
dell’Unione Sovietica e di altri Paesi antimperialisti. L’Unione
Sovietica diede alla Siria un prestito di 100 milioni di dollari per la
costruzione della diga Tabaqa sul fiume Eufrate, “considerata la spina dorsale dello sviluppo economico e sociale in Siria“.
900 tecnici sovietici lavorarono al progetto infrastrutturale che portò
l’elettricità per molte parti del Paese.
La diga permise anche
l’irrigazione in tutta la campagna siriana. In seguito, la Cina ha
creato molte joint ventures con aziende energetiche siriane. Secondo una
relazione della Jamestown Foundation, nel 2007 la Cina aveva già investito “centinaia di milioni di dollari” in Siria per “modernizzare le infrastrutture obsolete del petrolio e gas del Paese“.
Questi enormi vantaggi per la popolazione siriana non furono limitati e
ridotti come i commentatori occidentali abitualmente ripetono con la
storia su “Assad dittatore”. Per persone che hanno sempre avuto accesso a
istruzione e cure mediche, si banalizzano tali risultati.
Ma per i
milioni di siriani, in particolare nelle zone rurali che vivevano in
condizioni di estrema povertà pochi decenni fa, cose come accesso ad
acqua corrente, istruzione, elettricità, cure mediche ed istruzione
universitaria rappresentano un grande cambiamento al meglio. Come quasi
ogni altro regime nel mirino della politica estera degli Stati Uniti, la
Siria ha una forte economia nazionale controllata. La Siria non è uno
“Stato cliente” come le autocrazie del Golfo che la circondano, e spesso
ha agito a dispetto di Stati Uniti e Israele. Ed ciò, non altruistiche
preoccupazioni sui diritti umani, che motiva l’aggressione occidentale
al Paese.
La Siria ha bisogno di riforme, non di terrorismo
Nel 2012, la Siria ratificava la nuova costituzione in risposta alle proteste della primavera araba. In conformità alla nuova costituzione, la Siria tenne le elezioni nel 2014, con osservatori internazionali provenienti da 14 Paesi. Una cosa che distingue la Siria da Arabia Saudita, Qatar, Bahrayn e vari altri regimi allineati agli USA nella regione è la libertà religiosa. In Siria, sunniti, cristiani, alawiti, drusi, ebrei e altri gruppi religiosi sono autorizzati a praticare la fede religiosa liberamente. Il governo è laico, rispetta i diritti della maggioranza sunnita e delle minoranze religiose. Oltre alla libertà religiosa, la Siria tollera apertamente l’esistenza di due forti partiti marxisti-leninisti.
Nel 2012, la Siria ratificava la nuova costituzione in risposta alle proteste della primavera araba. In conformità alla nuova costituzione, la Siria tenne le elezioni nel 2014, con osservatori internazionali provenienti da 14 Paesi. Una cosa che distingue la Siria da Arabia Saudita, Qatar, Bahrayn e vari altri regimi allineati agli USA nella regione è la libertà religiosa. In Siria, sunniti, cristiani, alawiti, drusi, ebrei e altri gruppi religiosi sono autorizzati a praticare la fede religiosa liberamente. Il governo è laico, rispetta i diritti della maggioranza sunnita e delle minoranze religiose. Oltre alla libertà religiosa, la Siria tollera apertamente l’esistenza di due forti partiti marxisti-leninisti.
Il Partito Comunista Siriano e il Partito Comunista
di Siria (Bakdash) che operano apertamente nella coalizione antimperialista che sostiene il Partito Socialista Arabo Baath.
I comunisti guidano i sindacati e le organizzazioni delle comunità a
Damasco e altre parti del Paese. Anche se il Presidente siriano Bashar
Assad è un alawita, la moglie, Asma, è sunnita come la maggior parte del
Paese. Storicamente, i maggiori oppositori del governo siriano erano
sostenitori dei Fratelli musulmani, protagonisti di un episodio
sanguinoso nel 1982.
Nella speranza di appianare le tensioni, il
Presidente Assad compì molti gesti di solidarietà verso la comunità
sunnita negli ultimi anni. S’è impegnato in pratiche religiose non
comuni presso gli alawiti, come la preghiera nelle moschee e studiare il
Corano. Poco dopo l’inizio degli scontri nel 2011, il governo siriano
concesse l’autonomia alle regioni curde e trasferì l’autorità politica
alle organizzazioni nazionaliste curde di sinistra. Il sistema politico
della Siria certamente aveva bisogno di riforme e modernizzazione, e i
rappresentanti del governo siriano, come l’ambasciatore alle Nazioni
Unite Bashar al-Jafari, l’ha prontamente ammesso.
Tuttavia, la guerra
civile che imperversa in Siria negli ultimi cinque anni, non riguarda
riforma, democratizzazione e modernizzazione. La BBC ha pubblicato una
“guida ai ribelli siriani” nel 2013.
Tra loro vi è non solo la
famigerata organizzazione “Stato islamico”, che ora fa orrore al mondo,
ma anche il Fronte Nusra, già noto come al-Qaida in
Siria. Sono presenti anche altre organizzazioni come “Fronte islamico”,
“Fronte di liberazione islamico” e “Brigate Ahfad al-Rasul”. Mentre i
media occidentali presentano la guerra civile siriana come “battaglia
per la democrazia” guidata dai “rivoluzionari”, l’obiettivo primario
delle organizzazioni degli insorti è la creazione del califfato sunnita,
che in realtà non piace ai sunniti però, ma piuttosto a una perversione
politicizzata del sunnismo creata dall’Arabia Saudita per controllare
ideologicamente la regione. Il punto di vista religioso unificante dei
“ribelli” siriani è l’interpretazione dell’islam sunnita praticata e
promossa dall’Arabia Saudita, nota come wahabismo.
Combattenti stranieri, armi chimiche e bambini-soldato
Un gran numero di insorti non è siriano. Poveri da tutto il Medio Oriente vengono reclutati per combattere contro il governo siriano. Strutture in Bahrayn addestrando le reclute ad uccidere e le inviano in Siria. Strutture per l’addestramento dei terroristi esistono in molti altri Stati del Golfo filo-Stati Uniti. Combattenti stranieri provenienti da Paesi lontani come Malaysia e Filippine si trovano tra le fila degli insorti wahhabiti che cercano di deporre il governo siriano. Il flusso di insorti violenti in Siria non è casuale, essendo direttamente favorito da Stati Uniti ed alleati.
Un gran numero di insorti non è siriano. Poveri da tutto il Medio Oriente vengono reclutati per combattere contro il governo siriano. Strutture in Bahrayn addestrando le reclute ad uccidere e le inviano in Siria. Strutture per l’addestramento dei terroristi esistono in molti altri Stati del Golfo filo-Stati Uniti. Combattenti stranieri provenienti da Paesi lontani come Malaysia e Filippine si trovano tra le fila degli insorti wahhabiti che cercano di deporre il governo siriano. Il flusso di insorti violenti in Siria non è casuale, essendo direttamente favorito da Stati Uniti ed alleati.
La CIA ha speso
miliardi di dollari per i campi di addestramento in Giordania per i
combattenti antigovernativi. I regimi filo-USA di Turchia e Arabia
Saudita sostengono apertamente il Fronte Nusra, organizzazione collegata
ad al-Qaida che ha già ucciso decine di migliaia di innocenti
in Siria.
Il generale David Petraeus chiese agli Stati Uniti di unirsi a
questi sforzi ed inviare armi direttamente ad al-Nusra. Il
governo israeliano ha aiutato gli estremisti wahabiti fornendogli
assistenza medica nelle alture del Golan occupate. Israele ha anche
preso di mira gli alleati del governo siriano con attacchi aerei. Mentre
i media occidentali hanno accusato il governo siriano di usare armi
chimiche, Carla Del Ponte delle Nazioni Unite ha confermato che i
ribelli eterodiretti da tempo usano gas nervino sarin ed altre armi
chimiche. Mentre gli insorti rendono la vita invivibile in Siria,
sequestrano persone a scopo di estorsione, bombardano scuole ed
ospedali, decapitano e torturano persone, e creano migliaia di
bambini-soldato.
Bambini poveri da tutto il mondo arabo reclutati per
rovesciare con le violenze il governo siriano, secondo l’UNICEF. Tra il
50 e il 72 per cento della popolazione vive in aree controllate dal
governo siriano. Nel frattempo, anche l’USAID ha confermato che il tasso
di partecipazione alle elezioni del 2014 in Siria fu di oltre il 70 per
cento.
Mentre i terroristi stranieri, assieme a una minoranza della
popolazione, armati da potenze occidentali e loro alleati, s’impegnano a
far cadere il governo siriano, il popolo siriano vi si oppone
nettamente.
Il fatto che il governo siriano rimane forte ed intatto dopo
un assalto di cinque anni, dimostra che il Paese vuole preservare
l’indipendenza. La rivista Time e altri media tradizionali sono stati
addirittura costretti ad ammettere che il Presidente Assad non sarà
probabilmente deposto.
Come porre fine alla guerra?
Mentre i combattenti stranieri affluiscono in Siria, centinaia di
migliaia di persone sono morte negli ultimi cinque anni, e i media
occidentali continuano a incolparne il governo siriano. Tuttavia, la
guerra sarebbe stata molto breve, se non fosse per il sostegno straniero
agli estremisti. Come Paese indipendente dall’economia pianificata, la
Siria è un esempio per il mondo.
Ha dimostrato che senza il neoliberismo
e il dominio economico occidentale, è possibile migliorare le
condizioni di vita e svilupparsi in modo indipendente. Il governo
siriano ha fatto enormi sacrifici per aiutare il popolo palestinese e la
sua resistenza ad Israele, e questo è un fattore che contribuì ad
includere la Siria tra gli Stati sponsor del terrorismo secondo il
dipartimento di Stato USA. La Siria ha stretti rapporti economici con
Russia e Repubblica islamica dell’Iran.
La guerra in Siria non è un
conflitto interno, ma una guerra imposta alla Siria da Israele, Stati
Uniti e altre potenze capitaliste occidentali. Il promotore principale
dell’estremismo wahabita nel mondo è il Regno di Arabia Saudita, Stato
cliente degli Stati Uniti. Turchia e Giordania, Paesi filo-USA al
confine con la Siria, mantengono aperte le frontiere in modo che armi,
rifornimento e soldi possano continuare a fluire a SIIL ed altri
terroristi antigovernativi.
Almeno 470000 persone sono morte, e milioni
di altre sono profughe, ma i capi occidentali e i loro alleati non
finiscono la loro campagna. Il coro folle di “Assad deve andarsene” ha
trasformato un piccolo episodio di agitazione interna in una grave crisi
umanitaria. La guerra non ha nulla a che fare con le richieste di
riforme democratiche e le proteste pacifiche del 2011. Con lo SIIL che
ora minaccia il mondo intero, le conseguenze del cambio di regime di
Wall Street, promosso con la propaganda sui “diritti umani”, diventano
molto più acute.
Il governo siriano dirige una coalizione di cristiani,
comunisti, rivoluzionari islamici e altre forze che si battono per
mantenere la stabilità e sconfiggere il terrorismo taqfiro (termine
indicante i gruppi di sunniti che definiscono gli altri musulmani
apostati e cercano di stabilire un califfato con la violenza).
L’unico
vero piano di pace per la Siria è finirla con la crociata neoliberale di
Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Turchia, Giordania
e altre potenze. Il governo siriano, riconosciuto a livello
internazionale e appena rieletto potrebbe facilmente sconfiggere gli
insorti se l’ingerenza straniera cessasse. Mentre i media statunitensi
lamentano la crisi umanitaria, incolpandone il governo siriano e il suo
presidente, e gli Stati Uniti inviano forze militari nel Paese, i popoli
di tutto il mondo dovrebbero chiedere ai capi occidentali e ai loro
alleati: Perché prolungate questa guerra? Perché non potete
semplicemente lasciare la Siria da sola? Perché continuate a finanziare e
aiutare i terroristi?
Non bastano cinque anni di guerra civile?
Rovesciare il governo siriano vale davvero tanta sofferenza e morte?
Caleb T. Maupin, Mint Press, 26 maggio 2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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