venerdì 10 giugno 2016

L’incredibile ultimatum dell’America: la Siria come fosse la Libia del Levante


Immagine : Sirte, Libia, dopo l’intervento della NATO. Questo è il risultato finale del cambio di regime sostenuto dagli USA ed imposto dalla NATO. La città adesso serve come base delle operazioni per la famigerata organizzazione terroristica “Stato Islamico”, con il resto della nazione divisa e distrutta, anni dopo il “successo” degli USA. Adesso gli Stati Uniti vorrebbero che la Siria ne seguisse l’esempio.

Come facciano gli Stati Uniti a pretendere di possedere l’autorità per stabilire il destino di uno stato sovrano che si trova in Medio Oriente, a migliaia di chilometri dalle loro coste, non è stato affatto spiegato dal segretario di Stato Americano, John Kerry, quando recentemente ha annunciato un nuovo ultimatum contro Damasco. E non ha neppure spiegato perché la Siria dovrebbe capitolare alle richieste americane di iniziare una transizione politica, che ha palesemente lasciato altre nazioni del Medio Oriente e Nord Africa (MENA), divise, distrutte, e ridotte a zone franche per il terrorismo di stato, anni dopo che era stato completato “con successo” il cambio di regime sostenuto dagli USA – la Libia soprattutto.

Eppure, a dispetto di tutto ciò, secondo la Associated Press (AP), nel suo articolo: “Kerry avverte Assad di avviare la transizione dal 1° agosto, altrimenti….” gli Stati Uniti si aspettano che Damasco ceda pienamente ad una “transizione politica” architettata da Washington, lasciando la nazione nelle mani di riconosciuti terroristi, legati direttamente a quelle forze militari e politiche che oggi provocano devastazione in Libia, ed a quei paesi che le hanno portate al potere.

L’articolo recita:
Il Segretario di Stato John Kerry ha avvertito martedì il governo della Siria e coloro che lo appoggiano a Mosca ed a Teheran, che hanno una scadenza ad agosto per iniziare una transizione politica e mandare via il Presidente Bashar Assad, oppure rischiano le conseguenze di un “nuovo approccio” degli Stati Uniti riguardo alla fine della guerra civile che dura in Siria da 5 anni.
E l’Associated Press aggiunge:
… è improbabile che l’Amministrazione Obama, che si è così a lungo opposta ad un ruolo attivo dell’America nei combattimenti in Siria, voglia aumentare in modo significativo la sua presenza, oltre i 300 soldati delle forze speciali che ha autorizzato fino ad adesso, nel bel mezzo di una stagione di elezioni presidenziali americane. Sarebbe invece più facile che gli alleati degli Stati Uniti, come l’Arabia Saudita, dessero ai ribelli nuove armi per combattere Assad, per esempio missili portatili terra-aria.
Una volta di più, gli Stati Uniti rivolgono queste pretese “al governo della Siria ed a coloro che lo sostengono a Mosca”, mentre loro apertamente sono alleati con l’Arabia Saudita, che ammette di sostenere “delle organizzazioni che il Dipartimento di Stato Americano qualifica come terroristiche”, compreso il Fronte Al-Nusra, che è letteralmente l’Al-Qaeda di Siria ed Iraq.

Immagine: Gli Stati Uniti ed i suoi più stretti alleati stanno letteralmente armando e finanziando Al Qaeda in Siria e si aspettano che la nazione siriana ed il suo popolo si arrendano completamente ad un regime fantoccio controllato da loro.
 Immagine: Gli Stati Uniti ed i suoi più stretti alleati stanno letteralmente armando e finanziando Al Qaeda in Siria e si aspettano che la nazione siriana ed il suo popolo si arrendano completamente ad un regime fantoccio controllato da loro.

Questo punto è emerso con fastidio negli stessi media occidentali, incluso l’Independent in un articolo intitolato: “Turchia ed Arabia Saudita mettono in allarme l’Occidente, perché sostengono gli stessi estremisti Islamici che gli Americani bombardavano in Siria“. Vi si afferma:
La Turchia e l’Arabia Saudita stanno attivamente sostenendo una coalizione di ribelli Islamisti dalla linea dura contro il regime di Bashar al-Assad, che comprende l’affiliato di Al-Qaeda in Siria, e questo allarma i governi Occidentali.
Le due nazioni stanno concentrando il loro appoggio ai ribelli Siriani su Jaish al-Fatah (l’Armata della Conquista), una struttura di comando per gruppi Jihadisti in Siria, compreso Jabhat al-Nusra, gruppo estremista rivale dell’ISIS, di cui condivide molte delle sue aspirazioni, per un califfato fondamentalista.
A dispetto dei tentativi superficiali di dipingere Al-Nusra come non collegato con l’Arabia Saudita e quindi con il più stretto ed importante alleato dall’Arabia, Washington, è un fatto documentato che quelli che sono sostenuti da Arabia Saudita e Stati Uniti, e quelli che loro dicono di non sostenere, sono la stessa cosa.

L’America essenzialmente chiede alla Siria di arrendersi ad Al-Qaeda
Considerando l’accertata natura della cosiddetta “opposizione” in Siria, e la verificabile natura di quello che la politica estera Americana ha fatto in Libia, lasciata fino ad oggi nelle mani di organizzazioni terroriste sponsorizzate dallo stato, incluso il famigerato Stato Islamico o ISIS, quello che gli Stati Uniti chiedono alla Siria ed ai suoi alleati è essenzialmente di arrendersi ad Al-Qaeda.

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È stato un surreale giro a 360 gradi quello che ha fatto la politica estera americana, che prima ha creato Al-Qaeda alla fine degli anni ottanta, insieme all’Arabia Saudita e ad elementi interni al governo Pakistano, poi ha denunciato di essere stato colpito atrocemente dall’organizzazione terrorista l’11 settembre del 2001, innescando più di un decennio di guerra molto profittevole, prima di arrivare infine in Libia ed in Siria all’inizio del 2011, dove una volta di più i politici Americani si sono trovati spalla a spalla proprio con i capi di Al-Qaeda ed i suoi affiliati, a combattere guerre per procura contro i loro comuni nemici.

Immagine: Membri del Congresso degli Stati Uniti posano insieme ad un comandante di Al-Qaeda dopo che la NATO nel 2011 ha distrutto il paese e lo ha consegnato a dei terroristi dichiarati.
 Immagine: Membri del Congresso degli Stati Uniti posano insieme ad un comandante di Al-Qaeda dopo che la NATO nel 2011 ha distrutto il paese e lo ha consegnato a dei terroristi dichiarati.

Davvero il senatore degli Stati Uniti John McCain si sarebbe trovato in una Libia completamente devastata dalla NATO alla fine del 2011, a stringere la mano del capo di una organizzazione straniera dichiarata terrorista dal Dipartimento di Stato Americano, il Gruppo di Combattimento Islamico della Libia (LIFG), cioè nient’altro che Al-Qaeda in Libia. Il capo del LIFG, Abdelhakim Belhadj, ad un certo punto era stato arrestato dagli Stati Uniti, prima di essere consegnato al governo libico ed essere imprigionato per la sua attività terroristica.

La chiara linea d’azione della Siria
La Siria è indubbiamente invasa da terroristi, sostenuti da potenze straniere, che sono pesantemente armati ed estremamente pericolosi. Si tratta di terroristi che hanno già dato prova in Libia che, una volta raggiunto il potere, per prima cosa condurrebbero atti di genocidio contro i loro nemici etnici e politici, e poi trasformerebbero la Siria in un deserto devastato, ed in un trampolino per il terrorismo e le guerre per procura in ogni parte della regione – probabilmente l’Iran e la Russia meridionale.

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L’unica chiara linea d’azione per la Siria è quella di resistere, di sconfiggere quelle bande di terroristi e di ristabilire l’ordine all’interno dei confini nazionali. Deve farlo intercettando i terroristi ed i loro rifornimenti lungo il confine turco siriano al nord, ed il confine giordano siriano al sud. È del tutto chiaro che i terroristi che operano all’interno della Siria non possono mantenere la loro capacità di combattere senza consistenti e costanti supporti logistici da parte dei loro sponsors stranieri dall’altra parte delle frontiere Siriane. Questo fatto pregiudica da solo la legittimità dei cosiddetti “insorti” e della “guerra civile” in Siria, che, ad un esame più attento, è chiaramente una guerra per procura.

La chiara linea d’azione degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti stessi, nei loro manuali militari (MCWP 3-35.3) che riguardano le operazioni di combattimento, affermano, per la sconfitta del terrorismo, che:
Per contrastare questa minaccia [dovrebbe essere definito] se il terrorismo è diretto dall’interno o dall’esterno. Il terrorismo che ha le sue radici all’estero dovrebbe essere separato dalle sue radici. Contro il terrorismo internazionale [dovrebbero essere fatti dei tentativi] per infiltrarsi nell’organizzazione e distruggere il comando dei gruppi terroristi.
Gli Stati Uniti si sono già vantati di avere colpito duramente i capi di vari gruppi terroristici in Siria con i quali dicono di essere in guerra, eppure questi gruppi restano impassibili. Questo è proprio perché il terrorismo viene guidato dall’estero, dalla Turchia e dalla Giordania, dove gli Stati Uniti stessi hanno dislocato le forze per le operazioni che stanno portando avanti in Siria. La chiara ed ovvia linea di azione per gli USA sarebbe quella di identificare le “radici” di questo terrorismo diretto dall’estero, e di “reciderle”.

Però gli USA si rifiutano di farlo. E invece, anche se continuano la loro finta guerra contro il terrorismo in Siria, stanno raddoppiando il sostegno per i loro mandatari, cioè la Turchia, la Giordania e l’Arabia Saudita che, a turno, danno rifugio, armano, finanziano, addestrano, ed aiutano direttamente i gruppi palesemente terroristici che gli USA dicono di combattere.

Il Segretario di Stato Americano John Kerry minaccia “un nuovo approccio” degli USA in Siria, se la Siria non si rassegna a quella che essenzialmente sarebbe la fine della sua esistenza come stato nazionale che funziona. Il “nuovo approccio” è probabilmente la semplice continuazione dei piani in atto per invadere ed occupare sempre di più il territorio Siriano, specialmente ad est per mezzo dell’infiltrazione dei Curdi con base in Iraq, che operano agli ordini del procuratore degli USA, Masoud Barzani, oppure l’innesco di incidenti a cavallo della frontiera turco siriana a nord di Aleppo, usando i propri delegati, membri dell’ISIS, per attaccare obiettivi Turchi, reminiscenza dei finti attacchi che Ankara aveva pianificato in precedenza, durante la guerra, per giustificare l’invasione e l’occupazione del nord della Siria.

Il mettere in guardia il mondo relativamente al “successo” che hanno riscosso le precedenti “transizioni politiche” in Libia ed in Iraq, e l’aumento della consapevolezza dell’effettiva natura del sostegno di USA e Arabia Saudita per Al-Qaeda e per altri gruppi terroristici oggi in Siria, sono essenziali per sminuire la legittimità e l’autorità sulle quali gli USA stanno cercando di basare le loro richieste, rivolte a Damasco. Le richieste sono illegittime, e l’autorità con cui sono fatte non costituisce né dei principi, né una norma di legge, ma una nuda ed ingiusta aggressione alla quale dobbiamo opporci oggi, per paura che abbia successo e vada a costituire domani un precedente per nuovi atti di ingiustizia contro altre nazioni.

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Articolo di Tony Cartalucci per Land Destroyer pubblicato il 7 Maggio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Luciano Ragazzi per SakerItalia.it

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