venerdì 12 agosto 2016

Nuova campagna antirussa dei media occidentali per gli attentati in Crimea

Forze ucraine al confine con Crimea

La tensione registratasi nelle ultime ore tra Russia ed Ucraina sul confine della Crimea, per causa del tentativo di attentati e sabotaggi attuati da un gruppo di sabotatori ucraini, ha prodotto un riaccendersi della tensione e l’avvio di una nuova campagna mediatica antirussa.

I fatti sono i seguenti: Il Servizio federale di Sicurezza Russo aveva informato che all’inizio di questo mese, ha impedito una serie di atacchi in Crimea predisposti dal Servizio di Intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina. Questi attentati si sarebbero portati a compimento contro infrastrutture ed elementi di appoggio vitale della Regione russa per “destabilizzare la situazione politica e sociale della penisola in vista delle prossime elezioni”.

In questo modo il FSB ha messo in atto due operativi, dopo aver scoperto due gruppi di sabotatori nella città di Armyansk (nord Crimea, Russia) il 6 e 7 di Agosto. Nel corso dell’azione, durante la quale hanno perso la vita due militari russi, gli ufficiali hanno trovato esplosivi improvvisati,granate, mine ed armi da fuoco che normalmente impiegano le unità speciali delle Forze Armate Ucraine.

Tutto è stato documentato dal Ministero russo con foto e video del materiale rinvenuto (ignorato dalla stampa occidentale) il Governo ucraino nega di aver inviato propri elementi sabotatori al di là del confine russo e sostiene che trattasi di “una provocazione” e di “ciniche accuse” da parte russa, nonostante che gli elementi arrestati dalla polizia russa abbiano confessato di aver avuto l’incarico dai servizi di Intellicence del Governo Ucraino.

Di fatto il Governo di Poroshenko ( quello in carica dopo il golpe avvenuto nel 2014 a Kiev), con il pretesto di una “minaccia russa”, ha mobilitato e messo in allarme le sue truppe lungo il confine con la Crimea (integrata al territorio della Federazione Russa ) e lungo la linea di separazione con il confine del Donbass delle due repubbliche separatiste con cui è in vigore una fragile tregua.

Il Presidente Putin aveva lanciato ieri un duro avvertimento al Governo di Kiev, accusandolo di voler ricorrere al “terrore” ed avvisando che la Russia non passerà sopra questi avvenimenti ed in particolare alla morte dei due militari russi. Oggi lo stesso Putin ha fatto un nuovo richiamo, avvisando anche i governi occidentali di esercitare la loro influenza sul governo di Kiev affinchè prevengano la posssibilità di “passi pericolosi da parte di Kiev che avrebebro conseguenze nefaste”.

A buon intenditor…….

Si sono mobilitate le forze militari da entrambe le parti e soffiano venti di guerra con la possibilità che si riaccendano le ostilità sul fronte del Donbass dove la tregua ormai non regge per causa delle continue violazioni da parte delle forze ucraine.

Alcuni osservatori hanno rilevato la strana coincidenza che vede il possibile riaccendersi del conflitto in Ucraina che avviene nel momento in cui la Russia sta concludendo le operazioni in Siria. Ci si chiede se esista un collegamento fra i due teatri di conflitto e chi ha interesse a soffiare sul fuoco. Qualcuno non perdona ai russi di essere intervenuti in Siria e di aver fatto saltare il piano USA-Saudita di smembramento e di sottomissione di quel paese. Questo spieghrebbe l’interesse di aprire un’altro fronte di guerra, questa volta in Europa.

Un’altro aspetto è quello della campagna mediatica che già oggi ha iniziato a scatenarsi da parte delle TV occidentali che hanno iniziato a parlare di “atteggiamento minacioso” di Putin, di pericolo di invasione dell’Ucraina da parte russa , capovolgendo le responsabilità degli ultimi avvenimenti; alcune reti hanno approfittato per ribadire la versione secondo la quale la Russia ha occupato la Crimea, ignorando che si è celebrato in quella regione un referendum popolare che ha visto il 97% della popolazione assentire all’integrazione con la Russia. Da notare che alcune reti TV hanno tenuto a precisare che “la comunità internazionale” non ha approvato quel referendum, naturalmente riferendosi alla comunità dei paesi dell’Alleanza Atlantica, quale parte onnicomprensiva del mondo, ignorando che esistono paesi come la Cina, l’India, l’Iran, il Venezuela e altri paesi che hanno riconosciuto come legittimo il referendum e la conseguente integrazione alla Russia.

In queste ore il presidente ucraino Poroshenko, dopo aver ordinato all’Esercito dio “prepararsi al combattimento”, ha avvertito di voler parlare direttamente con l’omologo russo Vladimir Putin, con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con il presidente francese François Hollande ed anche con il vicepresidente Usa Joe Biden, oltre che con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Mancherebbe solo la Mogherini la quale naturalmente, per pronunciarsi, aspetta di leggere le veline da Washington. Anche la Nato si è pronunciata: “Stiamo monitorando da vicino e con preoccupazione”, ha detto il portavoce.

La NATO si è naturalmente schierata con Poroshnko ed ha confermato la “buona fede” di questi negando che la Russia abbia fornito le prove degli attentati, cosa strana visto che le foto degli ordigni sequestrati con le scritte in ucraino sono state pubblicate dalle agenzie russe. Per i media occidentali , sempre pronti a capovolgere le situazioni, è la Russia che sta creando la provocazione e che minaccia l’Ucraina, quando risulta evidente che è proprio la Russia ad aver subito la provocazione e non il contrario, come attestano i due militari russi rimasti uccisi.

La situazione si sta facendo molto seria tanto da richiedere d’urgenza la convocazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L’impressione è quella che l’Occidente e Poroschenko, burattino nelle mani di Washington, stia scherzando con il fuoco.


Luciano Lago


fonte: http://www.controinformazione.info/nuova-campagna-antirussa-dei-media-occidentali-per-gli-attentati-in-crimea/

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