lunedì 12 settembre 2016

Bisfenolo A: davvero impossibile eliminare il BPA da plastica e scontrini?


La Francia dichiara guerra al bisfenolo A, ma tra il Governo e l'industria delle materie plastiche sono nati subito dei disaccordi. Il Governo francese ritiene che sarà possibile utilizzare sostituti per il bisfenolo A nella produzione di imballaggi e packaging alimentare dal 2015, ma l'industria la pensa diversamente.

Il Governo ha già presentato una relazione che valuta le possibili alternative al bisfenolo A per le applicazioni industriali, in termini di potenziale tossicità. Numerosi studi dimostrano gli effetti negativi dell'esposizione al BPA sul fegato, sui reni, sull'apparato riproduttivo e sulla ghiandola mammaria, per quanto riguarda il cancro al seno.

Il bisfenolo A, altrimenti detto BPA, viene utilizzato in combinazione con altre sostanze chimiche nella produzione di materie plastiche e resine. E' presente nella composizione di molti oggetti di uso quotidiano in plastica (come bollitori, caffettiere, teiere e alcuni elementi in plastica del mixer), ma lo è soprattutto nel packaging alimentare, come sottolinea la stampa francese.

Dal 1° gennaio 2010 in Francia l'uso del bisfenolo A è sospeso per i prodotti che entrano a contatto con gli alimenti per lattanti e bambini, come il biberon. Nel gennaio 2011 questa misura è stata estesa a tutta l'Unione Europea. La legge francese prevede che la sospensione dell'impiego di bisfenolo A sia estesa a tutti gli imballaggi alimentari a partire dal 1° gennaio 2015.

La Francia fa riferimento ad un provvedimento approvato nel 2012, che prevede il divieto di fabbricare, importare e vendere qualsiasi imballaggio e contenitore per alimenti prodotto utilizzando del bisfenolo A, con un estensione della normativa agli scontrini fiscali.

Nel proprio rapporto il Governo francese ha affermato che sono già disponibili delle alternative al bisfenolo A per quanto riguarda l'industria alimentare. Queste alternative sarebbero già pronte ad essere utilizzate dal 2015, mentre per altri usi saranno necessarie ulteriori ricerche.

La relazione individua ben 73 possibili sostituti del bisfenolo A, che il Governo francese giudica già pronti ad entrare in gioco. Ma PlasticsEurope, associazione dei produttori di materie plastiche si oppone a questa decisione.

Secondo la lobby, le alternative al BPA non esistono o sono molto meno efficienti e la relazione presentata dal Governo francese è fuorviante. A parere degli industriali, l'eliminazione del BPA dagli imballaggi alimentari non è necessaria, dato che la sicurezza del BPA sarebbe già stata testata e verrebbe continuamente valutata.

A detta di PlasticsEurope, eliminare il BPA dagli imballaggi di plastica non permetterebbe di realizzare alcune confezioni oggi in uso. Infine, PlasticsEurope sottolinea che le sostanze proposte come alternative al bisfenolo A dal Governo francese non sarebbero state testate a sufficienza per la sicurezza. Non resta che attendere l'inizio del nuovo anno per comprendere cosa succederà in Francia.

Consulta qui il rapporto del Governo francese sul bisfenolo A.

Marta Albè

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