“Io non credo nella fede. La mia Via si basa sulla conoscenza,
e la conoscenza è una dimensione totalmente diversa.”
(Osho)
“La
mente non può essere in uno stato di quiete; ha un perenne bisogno di
pensare, di preoccuparsi. La mente funziona come una bicicletta: finché
pedali, va avanti; non appena smetti di pedalare, cadi. La mente è un
veicolo a due ruote proprio come una bicicletta, e i tuoi pensieri
equivalgono ad una pedalata costante.
E
se qualche volta ti capita di essere un po’ silenzioso, subito cominci a
preoccuparti: «Perché sono silenzioso?» Ogni pretesto è utile per
creare pensieri e preoccupazioni, perché la mente può esistere solo in
una modalità: correndo. Che stia inseguendo o scappando, stai sempre
correndo: “mente” vuol dire correre. Non appena ti fermi, la mente
scompare.
Ora
come ora, sei identificato con la mente, pensi di essere la tua mente;
da qui la paura. Se sei identificato con la mente, quando si arresta,
naturalmente tu non sei più: scompari. E tu non conosci nulla al di là
della mente. La realtà è che tu non sei la mente, ma qualcosa al di là
di essa. Per questo è assolutamente necessario che la mente si fermi, in
modo che - per la prima volta - tu possa sapere di non essere la mente…
Infatti,
quando la mente scompare, tu resti comunque presente… e sei più felice,
hai più essere, più splendore, più luce e maggiore consapevolezza. La
mente stava simulando e tu eri caduto nella trappola. Ciò che devi
comprendere è il processo dell’identificazione, in che modo ti
identifichi con qualcosa che non sei…
La
tua mente non è creata dalla natura. Cerca sempre di ricordare la
distinzione: il tuo cervello è creato dalla natura. Il cervello è il
meccanismo che appartiene al corpo, ma la mente è creata dalla società
in cui vivi, ovvero dalla religione, dalla chiesa, dall’ideologia
seguita dai genitori, dal sistema educativo in cui sei cresciuto, da
ogni sorta di cose.
Ecco
perché esiste una mentalità cristiana, una mentalità hindu, una
mentalità musulmana e una mentalità comunista. I cervelli sono naturali,
ma le menti sono un fenomeno artificiale; tutto dipende dal gregge cui
appartieni. Il gregge di pecore è hindu? Allora, naturalmente, ti
comporti come un hindu.
La
meditazione è l’unico metodo che può renderti consapevole che non sei
la mente, donandoti una profonda padronanza di te stesso. A quel punto
puoi scegliere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nella tua mente,
perciò ne sei distante, sei un osservatore, qualcuno che osserva. In
quel caso non sei più attaccato alla tua mente… e questa è la tua paura.
Tu
hai completamente dimenticato te stesso; sei diventato la mente.
L’identificazione è assoluta. Quando dico: «Sii immobile e silenzioso.
Sii attento e consapevole dei tuoi processi di pensiero» è possibile che
tu ne rimanga sconvolto, che venga travolto dalla paura, perché ciò
assomiglia a una morte. In un certo senso hai ragione, ma non si tratta
della tua morte, bensì quella dei tuoi condizionamenti: combinati
insieme si chiamano “mente”.
Allorché
acquisti la capacità di vedere chiaramente la differenza, quando
comprendi di essere separato dalla mente, e che la mente è separata dal
cervello… Accade improvvisamente, simultaneamente: allontanandoti dalla
mente, d’acchito vedi che si trova nel mezzo; da un lato c’è il
cervello, dall’altro lato c'è la consapevolezza.
Il
cervello è semplicemente un meccanismo. Ogni volta che vuoi usarlo, lo
puoi fare. Il problema è la mente, perché altri l’hanno creata per te.
Non sei tu, non è nemmeno tua; è tutto preso in prestito. I preti, i
politici - le persone che sono in posizione di potere, che hanno un
interesse, un investimento specifico - non vogliono che tu sappia di
essere al di sopra e oltre la mente.
(Osho Rajneesh, Liberi di essere, Oscar Mondadori)
fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2016/09/correndo.html
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