Bombay, 28 febbraio 1965
Vi prego di prestare ascolto a ciò che sto per dire. Fatelo mentre parlo. Non pensate a farlo, ma fatelo ora. Ecco, siate consapevoli degli alberi, delle palme, del cielo; ecco il corvo che gracchia; guardate la luce sulle foglie, il colore di quel sari, di quel volto, e poi tornate a voi, interiormente. Potete osservare, potete essere consapevoli incondizionatamente delle cose all’esterno, è molto facile. Ma portare l’attenzione a noi stessi ed essere ugualmente consapevoli, senza condannarci, né giustificarci, senza paragonarci a qualcun altro, è molto più difficile. Siate semplicemente consapevoli di ciò che accade dentro di voi, le vostre convinzioni, le paure, i dogmi, le speranze, le frustrazioni, le ambizioni e tutto il resto. Allora lo svelarsi del mondo conscio e inconscio comincia. Non dovete fare nulla.
Siate semplicemente
consapevoli; questo è tutto ciò che dovete fare, senza giudizi, senza forzature,
senza cercare di cambiare ciò di cui diventate consapevoli. Allora noterete che
è come quando sale la marea, non potete impedire a una marea di arrivare; potete
costruire un muro, potete fare quello che volete, ma la marea giungerà con la
sua energia dirompente. Allo stesso modo, se siete consapevoli in modo
incondizionato, l’intero campo della coscienza comincia a schiudersi. E mentre
si schiude, dovete seguirlo, e ciò diventa incredibilmente difficile: seguire
nel senso di stare con il movimento di ogni pensiero che sorge, di ogni
sensazione, di ogni desiderio segreto. Diventa molto difficile nel momento in
cui vi opponete, nel momento in cui dite: “Questo è spiacevole”, “questo è
bene”, “questo è male”, “tratterrò questo”, “rifiuterò quest’altro”.