Nella scena finale del primo dei tre film nella trilogia “Matrix” girato nel 1999, il protagonista Neo, collegato a un’interfaccia neurale, ingaggia la battaglia finale con Matrix.
Matrix è un programma che inganna gli
uomini per tenerli continuamente in stato di sonno, in questo modo i
loro corpi possono essere usati come inesauribile fonte di energia per
le macchine che hanno preso il controllo della terra.
Lo strumento d’inganno di Matrix è il
sogno, in altre parole l’impossibilità per l’uomo, durante lo stato di
sonno e quindi nel sogno, di distinguere la realtà dalla fantasia creata
da Matrix.
Indipendentemente dalla fantasia e dal
successo della pellicola, è indubbio che lo scopo del regista é quello
di stimolare continuamente un cambio di prospettiva nel modo di guardare
il mondo reale, utilizzando lo strumento della fantasia
cinematografica.
Questo cambio di prospettiva è chiaro
proprio nella scena finale nella quale Neo, dopo essere sfuggito a mille
trappole, cade nell’ultima e viene ucciso.
E’ a questo punto che il regista ci
propone la domanda chiave: ma se Matrix è un’illusione perché Neo
dovrebbe morire anche nella vita reale?