Mettere in fila le frasi di Brunetta, Letta, Zanonato, Saccomanni & C sull’Imu fa ridere o piangere

No,
vi prego, non può finire così: molto rumore per nulla no, non è serio.
Lo dico da spettatore, prima ancora che da cronista.
Dopo tre settimane
passate a redigere proclami di fuoco, attacchi spietati, minacce di
mobilitazione generale, dopo tutto questo non si può finire tutto con un
brodino riscaldato e un accordino sull’Imu al novantesimo. È un
problema di stile, se non altro, perché così l’effetto finale è comico.
Prendete Renato Brunetta: aveva chiuso la stagione – al culmine dell’idillio delle larghe intese – con la foto nel salottino insieme a Stefano Fassina davanti agli obiettivo di
Chi.
Poi si è arrabbiato, ha tuonato, ha lanciato due tre ultimatum, ha
detto che sull’Imu cadeva il governo. Ieri, come se nulla fosse, di
nuovo twittava: «Stiamo trovando la quadra». Ma come? E prima che cosa
stavate facendo?