Dalla ricerca nuove conferme sull'importanza del metodo Pantellini e dell'ascorbato di potassio con ribosio nella prevenzione e cura delle patologie tumorali
La Fondazione Pantellini sta continuando a portare
avanti la propria attività di ricerca, in collaborazione con il gruppo
della Sezione di Biofisica e Fisica Medica del Dipartimento di
Neuroscienze dell'Università di Parma (Bruni, Babarinde, Croci e
Ortalli), per verificare “in vitro”, cioè su linee cellulari tumorali e
sane, l’efficacia dell’ascorbato di potassio con ribosio nelle patologie
oncologiche.
Da alcuni anni, l’attenzione si è spostata sulla combinazione D-ribosio e bicarbonato di potassio (K-D:Rib), quale ulteriore passo avanti nello sviluppo di una strategia che permetta una rapida azione nel contrastare i tumori solidi.
Su questo composto sono stati pubblicati due lavori dal sopradetto
gruppo (con il supporto della Fondazione) sulla rivista “Cancer Cell
International”, uno nel 2011 e l’altro in questi giorni di Agosto 2014
[1,2]. Tali lavori, oltre a mostrare come questo composto abbia
un’azione che riduce la velocità di proliferazione agendo sul tempo del
ciclo cellulare delle cellule tumorali esaminate (seno, tumore primario,
linea Hs 578T, corrispondente a HTB126 ATCC), hanno permesso di
evidenziare alcuni aspetti importanti che ritengo opportuno e necessario
sottolineare con forza. Ribadendo che si tratta di studi fatti su linee
cellulari e non “in vivo”, questa ricerca si colloca nell’ambito del
metodo Pantellini, che viene proposto nell’uomo da molti anni, sia a
livello di prevenzione che per cercare di contrastare i processi di
degenerazione cellulare.
Come lavorano le cellule tumorali
È
essenziale ricordare che le cellule tumorali utilizzano un’enorme
quantità di glucosio per il loro metabolismo, anche in presenza di
ossigeno disponibile. Questo fatto, messo in luce da Otto Warburg
(Premio Nobel per la Medicina nel 1931) evidenzia come le cellule
tumorali abbiano un metabolismo basato su reazioni fermentative, a
differenza delle cellule sane, il cui metabolismo si basa sulle reazioni
ossido-riduttive. Questo fatto, anche se spesso viene in qualche modo
“dimenticato”, è considerato una delle principali caratteristiche
metaboliche connesse alla trasformazione della cellula durante la
carcinogenesi. Questo non significa necessariamente “eliminare” ogni
fonte di glucosio nel metabolismo, che rappresenta la “benzina” delle
nostre cellule e senza la quale le cellule stesse non avrebbero più la
possibilità di attivare il ciclo di Krebs nei mitocondri (le officine
preposte a produrre energia). Per questo il nostro corpo è organizzato
per ricavare glucosio anche dai carboidrati. Ma naturalmente, per coloro
che si trovano ad affrontare un problema oncologico è essenziale
ridurre le fonti di zucchero soprattutto raffinato (dolci, dolcificanti e
quant’altro).
Accanto a questo, non viene mai sottolineato con la
dovuta forza quanto sia importante il ruolo del potassio per la
regolazione del metabolismo e per la corretta stabilità genetica (per
esempio, nei cosiddetti G-quadruplex presenti nel DNA, ad esempio nelle
porzioni telomeriche [3,4]). Infatti, il mantenimento della
concentrazione fisiologica intracellulare di potassio è il requisito
essenziale, a mio modo di vedere, per evitare o per limitare al massimo
il rischio di una trasformazione della cellula in senso tumorale.
Nei precedenti articoli pubblicati su “Scienza e Conoscenza” [5-6] sono stati toccati vari aspetti di base del metodo Pantellini
ed è stato sottolineato come la somministrazione di ascorbato di
potassio con ribosio abbia la possibilità di contrastare anche
collagenopatie rare ad aumentato rischio oncologico, e limitare e
contrastare efficacemente i meccanismi di stress ossidativo. Ma, come
anticipato, quanto pubblicato su “Cancer Cell International” [2] porta a
una più attenta chiave di lettura su questo composto
fisiologico, semplice e atossico, la cui azione tocca una varietà di
meccanismi alla base del metabolismo cellulare e, in questo senso, alla
base di quei processi che possono contrastare la crescita anomala di
cellule come avviene nel cancro. E questo grazie alla collaborazione di competenze diverse (fisici, biologi, medici).
Ascorbato di potassio per la prevenzione
In
conclusione, è importante sottolineare il ruolo che può svolgere
l’ascorbato di potassio, con o senza ribosio, nel cercare di limitare il
rischio che si possano manifestare patologie degenerative, in
particolare quelle oncologiche, in coloro che lo assumono regolarmente.
Infatti, la sua somministrazione a livello di prevenzione (in
generale, una volta al giorno sempre a stomaco vuoto e senza miscelare i
componenti con cucchiaino metallico) ha il compito di mantenere le
giuste concentrazioni di potassio all’interno delle cellule, in
modo che le funzioni metaboliche che regola (incluso il ciclo di Krebs)
possano svolgersi correttamente, tenendo conto che questo elemento
avrebbe comunque la possibilità di essere “reintegrato” nel citoplasma
cellulare anche in presenza di problemi nei meccanismi di trasporto
attivo (pompa sodio/potassio), proprio in virtù dell’azione di trasporto
che svolge l’acido ascorbico (e il ribosio, se presente).
Il composto non si comporta da stimolatore immunitario ma da suo modulatore, altrimenti non avrebbe alcun senso proporlo a persone che evidenziano malattie autoimmuni.
In questo caso, infatti, l’azione sui globuli bianchi ed in particolare
sui linfociti permetterebbe loro di recuperare la distinzione fra self e
non self, cioè la capacità di distinguere i “corpi estranei”, patogeni,
da aggredire da quelli sani da difendere. E questa azione modulante si
esplicita anche nella regolazione ormonale.
Bibliografia
[1]
Croci S, Bruni L, Bussolanti S, Castaldo M, Dondi M: Potassium
bicarbonato and D-ribose effects on A72 canine and HTB-126 human cancer
cell line proliferation in vitro. Cancer Cell Int 2011, 11:30.
[2]
Bruni L, Babarinde AA, Ortalli I, Croci S: K-D:rib dampens Hs 578T
cancer cell chemoinvasion and proliferation, Cancer Cell Int 2014,
14:77.
[3] Parkinson GN, Lee MPH, Neide S: Crystal structure of
parallel quadruplexes fron human telomeric DNA. Nature, 2002,
417(689):876-880.
[4] Lipps HJ, Rhodes D: G-quadruplexes structures: in vivo evidences and function. Trends Cell Biol 2009, 19(8):414-422.
[5] Paoli G: La via del sale, Scienza e Conoscenza, 2007, 21:60-65.
[6] Paoli G: Il metodo Pantellini, Scienza e Conoscenza, 2013, 46:16-23.
articolo di Guido Paoli
fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/metodo-pantellini-curarsi-con-l-ascorbato-di-potassio.php
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