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lunedì 22 dicembre 2014

Temperatura.

Il baricentro del mondo dell’energia si sposta lentamente dal Mediterraneo verso l’Atlantico, come successe ai commerci nel XVI secolo.
La conoscenza della storia avrebbe dovuto aiutare i politici italiani ad assumere le giuste posizioni…
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Il baricentro è un po’… il cuore. Ed il cuore ha una forma diversa rispetto a quella stilizzata nella/dalla più famosa “griffe” (ri)conosciuta a livello globale.
•  nella moda, marchio, firma, etichetta apposti da uno stilista al proprio prodotto
•  in oreficeria, ciascuno dei piccoli fermagli che nelle montature a giorno trattengono la pietra nel castone...

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La traduzione letterale di “griffe” è “artiglio”:
  • firma
  • fermaglio
  • aggancio
  • (in)trattenimento (dipendenza, contenimento, schiavitù)...
Ossia, una situazione di (ri)ferimento, nella quale “continui a (ri)ferirti”:
un loop... o abitudine scambiata per tutto, alternativa (ri)compresa
una benda sugli occhi e sui sensi.
La “forma autentica” ha estensione che non ti aspetti, infatti il cuore umano è diverso rispetto alla consueta immagine da scatola di cioccolatini, che ti aspetti e (ri)conosci
Ecco che, dunque, tutto quello in cui“speri” diventa tutto quello che ti sembra possibile, per via di quello che sai perché ti hanno detto che…


Il tuo (di)pendere è naturale, quando “vivi” in/su un piano inclinato. E non importa quanto tu sia consapevole della “natura del territorio”, perché la (di)pendenza è una condizione che (ri)chiede e crea adattamento, in un reame di sopravvivenza e di mancanza di alternativa autentica (oltre alla capacità di scelta da “laboratorio”, ossia, artificiale).
Ecco degli appunti di ciò che SPS ha ricevuto nella giornata di ieri, subito dopo la (s)veglia, nei dintorni del solstizio d’inverno:
  • sprazzi di lucidità su una realtà anteriore, che è stata cancellata dalla memoria per abitudine
  • linguaggio come opera ideale e (pre)venuta (venuta prima al livello del pensiero, ispirata), per cancellare ciò che è successo e che si tramandava. Le lingue antiche, in codice, sono rimaste perché non più capite dagli umani
  • piano inclinato (figura). In alto l’ispirazione – l’idea che discende a valle, dove c’è la “realtà” di riferimento e la volontà, che (con)segue
  • la verità ti renderà libero” (significato nel significato) – consapevolezza (a cosa porta?). Ascensione, evaporazione… libertà. Uscita. (D)esistere:
abbandonare, lasciare, ritirarsi, recedere, etc.
  • recedere da un… contratto
  • gli Stati sono asset. Essi sono come aziende multinazionali (frattali).
Sono in competizione ma sotto l’egida di un potere unico (compresenza) non (ri)conosciuto (visto), che le organizzazioni internazionali riflettono frattalmente (Onu) e la rappresentazione tendenziale vettoriale pseudo spirituale rappresenta (Uno):
solo (ri)flessi frattali della grande causa, che non si vede.
La storia raccontata è monca della sua struttura (pre)cedente che, comunque, a livello frattale è ancora rappresentata “tra le righe”, ma solo a ben “guardare”:
non è dato sapersi, convenzionalmente, come fosse la realtà scomparsa
tuttavia, la sottile venatura di “bontà” che pervade la gran parte degli animi degli individui, se presi uno per uno e in determinate circostanze, testimonia flebilmente, ma realisticamente, per una nota di fondo che, ora, (s)fugge quasi completamente (d)alla testimonianza trascritta nei libri di storia abitudinari.
La “stortura umana” sembra opera di un campo di forze che distorce il sentito/vissuto.
SPS crede nel buon timbro umano, perché lo percepisce. Ma, la (com)presenza con/di qualcosa di non manifesto nello stesso piano di (eco)esistenza, rende l’umanità come non vorrebbe o non dovrebbe.
È un po’ come un ribaltamento dello schema classico di pensiero, che (pre)vede l’umanità in Terra come per scontare qualcosa (peccato), che avrebbe commesso in maniera non ben precisata “qua o in altra versione della realtà”…

Il “(P)eccato” è stato commesso contro quale “morale/codice di legge”? E, dunque, nei confronti di chi/cosa, visto che ogni “codice” ha sempre un diretto “creatore”?
Dietro al “codice”… chi/cosa c’è e, dunque, si cela?
He He He… forse ti viene più semplice (ri)correre alla semplificazione “Dio/Natura”, vero? E/per lasciare tutto, così com’è:
(pre)ordinato e al di fuori della tua giurisdizione.
Non so se hai (ri)compreso profondamente la citazione iniziale dell’articolo di oggi. Te la (ri)porto:
Il baricentro del mondo dell’energia si sposta lentamente dal Mediterraneo verso l’Atlantico, come successe ai commerci nel XVI secolo. La conoscenza della storia avrebbe dovuto aiutare i politici italiani ad assumere le giuste posizioni…
Hai osservato a cosa ci si (ri)ferisce, mantenendo il dramma umano in un contesto “commerciale”?
Cosa è successo al commercio nel XVI secolo, che spostò il baricentro del Mondo, dal Mediterraneo all’Atlantico?
L'espressione tratta atlantica si riferisce al commercio di schiavi di origine africana attraverso l'Oceano Atlantico fra il XVI e il XIX secolo.
La pratica di deportare schiavi africani verso le Americhe fu un elemento fondamentale della nascita e dello sviluppo delle colonie europee prima del Sud e Centroamerica e poi anche del Nordamerica.
Nel XVI secolo, le grandi potenze europee (Spagna, Portogallo, Inghilterra e Olanda) iniziarono a creare insediamenti in America. Gran parte dei vantaggi economici erano legati alla creazione di piantagioni (per esempio di canna da zucchero); soprattutto con la penetrazione portoghese in Brasile, a questo si aggiunse la prospettiva di ricavare dalle colonie risorse minerarie.
In entrambi i casi si richiedeva l'uso di grandi quantità di manodopera per il lavoro pesante.
Inizialmente, gli europei tentarono di far lavorare come schiavi gli indigeni americani; questa soluzione tuttavia risultò insufficiente, soprattutto a causa dell'alta mortalità delle popolazioni native dovuta a malattie importate dai conquistatori europei (come il vaiolo) e alla loro conformazione fisica non adatta a quel genere di lavoro.
Nello stesso periodo, gli europei entrarono in contatto con la pratica nordafricana di far schiavi i prigionieri di guerra.
I re locali delle regioni nella zona dei moderni Senegal e Benin spesso barattavano questi schiavi con gli europei. Gli schiavi africani erano decisamente più adatti, dal punto di vista fisico, a sopportare il lavoro forzato, perciò i portoghesi e gli spagnoli se li procurarono per mandarli nelle colonie americane, dando inizio al più grande commercio di schiavi della storia, quello attraverso l'Oceano Atlantico.
La tratta degli schiavi attraverso l'Atlantico assunse rapidamente proporzioni senza precedenti, dando origine nelle Americhe a vere e proprie economie basate sullo schiavismo, dai Caraibi fino agli Stati Uniti meridionali. Complessivamente, qualcosa come 12 milioni di schiavi attraversarono l'oceano... si tratta di una delle più grandi migrazioni della storia (e certamente la più grande deportazione), che portò anche a notevoli squilibri tra la popolazione bianca e quella nera (nella Giamaica dell'inizio dell'Ottocento il rapporto arrivò a 1 a 20), e la superiorità numerica causò per gli schiavisti un continuo pericolo di rivolta degli schiavi.
Potenze europee come Portogallo, Regno Unito, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e il Brandeburgo, come anche mercanti provenienti dal Brasile e dal nordamerica presero parte a questo commercio...
La traversata.
Il trasferimento degli schiavi attraverso l'Atlantico, dalla costa occidentale dell'Africa al Nuovo Mondo, è noto nel mondo anglosassone come Middle passage (letteralmente: tratto o passaggio intermedio).
Era infatti il tratto intermedio del viaggio che le navi compivano dopo essere partite dall'Europa con prodotti commerciali (stoffe, liquori, tabacco, perline, conchiglie particolari, manufatti di metallo, armi da fuoco) che servivano come merce di scambio per l'acquisto degli schiavi da traghettare nelle Americhe, da dove le navi ripartivano cariche di materie prime, completando così quello che è chiamato il "commercio triangolare".
Il viaggio degli schiavi iniziava nell'interno dell'Africa dove i commercianti o intermediari negrieri catturavano o acquistavano gli indigeni da semplici rapitori o monarchi africani (che li avevano ridotti in schiavitù per punizione o nel corso di guerre locali). Iniziava il viaggio a piedi, talvolta in canoa, verso la costa... Lì poi trafficanti provenienti dalle Americhe e dai Caraibi caricavano la "merce umana" sulle navi…
La lotta allo schiavismo, secondo alcuni, fu usata anche come pretesto dagli europei per la loro espansione coloniale in Africa. Alla fine del XIX secolo, tutta l'Africa era stata spartita in colonie, tranne l'Etiopia, e praticamente tutti i regimi coloniali avevano imposto l'abolizione della schiavitù
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“Non si butta via niente” e… “nulla è per caso”:
ciò che sorge come un problema è, prima, un business e la sua (ri)soluzione (com)porta l’ingresso in un nuovo scenario che, non paradossalmente, (av)viene grazie alla pressione esercitata dalla scena inquadrata come “problema”.
La (ri)soluzione consta nel superare il problema grazie al problema stesso che, non certo casualmente, è “sorto” ed il "nuovo" è dunque solo una (pro)secuzione del "vecchio", che non cambia sostanzialmente mai.
Ciò che (sus)segue è ancora e sempre “busines”.

La prima "causa di morte", non è una causa ma una (con)seguenza del modo di vivere "adottato" complessivamente. Qualcosa che (di)pende da... un adattamento che si paga a caro prezzo. I più "deboli" rimangono (in)dietro. La "selezione della specie" è, ancora, la tratta degli schiavi. Più forti e selezionati sono e... più valgono. Ma... dov'è il "Mercato"? Dove sono i "negrieri"? Beh... devi guardare dove non sei abituato a "guardare".

Ciò che spinge lo fa per motivi legati all’interesse di parte. Di quale parte?
Beh… di quella che non “percepisci”, perché (s)legata da una presenza fisica nel Mondo
Parte che il tutto, comunque, (ri)flette di (con)seguenza a causa della natura frattale dello scenario reale (d)entro al quale auto (av)viene la rappresentazione dell’esistenza in/ad ogni sua sfumatura.
La “lobby” fa le veci di… chi/cosa? La lobby la vedi direttamente? E chi/cosa si cela oltre?
Umani che si prestano per utili scopi d’interesse, il quale (ri)esce a comprarli, avendo ognuno un “prezzo”. L’interesse è una grandezza metafisica, non misurabile a livello di dipendenza, nella mente degli umani stessi, (ri)condotti alla sua (com)presenza/esistenza in sé.
Come se fosse qualcosa che vive in ubiquità, seppure disintegrato in infiniti lembi, sempre auto collaboranti con la sorgente di appartenenza (virus, organizzazione).
Un concetto di essere che (tra)scende tutto ciò che pensi (abitudine).
Tutto (tutto) conduce/porta ad immaginare/realizzare che esista un attore protagonista, che non appare direttamente alla “tua” luce del Sole, ma che – non per questo – abbia rinunciato, appunto, a continuare ad essere protagonista centrale, all’interno della trama d’esistenza, che da “” si (di)parte.
Qualcosa che (re)lega l’umano al ruolo di protagonista principale della propria esistenza/futuro/destino, quando invece ed in realtà (in questa realtà) l'umano dipende da ciò che la (com)presenza (regia) lo invita sottilmente ed in qualsiasi maniera, a seguire perché (con)seguente…

Quando tutto raggiunge la medesima colorazione (sintesi, valenza), inizi a notare solo le sfumature. Lo scenario a tinta unita passa in secondo piano, pur (s)velando di per sé la natura del controllo "tra le righe" che, così, (ri)esce a passare come non visto/a, seppure sempre (com)presente ed agente nel/sul tessuto dell’esistenza, dipanato in maniera del tutto “naturalmente artificiale”.


La "temperatura" nel luogo (d)ove si vive, determina lo stile di Vita.


Il controllo della temperatura, dunque, permette il controllo dello stile di Vita (con)seguente.
Se la “temperatura” la assumi da una prospettiva frattale, allora, la temperatura è “un sacco di altre cose”. Ok?



Petrolio: studio UP, calo prezzi cambia convenienza investimenti.
Un calo del prezzo del petrolio Brent fino a quota 40 dollari non metterebbe a rischio le tradizionali trivellazioni offshore ma renderebbe antieconomici nuovi investimenti nel comparto shale nordamericano, laddove i produttori del Golfo Persico, in virtù dei bassi costi di estrazione, reggerebbero anche quotazioni del barile di Brent inferiori ai 30 dollari.
È quanto emerge da un'elaborazione dell'Unione Petrolifera, che ha calcolato per ogni categoria produttiva il "breakeven", ovvero il prezzo del barile sotto il quale l'estrazione non risulta più redditizia.
A poter reggere meglio un ulteriore tracollo dei prezzi sarebbero quindi gli esportatori del Golfo Persico, come l'Arabia Saudita, per i quali l'Up calcola un “punto di pareggio” medio pari a 27 dollari al barile, il che significa, trattandosi di una media, che nell'area mediorientale esistono produzioni onshore in grado di rimanere sostenibili addirittura con un barile a dieci dollari
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La “temperatura del prezzo del petrolio” condiziona molte scelte a “valle” che, a loro volta, (ri)determinano le condizioni e lo stile di Vita di miliardi di persone.
Chi/cosa controlla la “temperatura”?
Lo sai, se leggi SPS da tempo sufficiente…
Inoltre, cosa “viene a galla” quando la temperatura scende?
Nell'area mediorientale esistono produzioni onshore in grado di rimanere sostenibili addirittura con un barile a dieci dollari…
Ipoteticamente, con un prezzo vicino allo zero… viene meno l’intera filiera che si nutre del tal filone commerciale:
il prezzo, come la temperatura, (di)scendendo svela lo scenario dal punto prospettico del “cardine”, che lo abita/caratterizza.
Per questo tu non puoi influire sui simili valori.
Il Mercato dei futures è qualcosa che (s)corre ad una latitudine virtuale, diversa dalla tua, nella quale produci sull’onda di ciò che accade da altra parte e... d'altra parte (seppure “in” te).




Dalla “crisi internazionale” è emersa, con fare molto intenso, l’Unione Europea:
l’attore che prima della crisi (ri)vestiva gli stessi panni, ma senza il “credo” delle Nazioni di (ri)ferimento e della Massa (con)seguente.
Italia: EuroBalilla, bambini costretti ad adunata pro-Ue.
La manifestazione obbligatoria – in quello che viene definita dai media occidentali "lo stile soviet" – serve, dicono gli emissari del governo, “a fare prendere coscienza ai giovani dell’importanza di essere europei”.
L’iniziativa di oggi rientra in un progetto più ampio che riguarda otto scuole di Ascoli dal titolo “Ascoli in Europa”.
Ricorda molto altre adunate. La Ue è sempre più la farsa di una dittatura. Un po’ come quella pubblicità progresso che ci propinano ogni giorno sulle reti Rai.
Il lavaggio del cervello inizia presto, lo sanno tutti i totalitarismi:
via il Presepe, dentro la bandiera Ue.
Stanno coltivando le loro piccole avanguardie.
C’è molta più violenza nella strumentalizzazione pelosa dei bambini, che in mille altre cose.
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E… quando i “bambini” (non lo stato energetico/potenziale dei bambini ma… lo stato di dipendenza/ignoranza che la società riserva agli adulti, trattati come bambini) sono la società intera… allora tutto è possibile per chi/cosa controlla la “temperatura” senza mai apparire direttamente.
Tu, nel frattempo, continua pure a credere nei “totem”, ment®e sei letteralmente divorato dalla dimensione nella quale “sei”
La prossima elezione del Presidente della Repubblica in Italia.
In queste settimane nell’arena politica italiana è stata messa in scena una delle più riuscite rappresentazioni del teatro dell’assurdo.
Tutti i partiti sono in fermento per la prossima elezione del Presidente della Repubblica, che tuttavia è solo presunta, perché ad oggi Giorgio Napolitano non ha smentito né confermato le sue dimissioni.
Il balletto a cui si assiste è quindi assolutamente gratuito e tipicamente italiano, e cioè per non affrontare i problemi più seri se ne inventano sempre di nuovi, non risolvendone poi neanche uno.
Purtroppo la vicenda ha pure dei risvolti di cattivo gusto, visto che fino a prova contraria un Presidente della Repubblica c’è ancora e detiene i pieni poteri…
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Il cuore assomiglia ad una ghianda   

In cosa ti (ri)fletti? In ciò che ti (ri)flette:
che ti mantiene auto separato e distante, lontano… dal “controllo”.
Apri gli occhi. (Ri)configura la mente.
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com 

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