Dopo
aver constatato che l’angoscia dell’elettore è stata istigata,
manipolata e spaventata al punto che la priorità massima del Congresso è
‘colpire’ il terrorismo, forse non è del tutto sorprendente scoprire,
in fondo agli archivi, che chi viene gettato al pubblico ‘odio’ possa
invece essere un parto della fantasia. Come il New York Times
svelò nel 2007, Abdullah Rashid al-Baghdadi, il capo dello Stato
islamico e, secondo il generale di brigata Kevin Bergner, capo portavoce
dei militari USA dell’epoca, non è mai esistito (in realtà era un
personaggio le cui dichiarazioni audio-registrate furono fornite da un
vecchio attore di nome Abu Abdullah al-Nayma).
The New York Times (2007), Per più di un anno, il capo di uno dei gruppi di insorti più noti in Iraq sarebbe stato un misterioso iracheno di nome Abdullah Rashid al-Baghdadi. Da capo dello Stato Islamico in Iraq, organizzazione sostenuta pubblicamente da al-Qaida, Baghdadi ha fatto continue dichiarazioni incendiarie. Nonostante le affermazioni dei funzionari iracheni, secondo cui era stato ucciso a maggio, Baghdadi sembrava perseverare indenne… un portavoce militare statunitense ha fornito una nuova spiegazione sulla capacità di Baghdadi di sfuggire all’attacco: non è mai esistito. Il Brigadier-Generale Kevin Bergner, il capo portavoce militare statunitense, ha detto che lo sfuggente Baghdadi sia in realtà un personaggio le cui dichiarazioni audio-registrate erano recitate da un attore di nome Abu Abdullah al-Nayma.
Il trucco, ha detto Bergner, fu ideato da Abu Ayub al-Masri,
il capo egiziano di al-Qaida in Mesopotamia che cercava di mascherare il
ruolo dominante degli stranieri in tale organizzazione di insorti. La
manovra era volta ad inventare Baghdadi, personaggio il cui nome gli
attribuisce un pedigree iracheno, e porlo a capo di un’organizzazione di
facciata chiamata Stato Islamico dell’Iraq e poi presentare Masri
giurargli fedeltà. Ayman al-Zawahiri, vice di Usama bin Ladin, cercò di
rafforzare l’inganno indicando al-Baghdadi nelle sue dichiarazioni video
e su Internet.
Le prove delle affermazioni statunitensi, annunciava
Bergner in una conferenza stampa, furono fornite da un ribelle iracheno:
Qalid Abdul Fatah Daud Mahmud al-Mashadani, che diceva di essere stato
catturato dalle forze statunitensi a Mosul il 4 luglio. Secondo
Bergner, Mashadani è l’operativo iracheno più anziano di al-Qaida in
Mesopotamia. Entrò nel gruppo di insorti Ansar al-Sunna, prima di
entrare in al-Qaida in Mesopotamia oltre due anni fa, divenendo “emiro
dei media” del gruppo per tutto l’Iraq. Bergner ha detto che Mashadani è
anche un intermediario tra Masri in Iraq e bin Ladin e Zawahiri, che
gli statunitensi sostengono guidare i loro affiliati in Iraq. “Mashadani conferma che al-Masri e i capi stranieri di cui si circonda, che non sono iracheni, prendono le decisioni operative” di al-Qaida in Mesopotamia, ha detto Bergner. …
Bruce Riedel, ex funzionario della CIA ed esperto di Medio Oriente, ha detto che gli esperti si chiesero a lungo se Baghdadi esistesse realmente. “C’era un punto interrogativo su ciò“, ha detto. Tuttavia, Riedel ha suggerito che la comunicazione ultima potrebbe non essere la parola definitiva su Baghdadi e i capi di al-Qaida in Mesopotamia. Anche le affermazioni di Mashadani, Riedel ha detto, potrebbero essere una storia di copertura per proteggere un capo che in effetti esiste. “In primo luogo, dicono che l’abbiamo ucciso“, ha detto Riedel, riferendosi alle dichiarazioni di alcuni funzionari del governo iracheno.
“Ma l’abbiamo sentito dopo la morte e ora dicono che non è mai esistito. Ciò suggerisce che la nostra intelligence su al-Qaida in Iraq non è ciò che vorremmo sia“.
I portavoce militari statunitensi insistono a
dire di sapere la verità su Baghdadi. Mashadani, dicono, ha deciso di
svelarlo perché risentito dal ruolo dei capi stranieri di al-Qaida in
Mesopotamia. Dicono che non ha ripudiato l’organizzazione.
Per saperne di più qui.
Ironman 3?
Quindi era un fantasma allora… ed è un fantasma oggi, una propaganda
progettata e fabbricata esclusivamente per dare un volto al SIIL, il
maggiore spauracchio dell’attuale mania dell’anti-terrorismo globale,
così necessaria per aumentare il QE globale invece di una guerra
mondiale (per ora)? E’ certamente più facile per un utente medio
‘odiare’ un capo demoniaco che una ‘cosa’ amorfa chiamata ‘Islam
radicale’, basta chiedere al presidente Obama.
Tyler Durden Global Research,
Copyright © 2015 Global Research
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/01/21/il-capo-del-siil-non-esiste-sbalorditiva-ipotesi-emerge-dagli-archivi-militari-degli-usa/
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