Il ruolo russo in supporto agli sforzi dell'esercito siriano nella sua guerra contro l'ISIS e Al-Qaeda è preparatorio ad un attacco più ampio contro questi terroristi. L'esercito siriano era la prima forza ad ostacolare questi gruppi terroristi nel loro tentativo di occupazione di tutto il territorio siriano. L'aviazione russa si è unita alla lotta a fianco dell'esercito siriano su richiesta ufficiale delle autorità siriane, nel rispetto del diritto internazionale. Gli ufficiali di Mosca sono convinti che la risoluzione della crisi siriana sul lungo periodo debba avvenire attraverso il dialogo tra il governo e l'opposizione, preservando e proteggendo le istituzioni statali.
Le relazioni tra Russia e Siria
L'ex Unione Sovietica ed oggi la Russia sono storicamente alleati del governo secolarizzato di Damasco.
Entrambe le parti erano soddisfatte dei rispettivi e forti legami sociali, militari ed economici. E' molto importante che le forze progressiste abbandonino la falsa agenda politica propinata dai mass-media pro imperialisti: questi ultimi falsificano in continuazione le informazioni contro il governo siriano. Questa disinformazione certamente non aiuterà nessuno a maturare una comprensione corretta della natura politica e sociale delle differenti forze coinvolte nella guerra in Siria. Secondo le fonti occidentali il governo siriano è responsabile di ogni singola morte. Non viene fatta nessuna menzione sulla base sociale che sostiene il governo locale o dei soldati siriani uccisi mentre combattevano contro i guerriglieri dei gruppi armati, compreso l'Isis ed Al-Qaeda. A Mosca le autorità russe hanno ospitato degli incontri dei gruppi dell'opposizione siriana secolarizzata che richiedono riforme politiche e denunciano le azioni violente e armate provocate da interventi stranieri.
La politica USA che ha creato l'ISIS
Gli Stati Uniti ed i loro alleati della NATO hanno continuamente inviato armi e supporto materiale ai gruppi terroristici di Takfiri, sin dallo scoppio della guerra civile in Siria nel 2011. Per questo l'ISIS e Al-Qaeda, oltre alla cosiddetta "opposizione armata" ha rapidamente ottenuto il controllo della regione.
In
maniera molto avventata, l'amministrazione di Obama le ha tentate tutte
per porre fine al regime di Assad, proprio come fece con Gheddafi
in Libia, senza badare ai cosiddetti "ribelli" ed alla loro affiliazione
politica.
Il risultato finale è stato un mostro incontrollabile. E mentre
l'ISIS ed Al-Qaeda hanno guadagnato potere e territori, la CIA ha
mandato armi e forniture dalla Turchia, dall'Arabia Saudita e dal Qatar,
rinforzando "i gruppi armati" continuamente. John Kerry ed i
repubblicani al Congresso nell'agosto del 2013 chiesero attacchi aerei
contro i siti in mano all'esercito nazionale siriano, non l'ISIS o l'
"opposizione armata".
Da quando l'ISIS, inaspettatamente, ha sconfitto l'esercito iraniano e conquistato Mosul, la terza città iraqena, nel giugno 2014, Obama è stato preso dal panico ed ha immediatamente mandato migliaia di truppe americane in Iraq, per proteggere gli assets americani. Dopo di che gli USA hanno dichiarato di effettuare bombardamenti su siti conquistati dall'ISIS in Siria e Iraq.
Il 10 settembre 2014 Obama ha lanciato una "nuova campagna militare contro l'ISIS". Tuttavia, Washington aveva precisato che gli USA continueranno a lavorare per rovesciare Assad. Nel suo discorso sulla guerra infinita contro l'ISIS in Iraq ed in Siria, Obama ha detto tutto fuorchè la verita sulla situazione in Medio Oriente. Si è ben guardato dal riconoscere come la strategia della sua amministrazione sia da considerare responsabile per l'emergere dell'ISIS e di altre organizzazioni estremiste in tre stati secolarizzati del mondo arabo.
Questa strategia di "cambiare" i regimi in questi paesi è esattamente quello che George Bush fece in Iraq. La politica dell'amministrazione Obama in Siria e Libia, nel 2011 è altrettanto avventata e miope come lo furono quelle di Jimmy Carter e Ronald Reagan in Afghanistan negli anni '80. La CIA ed il Pentagono allora supportarono i combattenti "Mujaheddin", come Bin Laden, in una guerra sottotraccia contro il regime socialista che controllava l'Afghanistan. Le guerriglie anticomuniste, supportate dagli USA, divennero poi Al-Qaeda ed i Talebani.
Da quando l'ISIS, inaspettatamente, ha sconfitto l'esercito iraniano e conquistato Mosul, la terza città iraqena, nel giugno 2014, Obama è stato preso dal panico ed ha immediatamente mandato migliaia di truppe americane in Iraq, per proteggere gli assets americani. Dopo di che gli USA hanno dichiarato di effettuare bombardamenti su siti conquistati dall'ISIS in Siria e Iraq.
Il 10 settembre 2014 Obama ha lanciato una "nuova campagna militare contro l'ISIS". Tuttavia, Washington aveva precisato che gli USA continueranno a lavorare per rovesciare Assad. Nel suo discorso sulla guerra infinita contro l'ISIS in Iraq ed in Siria, Obama ha detto tutto fuorchè la verita sulla situazione in Medio Oriente. Si è ben guardato dal riconoscere come la strategia della sua amministrazione sia da considerare responsabile per l'emergere dell'ISIS e di altre organizzazioni estremiste in tre stati secolarizzati del mondo arabo.
Questa strategia di "cambiare" i regimi in questi paesi è esattamente quello che George Bush fece in Iraq. La politica dell'amministrazione Obama in Siria e Libia, nel 2011 è altrettanto avventata e miope come lo furono quelle di Jimmy Carter e Ronald Reagan in Afghanistan negli anni '80. La CIA ed il Pentagono allora supportarono i combattenti "Mujaheddin", come Bin Laden, in una guerra sottotraccia contro il regime socialista che controllava l'Afghanistan. Le guerriglie anticomuniste, supportate dagli USA, divennero poi Al-Qaeda ed i Talebani.
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