Domanda: Perché c’è la tendenza ad intrattenere di più il negativo che il positivo?Tony Parsons: Nell’individualità c’è un enorme senso di essere immeritevole o di non sentirsi mai buono abbastanza, o che deve esserci qualcosa di veramente sbagliato in noi se non possiamo trovare la totalità. Ogni pensiero che nutre l’idea di essere immeritevoli è più affascinante del pensiero che siamo belli e che tutti ci amano.
Essere immeritevole è anche un senso più forte nel corpo rispetto a quello di essere meritevole. Ecco perché le persone sono incredibilmente attratte dagli insegnamenti che gli dicono che possono diventare meritevoli attraverso la meditazione, il digiuno o il negare se stessi. Il messaggio di diventare meritevole è molto potente quindi le persone cercano modi per iniziare a dare o a contribuire in qualcosa ovvero cercano di sentirsi bene con se stessi.
L’individuo è davvero completamente un orco perché tutto ciò che l’individuo fa è alla fine per se stesso. Specialmente cose come fare del bene o essere umile – essere molto molto umile – più umile di tutti gli altri.
Tutta questa attività sta apparentemente accadendo nella storia del me che funziona in una realtà artificialmente dualistica. Quindi il me cerca nel finito ciò che è infinito.
La pienezza che viene cercata e desiderata è senza confini e totalmente libera. Non può essere afferrata e nemmeno avvicinata. Né è necessario fare alcunché o cambiare qualcosa o rendere migliore ciò che è già tutto.
La fine del me è solo apparente, è un paradosso, perché non è mai stato reale.
Tutto quello che c’è, è libertà senza limiti.
Tony Parsons
Tony Parsons
fonte: http://www.non-dualita.it/perche-si-intrattiene-il-negativo-piu-del-positivo-tony-parsons/
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