Seddique
Mateen, il padre dello stragista di Orlando, Florida, Omar Mateen e
sedicente capo di un governo in esilio pro-taliban in Florida, è
emblematico della politica statunitense che permette agli estremisti di
alimentare la loro propaganda sul suolo nordamericano. Dalla Guerra
Fredda, la CIA degli Stati Uniti eccelse nel scovare cubani,
est-europei, afgani, uiguri ed altri estremisti inventare e diffondere
via radio propaganda incendiaria finanziata dal governo degli Stati
Uniti. Come il giornalista di ABC News e Christian Science Monitor e
preminente esperto di Medio Oriente John Cooley aveva correttamente
osservato nel suo libro, “Payback: America’s Long War in the Middle East”,
quando gli Stati Uniti sostituirono Gran Bretagna e Francia come
principale potenza occidentale in Medio Oriente, più volte scontarono
“scarsa capacità di giudizio ed errori politici spesso disastrosi”.
Uno
degli errori politici peggiori fu la decisione dell’amministrazione
Carter di armare e sostenere i più radicali “guerrieri santi” islamisti
in Afghanistan. Presto, tali radicali afghani entrarono nella “Legione
Araba” jihadista formata da cellule terroristiche in Egitto, Yemen,
Libia e altri Paesi del Medio Oriente e Nord Africa. Le amministrazioni
Carter e Reagan posero le basi per la campagna militare jihadista dei
veterani radicalizzati contro l’Unione Sovietica e la Repubblica
Democratica dell’Afghanistan, creandosi una base in Afghanistan e altre
parti del Medio Oriente. Per un intero decennio, l’Operazione Ciclone
della CIA permise ai jihadisti estremisti, la cui sola comunanza con gli
Stati Uniti era un fervente anticomunismo, di essere spediti dalle basi
nel nord-ovest del Pakistan alle zone sicure in Afghanistan per
attaccare le forze sovietiche ed afghane.
I fondi di CIA, Arabia Saudita
e altri Paesi musulmani andarono al Maqtab Qadamat al-Mujahidin al-Arab
(Ufficio sei servizi arabi afghani) o MAK, di Usama bin Ladin e Ayman
al-Zawahiri, per reclutare i jihadisti nella loro Legione Araba da Medio
Oriente e Nord Africa. I taliban crearono l’Emirato islamico
dell’Afghanistan nel 1996, ed accolsero il vecchio alleato nella guerra
contro i sovietici, Bin Ladin, che spostò la sua organizzazione al-Qaida
in Afghanistan. I taliban, al-Qaida e varie fazioni jihadiste
radicali in Afghanistan si avvantaggiarono della miope politica di
Washington armando tali gruppi fino ai denti, senza preoccuparsi del
“contraccolpo” che esperti come Cooley, e pochissimi altri, trovarono
problematico.
Seddique Mateen arrivò negli Stati Uniti quando Ronald Reagan considerava i mujahidin afghani “combattenti per la libertà” contro l’“oppressione” nello spirito della lotta di George Washington contro i colonizzatori inglesi. La completa ignoranza di Reagan permise ad individui come Mateen di trovare rifugio politico e sostegno negli Stati Uniti, un Paese dal quale lui e i suoi compagni di viaggio poterono diffondere una visione radicale e antiquata. Gli attentati jihadisti alla maratona di Boston, Fort Hood, Texas; a un centro di reclutamento in Tennessee; a una festa di Natale a San Bernardino, California, e alla discoteca Pulse di Orlando, hanno tutti origine nella folli schermaglie amorose degli USA coi jihadisti nelle guerre iniziate con la campagna in Afghanistan arrivando a invasione ed occupazione dell’Iraq, destabilizzazione di Libia e Siria, e complicità con le forze jihadiste nel combattere la Russia nel Caucaso, come in Cecenia. È un “contraccolpo” nel vero senso della parola.
Lo zio di Timurlan e
Dzhokhar Tsarnaev, Ruslan Tsarni (alsai Tsarnaev), è legato alla CIA.
Tsarni era sposato con la figlia di Graham Fuller, uno dei principali
architetti della CIA nella radicalizzazione dei musulmani per conto
degli Stati Uniti, in Afghanistan contro i sovietici o nel Caucaso
contro la Russia. Mir Seddique, alias Mir Seddique Mateen, è il
sedicente capo di un governo in esilio dell’Afghanistan a Port St.
Lucie, Florida, dove chiede il rovesciamento del presidente afghano
Ashraf Ghani e il suo processo col predecessore Hamid Karzai.
L’impegno
degli USA nella “guerra di propaganda” ha anche permesso ai jihadisti di
diffondere il loro messaggio radicale tramite radio e satelliti
sovvenzionati dal governo degli Stati Uniti. Seddique Mateen guidava in
Florida una società non-profit denominata “The Durand Jirga, Inc”. Per anni la CIA ha sovvenzionato stazioni radio e televisive dei cubani in Florida, per esempio Radio e TV Martí,
che non facevano altro che spargere odio verso governo e popolo di
Cuba. Tali sforzi talvolta portarono ad attentati commessi da espatriati
di destra cubani negli Stati Uniti contro Cuba e altri obiettivi. Il
modello degli espatriati musulmani afghani ed altri negli Stati Uniti,
coinvolti nella propaganda di CIA e VOA, non è diverso da quello dei
cubani e in passato di profughi e disertori dell’Europa orientale.
Messaggi radicali sono “di rigore” per tali elementi.
La propaganda degli Stati Uniti abbonda di frodi, sprechi e abusi. Come osservò il giornalista Fulton Lewis Jr. nel 1958, Radio Free Europe
aveva ben più di 2000 dipendenti che, quando non vomitavano notizie
ricopiate senza fondamento sull’Europa orientale, traccheggiavano nei
loro uffici in attesa della busta paga. Lewis scrisse che Radio Free Europe “è un ridicolo spreco che con giovanile futilità assegna posti di lavoro principalmente a un’orda di scrocconi”.
Gli scrocconi della guerra fredda sono oggi divenuti personaggi come
Seddique Mateen e la sua banda di radicali che blaterano messaggi
sconnessi in dari, urdu, pashto, farsi, uiguro, ceceno, arabo e curdo,
il tutto a spese dei contribuenti statunitensi. Il vecchio Mateen ospitò
anche un programma televisivo chiamato “Durand Jirga Show”, trasmesso sulla rete satellitare afghana “Payam-e-afghana”
di Los Angeles, e trasmissioni in pashtu e parsi. Los Angeles è la
patria di numerose trasmissioni satellitari in arabo per il Medio
Oriente e in farsi per l’Iran, finanziate da CIA e VOA. Le operazioni di
Seddique Mateen chiaramente rientrano nella rete di propagandisti
afghani e pakistani pro-taliban che utilizzano reti televisive e
radiofoniche finanziate dalla Broadcasting Board of Governors
(BBG) influenzata dalla CIA per diffondere i loro messaggi nel mondo.
Mateen ha sostenuto di dirigere una sua rete d’intelligence.
Tuttavia,
tale rete consisterebbe nei suoi compari coinvolti nella guerra di
propaganda in Asia meridionale con programmi satellitari trasmessi in
pashtu, la principale lingua in Afghanistan e Pakistan; invece Mateen
trasmette in lingua dari e urdu. I tentativi della BBG di conquistarsi
cuori e menti dei popoli di Pakistan e Afghanistan sono considerati dei
grossi fallimenti e uno spreco dei fondi dei contribuenti. Anche dopo
l’attacco terroristico dell’11 settembre contro gli Stati Uniti, il
servizio pashtu della VOA fu la piattaforma della propaganda dei taliban
afghani.
Dopo l’attacco dell’11 settembre, Spozhmai Maiwandi, direttore
del servizio pashtun della Voice of America, scherzosamente
soprannominato “Kandahar Rose” dai colleghi, trasmetteva articoli
favorevoli ai taliban, tra cui un’intervista controversa col capo talib
Mullah Omar. Non dovrebbe sorprendere quindi che Seddique Mir Mateen la
vedesse come i taliban. La presenza di numerosi afghani-americani
pro-taliban negli Stati Uniti fu facilitata dal sostegno della CIA ai
mujahidin nella guerra jihadista afghana contro l’Unione Sovietica,
negli anni ’80. Anche il diplomatico afgano-americano Zalmay Khalilzad,
ex-ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan, Iraq e Nazioni Unite,
fu l’interlocutore fondamentale tra governo afghano talib e compagnia
petrolifera UNOCAL di Houston, alla fine degli anni ’90.
Oggi, questi
legami servono a Khalilzad, CIA e Centro per gli studi strategici e
internazionali (CSIS) legato alla CIA di Washington, dove Khalilzad fa
il consulente. Circa il 60 per cento dei commenti sul sito Ashna TV del
servizio pashtu della VOA, elogia Omar Mateen e la sua azione ad
Orlando. E i contribuenti statunitensi finanziano tale attività tramite
il sostegno di VOA e BBG. E come segretaria di Stato, Hillary Clinton
sostenne l’espansione di tali trasmissioni. Nel 2011, Clinton testimoniò
alla Commissione Affari Esteri della Camera che il suo dipartimento
aveva bisogno di ulteriori fondi per la guerra di propaganda, dicendo,
“Durante la guerra fredda abbiamo fatto un grande lavoro per diffondere i messaggi degli Stati Uniti. Dopo il crollo del muro di Berlino abbiamo detto, ‘Ok, va bene, è abbastanza, abbiamo finito’, e purtroppo ora la paghiamo cara… I nostri media privati non possono colmare questa lacuna”.
I messaggi trasmessi dai radicali afghani su Payame e Ashna TV
sono i risultati degli sforzi della Clinton per espandere le
trasmissioni di propaganda degli USA. Per la CIA, mantenere espatriati
come Seddique Mir Mateen e i suo colleghi pro-taliban della VOA col
sussidio di disoccupazione governativo, garantisce la pronta fornitura
di interlocutori e che agenti d’influenza restino nei circoli
radicali.La ripubblicazione è gradita con riferimento alla rivista
on-line della Strategic Culture Foundation.
Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 18/06/2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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