Rappresentante britannico al CSNU
Da tempo i rappresentanti diplomatici della Gran Bretagna hanno assunto un atteggiamento da “primi nella classe” nel voler dare lezioni a tutto il mondo ed a volersi ergere a difensori dell’ “ordine internazionale”, quello per intenderci stabilito dai loro soci di Washington.
Tuttavia i britannici sembra che non abbiano ancora somatizzato la perdita del loro Impero e di essere soltanto i reggicoda degli Stati Uniti, la principale superpotenza che cerca di imporre il suo Ordine Mondiale ed i suoi interessi agli altri paesi. Per il resto la Gran Bretagna non è altro che un piccolo paese rispetto alle nuove potenze emergenti nel mondo che giustamente reclamano il rispetto del proprio ruolo e della propria sovranità nazionale.
Questo atteggiamento britannico spiega la forte risposta che il rappresentante della Repubblica Popolare Cinese, vera potenza emergente a livello planetario, ha dato al britannico Matthew Rycroft, che rappresenta il Regno Unito al Consiglio di Sicurezza dell’ONU (CSNU).
Lo scorso Lunedì, la Russia e la Cina hanno bloccato con il loro veto la risoluzione presentata dal CSNU dagli altri membri permanenti, USA, Regno Unito e Francia, che prevede una tregua di 7 giorni ad Aleppo disponendo la cessazione delle ostilità, incluso nella parte est della città, dove sono ancora insediati i terroristi, sostenuti da USA, Regno Unito e Arabia Saudita, che tengono in ostaggio la popolazione.
Il cancelliere russo Serguéi Lavrov aveva indicato questa risoluzione come un “provocazione”, visto che l’Esercito siriano, con l’aiuto dei russi, sta liberando definitivamente la città dalla presenza dei terroristi e la tregua consentirebbe a questi di riorganizzarsi e ricevere rifornimenti. La Russia e la Siria vogliono portare a termine le operazioni militari per la liberazione totale della città che permettano alla popolazione di tornare ad una vita normale.
La Cina si è allineata con la posizione russa spiegando che “la risoluzione proposta dai paesi occidentali non contribuisce agli sforzi diplomatici delle parti coinvolte e non aiuta a risolvere la situazione in Siria”. Inoltre il rappresentante della Cina ha richiamato il CSUN a “mantenere l’unità sulla questione della Siria ed a parlare con una sola voce e cooperare”.
La spegazione del rappresentante cinese è risultata frustrante per l’incaricato britannico Matthew Rycroft, il quale ha lanciato varie accuse contro il paese asiatico: “molto sorprendente il veto della Cina che ha optato per appoggiare la Russia che è parte nel conflitto (….) loro sembrano avere una rara fiducia in un despota che ha ucciso quasi mezzo milione di suoi concittadini”, ha obiettato il britannico Rycroft.
“Il Consiglio di Sicureza non è un luogo per attaccare senza fondamento le posizioni di altre nazioni”, ha risposto il rappresentante cinese.
“Quale diritto ha il rappresentante del Regno Unito per mettere in questione le posizioni degli altri paesi?” Ha domandato Liu Jieyi.
“Vorrei dire al rappresentante britannico che metta fine alla pratica di avvelenare l’ambiente nel Consiglio di Sicurezza e di offendere i partecipanti a questa riunione. Non è la prima volta che lo fa e spero che le offese non si ripetano in futuro”, ha dichiarato il diplomatico cinese.
Dall’altra parte chi apertamente ha risposto e lanciato precise accuse ai rappresentanti del Regno Unito e degli USA, firmatari della risoluzione, è stato il rappresentante del Venezuela, membro provvisorio del CSNU, Rafael Ramirez, il quale ha dichiarato che alcuni membri del CSNU, coinvolti nel conflitto in Siria, antepongono la propria agenda agli interessi della popolazione siriana.
“Osserviamo nostro malgrado che dall’inizio del conflitto armato in Siria ci sono alcuni membri direttamente coinvolti in questa cruenta guerra che continuano ad anteporre le proprie finalità geopolitiche a danno del popolo siriano”, ha affermato il rappresentante del Venezuela all’ONU. Queste affermazioni sono state fatte dal Ramirez nell’ambito della riunione del CSNU, nel respingere la risoluzione presentata da USA e Regno Unito sulla situazione di Aleppo, indicando che questa risoluzione non riflette in modo appropriato la situazione sul terreno in Siria.
Rafael Ramirez al CSNU
In questo senso Ramirez ha ribadito che “alla Siria è stata imposta
una guerra terribile e che alcuni paesi hanno appoggiato in forma
costante i gruppi terroristi” ed ha continuato dicendo che “l’unico modo
per porre fine al conflitto è quello che la Russia e la Siria stanno
seguendo per neutralizzare gli estremisti e far tornare il paese alla
normalità ed alla pace”.Allo stesso modo l’ambasciatore venezuelano ha condannato i recenti attacchi realizzati dai terroristi contro un ospedale da campo russo ad Aleppo e contro il suo personale umanitario, attacchi in cui sono morti due medici russi.
Dal mese di Settembre la parte orientale di Aleppo, dove sono trincerati i terroristi, si trova ormai accerchiata e le forze dell’Esercito siriano stanno progressivamente liberando quartiere per quartiere, consentendo alla popolazione (che era in ostaggio dei terroristi) di uscire, alloggiare in appositi centri ed essere per la prima volta assistita e rifornita di viveri, di acqua potabile, medicinali e assistenza medica.
Soltanto la Russia, a differenza dei paesi occidentali, sta fornendo assistenza umanitaria concreta alla popolazione siriana mentre l’Occidente nasconde le sue responsabilità e lancia accuse senza fondamento. I britannici in particolare sono maestri in questa arte di falsificazione e propaganda.
Questo avviene mentre le potenze occidentali e l’Arabia Saudita, tutti sponsor dei terroristi, cercano in tutti modi con falsi pretesti umanitari, di fermare le operazioni militari siriane e russe per evitare la resa dei terroristi e mercenari che fino ad ora sono stati da loro riforniti di armi e sostenuti, nonostante questi si siano resi responsabili di ogni genere di efferatezze contro la popolazione civile.
Luciano Lago
Fonti: Diario de Octubre
Hispan Tv
Fonte: http://www.controinformazione.info/smettila-di-gettare-veleno-forte-risposta-della-cina-alle-accuse-del-rappresentante-britannico-al-csnu-dellonu/
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