A proseguimento e approfondimento del post precedente, Non-dualità vs Lavoro su di sé, oggi voglio trattare della comunicazione e della
conseguente gestione del corpo fisico nella comunicazione.
La comunicazione avviene su tre livelli principali:
- Verbale;
- Non
verbale;
- Vibratoria.
È oramai assodato che l’aspetto non verbale concerne una
percentuale rilevante della trasmissione del messaggio, alcuni studiosi parlano
dell’80%, altri del 90%; tanto che oramai la comunicazione non verbale occupa
un posto di preminenza all’interno della più vasta scienza della comunicazione.
Un aspetto importante del non verbale è costituito dal Sistema Paralinguistico,
detto anche sistema vocale non verbale, il quale indica il carattere dei
suoni emessi nella comunicazione verbale, indipendentemente dal significato
delle parole: tono, frequenza, ritmo, pause di silenzio.
Quindi abbiamo il
Sistema Cinesico, che comprende tutti gli atti comunicativi espressi dai
movimenti del corpo: i movimenti oculari, la mimica facciale, i gesti manuali,
la postura del corpo, la prossemica (occupazione dello spazio e distanze fra
gli interlocutori).
Questo significa che quando parliamo – e, più in generale, quando
interagiamo con gli altri – il contenuto semantico del discorso, risulta essere
l’aspetto meno rilevante della comunicazione. Spesso con le parole diciamo
qualcosa, ma con la mimica facciale e con il corpo stiamo aggiungendo molte
informazioni, le quali talvolta indicano il contrario di quanto stiamo dicendo.
Dopo una comunicazione ci restano:
- una
serie di ricordi, fatti di parole e immagini (cosa si è detto e cosa è
successo);
- una
moltitudine di messaggi non verbali che, a meno che non siamo individui
particolarmente attenti e presenti a se stessi, arrivano direttamente al nostro
inconscio bypassando la nostra coscienza;
- una
vibrazione sottile che si irradia da anima ad anima.
Le parole e i messaggi non verbali rappresentano due strati
dell’involucro che ricopre la reale comunicazione, quella che avviene sui piani
sottili, la più efficace e duratura. Verbalmente, una persona ti può parlare
delle condizioni atmosferiche, mentre inconsciamente ti sta inviando dei
messaggi sessuali oppure sta tentando di convincerti a comprare qualcosa oppure
ti sta dicendo che gli dai fastidio e non si fida di te. Sul piano dell’anima
sta avvenendo qualcosa di ancora differente, in quanto le due anime si “parlano”
attraverso un linguaggio vibratorio. Qui avvengono riconoscimenti che vanno
oltre l’attuale incarnazione, richieste di aiuto, abbracci d’amore.
Mentre l’utilizzo della comunicazione via mail o messaggi impoverisce
tutta la sfera non verbale (non posso guardare l’altro negli occhi né sapere se
ridacchia o si tocca nervosamente i capelli), non è comunque in grado di
annullare la comunicazione più profonda, ossia la più importante. Mentre la
comunicazione verbale è massimamente manipolabile, quella non verbale è
parzialmente manipolabile (nella misura in cui si riesce a controllare il corpo
fisico), quella animica non è per nulla manipolabile: sul piano vibratorio tu
trasmetti sempre al tuo interlocutore chi sei e quali sono i tuoi reali obiettivi.
Come si collega questo discorso con l’argomento “iniziazioni”?
La preparazione alla prima iniziazione implica l’ottenimento
di un certo grado di gestione del corpo fisico. Partendo dal presupposto che il
dominio totale del corpo avviene solo alla quinta iniziazione (capacità di »risorgere«,
ossia costruire da zero un nuovo apparato psicofisico), resta il fatto che a
ogni iniziazione tale dominio si accresce. In particolare la prima iniziazione sancisce
un ben preciso grado di padronanza, prima del quale il comportamento fisico di
un individuo rientra ancora nella sfera della “meccanicità”.
Sentire in ogni istante quali muscoli sono rilassati e quali
contratti; decontrarre quelli che non sono direttamente coinvolti nel movimento
che state compiendo (adesso, mentre leggete, sono contratte le vostre spalle? È
contratta la vostra mascella? È aggrottata la vostra fronte?); controllo dello
sguardo (evitare che gli occhi guardino in direzioni non volute mentre si
pensa); decontrazione costante dei muscoli facciali; governo della mimica
facciale; padronanza dei movimenti delle mani mentre si parla; gestione dei
movimenti del corpo nello spazio; controllo del ritmo e della velocità con cui
si parla; controllo dei toni utilizzati nel parlare. Tutto ciò è da acquisire
in preparazione alla prima iniziazione.
Vi sembra troppo difficile? Beh... nelle iniziazioni
successive si impara a dominare la fame, la sete, il freddo, la stanchezza, rimarginare
le ferite e guarire gli infermi... e alla quinta c’è la resurrezione. Vi conviene cominciare a lavorare.
Salvatore Brizzi
(professione: domatore di fiumi)
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