Nella tarda mattinata di oggi sono
iniziate ad arrivarmi in gran quantità e-mail indignate. I miei
corrispondenti riferivano di “essere nauseati” e di provare “dolore al
cuore”. La causa di tutto questo?
Avevano appena guardato il discorso di
Trump all’ONU. Ho sospirato, e ho deciso di guardare il discorso
completo. Sì, è stato doloroso.
Qui potete leggere il testo completo (non ufficiale) oppure guardare qui il video [in inglese].
La maggior parte è così insulso che non mi preoccupo nemmeno di
pubblicarlo per intero. Ma ci sono alcuni momenti interessanti, incluso
questo:
“Stiamo spendendo quasi 700 miliardi di dollari per le nostre forze armate e per la Difesa. Il nostro esercito sarà presto il più forte che si sia mai visto”
Questa breve frase contiene la chiave
per capire la ragione dietro il fatto che mentre l’esercito americano è
estremamente bravo ad uccidere grandi numeri di persone, è anche
estremamente scarso nel vincere le guerre. Come la maggior parte degli
americani, Trump si illude che spendendo un sacco di soldi si “comprano”
delle forze armate migliori. Naturalmente questo è completamente falso.
Se spendere denaro fosse la chiave per una forza militare competente,
le forze armate americane avrebbero già conquistato l’intero pianeta
diverse volte. In realtà, non hanno vinto nulla di significativo dai
tempi della guerra nel Pacifico.
Dopo essersi circondato di “esperti” di
guerra dello stampo di “Cane Pazzo”, Trump ora sta riutilizzando quel
vecchio mantra su come il denaro ti “compri” la vittoria, e questo è
qualcosa di estremamente importante. Questo tipo di pensiero magico
segnala ai paesi maggiormente minacciati dagli Stati Uniti che gli
americani non sono in grado di impegnarsi in un tipo di esercizio del
tipo “lezioni apprese”, che la storia non gli ha insegnato niente e che,
proprio come tutti i predecessori, Trump confonde la concessione di
denaro al Complesso Militare Industriale con la preparazione alla
guerra. Francamente, questa è una buona notizia: che gli americani
spendano pure fino alla bancarotta, che trascurino ulteriormente le loro
forze armate e che continuino a credere che questo tipo di pensiero
magico li porterà alla vittoria.
[Nota a margine: per la cronaca, ho
incontrato e ho studiato con un sacco di eccellenti, ben educati,
onorevoli, coraggiosi e patriottici ufficiali americani e il tipo di
tracotanza incentrata sul denaro, da me sopra descritto, non li riguarda
in alcun modo, anche solo perché sanno molto meglio di me quanto sia
davvero brutta la situazione. Ci sono molti ufficiali altamente istruiti
nelle forze armate statunitensi che capiscono la storia, e che sanno
che il denaro porta corruzione, non vittorie. Ma per la maggior parte
non vengono fatti avanzare oltre il grado di colonnello, e li troverete
spesso in istituti di istruzione e in accademie militari. Avendo
studiato con loro ed essendo diventato buon amico di molti di loro, mi
dispiace per loro, e so che se avessero i mezzi per fermare questa
follia lo farebbero]
L’America fa più che parlare dei valori espressi nella Carta delle Nazioni Unite. I nostri cittadini hanno pagato il prezzo ultimo per difendere la nostra libertà e la libertà di molte nazioni rappresentate in questa grande sala. La devozione americana viene misurata sui campi di battaglia dove i nostri giovani uomini e donne hanno combattuto e si sono sacrificati accanto ai nostri alleati. Dalle spiagge dell’Europa, ai deserti del Medio Oriente, alle giungle dell’Asia, è un credito eterno al carattere americano il fatto che perfino dopo che noi e i nostri alleati siamo emersi vittoriosi dalla guerra più sanguinosa della storia, non abbiamo cercato l’espansione territoriale o tentato di contrapporci e imporre il nostro modo di vivere agli altri.
L’unica domanda qui è a chi miravano
esattamente gli autori del discorso di Trump con questo nonsenso?
Davvero pensano che c’è qualcuno là fuori che crede sinceramente a
questo? Se il pubblico di destinazione sono le scuole medie degli Stati
Uniti allora sì, va bene. Ma qualcuno crede che gli studenti delle
scuole medie degli Stati Uniti ascoltino i discorsi delle Nazioni
Unite?! Okay, magari anche le persone anziane ci credono, di certo
conosco qualcuno che la manderà giù e ne chiederà ancora, ma perché
parlare a quel pubblico da un podio delle Nazioni Unite?
Non è
imbarazzante quando una tale assurdità viene accolta dal silenzio
totale, invece che da un’ovazione di tutti i paesi teoricamente grati,
che sono così profondamente riconoscenti per tutti questi sacrifici
altruistici ed eroici?
La mia unica spiegazione per il motivo per cui
questo tipo di sciocchezze assurde è stato incluso in questo discorso è
che è diventato parte del rituale della tipica “liturgia patriottica”
americana: grandi frasi iperboliche che non significano nulla, che
nessuno prende sul serio o neppure ascolta, ma che devono essere incluse
“perché devono”.
Ciò mi ricorda la citazione obbligatoria di Lenin in
tutti i discorsi e le dichiarazioni sovietiche, anch’essi venivano
fondamentalmente filtrati da qualsiasi persona pensante, tutti lo
sapevano, ma allora le cose andavano così. È veramente triste e
spaventoso vedere quanto gli USA del 2017 sembrino l’Unione Sovietica
degli anni ‘80.
Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma se saranno costretti a difendere sé stessi o i loro alleati, non avremo altra scelta che distruggere completamente la Corea del Nord.
Wow! Questa è una frase che potrebbe
essere stata scritta solo da una persona completamente ignara
dell’impatto che avrà sul pubblico previsto (in teoria tutta l’umanità,
questa è l’ONU, dopo tutto).
Distruggere totalmente la Corea del Nord.
Mi chiedo come verrà accolto questo fatto in Corea del Sud e in
Giappone. No, non intendo dai regimi fantoccio a Seul e Tokyo, ma dalle
popolazioni. La congederanno semplicemente come aria fritta o saranno
terrorizzati?
Io scommetto sulla prima reazione. È molto più
psicologicamente comodo archiviare tutto sotto la voce “no, questa è una
cag… pazzesca, non volevano dire questo ed è sicuro come l’inferno che
non lo faranno”, piuttosto che pensare per pochi minuti alle
implicazioni e conseguenze di tale minaccia.
E lasciatemi essere chiaro:
gli Stati Uniti hanno sicuramente i mezzi per distruggere
totalmente la Corea del Nord. Per prima cosa, lo hanno già fatto durante
la Guerra di Corea, e possono facilmente ripetersi oggi. Ciò non
significa che possono vincere una guerra contro la Corea del Nord, c’è
un’enorme differenza tra il devastare un paese e sconfiggerlo in una
guerra (vedi Israele contro Hezbollah).
L’unico modo per vincere davvero
una guerra contro la Corea del Nord è invadere il paese e questo gli
americani non possono farlo, non possono nemmeno andarci vicino al
farlo. Al contrario, la Corea del Nord ha probabilmente i mezzi per
invadere almeno la parte settentrionale della Corea del Sud, Seul
inclusa.
Nel peggiore dei casi possono distruggerla completamente,
insieme a gran parte del Giappone. Mi chiedo, se gli Stati Uniti
decidessero un giorno di “proteggere” la Corea del Sud e il Giappone
“distruggendo completamente la Corea del Nord”, saranno totalmente
sconvolti quando si accorgeranno che i Sudcoreani e i Giapponesi non
esprimeranno la loro gratitudine per una simile “protezione”?
Il mese scorso ho annunciato una nuova strategia per la vittoria nella lotta contro questo male in Afghanistan. D’ora in poi, la nostra sicurezza detterà la lunghezza e la portata dell’operazione militare, non parametri arbitrari e programmi stabiliti dai politici. Ho anche completamente cambiato le regole di ingaggio nella nostra lotta contro i Talebani e altri gruppi terroristici.
Ciò che vediamo qui è una prova
innegabile che, lontano dall’essere dei “veri guerrieri” o “strateghi”
la cricca militare intorno a Trump (Mattis, McMaster, Kelly ecc.) o è
composta da fantaccini primitivi, o da persone che devono il loro rango
alla protezione politica. Perché dico questo? Perché nessuna di quelle
che Trump definisce “strategia per la vittoria” è in realtà una
strategia. Infatti, sono già anni che in Afghanistan gli Stati Uniti non
hanno niente di lontanamente simile ad una strategia.
Se la situazione
non fosse così triste, sarebbe davvero ridicola. Ciò che vediamo in
realtà è la totale assenza di qualsiasi strategia e, ancora una volta,
un totale affidamento al pensiero magico. Fatevi una domanda
fondamentale: avete mai sentito da un membro qualsiasi
dell’amministrazione Trump o da un qualsiasi generale americano qualcosa
che vi suggerisca che questi ragazzi hanno:
i) un obiettivo chiaro in mente
ii) la comprensione di ciò che ci vorrà per raggiungere questo obiettivo e
iii) una tempistica per raggiungere questo obiettivo e
iv) una strategia di uscita una volta raggiunto questo obiettivo?
No? Beh,
non è colpa vostra, non vi siete persi nulla, perché in realtà non ce
l’hanno. La stupefacente realtà è che non hanno neanche un obiettivo
definito. Come raggiungere la “vittoria” quando non si è definito
nemmeno alcun obiettivo, nessuno lo sa.
[Nota a latere: senza entrare in una
lunga discussione sull’Afghanistan, direi che l’unica possibilità di
portare a termine qualcosa, di ottenere un qualsiasi risultato, sia
negoziare un accordo con tutte le parti interessate: le varie fazioni
afgane, ovviamente, ma anche i Talebani, il Pakistan, l’Iran e perfino
la Russia. Il Pakistan e l’Iran hanno de facto un potere di veto su
qualsiasi risultato riguardante l’Afghanistan. Questo potrebbe non
essere quello che vorrebbero gli USA, ma questa è la realtà. Rifiutare
la realtà semplicemente non è un approccio intelligente a questi
problemi, soprattutto se “la vittoria” è l’obiettivo]
In Siria e in Iraq abbiamo fatto grandi progressi verso una sconfitta duratura dell’ISIS. Infatti, il nostro paese ha ottenuto più risultati contro l’ISIS negli ultimi otto mesi che in molti, molti anni messi insieme. Le azioni del regime criminale di Bashar al-Assad, compreso l’uso di armi chimiche contro i propri cittadini, anche bambini innocenti, colpiscono la coscienza di ogni persona decente. Nessuna società può essere sicura se alle armi chimiche proibite viene permesso di diffondersi. Ecco perché gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco missilistico sulla base aerea che ha lanciato l’attacco.
Quando ho sentito queste parole mi sono
sentito in imbarazzo per Trump. In primo luogo, è assolutamente patetico
che Trump debba spacciare come un suo successo le vittorie che i
siriani, i russi, gli iraniani ed Hezbollah hanno raggiunto contro i
pazzi wahhabiti di Daesh/Al-Qaida/al-Nusra/ecc., specialmente
considerato che questi ultimi sono una creazione della CIA statunitense!
La verità è che gli americani hanno creato questo mostro wahhabita e lo
hanno aiutato, protetto, finanziato, addestrato e armato per tutti
questi anni. Gli Stati Uniti si sono anche opposti vigorosamente a tutti
i paesi che volevano combattere seriamente questo abominio wahhabita. E
ora che un minuscolo contingente russo ha ottenuto risultati
infinitamente migliori di tutta la potenza del poderoso CENTCOM,
sostenuto dagli alleati degli USA israeliani e sauditi nella regione,
Donald arriva e dichiara la vittoria?!
Patetico non è una parola
abbastanza forte per descrivere questa affermazione contraria alla
realtà. E poi, solo per rendere le cose peggiori, Donald menziona *con
orgoglio* l’attacco fallito contro una base aerea siriana che non aveva
niente a che fare con un finto attacco chimico sotto falsa bandiera.
Wow! Per qualsiasi altro leader politico ricordare un simile evento
sarebbe fonte di un bruciante imbarazzo, ma per Donald è qualcosa da
citare con orgoglio. L’insolenza, l’ignoranza e la stupidità di tutto
questo mi lasciano completamente scioccato…
Poi Donald si è lanciato in un lungo
sfogo su quanto fossero cattivi Maduro e il Venezuela, il che è stato
terribile, anche se perlomeno prevedibile, ma poi improvvisamente ha
deciso di condividere questa sua bizzarra intuizione:
Il problema in Venezuela non è che il socialismo è stato attuato male, ma che il socialismo è stato attuato fedelmente. Dall’Unione Sovietica, a Cuba, fino al Venezuela, ovunque sia stato adottato il socialismo reale o il comunismo, questo ha provocato angosce, devastazioni e fallimenti.
Da quando Trump è diventato esperto di
scienza politica e storia mondiale? A chi pensa di dare lezioni? Ad
un’altra classe di scuola media americana?! Non capisce che un gran
numero di paesi rappresentati all’ONU si considerano socialisti?!
Inoltre, anche se non sono necessariamente in disaccordo con la nozione
che le idee socialiste e comuniste sono state spesso un disastro nel XX
secolo, il socialismo del XXI secolo è una bestia completamente diversa,
e la giuria sta ancora discutendo parecchio su questo tema, in
particolare quando si considera il disastro sociale, politico,
economico, ecologico, psicologico e anche spirituale che il capitalismo
sta ora dimostrando di essere per gran parte del pianeta.
Essendo il
presidente di un paese disfunzionale come gli Stati Uniti, consiglierei a
Trump di mettere da parte le sue arroganti pontificazioni sul
socialismo, e magari anche di aprire un libro e leggerlo.
Non mi preoccuperei nemmeno di discutere
delle sciocchezze totalmente controfattuali che Trump ha vomitato
riguardo l’Iran ed Hezbollah, tutti sappiamo chi sono i burattinai di
Trump al giorno d’oggi, perciò sappiamo cosa aspettarci. Concludo invece
con questa perla di Donald:
Ricordando la grande vittoria che ha portato alla fondazione di questo organismo, non dobbiamo mai dimenticare che quegli eroi che hanno combattuto contro il male hanno anche combattuto per le nazioni che amavano. Il patriottismo ha portato i polacchi a morire per salvare la Polonia, i francesi a combattere per una Francia libera e gli inglesi a rimanere forti per la Gran Bretagna.
Ripetendo le sciocchezze che ha detto
mentre era in Polonia, Trump ora sta appoggiando chiaramente la favola
che “L’Occidente” (nel quale Trump ora include in maniera esilarante la
Polonia!) ha sconfitto Hitler e salvato il mondo. La verità è che i
nazisti sono stati sconfitti dai sovietici, e che tutti gli sforzi dei
polacchi, dei francesi, dei britannici e perfino degli americani sono
stati solo una piccola (al massimo il 20%) attrazione al “vero evento”
(coloro che credono ancora a questa sciocchezza possono semplicemente
leggere questo [in inglese]).
Ancora una volta, il fatto che gli americani abbiano sentito la
necessità di appropriarsi della vittoria di qualcun altro è, di nuovo,
un chiaro segno di debolezza. Si aspettano che il resto del pianeta
abbocchi a questa insensatezza?
Probabilmente no. La mia ipotesi è che
tutto quello che vogliono è inviare un messaggio chiaro alle élite compradore
che gestiscono la maggior parte dei paesi, che questa è l’“ideologia
ufficiale dell’Impero Anglo-Sionista”, e che se vogliono rimanere al
potere faranno meglio ad aderire a questa linea, anche se nessuno prende
questo roba seriamente.
Già, tornando ad un genere di atteggiamento
sovietico anni ‘80 verso la propaganda: nessuno si preoccupa di quello
che pensano veramente gli altri finché tutti continuano a fingere di credere alla propaganda ufficiale.
[Nota a margine: Quando mia moglie e io
abbiamo visto questo discorso patetico abbiamo cominciato a ridere del
fatto che Trump fosse così oscenamente cattivo, che è (quasi) cominciato
a mancarci Obama. Questa è una beffa ricorrente nella nostra famiglia,
perché quando Obama è salito al potere è (quasi) cominciato a mancarci
Bush. Il motivo per cui è una beffa è che quando Bush è salito al potere
abbiamo deciso che non c’era modo che qualcuno potesse essere peggiore
di lui. Oh ragazzi, ci eravamo sbagliati! Al momento non sono ancora
arrivato al punto in cui mi manca Obama (sarebbe chiedermi troppo!), ma
riconosco in modo impenitente che mi manca Bush. Sì, mi manca davvero.
Forse non la gente intorno a Bush, visto che sono loro che hanno
veramente permesso ai “pazzi nel seminterrato” neoconservatori di
scappare e occupare la Stanza delle Decisioni, ma almeno Bush sembrava
capire quanto fosse totalmente incompetente. D’altra parte, Bush era un
po’ più sciocco di Obama (in questo contesto essere stupido è
un’attenuante) e certamente non aveva l’arroganza veramente galattica di
Trump (sul piano dell’intelligenza sono probabilmente alla pari)].
In conclusione, ciò che colgo da questo
discorso è un senso di sollievo per il resto del pianeta, e un senso di
preoccupazione reale per gli USA. Fin dal momento in cui i
neoconservatori hanno rovesciato Trump e lo hanno reso quello che si
definisce colloquialmente come la loro “puttanella”, la politica estera
statunitense è arrivata ad un virtuale punto morto. Certo, gli americani
parlano molto, ma almeno non stanno facendo niente.
Questa
paralisi, che è una conseguenza diretta del conflitto interno, è una
benedizione per il resto del pianeta, perché permette a tutti gli altri
di portare a termine le proprie cose. Perché, non facciamoci trarre in
inganno, anche se gli Stati Uniti non riescono più a fare qualcosa di
costruttivo, hanno ancora un’enorme capacità di disturbare,
sovvertire, creare il caos e cose simili. Ma finché gli USA rimarranno
paralizzati, questo potenziale distruttivo rimane per lo più
inutilizzato (e non importa quanto sembrano brutte le cose adesso,
Hillary presidente sarebbe stata infinitamente peggio!).
Tuttavia, gli
stessi Stati Uniti sono ora la prima vittima di una presidenza
decapitata e di uno sforzo vendicativo e generalmente fuori controllo
degli stessi neoconservatori per impedire ai veri patrioti americani di
“riavere indietro il loro paese” (come dicono loro) e infine rovesciare
il regime a Washington DC.
Passo dopo passo, gli Stati Uniti stanno
avvicinandosi ad una guerra civile, e non si intravedono speranze,
almeno per il momento. Sembra che per il prossimo futuro Trump
continuerà a focalizzare la propria energia sul battere Obama per lo
status di “peggior presidente nella storia degli Stati Uniti”, mentre i
neoconservatori continueranno a concentrare la propria energia nel
tentativo di incriminare Trump, e magari anche di innescare una guerra
civile.
Il resto di coloro che vivono qui ha davanti a sé un periodo
molto difficile. Come si dice in Florida quando un uragano arriva
sfrecciando verso di te, “mettetevi al riparo!”.
Il Saker
*****
Articolo pubblicato su The Saker.is il 19 settembre 2017.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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