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venerdì 12 aprile 2013
LA CORRENTE DEL GOLFO SI STA FERMANDO?
IL CLIMA ATTUALE E’ DIVERSO SE PUR NON DI MOLTO DA QUELLO DELLA PRIMA META’ DEL SECOLO Secondo
molti studiosi di climatologia, però, tutto ciò è normale dato che le
variazioni climatiche ci sono sempre state nella storia del nostro
pianeta. Anzi, se nella parola “clima” è possibile includere anche le
vicende giornaliere del tempo, diventa facile intuire che il mutamento
avviene in ogni istante: dalle raffiche di vento che si verificano in
una frazione di minuto, alle variazioni lentissime compiutesi in
migliaia di anni durante le ere geologiche.
Ogni fenomeno, pertanto, ci
offre la prova che il clima è in costante fluttuazione.Inoltre se
consideriamo soltanto le vere oscillazioni del clima, tralasciando i
fenomeni di breve durata legati all’evoluzione giornaliera delle
condizioni atmosferiche, è doveroso rilevare in primo luogo che queste,
in certe epoche, sono state di grande entità, così da sconvolgere il
paesaggio naturale. Le più forti variazioni della temperatura, e di
conseguenza dell’ambiente geografico collegato con il clima, si sono
verificate al passaggio da una glaciazione a una fase di clima caldo (o
almeno mite) e viceversa, sia in quelle regioni che in momenti diversi
sono state ricoperte e poi liberate dalle calotte glaciali, sia nelle
aree immediatamente contigue all’espansione dei ghiacci.
SE IL CLIMA E’ ANIMATO DA UN COSTANTE MUTAMENTO ciò
avviene come risposta a varie cause oscillanti, alcune delle quali di
carattere planetario o regionale (le eruzioni vulcaniche, le variazioni
della copertura vegetale), altre dovute all’azione diretta dell’uomo
sull’atmosfera (i molteplici inquinamenti causati dalle nostre
attività).Non va trascurato, inoltre, che secondo autorevoli astronomi
britannici il sole in un ciclo di 11 anni passa da un aspetto senza
macchie a uno maculato, con macchie scure. Nel XVII secolo il periodo
del gelo del Tamigi coincise di fatto con la totale assenza di macchie
solari.Altre variazioni cicliche di lunga durata sono imputabili ad
alcuni movimenti della Terra nello spazio, al punto di dar luogo nel
loro insieme, a sensibili variazioni della radiazione solare incidente
sulla Terra e di conseguenza anche a vere e proprie anomalie
climatiche.Nel presente articolo intendo occuparmi particolarmente
dell’influenza sul clima causato dai grandi moti oceanici, con
riferimento alla “Corrente del Golfo”.
E’ NOTO DA TEMPO CHE LE GRANDI CORRENTI MARINE rappresentano
un fattore essenziale della distribuzione del calore e di umidità su
tutta la superficie terrestre, e che gli oceani, nel loro complesso,
trasportano oltre metà del flusso globale di calore dall’equatore ai
poli; essi, dunque, hanno un ruolo importante come fattori climatici.Ne
consegue che le variazioni della loro energia interna rappresentano
delle cause altrettanto importanti dei mutamenti periodici o aperiodici
del clima.La sopravvivenza della corrente del Golfo è legata a un
equilibrio di salinità del mare, nel senso che se la salinità scende
oltre un certo livello allora la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi o
addirittura bloccarsi.A tale proposito numerosi studiosi della storia
del clima hanno, dopo attenti studi, affermato che la serie di inverni
rigidissimi che investirono l’Europa nel medioevo, fu causata da un
blocco della Corrente del Golfo dovuto a un pregresso riscaldamento
climatico (molto probabilmente per una più intensa attività solare) che
fece sciogliere grandi quantità di ghiacci presenti nella Groenlandia,
che, alterando in tal modo quel delicatissimo equilibrio di salinità,
avrebbe provocato un suo “inceppamento”.
Ottobre 2011:
la Corrente del Golfo ha deviato verso nord rispetto al suo normale
percorso, provocando delle temperature oceaniche maggiori del normale
lungo le coste del New England: è quanto risulta da uno studio del Woods
Hole Oceanographic Institution.Gli scienziati hanno dichiarato che è un
evento epocale con conseguenze estremamente significative. Una
possibile spiegazione è che la crescente potenza della corrente del
Labrador abbia deviato la corrente del Golfo e questo potrebbe produrre
effetti anche catastrofici nel Nord Europa.
Ottobre 2012:
La deviazione verso Nord-Ovest (canale del Labrador) della CDG provoca
il riscaldamento del Canada (dove si è avuta pochissima neve nello
scorso anno) e della Groenlandia (dove a luglio in 2 settimane si e’
sciolto il 95% della neve precipitata durante l’inverno), ma al contempo
provoca il raffreddamento dell’Europa (dove si hanno inverni sempre più
freddi dal 2007 in poi).Nel medio-lungo termine il raffreddamento
continuerà… ma sarebbe più logico parlare di meridianizzazione delle
correnti… ovvero salite di aria calda durante le estati (sempre più
brevi) e discese artiche durante l’inverno (sempre più lunghi).Siamo
alle soglie di una nuova era glaciale, o è un semplice ciclo climatico?
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