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martedì 1 luglio 2014

POLIGONI MILITARI: I TRUCCHI INQUINATI DEL GOVERNICCHIO RENZI PER FAVORIRE LA GUERRA


Non è un gioco di prestigio, ma un insulso trucco dei governanti eterodiretti che calpestano l'articolo 32 della Costituzione per consentire alla Nato e ai fabbricanti armi di sperimentare strumenti di morte in tempo di pace. Che dire? Al peggio non c'è mai fine nell'Italietta delle banane. Un decretino del governo tricolore dal titolo grottesco "Ambiente protetto", trasforma i poligoni militari in aree industriali. Perché? Disarmante: evitare chiusure, ma soprattutto bonifiche dei siti inquinati da scorie radioattive e rifiuti chimici altamente pericolosi che nuocciono alla salute della popolazione italiana. Lo scopo fondamentale è soprattutto quello di favorire il business della guerra.
 
Decine di migliaia di ettari in tutta l'Italia, isole comprese(30 mila ettari solo in Sardegna), vengono equiparati come per magia, ad aree industriali per i quali la legge prescrive soglie di contaminazione molto più elevate. Vale a dire: i predetti territori soggetti a servitù militari dove l'alleanza atlantica si esercita alla guerra costantemente, possono essere inquinati ancora e maggiormente, in barba alle normative di protezione ambientale e sanitaria. Infatti, il decreto prevede che nelle aree militari si deve far riferimento ai limiti della colonna B della tabella relativa alle soglie di contaminazione dei suoli del decreto Legislativo 152/2006, quella relativa alle aree industriali, e non già alla colonna A, quella con i limiti per le aree residenziali e a verde.

Infine, ecco il calibro del personaggio del giorno: Gian Luca Galletti è stato voluto da Renzi al ministero dell'Ambiente. Lo stesso Galletti nel 2010, da candidato governatore, in diretta sull’emittente bolognese Radio città del capo, disse senza pudori sul tema delle centrali nucleari: “Se mi dimostrano che in tutta Italia il sito più sicuro e più economico è in Emilia-Romagna, io non avrei timore a metterlo in Emilia-Romagna”. Allora, siamo alla mercé dei telecomandati dall'estero Napolitano & Renzi, che dovrebbero essere semplicemente destituiti, nonché processati per alto tradimento della Patria e attentato alla Costituzione repubblicana.

riferimenti:
DECRETO-LEGGE 24 giugno 2014, n. 91
 
ART. 241 - bis Aree Militari
1. Ai fini dell'individuazione delle misure di  prevenzione,  messa in sicurezza e bonifica, e  dell'istruttoria dei relativi progetti, da realizzare nelle aree del demanio destinate ad  uso  esclusivo  delle forze  armate  per  attivita'  connesse  alla  difesa  nazionale,  si
applicano le concentrazioni di soglia di contaminazione di  cui  alla Tabella 1, colonna b, dell'allegato 5, alla Parte IV, Titolo  V,  del presente decreto.
 
3. Resta fermo che in caso di declassificazione  del  sito  da  uso militare a destinazione  residenziale  dovranno  essere  applicati  i limiti di concentrazione di soglia  di  contaminazione  di  cui  alla Tabella 1, colonna a), dell'Allegato 5, alla Parte IV, Titolo  V  del presente decreto.
 
4.  Le  concentrazioni  soglia  di  contaminazione  delle  sostanze specifiche delle attivita'  militari  non  incluse  nella  Tabella  l dell'Allegato 5, alla Parte IV, Titolo V del  presente  decreto  sono definite  dall'Istituto  Superiore  di  Sanita'  sulla   base   delle
informazioni tecniche fornite dal Ministero della difesa.
 
5.  Per  le  attivita'  di  progettazione  e  realizzazione   degli interventi, di cui al presente articolo, il Ministero della difesa si puo' avvalere, con apposite  convenzioni,  di  organismi  strumentali dell'Amministrazione centrale che operano nel settore e definisce con propria determinazione le relative modalita' di attuazione.».
 
7. Alla Tabella 3 dell'Allegato 5  alla  Parte  Terza  del  decreto legislativo  3  aprile  2005,  n.  152,  recante  «Valori  limiti  di emissione in acque superficiali e in fognatura», al  parametro  n.  6 «solidi sospesi totali» e' introdotta la seguente nota: «(2-bis) Tali limiti non valgono per gli  scarichi  in  mare  delle installazioni di cui all'allegato VIII  alla  parte  seconda,  per  i quali i rispettivi documenti di riferimento sulle  migliori  tecniche disponibili  di  cui  all'articolo  5,  lettera  1-ter.2),  prevedano livelli di prestazione non compatibili con il medesimo valore limite. In tal caso, le Autorizzazioni Integrate  Ambientali  rilasciate  per l'esercizio di dette installazioni possono prevedere valori limite di emissione  anche  piu'  elevati  e  proporzionati   ai   livelli   di
produzione, comunque in conformita' ai medesimi documenti europei.».
 
 
Servitu' militari: Sardegna, no a decreto "Ambiente protetto"
venerdì 27 giugno 2014
 
(AGI) - Cagliari, 27 giu. - Il decreto legge "Ambiente prottetto" n.91 del 24 giugno scorso con cui il governo intende parificare le soglie di tollerabilita' delle sostanze inquinanti presenti nei siti militari a quelle previste per l'industria e' contestato in Sardegna, dove insiste il 65% delle servitu' militari di tutta Italia. "E' un vero e proprio colpo di spugna sull'inquinamento delle zone militari sarde", protesta l'ex presidente della Regione e deputato di Unidos, che parla di "golpe ambientale senza precedenti solo per coprire responsabilita' gravi delle industrie militari e della difesa". Il collega Michele Piras (Sel) fa appello alle forze della maggioranza affinche' venga cancellata la parte del decreto, pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale, che di fatto consente che nelle aree militari i limiti di inquinamento possano essere superati anche di cento volte rispetto alla normativa precedente. 
 
Il punto contestato e' l'articolo 13 del decreto, quello che prevede "procedure semplificate per le operazioni di modifica o di messa in sicurezza e per il recupero di rifiuti anche radioattivi" e indica norme urgenti "per la bonifica delle aree demaniali destinato a uso esclusivo delle forze armate". "La decisione del governo di parificare le
concentrazioni di soglia di contaminazione dei siti militari a quelli previsti per l'industria", sottolinea il deputato di Sel, "e' un fatto gravissimo e potenzialmente delittuoso, che rischia di trasformarsi in un vero e proprio condono tombale per le indagini in corso sull'inquinamento ambientale. 
 
Le soglie previste dalla normativa vigente per le industrie  sono, infatti, enormemente piu' alte rispetto a quelle assegnate alle attivita' militari. E questo potrebbe aver contenuto, anche solo parzialmente gli effetti di quelle attivita', ad esempio, nei poligoni. Sollevare quella soglia equivale a dire alle forze armate che domani potranno inquinare di piu' e alla procura di Lanusei che l'indagine sul poligono di Quirra puo' fermarsi qui. Contrasteremo questo provvedimento in sedi di conversione". Piras annuncia due emendamenti, uno abrogativo, l'altro per la riduzione della soglia di contaminazione per le attivita' industriali. 
 
Protesta anche il Gruppo d'intervento giuridico che parla di bonifiche ambientali "colpite e affondate". "Nelle aree dei poligoni militari 'a fuoco'", spiega il portavoce ecologista Stefano Deliperi, "i limiti soglia per sostanze inquinanti come il cobalto e l'arsenico passano rispettivamente da 20 mg/kg a 50 e 205 mg/kg. Per gli idrocarburi alifatici cancerogeni, come il cloruro di vinile, le soglie limite diventano piu' elevate di 10 volte come per i diclobenzeni cancerogeni, oggi tollerabili in una quantita' 50 volte superiore". Per Pili il provvedimento del governo e' un "decreto vergogna, per coprire i misfatti di Stato e far saltare i processi in corso".


 
Comitato sardo Gettiamo le Basi
Tel 3467059885 --070823498
 
Decreto legge 91/25-6-2014. Il governo legalizza la contaminazione, affossa il processo sul poligono della morte Salto di Quirra, garantisce vita eterna e licenza di uccidere ai poligoni concentrati in Sardegna.
 
Il comitato Gettiamo le Basi, componente del CNSC (Coordinamento Nazionale Siti Contaminati), fa pienamente suo il comunicato del Coordinamento che denuncia le nefaste conseguenze del sollevamento per legge dei valori soglia degli inquinanti, l’equiparazione delle aree militari ai siti industriali, l’instaurazione del principio “chi inquina non paga ma è premiato”.

Ricordiamo

1 Il decreto mostriciattolo, concepito da Governo e Parlamento, era in gestazione dall’agosto 2012.  Nel gennaio febbraio 2013  Gettiamo le Basi denunciò il  regalo salva inquinatori salva poligoni  in arrivo e  le devastanti ricadute sulla Sardegna ( v All). Parlamentari sardi, Regione, forze politiche hanno finora mantenuto il silenzio totale. Adesso che faranno? Continueranno a tacere o lanceranno le solite vane "parole di fuoco" di rito contro il governo patrigno?
 
2 Il cosiddetto piano di Riqualificazione Salto di Quirra, fortemente voluto dalla sarda nomenclatura (dai sindaci ai parlamentari,in particolare del Pd), riproposto dal governatore Pigliaru in occasione della Conferenza del 18/6, ha in programma l’insediamento e lo sviluppo di un “polo tecnologico industriale” nell’area del poligono della morte. Del tutto verosimile che la "riqualificazione" sostenuta da Regione e variegate autorità locali abbia spianato la strada al decreto che equiparando le strutture militari ai siti industriali legalizza la contaminazione bellica e concede agli stati maggiori licenza di uccidere il popolo sardo.
 
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STOP BIOCIDIO              Coordinamento Nazionale
Lazio e Abruzzo                    Siti Contaminati
Comunicato stampa del 26/06/2014
 
Bonifiche. Miracolo del Governo Renzi, 30.000 ettari di nuove aree industriali in Sardegna e migliaia in altre parti d'Italia!
E' solo un favore ai vertici militari, si alzano i limiti per l'inquinamento dei suoli di 100 volte.

Il Governo Renzi moltiplica le aree industriali del paese ma l'obiettivo non è creare occupazione ma mettere sotto al tappeto la contaminazione dei suoli delle aree militari alzando anche di 100 volte i limiti di legge.
Il decreto 91/2014 pubblicato ieri sulla gazzetta Ufficiale, chiamato in maniera tragicomica “Ambiente Protetto” dal Ministro Galletti, è un vero e proprio vergognoso colpo di spugna sullo stato di contaminazione delle aree militari del paese. Decine di migliaia di ettari distribuiti in tutto il paese occupati da poligoni militari, campi di addestramento, caserme, e in cui sono state svolte per decenni attività che possono aver liberato sostanze pericolose (si pensi ai continui brillamenti di cariche nei poligoni) ora vengono equiparati ad aree industriali per i quali la legge prescrive soglie di contaminazione molto più alte.  
 
Il decreto prevede, infatti, che nelle aree militari si deve far riferimento ai limiti della colonna B della tabella relativa alle soglie di contaminazione dei suoli del decreto Legislativo 152/2006, quella relativa alle aree industriali, e non già alla colonna A, quella con i limiti per le aree residenziali e a verde.
Per fare un esempio, nelle aree a verde la soglia per il Cobalto è 20 mg/kg mentre per le aree industriali è 250 mg/kg, più di 10 volte. Per la sommatoria dei composti policiclici aromatici (tra cui diversi tossici e/o cancerogeni) addirittura il limite per le aree industriali è più alto di 100 volte (1 mg/kg contro 100 mg/kg). Il benzene, cancerogeno di prima classe per lo IARC, ha un limite più alto di venti volte (0,1 mg/kg contro 2 mg/kg). Per il tetracloroetilene, un altro sospetto cancerogeno e tossico per il fegato, il limite è 40 volte più alto.
 
Il tutto in aree che spesso appaiono come ampie zone verdi coperte da macchia mediterranea e boschi! Si pensi a Capo teulada e Quirra (Perdasdefogu) in Sardegna oppure a Monte Romano in Lazio (vasto 5000 ettari!).
Il Decreto di fatto impedirà l'alienazione delle aree militari a favore di regioni e comuni che li richiedono da tempo per un loro uso civile perché si prevede che in tal caso si debba tornare a considerare  la tabella A, quella con i limiti più stringenti. A quel punto chi sarà così incauto da proporre di spendere centinaia di milioni di euro per le bonifiche in presenza di una legge che consente di rispettare la legge con limiti molto più elevati e senza spendere un euro?
 
 

Gianni Lannes
 

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