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giovedì 2 giugno 2016

Un monito russo


Noi, i sottoscritti, siamo Russi che vivono e lavorano negli Stati Uniti. Abbiamo constatato, con crescente ansietà, come l’attuale indirizzo politico di Stati Uniti e NATO ci abbiano messo su una rotta di collisione estremamente pericolosa con la Federazione Russa e anche con la Cina. Molti Americani, rispettati e patriottici, come Paul Craig Roberts, Stephen Cohen, Philip Giraldi, Ray McGovern e molti altri, hanno già messo in guardia su una incombente Terza Guerra Mondiale. 

Ma le loro voci si sono completamente perse nella cacofonia dei mass media, ricolmi di storie false ed ingannevoli, senza nessun riscontro oggettivo, secondo le quali l’economia russa sarebbe in rovina e l’esercito russo altrettanto malmesso. Ma noi, che conosciamo sia la storia russa, che le attuali condizioni della società e dell’esercito russo, queste bugie non possiamo mandarle giù. Sentiamo che adesso è nostro dovere, in qualità di Russi residenti negli Stati Uniti, mettere in guardia il popolo americano sul fatto che a loro è stato mentito, e raccontare la verità. E la verità è semplicemente questa:

Se ci sarà una guerra con la Russia, allora gli Stati Uniti finiranno sicuramente con l’essere distrutti e la maggior parte di noi perirà.

Facciamo un passo indietro ed inseriamo in un contesto storico ciò che sta accadendo ora. 

La Russia ha sofferto moltissimo per colpa degli invasori stranieri, perdendo 22 milioni di persone nella Seconda Guerra Mondiale. La maggior parte dei caduti erano civili, perché la nazione era stata invasa, e i Russi hanno giurato che non avrebbero mai permesso ad un tale disastro di ripetersi nuovamente. Ogni volta che la Russia è stata invasa, ne è poi emersa vincitrice. Nel 1812 Napoleone invase la Russia, nel 1814 la cavalleria russa sfilò a Parigi. Il 22 luglio 1941 la Luftwaffe di Hitler bombardò Kiev, l’8 maggio 1945 le truppe sovietiche entrarono a Berlino.

Ma da allora i tempi sono cambiati. Se oggi Hitler volesse attaccare la Russia, sarebbe già morto 20 o 30 minuti dopo, il suo bunker ridotto ad un mucchio di macerie fumanti da un missile supersonico da crociera Kalibr lanciato da un piccolo battello russo da qualche parte nel Mar Baltico. Le capacità operative del nuovo esercito russo hanno dato una dimostrazione assai convincente durante le recenti operazioni in Siria contro l’ISIS, Al Nusra e le altre formazioni terroristiche sponsorizzate dall’estero. 

Molto tempo fa la Russia doveva rispondere alle provocazioni combattendo sul terreno, sul suo stesso territorio, per poi lanciarsi in una contro-invasione. Questo ora non è più necessario. Le nuove armi della Russia rendono la rappresaglia istantanea, irrintracciabile, inarrestabile e perfettamente letale.

Perciò, se un domani dovesse scoppiare una guerra fra Stati Uniti e Russia, è garantito che gli Stati Uniti verrebbero completamente annichiliti. Come minimo, non ci sarebbe più la rete elettrica, Internet, gli oleodotti e i gasdotti, le autostrade, il trasporto aereo e il sistema GPS. 

I centri finanziari andrebbero in rovina. Le attività governative cesserebbero di funzionare ad ogni livello. Le truppe americane, dislocate in tutto il pianeta, non verrebbero più rifornite. 

Come massimo, l’intera massa continentale degli Stati Uniti sarebbe ricoperta da uno strato di cenere radioattiva. Vi diciamo questo non per essere allarmisti, ma perché, in base a tutto ciò che sappiamo, siamo noi stessi allarmati. In caso di attacco, la Russia non si arrenderà, reagirà e distruggerà completamente gli Stati Uniti.

La leadership statunitense ha fatto tutto quanto in suo potere per spingere la situazione fin sull’orlo del disastro. In primo luogo, la sua politica anti-russa ha convinto la dirigenza di Mosca che fare concessioni o negoziare con l’Occidente è inutile. E’ diventato evidente che l’Occidente darà sempre il suo sostegno ad ogni individuo, movimento o governo che sia anti-russo, siano essi oligarchi russi evasori fiscali, criminali di guerra ucraini già condannati, terroristi Wahabiti finanziati dai Sauditi in Cecenia o delle povere di spirito, profanatrici di chiese, a Mosca. 

Ora che la NATO, violando i suoi stessi precedenti impegni, si è espansa fino ad arrivare ai confini veri e propri della Russia, con le truppe americane dislocate negli Stati Baltici, con San Pietroburgo, la seconda, più grande città russa, a portata della loro artiglieria, ai Russi non è rimasto più spazio per potersi ritirare. Non attaccheranno, ma neppure indietreggeranno o si arrenderanno. 

La dirigenza russa ha più dell’80% di sostegno popolare e il rimanente 20% pensa che essa sia troppo timida nell’opporsi all’invasione dell’Occidente. Ma la Russia risponderà, e una provocazione o un semplice errore potrebbe scatenate una sequenza di eventi che finirà con la morte di milioni di americani e gli Stati Uniti in rovina.

A differenza di molti Americani, che considerano la guerra alla stregua di una eccitante e vittoriosa avventura all’estero, i Russi odiano e temono la guerra. Ma sono anche pronti a combatterla e sono ormai anni che si stanno preparando alla guerra. I loro preparativi sono stati molto efficaci. A differenza degli Stati Uniti, che sperperano miliardi su miliardi in programmi di armamento dubbiosi e dai costi gonfiati, come il caccia multiruolo F-35, i Russi sono estremamente tirchi con i rubli destinati alla Difesa, facendoli rendere almeno 10 volte di più di quanto faccia l’ipertrofico apparato industriale americano. 

Anche se è vero che l’economia russa ha sofferto per i bassi prezzi del settore energetico, essa è ben lontana dall’essere nel caos, e ci si aspetta che ritorni a crescere già dal prossimo anno. Il Senatore McCain una volta definì la Russia “Una stazione di servizio mascherata da nazione”. Beh, ha mentito. Certo, la Russia è il maggior produttore e il secondo maggior esportatore al mondo di petrolio, ma è anche il maggior esportatore mondiale di cereali e di tecnologia correlata all’energia atomica. E’ una società avanzata e sofisticata, al pari degli Stati Uniti. Le forze armate russe, sia convenzionali che nucleari, sono ora pronte a combattere e sono più che all’altezza di quelle degli Stati Uniti e della NATO, specialmente se la guerra dovesse scoppiare in qualche località nelle vicinanze del confine russo.

Ma un tale scontro sarebbe suicida per entrambe le parti. Noi crediamo fermamente che una guerra convenzionale in Europa abbia un’altissima probabilità di tramutarsi molto rapidamente in nucleare, e che ogni attacco nucleare USA/NATO sulle truppe o sul territorio russo scatenerebbe immediatamente un attacco nucleare russo di rappresaglia sul continente americano. Contrariamente alle dichiarazioni irresponsabili di certi propagandisti americani, i sistemi antimissili balistici americani non sono in grado di proteggere il popolo americano da un attacco nucleare russo. La Russia ha i mezzi per colpire obbiettivi all’interno degli Stati Uniti con armi a lunga portata, sia nucleari che convenzionali.

L’unica ragione per cui Stati Uniti e Russia si sono ritrovati in rotta di collisione, invece di allentare le tensioni e cooperare nel vasto settore dei problemi internazionali, è il cocciuto rifiuto, da parte della dirigenza americana, di accettare la Russia come un partner alla pari: Washington è assolutamente determinata ad essere il “leader mondiale” e la “nazione indispensabile”, anche se la sua influenza diminuisce in continuazione, sull’onda di una catena di disastri, sia militari che di politica estera, come in Iraq, Afganistan, Libia, Siria Yemen e Ucraina. 

La perdurante leadership mondiale americana è qualcosa che né la Russia, né la Cina, né la maggior parte delle altre nazioni è più disposta ad accettare. Questa graduale, ma evidente perdita di potere e di influenza ha portato la dirigenza americana all’isteria, e dall’isteria al suicidio non c’è che un piccolo passo. I leaders politici americani devono essere messi sotto sorveglianza anti-suicidio.

In primo luogo, facciamo appello ai comandanti delle forze armate degli Stati Uniti, affinché seguano l’esempio dell’Ammiraglio William Fallon che, alla domanda sulla possibilità di una guerra con l’Iran, sembra avesse replicato: “non durante il mio turno di guardia”. Sappiamo che non avete tendenze suicide, e che non volete morire in nome di un’arroganza imperiale che non sta né in cielo né in terra. Se è possibile, dite per favore al vostro personale, ai vostri colleghi e, sopratutto ai vostri superiori civili, che non ci sarà una guerra con la Russia durante il vostro turno di guardia. Proprio come minimo, prendete l’impegno con voi stessi e, dovesse mai arrivare il giorno in cui venisse impartito l’ordine suicida, rifiutatevi semplicemente di eseguirlo per il fatto stesso che sarebbe un ordine criminale. Ricordatevi che, secondo il Tribunale di Norimberga
Iniziare una guerra di aggressione… è non solo un crimine internazionale, ma è il crimine internazionale supremo, che si distingue dagli altri crimini di guerra perché racchiude in sé il male complessivo di tutti quanti”
Dopo Norimberga, “stavo solo eseguendo gli ordini” non è più una scusa valida, per favore, non diventate criminali di guerra.

Facciamo inoltre appello agli Americani affinché agiscano in modo pacifico, ma deciso, per opporsi ad ogni partito o uomo politico che esasperi la Russia in modo irresponsabile e provocatorio, e che approvi e sostenga una politica di folle confronto con una superpotenza nucleare in grado di distruggere gli Stati Uniti in appena un’ora. Parlate, andate oltre le barriere della propaganda dei mass media, e rendete partecipi i vostri compatrioti americani dell’immenso pericolo insito in una sfida fra Russia e Stati Uniti.

Non c’è una reale ragione per cui Stati Uniti e Russia debbano considerarsi avversari. L’attuale confronto è dovuto esclusivamente al punto di vista estremistico del movimento neo-conservatore, i cui membri hanno infiltrato il Governo Federale degli Stati Uniti, e che considerano ogni altra nazione che rifiuta di obbedire ai loro diktat un nemico da schiacciare. 

Grazie ai loro sforzi instancabili, più di un milione di persone sono già morte nella ex-Jugoslavia, in Afganistan, in Iraq, in Libia, in Siria, in Pakistan, in Ucraina, nello Yemen, in Somalia e in molte altre nazioni; tutto a causa della loro maniacale fissazione sul fatto che gli Stati Uniti debbano essere un Impero mondiale, non solo una regolare e normalissima nazione, e che tutti i vari leaders nazionali debbano o prostrarsi davanti ad esso o essere rovesciati. Nella Russia, l’irresistibile forza del movimento neo-conservatore ha alla fine trovato un ostacolo insormontabile. Bisogna costringerli a fare marcia indietro prima che ci distruggano tutti.

Noi siamo assolutamente e categoricamente certi che la Russia non attaccherà mai gli Stati Uniti o qualsiasi altro stato dell’UE, che la Russia non è affatto interessata a ricreare l’Unione Sovietica e che non esiste una “minaccia russa” o un'”aggressione russa”. Molti dei recenti successi economici della Russia sono dovuti in gran parte alla cessazione dei vecchi rapporti di dipendenza dell’era sovietica, che le hanno permesso di seguire una politica del tipo “la Russia prima di tutto”. 

Ma siamo anche anche più che sicuri che la Russia, in caso di attacco, o anche di minaccia di attacco, non indietreggerà e che la classe dirigente russa non “batterà ciglio”. 

Con una grande tristezza e il cuore pesante essi faranno il loro sacrosanto dovere, e scateneranno un bombardamento atomico da cui gli Stati Uniti non si riprenderanno mai più. 

Anche se l’intera leadership russa fosse uccisa al primo attacco, la cosiddetta “Mano Morta” (il sistema “Perimetro”) lancerebbe automaticamente abbastanza atomiche da cancellare gli Stati Uniti dalla mappa politica. Sentiamo che è nostro dovere fare tutto il possibile per prevenire una tale catastrofe.


Eugenia V Gurevich, PhD
http://thesaker.ru/

Dmitri Orlov
http://cluborlov.blogspot.com/

The Saker (A. Raevsky)
http://thesaker.is/
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Pubblicato da Thesaker.is il 1 Giugno 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it e ClubOrlov

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