Alcuni alimenti di consumo piuttosto comune, variabile a seconda delle zone del mondo, contengono, spesso a nostra insaputa, delle sostanze velenose, talvolta così tossiche da poter causare la morte, se assunte in eccesso.
Esistono dunque cibi di cui sarebbe bene
evitare il consumo, mentre altri andrebbero limitati, o assunti
ricorrendo ad alcune precauzioni. Ve ne indichiamo dieci.
1) Fagioli di Spagna
I fagioli di Spagna, noti Oltreoceano come "lima beans", possono contenere un alto livello di cianuro,
presente nella pianta come sostanza difensiva. Negli Stati Uniti vi
sono delle restrizioni sui livelli di cianuro contenuto nei fagioli di
Spagna coltivati per la vendita. Viene consigliato di cuocere
completamente questi legumi, senza coperchio, in modo tale da permettere
alla sostanza velenosa di evaporare. Per una maggiore sicurezza,
l'acqua di cottura deve essere scolata.
2) Pesce palla
Il pesce palla contiene tetradotossina, una tossina mortale, 1200 volte più velenosa del
cianuro. Il veleno contenuto in un pesce palla sarebbe in grado di
provocare la morte di 30 persone. Non esistono antidoti. Eppure alcuni
decidono di cibarsene. Il consumo di pesce palla è piuttosto comune in
Giappone, dove tra il 2000 ed il 2009 si sono verificati 23 decessi su
338 casi di avvelenamento.
3) Semi di ricino
L'olio di ricino era
considerato una panacea per tutti i mali in passato, con benefici in
seguito comprovati da parte della scienza. L'olio di ricino non
rappresenta un pericolo, mentre i suoi semi lo sono. Se masticati, i
semi di ricino rilasciano una sostanza molto tossica, uno dei più potenti veleni conosciuti dall'uomo, e possono provocare la morte.
4) Mandorle
Non ci riferiamo alle comuni mandorle dolci, ma alle mandorle amare. Venti mandorle amare possono presentare un contenuto di cianuro
tanto elevato da causare la morte di una persona adulta. Per questo
motivo il loro impiego risulta fortemente limitato. L'estratto di
mandorle può essere ottenuto da mandorle amara ma, come prodotto
alimentare vendibile, risulta innocuo.
5) Manioca
La manioca è anche nota come cassava o yucca. Dalla manioca si ottiene un amido, commercializzato come farina di tapioca. La manioca, come le mandorla amara, contiene cianuro. Deve essere consumata con alcune precauzioni,
che ne prevedono l'ammollo e l'essiccazione. In Africa, dove la manioca
è diventata un alimento di sussistenza fondamentale, molte persone
soffrono di una forma cronica di avvelenamento da cianuro, conosciuta
come "konzo".
6) Rabarbaro
Le foglie di rabarbaro contengono
acido ossalico, un composto chimico che può essere presente nei
prodotti anti-ruggine. Presentano inoltre sostanze che possono provocare
una sensazione di bruciore a livello della bocca e
della gola, nausea e vomito, dolori gastrici e convulsioni. Il rabarbaro
è uno dei vegetali di cui si sconsiglia dunque di consumare le foglie.
7) Pomodori
Le foglie e gli steli dei pomodori, oltre ai frutti stessi, contengono solanina, un alcaloide considerato tossico. Prima del 1820, gli americani credevano che
i pomodori fossero velenosi, ma le possibilità di soffrire di sintomi
di avvelenamento da solanina per via del consumo di pomodori risultano
piuttosto scarse. Nei soggetti più sensibili possono provocare allergie e
intolleranze.
8) Funghi
I funghi rappresentano una delle più comuni cause di avvelenamento e di intossicazione da cibo. La famiglia dei funghi comprende esemplari velenosi che vanno ben oltre la ben nota Amanita phalloides. Per questo motivo è bene non improvvisarsi raccoglitori di funghi e rivolgersi ad esperti in caso di dubbio ed alle Asl per un riconoscimento sicuro di quanto raccolto.
9) Cicerchie
Le cicerchie, legumi coltivati in Asia, Africa ed Europa, contengono, oltre a proteine, una neurotossina sotto forma di amminoacido, conosciuta come ODAP. La sostanza è considerata la causa della malattia detta neurolatirismo,
una patologia neurodegenerativa che provoca la paralisi degli arti
inferiori del corpo. Al momento si trovano in corso dei programmi per la
coltivazione che permettano la produzione di cicerchie con minore
contenuto di ODAP.
10) Patate
Le patate, come i pomodori, contengono solanina. La presenza di solanina nelle patate aumenta quando esse germogliano ed, ancora di più, quando la loro buccia diventa verde. Ecco perché si dovrebbe evitare di consumare patate verdi
e limitare il consumo di patate germogliate. Per via della presenza di
solanina, le patate non possono essere consumate crude. La solanina
assunta in eccesso può provocare nausea, vomito e irritazioni della
mucosa gastrica.
Marta Albè
fonte foto: trustedhealthproducts.com
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