venerdì 12 settembre 2014

I Nodi di Hartmann, un reticolo pericoloso

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Vitruvio, nel “De architetura” racconta che prima di edificare una casa o una città i romani lasciavano pascolare sul terreno scelto un gregge di pecore per poi esaminarne le interiora. Oggi si sa che queste pratiche che sanno di magia hanno una base reale. La terra, già immersa in un vasto campo di radiazione naturale, indispensabile per lo svolgersi della vita, produce essa stessa delle radiazioni; se in un luogo queste sono in eccesso, ne risentirà il funzionamento del fegato, che, regolando e filtrando il sangue, è la prima barriera che il corpo oppone ai raggi tellurici.

 I RETICOLI GEOMAGNETICI Il primo che segnalò, nel 1937, al Congresso internazionale della stampa scientifica, la presenza sulla terra di un campo elettromagnetico a struttura reticolare simile a quella dei meridiani e dai paralleli geografici, fu Peyré. Le sue ipotesi vennero riprese e sistematizzate poi da altri ricercatori, in particolare da Ernst Hartmann, dell’università di Heidelberg, considerato uno dei pionieri della geobiologia.


Hartmann parla di rete globale, o rete H, che sarebbe distribuita sull’intera superficie della terra e si innalza attraverso tutta la biosfera facendo supporre un irraggiamento proveniente dall’interno del globo. La maglia, che si restringe verso i poli e si allarga verso l’equatore, è composta da fasce larghe circa venti centimetri: determinare la loro posizione precisa è possibile ma difficile per la relativa instabilità, perché risente dell’influenza dei fattori geofisici e delle perturbazioni elettromagnetiche naturali e artificiali. Le fasce del reticolo hanno effetti negativi, soprattutto nei punti di incrocio, detti nodi H, che sono energeticamente più attivi. Sarebbero veramente nocivi quando coincidono con altre perturbazioni dovute a fonti sia naturali sia artificiali: a rendere più attivi un nodo H è la presenza nel sottosuolo di corsi d’acqua, faglie, masse magnetiche e strutture metalliche.

GABBIE DI FARADAY I campi elettromagnetici naturali possono essere modificati da campi artificiali. Nelle gabbie metalliche, come ad esempio un edificio costruito in cemento armato, può verificarsi assenza di campo elettrico naturale, fenomeno noto come gabbia di Faraday. Michael Faradey, chimico e fisico inglese, osservò che una qualsiasi struttura metallica a forma di gabbia funge da schermo: i corpi in essa contenuti vengono isolati dall’azione dei campi elettrici esterni, e rimane solo quella dei campi magnetici. La mancanza o le anomale variazioni di campi elettrici portano a stati di indebolimento generale, che arriva in certi casi a essere una vera sick building sindrome. E’ stato infatti dimostrato che il campo elettrico naturale ha un ruolo fondamentale sul mantenimento della polarizzazione cellulare e sull’inibizione dei processi di proliferazione dei microrganismi: in sua assenza l’organismo ha meno difese.

I RIMEDI Tutte le strutture metalliche modificano le onde elettromagnetiche. E’ meglio non collocare grandi strutture di metallo come librerie nelle camere o anche nei vani sottostanti: la caldaia e l’auto nel garage sotto la camera da letto possono avere un effetto amplificante. Per neutralizzare gli effetti delle radiazioni telluriche in camera da letto, si può ricorrere a materiali con proprietà schermanti: un rimedio efficace è il filo di rame intrecciato su stuoie e coperte di lana pura, hanno proprietà parzialmente isolanti il legno, il sughero, il bambù e la lana.

LE “ANTENNE” ANIMALI Oltre a strumenti come il galvanomerto – misura le correnti elettriche anche deboli – e il geomagnetometro, che registra il magnetismo di origine terrestre, anche l’osservazione del comportamento di animali e vegetali fornisce alcuni indizi. Il cane è un buon rivelatore e ha un’istintiva antipatia per le zone perturbate, mentre il gatto ama le vibrazioni dei raggi tellurici della rete, in particolare in nodi di H e sceglie i luoghi a maggiore sollecitazione. Le api producono una quantità tripla di miele se sono su un nodo di H, termiti e formiche, invece, cercano le zone di più intensa irradiazione per costruirvi le loro dimore. Anche le piante si mostrano molto sensibili alle zone geopatogene, nelle quali hanno difficoltà di attecchimento e di crescita e subiscono più facilmente le malattie; una zona negativa è resa particolarmente evidente dalle siepi che, nella parte interessata, perdono vigore e ingialliscono. 

Tra le più sensibili, il capelvenere e il prezzemolo in vaso, che nel luogo sbagliato non si sviluppano. Il cocomero, il sedano e la cipolla non riescono a crescere in zone perturbate.

Fonte http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori2002/zani/campimagnetici.htm
http://www.dionidream.com/i-nodi-di-hartmann-un-reticolo-pericoloso/ 

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I nodi di Hartmann

Img Geoshelter

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Il dr.Hartmann, studioso tedesco morto nel 1992, ha rilevato che esiste una rete energetica che avvolge tutto il nostro pianeta. Questa “griglia” è fatta come i meridiani ed i paralleli: attraversa la terra da nord a sud e da est a ovest ed è chiamata Rete H. La Rete H forma all’intersezione delle linee verticali con quelle orizzontali dei rettangoli le cui dimensioni sono di circa mt.2 x 2.5.
 All’incrocio di queste linee (Fig. in apertura di articolo) vi è il cosiddetto – nodo di Hartmann – ed è questo il punto di disturbo per il nostro organismo se è posizionato specialmente dove dormiamo ma anche, dove abbiamo la sedia della nostra scrivania di lavoro. In questo secondo caso la radiazione sarà per noi meno intensa perchè nello stato di veglia siamo più forti a queste aggressioni.

Un nodo è una colonna energetica del diametro stimato di 21 centimetri che dal suolo si alza in verticale verso l’alto: in questo modo, se viviamo in un condominio, negli appartamenti sopra di noi, se sono edificati in maniera simmetrica, troveremo i nodi negli stessi identici punti in tutti gli appartamenti anche se il palazzo è fatto di molti piani.
Le maglie della griglia sono abbastanza strette e i nodi sono praticamente ovunque. 


C’è da dire che non tutti hanno la stessa intensità e quindi per noi negatività come potere osservare nell'allegato e nell'immagine di apertura di articolo. Le dimensioni della Rete H sono anche influenzate dalla composizione del sottosuolo, da come è fatto il palazzo, dalle strutture metalliche che tendono a infittire la rete e dai campi elettromagnetici. Le misure cambiano anche con la latitudine: man mano che ci si sposta dalle zone temperate e ci si avvicina all’equatore, la rete si allarga ed i rettangoli formati dalle intersezioni possono raggiungere anche mt. 3.5 x /4.5-5 come ho potuto constatare di persona nei miei viaggi.

Il disturbo causato dall’energia del nodo non proviene esclusivamente da quella circonferenza di 21 centimetri
 

Per spiegarmi meglio ricorrerò al paragone del vulcano: quando siete a letto e, per esempio, avete il centro di un nodo geopatico che interessa il vostro stomaco, l’energia dei 21 centimetri è la bocca del vulcano, man mano che ci si allontana da esso vi è un decrescere dell’intensità fino ad arrivare al suo annullamento come quando le pendici del vulcano arrivano alla fine e trovano il terreno pianeggiante. Traducendolo in pratica, per calcolare dove arriva l’influenza di un nodo di Hartman, come abbiamo detto in decrescenza, possiamo immaginare una circonferenza del diametro di circa 1,5/2 metri con al centro la colonna energetica dei 21 centimetri. Li vi è l’intensità massima che pian piano decresce fino ad annullarsi quando ci allontaniamo di circa un metro e mezzo due dal centro di questa circonferenza.

Se dormiremo posizionati diciamo a 60 centimetri dal centro del nodo, la sua influenza ci colpirà come “di striscio” e non sarà così intensa come se l'energia del nodo colpisse in pieno un organo
 

Abbiamo detto che non tutti i nodi hanno la stessa intensità e quindi la stessa carica negativa: è stimato che 1 su 7 possiede energia per noi veramente deleteria.
Vi è uno strumento radiestesico atto esclusivamente a rilevare i nodi di Hartmann, questo strumento si chiama appunto antenna di Hartmann o lobo-antenna (Fig. 1). Tramite questa, un radiestesista, ma anche una persona dotata di un minimo di sensibilità è in grado di rilevare le linee energetiche che compongono la Rete H: camminando l’antenna si posiziona nella direzione esatta di una delle linee energetiche della rete. 

Cambiando direzione e continuando a camminare lungo la linea, ad un certo punto l’antenna si girerà di 90°. Significa che abbiamo trovato l’intersezione con un’altra linea della griglia ortogonale a quella che stavamo seguendo. Se stavamo camminando lungo una linea nord-sud, incontreremo una linea che proviene dalla direzione est-ovest. Nel punto in cui l’antenna si gira di 90° si trova un nodo geopatico.

Sembra che la Rete H sia di origine magnetica pur non avendo caratteristiche magnetiche: il mezzo tramite il quale la Terra scambia energia con l'Universo, un po' come i nostri chakra. Di sicuro la sua importanza deve essere fondamentale per la vita del nostro pianeta essendo, la Rete H, estesa a tutta la Terra e generatrice di un'energia così intensa. Ritengo che un tempo, gli esseri umani avessero le capacità innate di individuare queste negatività. Capacità che comunque hanno ancora gli animali, da noi poi perdute a vantaggio della razionalità.


Nell'illustrazione in apertura di articolo potete osservare un luogo chiamato "punto cancro". Esso è un punto situato sopra l'intersezione di tre tipi di energie geopatogene: un nodo geopatico, una falda acquifera ed una faglia geologica.



fonte: http://www.geoshelter.it/visual_sottocat.php?ID_cont=28&ID_cat=195

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