Il referendum di indipendenza si terrà in Scozia il 18
settembre. In caso di esito positivo il paese sarà proclamato
indipendente non subito ma il 24 marzo del 2016 года. Entro questa data
Edimburgo e Londra dovranno accordarsi sulle condizioni della divisione
della Gran Bretagna che si formò nel suo aspetto attuale dopo la firma
dell’Atto di Unione tra Inghilterra e Scozia del 1707.
Tale
prospettiva fa paura a Londra. "Se la Gran Bretagna si disgregherà, si
disgregherà per sempre", ammonisce il premier britannico David Cameron.
Il referendum fa il gioco dei nazionalisti scozzesi che l’hanno
iniziato. Sono in generale scettici nei confronti della monarchia
britannica ed intendono passare, entro il prossimo decennio, alla forma
repubblicana di governo. Ma il divorzio sarà, indubbiamente, lungo e
tormentoso, dice il politologo Aždar Kurtov:
Il processo di separazione sarà complesso. Ma è stato avviato non oggi. A partire dai tempi di Blair il parlamento scozzese possiede notevoli diritti, anche nella sfera finanziaria. Adesso sulla piattaforma del Mare del Nord sono stati scoperti giacimenti rilevanti di petrolio e di gas. I fautori dell’indipendenza della Scozzia sostengono che queste riserve basteranno per una quaratina di anni di vita agiata dello Stato indipendente.
I fautori dell’indipendenza sono
convinti che il settore del gas e del petrolio della Scozzia abbia
ottime prospettive, visto che nei prossimi 30 anni vi saranno scoperti
giacimenti considerevoli di petrolio. Promettono che se la Scozia
diventerà indipendente, potrà molto rapidamente, nell’arco di un anno e
mezzo, accordarsi sul proprio ingresso nell’Ue. Del resto, i
nazionalisti precedenti erano più ottimisti: sostenevano che l’ingresso
della Scozzia nell’Ue sarebbe avvenuto automaticamente. Ed intanto l’ex
presidente della Eurocommissione, Jose Mauel Barroso, asseriva che la
strada verso l’Ue sarebbe stata praticamente chiusa alla Scozia
indipendente. Della stessa opinione è il suo successore, Jean-Claude
Juncker. E il premier britannico David Cameron ha escluso la possibilità
per la Scozia, qualora diventi indipendente, di conservarsi la sterlina
come valuta. Se la Scozia indipendente resterà senza la sterlina, dovrà
scegliere tra l’euro e la propria valuta nazionale. I ambo i casi si
troverebbe in una situazione economica abbastanza complessa.
I
dati forniti dagli ultimi sondaggi demoscopici dimostrano che la
maggioranza degli scozzesi non è pronta a pagare un prezzo troppo grande
per la propria indipendenza. Per la conservazione della loro patria
nella composizione nel Regno Unito è pronta a votare un po’ più della
metà degli scozzesi. D’altronde, altri sondaggi danno un quadro opposto,
e cioè i fautori dell’indipendenza sono un po’ più numerosi. Risulta
che gli scozzesi sono divisi su questa questione in due parti quasi
uguali. L’intreccio si conserverà quindi fino alla fine del voto, dice
Aždar Kurtov:
Può ripetersi la storia del Québec, provincia canadese, dove i referendum si tengono con una frequenza invidiabile, ma l’idea dell’indipendenza non riesce lo stesso a raccogliere una maggioranza dei voti. Ma in ogni caso il referendum in Scozia mostra che il Regno Unito, come tutta l’Ue, attraversa tempi non migliori.
Si tratta,
ovviamente, non solo della Scozia. Ciò è una specie di precedente. Se la
Scozia diventerà indipendente, il suo esempio sarà seguito anche da
altri territori europei che pretendono su uno sviluppo sovrano. Così, i
catalani ritengono che il voto per l’indipendenza della loro regione
dalla Spagna non possa essere praticamente arrestato e Madrid dovrà
quindi accettare questa realtà. Non meno grande è l’interesse verso il
referendum scozzese a Corsica. Uno dei sostenitori dell’indipedenza
dell’isola dalla Francia ha dichiarato che è un avvenimento di portata
paneuropea.
Serghej Aksionov, capo ad interim della
Crimea, è del parere che dopo aver riconosciuto il diritto degli
scozzesi alla separazione l’Europa dovrà accettare i risultati del
referedum crimeano di indipendenza del 16 marzo, in seguito al quale la
penisola è stata inclusa nella composizione della Russia:
Sarebbe interessante sapere come le autorità dei paesi europei si comporteranno in confonto a noi. Anche loro adotteranno sanzioni contro la Scozia?
Comunque
sia, ma l’Europa è minacciata dal ritaglio dei confini. Prima o poi
questo processo diventerà inarrestabile come una slavina. Tutti coloro
che volevano l’indipendenza la otterranno. Di conseguenza, la mappa
politica dell’Ue subirà cambiamenti sostanziali. Allora verrà il momento
di riconoscere che la disgregazione del progetto europeo è passato
dalla fase di ipotesi alla fase pratica.
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