Molti
sostenitori della Resistenza si preoccupano legittimamente delle
manovre degli Stati Uniti con il pretesto della lotta al terrorismo,
dopo aver per anni assemblato e sostenuto economicamente e
logisticamente le reti terroristiche per colpire e distruggere lo Stato
siriano. Tutte le marionette locali delle agenzie d’intelligence
occidentali e miliardi di dollari sono stati messi a disposizione della
coppia terroristica internazionale David Petraeus e Bandar bin Sultan,
per la campagna contro la Siria. Tuttavia, queste due eminenti figure
dell'”intelligence occidentale e del Terzo Mondo” hanno perso la
scommessa ed infine sono stati licenziato per il fallimento totale dei
loro tentativi davanti la solidità dello Stato, del popolo,
dell’esercito nazionale e del suo comandante, il Presidente Bashar
al-Assad.
Ma ora ci chiediamo, ancora una volta, se l’impero
statunitense sconfitto e il suo seguace saudita minacciato dal
“cataclisma del SIIL”, non useranno la loro guerra al terrorismo per
coprire l’aggressione alla Siria, i raid dell’aviazione degli Stati
Uniti sulle posizioni dell’esercito nazionale siriano faciliterebbero
l’avanzata dei gruppi terroristici nella regione, che saranno addestrati
in Arabia Saudita [1], oltre a quelli già addestrati in Giordania [2]
avendo l’incarico di staccare la striscia di confine adiacente le alture
del Golan e le Fattorie di Shebaa al comando di agenti segreti
sionisti. [3]
La risposta è ovvia e immediata, ogni sciocchezza è
possibile da parte delle potenze coloniali e delle forze reazionarie ad
esse asservite, quando affrontano disperazione e sconfitta. Pertanto, la
prima cosa da fare è prepararsi al peggio, ed è ciò che è sempre
all’ordine del giorno della Direzione siriana e del suo Esercito, e
sempre considerato dall’Asse della Resistenza e dai suoi alleati Russia,
Cina, India e Paesi BRICS. Infatti, una tale stupida e potenzialmente
assai pericolosa avventura è ancora più probabile dato che circostanze e
ragioni che costrinsero Obama ad annullare l’assalto minacciato alla
Siria, lo scorso anno, sono ancora più gravi oggi; la potenza
dell’Esercito nazionale siriano s’è rafforzato in tutti i settori,
compresa la Difesa aerea, per ammissione del Capo di stato maggiore
dell’esercito degli Stati Uniti, generale Martin Dempsey, e il
partenariato e la cooperazione militare tra Repubblica araba siriana,
Federazione Russa ed Iran s’è rafforzata.
La Russia, che aveva espresso
la propria disapprovazione intercettando dei missili diretti sulla Siria
nel settembre 2013 [4], ha ulteriori motivi per lanciare messaggi più
forti e seri; il confronto USA-Russia in Ucraina e la sanzioni
occidentali l’hanno ancora più convinta della correttezza della visione
siriana sulla mentalità coloniale di Stati Uniti e NATO che minaccia il
mondo intero! Per l’Iran, la posizione è ancor più chiara essendo la
Siria considerata baluardo del Medio Oriente libero!
Non è un caso che il “circo degli Stati Uniti” a Jidah [5] coincide con l’annuncio dell’aumento di dieci volte del commercio russo-iraniano e con la dichiarazione di Mosca di sostenere la strategia per sviluppare l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), facendone un’alleanza internazionale attiva [6] in tutte le regioni, in particolare con l’Iran. Inoltre, la stessa griglia di lettura va applicata alle notizie provenienti da Russia, Cina e Iran [7]: un avvertimento netto contro qualsiasi attacco alla sovranità degli Stati; implicitamente anche la sovranità della Repubblica araba siriana. Dichiarazioni che saranno tradotte efficacemente sul suolo siriano, con il sistema di cooperazione militare e di sicurezza con gli alleati della Siria che sarà attivato e sviluppato a tempo debito. Ciò è necessario per scoraggiare gli Stati Uniti dalla loro orgia brutale contro uno Stato che si batte contro il terrorismo da solo, al posto di alleati e nemici!
Detto ciò, e in previsione di uno stupido attacco, in ogni caso è
necessario ricordare la dichiarazione del ministro siriano Walid
Mualam, che sinteticamente ha detto che qualsiasi operazione aerea in
territorio siriano senza previo coordinamento con il governo della
Siria, sarà considerato un attacco che richiederà la legittima risposta
difensiva. [8] Gli Stati Uniti, nella loro cosiddetta guerra al
terrorismo, ideata per colpire la Siria, hanno scelto di continuare ad
armare e finanziare altri gruppi terroristici per demolirla e
ostacolarla. Vestono i loro agenti e mercenari di mille maschere, in
collaborazione con i governi turco, qatariota e saudita, impantanati
fino alla testa nel terrorismo taqfirista. Ciò conferma che “l’alleanza
di Jidah” non è volta a contenere il terrorismo o a distruggerlo, ma ad
usarlo ancora!
Inoltre, l’evasività della Turchia [9] e la riluttanza
inglese e tedesca offuscano il quadro della situazione. Naturalmente, la
visita di Staffan de Mistura (nuovo inviato delle Nazioni Unite in
Siria) a Damasco e il suo incontro con il Presidente Bashar al-Assad,
sottolineano la priorità della lotta al terrorismo, parallelamente alla
carnevalata della conferenza di Jidah, suggerendo a molti osservatori
che gli Stati Uniti cercano di rassicurare Damasco. Alcuni credono che
abbiano finalmente deciso di domare i loro agenti prima di mutare
copione con lo Stato siriano. Ma la storia ci spinge a considerare le
sempre cattive intenzioni degli Stati Uniti e a comportarci di
conseguenza, in primo luogo. E se mai si dovesse stringerne la mano e
sorridergli, nulla vieta di mostrare le zanne, come la Siria può fare al
lupo americano e alle sue iene regionali, se necessario!
Note:
[1] L’Arabia Saudita ospiterà campi di addestramento per i ribelli siriani
[2] Washington parteciperà all’addestramento dei ribelli siriani [in Giordania]
[3] Israele in terra siriana: una striscia di confine fino a Damasco: “L’Asse della Resistenza osserva da vicino le pendici orientali del monte Hermon. Fonti attendibili indicano che Israele ha intenzione di occupare la striscia di confine dei villaggi drusi che si estende fino al Rif di Damasco, apparentemente per difendersi dai massacri commessi dai gruppi terroristici siriani… Allo stesso tempo, Israele non si risparmia nel rifornire armi ai terroristi di “Jabhat al-Nusra”, assieme ad assistenza chirurgica e supporto logistico, al fine d’imporre il dominio sulle posizioni dell’Esercito nazionale siriano nella zona centrale di Qunaytra. Insomma, l’Asse della Resistenza si prepara ad affrontare una situazione già vista con l'”esercito di Lahd” nel sud del Libano“. (Antoine Lahd ex-generale dell’esercito libanese, tra il 1984 e il 2000 fu il capo dell’ASL, la milizia libanese alleata dell’esercito israeliano nel sud del Libano).
[4] Il retroscena del lancio di due missili nel Mediterraneo
[5] Coalizione contro l’IS: i Paesi del Golfo si sono riuniti a Jidah
[6] La NATO non è più la principale alleanza militare del mondo; i primi risultati del vertice SCO di Dushanbe
[7] La guerra contro l’IS: Washington vuole “violare la sovranità degli stati”, secondo Teheran
[8] Mualam: la Siria è disposta a collaborare regionalmente e internazionalmente nella lotta al terrorismo
[9] La Turchia non parteciperà alle operazioni contro i jihadisti dell’IS
[1] L’Arabia Saudita ospiterà campi di addestramento per i ribelli siriani
[2] Washington parteciperà all’addestramento dei ribelli siriani [in Giordania]
[3] Israele in terra siriana: una striscia di confine fino a Damasco: “L’Asse della Resistenza osserva da vicino le pendici orientali del monte Hermon. Fonti attendibili indicano che Israele ha intenzione di occupare la striscia di confine dei villaggi drusi che si estende fino al Rif di Damasco, apparentemente per difendersi dai massacri commessi dai gruppi terroristici siriani… Allo stesso tempo, Israele non si risparmia nel rifornire armi ai terroristi di “Jabhat al-Nusra”, assieme ad assistenza chirurgica e supporto logistico, al fine d’imporre il dominio sulle posizioni dell’Esercito nazionale siriano nella zona centrale di Qunaytra. Insomma, l’Asse della Resistenza si prepara ad affrontare una situazione già vista con l'”esercito di Lahd” nel sud del Libano“. (Antoine Lahd ex-generale dell’esercito libanese, tra il 1984 e il 2000 fu il capo dell’ASL, la milizia libanese alleata dell’esercito israeliano nel sud del Libano).
[4] Il retroscena del lancio di due missili nel Mediterraneo
[5] Coalizione contro l’IS: i Paesi del Golfo si sono riuniti a Jidah
[6] La NATO non è più la principale alleanza militare del mondo; i primi risultati del vertice SCO di Dushanbe
[7] La guerra contro l’IS: Washington vuole “violare la sovranità degli stati”, secondo Teheran
[8] Mualam: la Siria è disposta a collaborare regionalmente e internazionalmente nella lotta al terrorismo
[9] La Turchia non parteciperà alle operazioni contro i jihadisti dell’IS
Ghaleb Kandil New Orient News
Tradotto dall’arabo da Mouna Alno-Nakhal – Reseau International
Ghaleb Kandil direttore del Centre New Orient News (Libano)
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/09/15/le-probabilita-di-unaggressione-alla-siria/
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