CAPITOLO 1.1
LA MOTIVAZIONE AL CAMBIAMENTO
Dopo
diversi anni di pubblicazioni sul web, ho compreso che divulgare ciò
che penso non è poi così difficile, difficile (o quasi impossibile)
è farlo comprendere, che è tutt'altra cosa.
Questo
paragrafo l'ho dedicato alla mia storia, al motivo per cui tutto
prese vita. Partiamo dall'inizio.
Nell'anno
2010, subii un crack finanziario, che mi costrinse a perdere il
lavoro e tutto quello che credevo possedere. I primi sentori della
crisi economica fui costretto a subirli già due anni prima, agli
inizi del 2008, ma nulla poteva far presagire l'epilogo che mi
attendeva. Da quel periodo in avanti i settori più importanti
dell'economia mondiale, vennero invasi da questa crisi,
destabilizzando fino alla totale chiusura, migliaia di aziende. Una
di queste fu la mia.
In
quel momento mi ritrovai avvolto in una conflitto psicologico molto
profondo, dovetti affrontare una serie di eventi che generarono in me
una forte inquietudine, e l'emozione che regnava nel mio stato
d'animo era la paura. Subii la perdita di tutti i beni materiali che
credevo possedere, dovetti affrontare la paura del giudizio altrui,
il dolore dei sensi di colpa per le conseguenze di questa catastrofe
abbattutasi sulla mia famiglia totalmente incolpevole, la paura di
affrontare il futuro dopo oltre 20 anni di sacrifici e di impegno
nella mia professione che non esisteva più, la vergogna, la perdita
della stima che pensavo di aver guadagnato nel corso degli anni
lavorativi.
In
mezzo a tutta questa emotività negativa rimase sempre vivo un
barlume di lucida speranza, che splendeva senza grosse pretese, nel
bel mezzo dell'oscurità che regnava nel mio quotidiano. Furono gli
studi e le ricerche che ripresi a seguire nel 2009, dopo alcuni anni
di inattività, nel campo esoterico/spirituale a tener vivo questo
barlume...
Preso
dal desiderio ardente e “ordinario” (troverai spesso
questo termine) del possesso, del denaro e
dall'approvazione di chi mi circondava, avevo dedicato troppi
anni e tutte le mie risorse, alla professione, riponendo nel cassetto
dei ricordi una vita intera dedicata alla ricerca della verità
nascosta ed invisibile.
Quando
dovetti affrontare il “collasso” mi ritrovai a domandarmi: dove
ho sbagliato? Ho sempre fatto la cosa giusta? Come avrei dovuto o
potuto sapere cos'era giusto o sbagliato nelle decisioni che ho
preso? Cosa determina veramente la scelta positiva o quella negativa?
Continuando
a pormi quesiti esistenziali, mi ritrovai a rispondere ad una serie
di domande sul concetto duale del bene e del male. L'unica risposta
che conoscevo derivava dall'educazione religiosa cattolica che mi fu
inculcata da piccolo, ossia la “libera scelta”. Ebbi una crisi
molto profonda, percepivo tutto al contrario, il giusto era in realtà
lo sbagliato e viceversa. Fu così forte il dasigio e l'imbarazzo che
misi in discussione anni di ricerca, anni di studi Teosofici, anni di
studi esoterici, anni di credenze e convinzioni che mi tenevano
legato ad un ideale standardizzato di DIO e di tutto il creato.
Fu
la crisi più significativa della mia vita, tanto da riuscire a
cambiarla.
Ripresi
tutti gli appunti che avevo posto nel cassetto dei ricordi, riordinai
le idee, e mi misi a studiare un'ipotesi riguardo Dio descritto nel
Vecchio Testamento. Scrissi un articolo, a mio parere molto
significativo, che all'epoca dei fatti condizionò parte dei mesi a
venire. Creai un nuovo blog in rete e lo chiamai “Portatore di
Luce” (nome non a caso) e vi pubblicai per la prima volta la tesi
che avevo formulato. Questo è quanto scrissi verso la metà del 2010
rivisto e corretto per questa occasione...
<<Questo articolo, ha lo scopo di indurvi alla riflessione profonda su di un tema che considero di basilare importanza. Non voglio condizionarvi, ma proporvi una valida e chiara alternativa a tutto quello che vi hanno indottrinato fino ad ora. Perché alternativa? Perché non pretendo che crediate o accettiate incondizionatamente ciò che vi sto per presentare, ma che sia un elaborato valido utile a farvi riflettere.
Il Dizionario della lingua italiana propone questa definizione alla parola Dio: ”Nella Religione e nella cultura ebraico-cristiana, Spirito Perfettissimo, Eterno, Onnisciente e Onnipresente Creatore di tutte le cose”.
Quando da bambino frequentavo l'oratorio, e prendevo parte alle “lezioni” di catechismo, iniziarono in me i primi dubbi sulla veridicità e certezza di un Dio Onnipresente, Onnisciente e infinitamente buono che i catechisti tentavano invano di inculcarmi nella mente. Ero comunque obbligato a reprimere questi dubbi per una questione di “autorità” che esercitava nei miei confronti un adulto con abito talare (sacerdote).....
La domanda che più di tutte si ripresentava nei miei pensieri era sempre la stessa:
“Ma se Dio è Onnipotente e Infinitamente Buono, perché c'è tanta violenza e sofferenza al mondo?”
La realtà che percepivo era lontana e non in linea con la presunta benevolenza e onnipotenza di Dio. Non era facile per me accettare che un Dio Infinitamente Buono e Onnipotente potesse lasciare che la terra andasse avanti come tutt'ora sta andando. Soffermandomi a riflettere mi accorsi che nessuno era in grado di spiegarmi perché il Buon Dio dalla notte dei tempi, riservava tanta sofferenza ai suoi figli. Da allora cominciai il percorso di ricerca interiore, alla ricerca della verità.
Se oggi qualcuno mi dicesse: “La sofferenza umana è causata semplicemente dalle azioni dell'uomo stesso, inquinate dal male e dal peccato”.
Gli risponderei: ”Si, accetto la definizione ma non posso condividere il pensiero perchè tsunami, terremoti, alluvioni, epidemie, che sono calamità naturali, sono causate dall'uomo? Quindi il buon Dio è il diretto responsabile della sofferenza e morte di tutti gli uomini, bambini e animali innocenti che si sono trovati in quel momento sotto la benevola volontà di Dio?
Un sacerdote a questa domanda risponderebbe in questo modo:
“Noi uomini siamo troppo piccoli per capire l'immenso disegno universale Divino, quindi bisogna attenersi al Mistero della Fede. Chi sostiene ciò, con la pretesa di essere creduto, è un essere umano, che per sua stessa ammissione non può capire quello che sta pronunciando.
Ora proverò a stilare un elaborato dove tento di dimostrare, che un Dio Infinitamente Buono e Onnipotente non può esistere in questi termini.
Affermazioni:
a) Dio è Misericordioso (Es 34,6; Deu 4,31; Tob 3,11)
b) Dio è Onnisciente ( Gio 37,16; Baruc 3,32; 1Sam 2,3)
c) Dio è Onnipotente (Gen 17,1; Gen 28,3; Gen 35,11)
d) Dio è Buono (per buono intendo che desidera solo il Bene. Per Bene considero in genere l'istinto nella preservazione di se stesso, ed in particolare alla salvaguardia di ciò che ha creato,l'intero Universo, il nostro pianeta, la specie animale e vegetale)
Elaborato:
Partendo dalla considerazione che Dio è buono si deduce che non desidera, il male. Ma questo principio (il male) nel mondo c'è, ovvero la mancanza del bene, ovvero il non bene esiste eccome sul nostro pianeta natale. In base a questa considerazione si arriva alla conclusione che Dio non agisce completamente in favore del Bene.
Quindi, se Dio non agisce per annullare il male, significa che non è Misericordioso.
Se Dio non conosce il male significa che non è Onnisciente.
Se Dio non può annullare il male significa che non è Onnipotente.
Se Dio accetta l'attuale situazione terrena significa che non è Buono.
Come si evince in ognuno dei casi le affermazioni a-b-c-d sono smentite, quindi:
Dio non può esistere Infinitamente Buono, Misericordioso, Onnisciente ed Onnipotente (c.v.d. come volevasi dimostrare).
Secondo questa dimostrazione è possibile che esista un Dio che o Non è Buono, o Non è Misericordioso, o Non è Onnisciente o Non è Onnipotente.
A sostegno della mia tesi, vi propongo due affermazioni. La prima è quella di J.L.Mackie.
Mackie prende in considerazione Dio come essere Perfetto (Perfettamente Buono, Onnipotente, Onnisciente) e afferma:
“Necessariamente, se ci fosse un Dio Perfetto, vorrebbe eliminare ogni male (data la sua perfetta bontà). Necessariamente, se ci fosse un Dio Perfetto, potrebbe eliminare ogni male (data la sua Onnipotenza). Necessariamente, un Dio Perfetto che volesse e potesse fare qualcosa, lo farebbe (data la sua Onniscienza). Necessariamente, un Dio Perfetto eliminerebbe ogni male. Ma il male esiste. Quindi Non esiste un Dio Perfetto.”
La seconda affermazione breve ma efficace è senza dubbio quella proposta da William Rowe:
“Ci sono mali che un Dio Perfetto eliminerebbe, se esistesse. Tali mali esistono. Quindi un Dio Perfetto Non esiste.”
L'argomento in questione è molto delicato, vorrei approfondirlo parlando anche del “libero arbitrio” dal punto di vista delle Sacre Scritture. .
La Bibbia ci spiega che il Male è entrato a far parte del nostro mondo dalla caduta dei famosi progenitori dell'umanità. Se l'uomo e la donna non fossero caduti nulla escluderebbe per loro la perfetta armonia con i fenomeni della natura e la piena felicità di vivere. Ma anche Dio non sembra in grado di impedire il male.
Dal punto di vista “umano” comunque, ecco spuntare “il libero arbitrio” che è prerogativa della vita.
Dio nella sua Sapienza Infinita stabilisce delle Leggi per creare un “modello” corportamentale umano da rispettare, dando la possibilità all'uomo di vivere in armonia con il creato evitando in questo modo di peccare cedendo alle lusinghe del male alimentando lo stesso. Ma cosa succede se un uomo non rispetta queste leggi? Viene giudicato alla sua morte fisica e condotto in un luogo pieno di sofferenza, chiamato Inferno, per l'eternità.
Il discorso in poche parole è questo: o fai come ti dico, oppure soffrirai per sempre. Ecco nascere quello che in gergo si chiama Libero Arbitrio, ossia la possibilità di scegliere cosa fare per la propria esistenza. Libero arbitrio vuol dire libera scelta, ma di che libertà di scelta parliamo se esistono Leggi che condizionano la scelta stessa? E' libero un uomo a cui vengono imposte leggi che deve per forza accettare sotto continua minaccia del suo stesso Creatore di sofferenza eterna, in un luogo chiamato Inferno?
Inoltre perchè porre delle leggi da rispettare per evitare il male, quando basterebbe eliminare il male stesso? Perché Dio dovrebbe contraddire Se Stesso non agendo per eliminare il male?
Mi sono anche chiesto, come mai l'uomo se commette il male è solo per una sua scelta (libero arbitrio) e invece quando attua il bene è solo grazie all'ispirazione Divina?
In poche parole quando commettiamo il male Dio risulta privo di responsabilità, mentre quando facciamo del bene ci viene detto che siamo “illuminati” dal suo volere.
Questo è il punto chiave dove tutti e soprattutto il credente dovrebbero accorgersi della contraddizione.
Se Dio dà all'uomo il Libero Arbitrio per potersi “sollevare” (intendo se stesso, Dio) dalle proprie responsabilità, si dovrebbe dire che è sempre l'uomo che agisce liberamente nelle sue decisioni, positive o negative che sono, senza l'aiuto di Dio. Sarà quindi l'uomo a decidere il suo futuro in quanto dotato del libero arbitrio.
Questo vorrebbe dire anche che Dio non potrebbe intervenire nelle azioni dell'uomo altrimenti negherebbe la libertà dell'arbitrio.
Questo però è inaccettabile per la Chiesa Cattolica.. e per la maggior parte delle persone su questo pianeta.
Se questo non è accettabile allora Dio non è vero che dà il libero arbitrio, o meglio non lo dà sempre e in modo completo. A questo punto non è l'uomo a decidere della sua vita ma Dio stesso, quindi volendo, può far si che ci sia solo il bene, a meno che Esso Non sia ne Perfetto, ne Onnisciente, nee Onnipotente e ne Infinitamente Buono.Esso non può che essere un Dio Imperfetto. (c.v.d.).Senza la possibilità di cadere sotto la schiavitù del male, non esisterebbe libertà e non esisterebbe la possibilità di scelta al fine di opporsi alle leggi di Dio, che è Amore.
Vi è una spiegazione a tutto questo, ma è necessario che l'uomo ricerchi la verità nel solo posto possibile, dentro di sé. Deve cercare la verità sapendo di andare anche contro se stesso, a tutto quello che ha sempre creduto. La maggior parte di quello che l'uomo conosce è frutto del pensiero altrui, inculcatogli con sistemi ben testati nei millenni. Il mondo che ci circonda è illusione, è continuamente manipolato ad hoc da coloro che vogliono farci rimanere imprigionati in una gabbia che noi chiamiamo realtà. La risposta a ogni quesito è dentro di Voi, dovete solo cominciare con vero intento a cercarla,e senza alcun dubbio la Troverete >>.
Questo
articolo segnò la svolta. In poche settimane stravolsi tutte le mie
convinzioni, misi in dubbio ogni cosa, tutto ciò che conoscevo,
tutti i miei studi, tutte le mie credenze. Da quel momento in poi mi
resi conto che il principio cardine della Creazione di questo piano
tridimensionale è il Dualismo,
per il quale se compreso, è il mezzo per la libertà dell'individuo,
ma se ignorato è la sua più grande prigione.
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