Pagine

mercoledì 9 marzo 2016

Il “velo” serve.

La ripresa della “guerra fredda”, tra Usa (ed alleati) e Russia, comporta conseguenze che “scorrono” quasi esclusivamente dal primo al secondo polo, di quella “batteria” che – anche così – alimenta lo status quo:
  • la tensione
  • che provoca (genera) reazione
  • un tipo di reazione che “cambia tutto (in teoria), per non cambiare niente (in pratica)”.
Il Meldonium, il farmaco anti-ischemico entrato nella lista Wada il 1° gennaio scorso, pare essere la nuova frontiera del doping...
Il Meldonium viene prodotto in Lettonia e utilizzato solo nei Paesi post-sovietici:
nello sport occidentale non se n'è mai sentito parlare...
Sì, perché, la divisione del mondo (in parti) è apparente (ma sostanziale), ossia, serve al mantenimento sostanziale di un’unica realtà, ancorata al gioco/giogo delle parti di “superficie”…
Le parti sono ingranaggi di un motore di composizione del “qua, così”:
  • una sol cosa
  • che s’agita nell’indifferenza generale
  • generata dalla “dinamo dell’incanto” abitudinario
e
  • dominante (tra le righe).
Così, scambi per normale ciò che non lo è affatto, da una prospettiva che non è la stessa di quella che trae ampi benefici esclusivi, da uno stato di tensione continua che parte da una anomalia gerarchica (vertice, singolarità) sino a raggiungere una base di funzionamento a “consumo”.
  

È tutto “descritto a livello sottile (nella simbologia frattale espansa)”, quello che ti accade da sempre, nello status quo inossidabile.

Lo sviluppo e l’utilizzo universale di motori ad alimentazione esterna, equivale frattalmente alla descrizione della tua situazione di fondo:
  • ogni livello dell’osservazione si ripete
  • sul modello proveniente dalla gerarchia
  • ed ordinato secondo una prospettiva che non è, esattamente, la tua.
Una "rinuncia"? No. Una "possessione".
Perché i motori non sono ad “auto alimentazione”?
Perché l’energia deve essere prodotta?
Perché, questo implica lo sfruttamento delle risorse disponibile, umanità compresa.
Visto che (a quanto pare) ti devi sempre alimentare, per… sopravvivere, allora ne consegue che “non può esistere la free energy”, altrimenti – se venisse riscontrata in natura – anche tu dovresti/potresti funzionare in un simil modo. No?
Collo di bottiglia, filtro, piramide rovesciata...
Per questo, la scienza deviata deve “dimostrare” che non esiste “moto perpetuo (nonostante tutto il magnetismo esistente in natura, motivo per il quale percepisci il potenziale del moto perpetuo stesso).
Non deve esistere, per te, quindi “è dimostrato che non esiste”.
Una sorta di "apri pista", per quello che deve continuare a succedere.

Così, l’industria del mondo deve funzionare per forza “a braccia (lavoro)”.
E la tecnologia? La tecnologia deve essere, per questo motivo, coerente con tutto ciò che viene professato “per te (non da te)”.
Qualcosa di, ovvio, assai convincente, come ad esempio:
  • una dimostrazione matematica
  • una formulazione accademica
  • una constatazione per “addetti ai lavori”.
Attraverso “equazioni (di parte), la scienza deviata “dimostra” tutto quello che “serve, al mantenimento (coesione) dello status quo verso l’interesse dominante”…
E se, tali formule, affermano qualcosa (che non capisci) – dunque – questo “qualcosa” diventa dogma collettivo, riuscendo a dimostrarsi un tassello fondamentale per garantire la “censura” ad un nuovo livello, sempre meno appariscente.
Le "tue" certezze...
La tua consapevolezza viene come “tagliata fuori” dalla considerazione prioritaria, che “non ti senti in grado di capire esattamente ma, c’è sempre qualcuno che lo può fare per te e, quindi, ti fidi… lasciando fare”.
La specializzazione è una strategia, a cui ti adegui senza sapere.
Gli “esperti” sono asset, mossi come onde in un mare agitato, generante moto continuo perpetuo nell’unica direzione permessa dalla differenza di potenziale scaturente tra il vertice e la “sua” base:
  • un angolo di direzione ben preciso
che
  • traccia la via, una via comune perché resa tale (rispettando quei cardini emersi in “sede di diritto”, che gli umani hanno ottenuto, combattendo lungo l’intera storia, dopo che avevano perso tutto, anche la memoria, post “quello che è già successo”).
Ossia, che cosa hanno "guadagnato" gli esseri umani?
  
Prima ancora di rispondere, SPS ti fa notare una “cosa”:
  • l’umanità è sempre stata in lotta per ottenere i propri diritti?
Ma, con chi/cosa ha sempre lottato?
Con se stessa, suddivisa in parti. Ergo? Che cosa ti sfugge?
Quale è il senso di una guerra fratricida? Il senso è solo uno (vista l’intelligenza umana):
  • che esista un polo unilaterale
  • responsabile di un simile stato di tensione (e alimentazione)
  • il classico e cosiddetto “terzo incomodo”
  • il Dominio.
Una volta accorto/a, della forza dominante sempre tra le righe (compresenza e ragione fondamentale), è possibile anche passare alla risposta secondaria:
  • che cosa hanno “guadagnato” gli esseri umani (lottando, da sempre, ogni volta, per l’ottenimento dei “propri diritti”?).
Hanno ricavato solo una parte di quello che “già sono (da sempre)”.
Una parte diluita e tanto annacquata da risultare apparente (e, diversamente, dal principio omeopatico, anche… depotenziata, disinnescata).
La perdita di “potenza (sovranità) massiva” non è, però, una vera e propria perdita nel nulla, bensì, è uno stato di alimentazione, a consumo ciclico, per la forza dominante (piove sul bagnato).
Così che la “tua diluizione nel ‘qua, così’” corrisponda al mantenimento della ragione fondamentale, dominante, che non conosce altra via oltre a quella “a te riservata”.
Ossia:
  • se l’umanità ha sviluppato una tecnologia a consumo
significa che
  • la sua ispirante (il Dominio)
  1. filtra in maniera opportuna tale conoscenza (impedenza)
  2. non conosce altra via che questa (ignoranza)
  3. teme per la propria esistenza (paura).
In SPS è emerso, a Filtro di Semplificazione passivo, che il Dominio possa essere come una sorta di “virus (malattia)”, isolato nel “qua, così” insieme agli umani (i portatori sani), al fine di sperimentare una “cura”, da parte degli umani stessi che avrebbero così “messo in quarantena” una loro proiezione, al fine di isolare l’epidemia.
A livello ancora più espanso, potrebbe essere in corso d’opera una sperimentazione, per neurosimulazione (creazione di un piano reale virtuale).
Motivo per il quale tutto sembra "svanire nel nulla"... anche quando ne osservi l'origine.
Le motivazioni? Le più svariate.
Partendo dal “qua, così”, che cosa emerge a livello frattale espanso?
Una realtà manifesta “ingiusta”

All’osservatore esterno, appare una “forma d’onda piramidale”:
  • il simbolo della gerarchia (Dominio)
  • un vertice
e
  • quattro angoli di riferimento
  • mentre “tutto scorre”, dal vertice verso gli angoli
  • delineando uno spazio previsto di “facciata”.
A livello “numerico (massa)”, tutto è ribaltato concettualmente:
  • al vertice “i pochi”, comandano
via via
  • alla base “i molti”, servono
  • al funzionamento dell’edificio così costruito.
La vera “forma (simbolo) reale, regnante” è proprio la figura piramidale:
cosa pensa il singolo
di fronte
alla figura manifesta della “grande piramide”?
Piramide riflessa nel reale manifesto "qua, così"...

Si sente “piccolo/insignificante”, schiacciato da fuori verso il dentro.
Obbligato ad obbedire, servire, pregare, avere timore, etc.
La “forma apparente” trasmette informazione simbolica efficace, reale, concreta.
La Massa, però, è anche altro. Cioè, può dar luogo a fenomeni di trascinamento "bizzarri", a partire da un altro tipo di simbolo:
l’esempio vivente dell’eroe.
Al fine di evitare anche questa possibilità, imprevedibile, con il controllo sempre più capillare, tecnologico/legislativo/religioso/educativo… la dominante ha posto sotto al proprio "abbraccio", anche quella componente “bizzarra”, in grado di “destabilizzare lo status quo che, così, rimane sempre attuale perché sempre riattualizzato”…
Come puoi notare, a Filtro di Semplificazione passivo, ti disperdi perché “non pronto/a”.
Tutto ciò che esiste al di là del reale manifesto, in una infrastruttura sottostante d’insieme frattale espansa, è comunque riflesso anche nel “qua, così” e/o in ogni forma di reale, che s’incide a partire sempre dal reale potenziale (tutto è possibile).
È sufficiente “accorgersi”, dapprima, anche solo simbolicamente (indizio teorico)…
Ammetti, in te, anche questa “verità” ed essa si “farà/aprirà spazio, potenziale”.
Cosa è un buco nero? È proprio questo: coerenza (senza "segno").
Ascolto e trasmissione a... terra (piramide rovesciata)...

Dalla coerenza parte il flusso creativo, come un fascio laser.
Non è, dunque, la “volontà”…
È, meglio, l’intenzione, l’immaginazione, il progetto e, poi, la proiezione in coerenza:
l’essere e l’esserci, in fase.
"Tu sei" e se lo sei anche in accordo con la tua essenza, allora proietti te stesso/a nella creazione. Ergo:
  • non ti ci perdi dentro
e
  • non perdi la tua memoria.
Anche nel “piccolo”, un simile atteggiamento è alla base di tutti coloro che “hanno ottenuto risultati, in qualche modo, ricordati dalla storia umana. Anche quella deviata. Non fa eccezione il funzionamento d’insieme”…
Essere “famoso/a”?
È un esempio frattale espanso, di quello che sei e che puoi essere sempre.
È la tua traccia, che – ad altro livello, superiore – diventa solo memoria frattale espansa, ossia:
  • compresenza non manifesta
  • al di là persino del ricordo massivo
e
  • della necessità egoica di apparire.
Il Dominio è questo:
  • assenza di tutto quello che, invece, pervade te.
Dal suo livello, può fare a meno di talune apparenze/necessità, che hanno sempre alimentato persino Re e Imperatori, Divinità e “luoghi comuni d’ogni tipo”.
Essere… per avere, avendo già tutto (in conseguenza).
Per delegazione frattale espansa (il “braccio operativo”).
Dunque, ciò che arriva dalla “mentalità orientale (essere, saggezza, consapevolezza)”un “classico”, è in realtà il riflesso frattale espanso della dominante che, non apparendo nella manifestazione… rende la manifestazione “apparente”.
Ossia, proprio quello che gli orientali affermano a proposito di “Maya”:
quello che nella filosofia indiana viene chiamato “Velo di Maya” ossia l’illusione che vela la realtà delle cose nella loro essenza autentica.
“È Maya, il velo ingannatore, che avvolge il volto dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista;
perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente”.
Da ciò si capisce che per il filosofo la realtà visibile è apparenza, e per l'appunto illusione. Nulla, a ben guardare, ci garantisce che quanto esiste o accade non sia solo un sogno
Link
Il credo “indiano (orientale), filosofico, scientifico, religioso, etc.” è deviato dalla propria “origine”.
Ossia, esso si diparte da una condizione di autenticità fisica, che seleziona dal potenziale solo ciò che “serve”.
E, così, in pratica… tu puoi osservare sempre la dominante, anche se “qua, così”, fermo/a restando coerente con l’intento dell’osservazione, perché il reale potenziale e quello manifesto (il suo disciogliersi parziale) sono di natura frattale espansa.
Sempre che te ne accorgi (ricordi).
  • l’apparenza è autentica
ma
  • riguarda sempre una sostanziale manifestazione fisica (il “velo serve”)…
L’osservazione degli antichi (o, forse, quello che ne rimane) è, così, manchevole di quel tassello che, unitamente, rende la verità parziale... pari al costrutto iniziale, originale.
 
Accorgiti e riesci da ogni luogo comune…
  
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1773
  

Nessun commento:

Posta un commento