“La maggior parte delle persone è felice
quando permette alla propria mente di esserlo.”
(Abraham Lincoln)
“Dobbiamo
eliminare le radici della mente. Se permettiamo di svilupparle, ci
intrappoliamo sempre negli stessi pensieri. Tendiamo a dirci che
possiamo essere felici soltanto a certe condizioni: il tempo deve essere
bello, né troppo freddo, né troppo caldo; dobbiamo aver mangiato bene;
dobbiamo divertirci e così via. Quando poi le condizioni mutano, la
mente diventa infelice o irata. Il nostro stato d’animo cambia in un
istante.
Se,
per esempio, ci viene fame, ecco che siamo di malumore. Fino a poco
tempo prima eravamo felici e ora, all’improvviso, tutto è cambiato. Non è
saggio lasciare che le condizioni esterne controllino la nostra mente. È
facile destabilizzare il nostro ego. Inoltre, se non stiamo attenti, la
mente si attaccherà ad atteggiamenti e a principi rigidi.
Comunque,
se addestreremo la mente in modo da essere più rilassata, svilupperemo
anche una maggiore resistenza alle circostanze esterne e
all’impermanenza. Questo non significa che non dovremo avere una
direzione definita, ma che potremo seguire il flusso della vita.
Capiremo che creiamo una versione soggettiva della realtà attraverso le
nostre percezioni e interpretazioni; che le cose non sono fisse e che è
facile che gli altri abbiano una versione diversa dalla nostra.
Per
esempio, se giudicate qualcosa particolarmente bello e molto attraente,
questo non è necessariamente vero per le altre persone. Potrebbe
trattarsi di un essere umano, di un quadro o di una casa. Qualunque cosa
sia, è una creazione della vostra mente. Perché dovrebbe essere uguale
per tutti? Ognuno di noi si crea la sua realtà personale, e accettare
questa idea è liberatorio. Ecco cos’è la compassione.
Può
sembrare una contraddizione ma, se riuscite ad apprezzare una mente
priva di radici e capace di fluire con le cose, allora potrete
cominciare a domarla. Forse sentir parlare di una mente senza radici è
sconcertante, perché spesso noi cerchiamo nella vita qualcosa che ci
radichi, soprattutto nel campo delle idee. Anche la mente ha una propria
personalità - il modo in cui tendiamo a giudicare il mondo e la gente,
le nostre concezioni, i nostri filtri, i nostri occhiali.
Ma,
da un punto di vista positivo, se la mente è senza radici allora
crescono le possibilità, troviamo definitivamente la libertà. Questa è
la chiave per aprire la porta della realizzazione, della compassione, di
ogni cosa. Grazie alla meditazione domiamo questa mente priva di
radici, senza però incatenarla. Favoriamo la chiarezza e ci
focalizziamo, mentre permettiamo alla mente di fluire e di essere
libera, libera di indicarci la via.
Possiamo
vedere con nitidezza la meta che ci ispira; e saremo anche in grado di
impegnarci a raggiungerla e di capire che cosa dobbiamo fare
quotidianamente. È come trovarsi di fronte ad uno scrigno di gioielli:
con un po’ di comprensione e di accettazione di ciò che siamo, possiamo
aprirlo e vedere che cosa contiene. Non vi raccomando, mentre meditate,
di cercare di fermare i pensieri o di evitarli.
Sì,
essi sono prodotti della mente e voi volete scoprire gradualmente la
vostra natura interiore, ma è molto difficile liberarsi dei pensieri. se
vi sforzate di farlo, invece di ottenere una mente chiara, in realtà ve
la ritroverete piena. Raccomando quindi di permettere ai pensieri di
sorgere e poi di andarsene gentilmente. Non concentratevi su di essi,
prendete nota e lasciate che scivolino via.
La
vostra mente è come un bambino che provoca troppo rumore; se fate in
modo che se ne renda conto, si accorgerà del problema e alla fine si
calmerà da solo. Dunque dovete essere pazienti, anche con la mente; a
poco a poco le proteste e le domande si acquieteranno. I pensieri
verranno ma, poco a poco, se ne andranno - positivi, negativi, questo
non ha importanza. Non vi fissate, lasciateli andare. Lentamente la
mente si calmerà in uno stato naturale e voi troverete la pace.”
fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2016/11/una-mente-senza-radici.html
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