Dal 1983 al 1984, Obama ha lavorato come analista finanziario nell’International Business Corporation, nota come società di facciata della CIA.
Il giornalista investigativo Wayne
Madsen ha consultato diversi archivi della CIA per stabilire i
collegamenti tra l’Agenzia e le istituzioni e le persone che hanno avuto
stretti rapporti con Barack Obama, i suoi genitori, la nonna e il
patrigno. La prima parte del suo caso evidenzia la partecipazione di
Barack Obama Senior nelle azioni adottate dalla CIA in Kenya. Queste
operazioni erano volte a contrastare l’ascesa del comunismo e
l’influenza cino-sovietica sui circoli degli studenti, e non solo, hanno
anche avuto lo scopo di ostacolare l’emergere di leader africani non
allineati.
Nella seconda parte della sua indagine, Wayne Madsen s’è
interessato alla biografia della madre e del patrigno del presidente
Barack Obama. Traccia il loro percorso di agenti della CIA iniziando
dall’Università delle Hawaii, dove vennero elaborato alcuni dei più cupi
progetti dell’Agenzia, all’Indonesia, mentre gli Stati Uniti
preparavano l’enorme strage di simpatizzanti comunisti. La loro carriera
s’inserisce in questo periodo, che vide l’inizio della globalizzazione
in Asia e nel resto del mondo. A differenza della dinastia Bush, Barack
Obama è riuscito a nascondere i suoi legami con la CIA, in particolare,
quelli della sua famiglia, fino ad oggi. Madsen conclude con la
domanda: “Che cosa nasconde ancora Barack Obama?”
La Business International Corporation,
la facciata della CIA in cui ha lavorato il futuro presidente degli
Stati Uniti, organizzava conferenze tra i leader più potenti e impiegava
i giornalisti come agenti all’estero. Il lavoro che vi ha svolto Obama,
dal 1983, è coerente con le missioni di spionaggio per conto della CIA
svolte da sua madre, Stanley Ann Dunham, negli anni ‘60, dopo il colpo
di stato in Indonesia, per conto di altre società di facciata della CIA,
tra cui il East-West Center dell’Università delle Hawaii, l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (US Agency for International Development, USAID) [1] e la Fondazione Ford [2]. Dunham conobbe e sposò Lolo Soetoro, il patrigno di Obama, presso l’East-West Center
nel 1965. Soetoro fu richiamato in Indonesia nel 1965, come alto
ufficiale per assistere il generale Suharto e la CIA nel rovesciamento
cruento del presidente Sukarno [3].
Barack Obama senior incontrò Dunham nel 1959, al corso di russo presso l’Università delle Hawaii. Egli fu tra i pochi fortunati di un volo aereo tra l’Africa orientale e gli Stati Uniti, per fare entrare 280 studenti presso diversi istituti accademici statunitensi. Secondo un rapporto della Reuters di Londra del 12 settembre 1960, questa operazione avrebbe beneficiato di un semplice “aiuto” della sola Fondazione Joseph P. Kennedy. Essa mirava a formare e indottrinare futuri agenti d’influenza in Africa, un continente che diveniva il luogo della lotta di potere tra gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e la Cina, per influenzare i regimi dei paesi nuovamente indipendenti, o in procinto di diventarlo.
Nella scelta degli studenti espatriati, Masinda Muliro, Vice-Presidente del Kenya African Democratic Union (KADU), ha denunciato le preferenze tribali, che favorivano la maggioranza Kukuyu e la minoranza etnica del gruppo Luo. Questo favoritismo privilegiava i sostenitori del Kenya African National Union (KANU), guidato da Tom Mboya, ex sindacalista e nazionalista. Fu Mboya che scelse d’inviare Barack Obama senior a studiare presso l’Università delle Hawaii. Obama senior, allora sposato, padre di un bambino e in attesa di un secondo bambino in Kenya, sposò Dunham sull’isola di Maui il 2 febbraio 1961.
Dunham era incinta di tre mesi di Barack Obama, al
momento del suo matrimonio con Obama Senior. Questi divenne il primo
studente africano ad integrarsi in una università degli Stati Uniti.
Sempre secondo Reuters, Muliro avrebbe anche detto di voler
inviare una delegazione negli Stati Uniti per indagare sugli studenti
kenioti che ricevevano “regali” dagli statunitensi e di “assicurare
che le donazioni agli studenti, in futuro, (fossero) gestiti da persone
sinceramente preoccupate per lo sviluppo del Kenya“.
La CIA avrebbe reclutato Tom Mboya
nell’ambito di un programma chiamato “liberazione selettiva”,
generosamente finanziata con l’obiettivo di isolare il presidente
Kenyatta, il fondatore della Repubblica del Kenya, considerato
dall’agenzia di intelligence degli Stati Uniti una persona “di cui non ci si può fidare“.
Mboya ricevette all’epoca una sovvenzione
di 100.000 dollari dalla Fondazione Joseph P. Kennedy, nel quadro del
programma di invito degli studenti africani, dopo aver rifiutato la
stessa offerta dal Dipartimento di Stato. Chiaramente, Mboya era
preoccupato di suscitare sospetti di una assistenza diretta degli Stati
Uniti in Kenya, presso i politici filo-comunisti, già sospettosi dei
suoi legami con la CIA. Il programma fu finanziato dalla Fondazione
Joseph P. Kennedy e dalla Fondazione degli studenti afro-americani.
Obama senior non faceva parte del primo gruppo che volò negli Stati
Uniti, ma di uno seguente.
Questo programma di aiuti agli studenti
africani, organizzato da Mboya nel 1959, includeva studenti da Kenya,
Uganda, Tanganika, Zanzibar, Rhodesia del Sud e del Nord e Nyasaland
(oggi Malawi). Reuters riporta anche che Muliro accusava il favoritismo presente alla selezione dei beneficiari degli aiuti americani, “per ostacolare e irritare gli altri studenti africani“. Muliro affermava che
“il beneficio venne dato alle tribù maggioritarie [i Kikuyu e i Luo] e che molti studenti selezionati dagli Stati Uniti fallirono gli esami di ammissione, mentre altri studenti non selezionati si dimostravano degni delle migliori raccomandazioni“.
Subito
spedito dalla CIA nelle Hawaii, Barack Obama Senior (indossando i leis
hawaiani, la tradizionale collana di fiori) posa con Stanley Dunham (a
sinistra di Obama senior), il nonno materno del presidente Barack Obama.
Obama
senior era un amico di Mboya e un nativo della tribù dei Luo. Dopo
l’assassinio di Mboya nel 1969, Obama senior testimoniò al processo del
presunto assassino. Obama Senior sosteneva di essere stato l’obiettivo
di un tentato omicidio in strada, dopo la sua comparizione in tribunale.
Obama Senior lasciò le Hawaii per Harvard nel 1962, e divorziò nel 1964
da Dunham. Sposò una studentessa di Harvard, Ruth Niedensand, una ebrea
statunitense, con il quale tornò in Kenya ed ebbe due figli.
Il loro
matrimonio finì con un divorzio. Obama ha lavorato al Ministero delle
Finanze e al Ministero dei Trasporti del Kenya, così come in una
compagnia petrolifera. Obama senior morì in un incidente d’auto nel
1982, i principali politici del Kenya parteciparono al suo funerale,
Robert Ouko, che divenne ministro dei trasporti, fu assassinato nel
1990.
I documenti della CIA dimostrano che Mboya è stato un importante agente di influenza per conto della CIA, non solo in Kenya, ma in tutta l’Africa. Secondo un rapporto settimanale segreto della CIA (CIA Current Intelligence Weekly Summary) datato 19 novembre 1959, Mboya sorvegliava gli estremisti alla seconda Conferenza Pan-Africana tenutasi a Tunisi (All-African People’s Conference, AAPC). Il documento riferiva che
“[gravi attriti si erano] sviluppati tra il Primo Ministro del Ghana, Kwame Nkrumah e il nazionalista keniano Tom Mboya, che [aveva] partecipato attivamente, nel dicembre [1958], per controllare gli estremisti nella prima Conferenza Pan-Africana, ad Accra”.
I termini “ha partecipato
attivamente” suggeriscono che Mboya collaborava con la CIA, il cui
rapporto fu stabilito con i suoi agenti sul campo, ad Accra e a Tunisi.
Fu durante questo periodo di “collaborazione” con la CIA ad Accra e a
Tunisi, che Mboya assegnò a Obama una borsa di studio di alto livello e
gli offrì l’opportunità di andare all’estero e di entrare all’Università
delle Hawaii, dove conobbe e sposò la madre dell’attuale presidente
degli Stati Uniti. In un più datato rapporto settimanale segreto della
CIA, del 3 Aprile 1958, appaiono queste parole: “[Mboya] rimane uno dei più promettenti leader dell’Africa.”
La CIA, in un altro rapporto settimanale segreto datato 18 dicembre
1958, descrisse il nazionalista keniano Mboya come un “giovane portavoce
dinamico e capace”, durante la sua partecipazione ai lavori della
Conferenza Panafricana, era considerato un avversario di “estremisti”
come Nkrumah, sostenuto dai “rappresentanti sino-sovietici”.
In un documento declassificato della CIA sulla Conferenza panafricana del 1961, il conservatorismo di Mboya, come quello del tunisino Slim Taleb, furono chiaramente definiti un contrappeso alla politica di sinistra del clan Nkrumah. Il filo-comunisti furono eletti a capo del comitato organizzatore della Conferenza Pan-Africana, alla conferenza del Cairo del 1961, a cui assistette Mboya. Nel rapporto della CIA, i nomi di alcuni di questi leader sono citati: quello del Senegalese Abdoulaye Diallo, segretario generale della Conferenza panafricana; dell’algerino Ahmed Bourmendjel, dell’angolano Mário de Andrade, di Ntau Mokhele del Basutoland (ora Lesotho), del camerunese Kingue Abel, di Antoine Kiwewa del Congo Belga (ora Repubblica Democratica del Congo), del Ghanese Kojo Botsio, del Guineano Ismail Touré, di TO Dosomu Johnson della Liberia, del Malino Modibo Diallo, del marocchino Mahjoub Ben Seddik, di Djibo Bakari del Niger, del Nigeriano Tunji Otegbeya, di Kanyama Chiume del Nyasaland, del somalo Abdullahi Ali, di Makiwane Tennyson del Sud Africa e di Mohamed Fouad Galal degli Emirati Arabi Uniti.
I soli partecipanti che hanno ricevuto l’approvazione della CIA
erano Mboya (il che è evidente poiché era un informatore della CIA),
Joshua Nkomo, originario della Rhodesia del Sud, B. Munanka del
Tanganyika, il tunisino Abdel Magid Shaker e l’ugandese John Kakonge.
Nkrumah fu alla fine abbattuto nel 1966, dopo un colpo di stato militare
organizzato dalla CIA, durante una visita di Stato in Cina e Vietnam
del Nord. Questa operazione venne attuata un anno dopo che l’agenzia
condusse contro il presidente Sukarno un altro colpo di stato militare,
in cui la famiglia della madre di Obama ebbe un ruolo.
Alcuni dati
suggeriscono che l’assassinio di Mboya, nel 1969, sia stato organizzato
da agenti cinesi che agivano per conto delle fazioni governative
incaricati dal presidente del Kenya, Jomo Kenyatta, di combattere Mboya e
di eliminare, in tal modo, un politico africano filo-statunitense di
primo piano.
Tutte le ambasciate a Nairobi avevano messo le loro
bandiere a mezz’asta, in omaggio a Mboya, tranne una, quello della
Repubblica popolare cinese.
L’influenza esercitata da Mboya sul
regime di Kenyatta continuerà a lungo dopo la sua morte, finchè Obama
senior era ancora vivo. Nel 1975, Josiah Kariuki, membro socialista del
KANU (il partito che contribuì a creare con Mboya e Obama senior) venne
assassinato. Dopo l’omicidio, Kenyatta licenziò dal governo tre ministri
ribelli, che erano “personalmente collegati sia a Kariuki che a Mboya.”
Tali informazioni sono state originariamente classificate come segrete
(classificazione livello Umbra), e apparvero in più memo della CIA sul
Medio Oriente, l’Africa e il Sud Africa. In seguito fu trasmesso sulla
rete COMINT il 24 giugno 1975. Le informazioni contenute in questo
rapporto, come dimostra il suo livello di classificazione, provenivano
dalle intercettazioni effettuate del ministro degli Interni keniano.
Nessuno fu mai stato accusato di aver ucciso Kariuki.
Le intercettazioni degli alleati di Mboya e Kariuki sono la prova che la NSA e della CIA mantennero sotto sorveglianza Barack Obama senior, un individuo, che come straniero negli Stati Uniti, poteva prestarsi a qualche intercettazione legale, di cui si incarica la NSA e il Government Communications Headquarters (GCHQ, l’intelligence elettronica del governo britannico).
Il
giovane “Barry” Obama Soetoro, allora di 10 anni, con il suo patrigno
Lolo Soetoro, sua madre, Ann Dunham Soetoro Obama, e la sorellastra Maya
Soetoro. (Foto di famiglia, pubblicato da Bloomberg News)
Nella prima parte della presente relazione speciale, il Wayne Madsen Report
(WMR) ha rivelato i legami tra Barack Obama Senior e il viaggio aereo
tra l’Africa e gli Stati Uniti di un gruppo di 280 studenti provenienti
dalle nazioni dell’Africa del Sud e dell’Africa orientale, indipendenti o
sul punto di divenirlo. Assegnandogli i diplomi universitari, gli Stati
Uniti si assicurò la simpatia dei felici prescelti, e sperarono di
usarli contro i progetti simili attuati dall’Unione Sovietica e dalla
Cina. Barack Obama Senior stato il primo studente straniero ad
iscriversi all’Università di Hawaii. Obama senior e la madre di Obama,
Stanley Ann Dunham, si sono incontrati in un corso di russo nel 1959, e
si sposarono nel 1961.
Il programma d’invito per gli studenti africani era gestito dal leader nazionalista Tom Mboya, un mentore e amico di Obama senior, e come lui un nativo della tribù dei Luo. I documenti della CIA citati nella prima parte dell’articolo, indicano la collaborazione attiva di Mboya con la CIA per evitare che i nazionalisti filo-sovietici e filo-cinesi prendessero il sopravvento sui movimenti nazionalisti pan-africani, negli ambienti politici, studenteschi e dei lavoratore.
Uno degli
avversari più accaniti di Mboya, è stato il primo Presidente della
Repubblica del Ghana, Kwame Nkrumah, spodestato nel 1966 durante
un’operazione montata dalla CIA. L’anno seguente, Barack Obama e sua
madre si unirono a Lolo Soetoro in Indonesia. Ann Dunham e Soetoro si
erano incontrati nel 1965 presso l’Università delle Hawaii, quando il
giovane Barack aveva quattro anni. Così nel 1967, Barack e sua madre si
stabilirono a Jakarta.
Nel 1965, Lolo Soetoro era stato richiamato dal
generale Suharto a servire negli alti comandi militari e ad assistere
alla pianificazione, con il sostegno della CIA, del genocidio degli
indonesiani sino-indonesiani e filo-comunisti in tutto il paese. Suharto
consolidò il potere in Indonesia, nel 1966, l’anno in cui la CIA ha
aiutato Mboya a trovare il necessario sostegno tra i nazionalisti
panafricani, per rovesciare il Presidente Nkrumah in Ghana.
Il Centro Est-Ovest presso l’Università delle Hawaii e il colpo di Stato della CIA contro Sukarno
Ann
Dunham e Lolo Soetoro s’incontrarono presso il Centro Est-Ovest
dell’Università delle Hawaii. Il centro era da lungo tempo collegata
alle attività della CIA in Asia/Pacifico. Nel 1965, anno in cui Dunham
conobbe e sposò Lolo Soetoro, fu nominato un nuovo preside del Centro
Est-Ovest Howard P. Jones, che era stato l’ambasciatore degli Stati
Uniti in Indonesia nei sette anni capitali per il paese, tra il 1958 e
il 1965. Jones era presente a Jakarta, quando Suharto e i suoi ufficiali
agivano per conto della CIA, pianificando il rovesciamento di Sukarno,
accusato, come il PKI (Partito Comunista Indonesiano), d’essersi alleato
dalla Cina [1].
Il 10 ottobre 1965, quando era preside dell’East-West Center, Jones pubblicò un articolo per il Washington Post
in cui difendeva Suharto per il colpo di stato contro Sukarno. Il Post
lo ha invitato a commentare il colpo di stato, descritto come un
“contro-golpe” per riconquistare il potere dalle mani dei comunisti.
Jones disse che Suharto aveva risposto a un colpo di stato comunista
contro Sukarno, guidato dal tenente-colonnello Untung, “un capitano di battaglione relativamente sconosciuto, in servizio nella Guardia Presidenziale“.
Jones, le cui dichiarazioni riflettono il contenuto delle relazioni
della CIA provenienti dall’ambasciata USA a Jakarta, continuava il suo
articolo affermando che il presunto colpo di stato comunista del 30
settembre 1965,
“era quasi riuscito, dopo l’assassinio di sei ufficiali del Comando Supremo. Sarebbe riuscito se il ministro della Difesa, Nasution, e una serie di altri generali, non avessero reagito con sufficiente rapidità organizzando uno spettacolare contro-colpo di stato.”
Naturalmente, ciò che Jones evitava d’informare i lettori del Post,
era che Suharto era fortemente appoggiato dalla CIA. Né Sukarno, né il
governo indonesiano, in cui sedevano i leader di secondo e terzo rango
del PKI, rimproverarono i comunisti di aver compiuto questi omicidi. Non
possiamo escludere l’ipotesi che questi omicidi siano stati
un’operazione false flag organizzata dalla CIA e da Suharto, destinati a
scaricare la colpa sul PKI. Due giorni dopo il golpe di Suharto, i
partecipanti in un evento orchestrato dalla CIA, incendiarono la sede
della PKI a Jakarta.
Marciando davanti l’ambasciata statunitense, che
ospitava anche un ramo della CIA, scandivano le parole: “Viva gli USA!”
Untung disse che quando si accorse che Suharto e la CIA stavano
preparando un colpo di stato per il giorno della parata dell’esercito
indonesiano, 5 Ottobre 1965, Sukarno e lui, seguiti dai militare a loro
leali, sarebbero passati per primi all’azione. Jones rispose che vedeva
in questa versione “la tradizionale propaganda comunista“. Suharto attaccò Sukarno il 1 ottobre. Jones aveva ribadito che “non c’era un briciolo di verità nelle accuse contro la CIA di aver agito contro Sukarno.”
Gli storici hanno dimostrato il contrario. Jones aveva accusato i
comunisti di sfruttare la fragile salute di Sukarno di escludere
qualunque candidato che avrebbe potuto succedergli. Il loro obiettivo,
secondo Jones, era quello di imporre DN Aidit, il capo del PKI, alla
successione di Sukarno. Sukarno morì solo nel 1970, quando era agli
arresti domiciliari. Un documento della CIA, precedentemente
classificato segreto e senza data, menzionava che
“Sukarno [voleva] tornare alla configurazione pre-colpo di stato. Egli [rifiutava] di accusare il PKI e il Movimento 30 settembre [del tenente colonnello Untung]; si [appellava], invece all’unità del popolo indonesiano e lo [dissuase] dai velleità di vendetta. Ma non [riuscito] a impedire all’esercito di continuare le sue operazioni contro il PKI; [agiva] nello loro senso nominando il generale Suharto a capo dell’esercito“.
Suharto e il patrigno di ‘Barry’ Obama Soetoro, Lolo Soetoro,
ignorarono gli appelli di Sukarno alla calma, come gli indonesiani
avrebbero scoperto molto rapidamente.
Dopo
il fallito colpo di stato militare attribuito agli ufficiali di
sinistra nel 1965, Suharto (a sinistra) scatenò una sanguinosa purga
anti-comunista, in cui un milione di civili venne ucciso. Il massacro
delle popolazioni Cino-Indonesia a opera di Suharto, è citata nei
documenti della CIA attraverso la descrizione del partito Baperki:
“I sostenitori del partito di sinistra Baperki, che ha una forte presenza nelle aree rurali, sono prevalentemente di etnia sino-indonesiana”.
Una nota della CIA declassificata, datata 6 ottobre 1966, mostra il
grado di controllo e la supervisione esercitata dalla CIA nel golpe
contro Sukarno, molti furono gli agenti intermediari con le unità armate
di Suharto poste intorno al palazzo presidenziale di Bogor e a varie
ambasciate in tutto il paese, compreso il Consolato degli Stati Uniti a
Medan. Questo consolato sorvegliava i sostenitori di sinistra in questa
città, sull’isola di Sumatra, secondo una nota della CIA del 2 ottobre
1965, portando all’attenzione dell’Agenzia che “il console sovietico aveva pronto un piano per evacuare da Sumatra i cittadini sovietici.”
La nota del 6 ottobre raccomandava anche di impedire a Untung di
raccogliere ampi appoggi anche tra le popolazioni dell’interno
dell’isola di Java. Un rapporto settimanale declassificato della CIA,
riguardo l’Indonesia, datato 11 agosto 1967 e intitolato “Il Nuovo
Ordine in Indonesia”, rivela che nel 1966 l’Indonesia ristrutturò la sua
economia per soddisfare i criteri di ammissibilità per gli aiuti del
FMI. In questa relazione, la CIA si felicitava per il nuovo triumvirato
al potere in Indonesia, nel 1967: Suharto, il ministro degli Esteri Adam
Malik e il sultano di Yogyakarta [2], che fu anche Ministro
dell’Economia e delle Finanze.
La CIA si felicitava anche per il divieto
del PKI, ma ammetteva che “tuttavia molti sostenitori si erano riuniti nelle regioni centro-orientali di Java“,
ed è in queste regioni, quindi, che Ann Dunham Soetoro focalizzò le sue
attività in nome dell’USAID (U. S. Agency for International
Development), della Banca mondiale e della Fondazione Ford, la società
di facciata della CIA. La sua missione era quella di “vincere i cuori e
le menti” degli agricoltori e degli artigiani giavanesi. In una nota
declassificata della CIA del 23 luglio 1966, il partito musulmano Nahdatul Ulama
(NU), il partito più forte in Indonesia, era chiaramente visto come un
alleato naturale degli Stati Uniti e del regime di Suharto.
La relazione
affermava che Suharto aveva beneficiato di assistenza per rovesciare i
comunisti durante il contro-colpo di stato, in particolare laddove il NU
era meglio radicato: Java Est, Sumatra settentrionale e molte aree
dell’isola del Borneo. Un’altra nota declassificata dalla CIA, datata 29
Aprile 1966, si riferisce al PKI:
“Gli estremisti islamici hanno superato l’esercito nel perseguitare e uccidere i membri del [PKI] e degli altri gruppi affiliati usati come copertura“.
Dunham e Barry Soetoro a Jakarta e le attività segrete dell’USAID
Incinta
di Barack Obama, nel 1960 Dunham abbandonò gli studi presso
l’Università delle Hawaii. Barack Obama Senior lasciò le Hawaii nel 1962
per studiare ad Harvard. Dunham e Obama Senior divorziarono nel 1964.
Nell’autunno del 1961, Dunham s’iscrisse presso l’Università di
Washington e crebbe il suo bambino. Lei rientrò all’Università delle
Hawaii tra il 1963 e il 1966. Lolo Soetoro, che si unì con Dunham nel
marzo 1965, lasciò l’Indonesia per le Hawaii il 20 luglio 1965, tre mesi
prima dell’inizio delle operazioni della CIA contro Sukarno.
Chiaramente Soetoro, un colonnello di Suharto, fu richiamato a Jakarta
per partecipare al colpo di stato contro Sukarno, dei torbidi che
causarono la morte di circa un milione di indonesiani tra la popolazione
civile. Il presidente Obama preferirebbe che la stampa ignorasse ciò
che successe nel passato; come ha fatto durante la campagna per le
primarie e le elezioni presidenziali del 2008.
Nel 1967, dopo il suo arrivo in Indonesia con Obama Junior, Dunham ha insegnato inglese presso l’ambasciata Usa a Jakarta, che era una delle antenne più importanti della CIA in Asia, sostenuta da importanti operazioni svoltesi a Surabaya, Java orientale, e a Medan, sull’isola di Sumatra. Jones lasciò il suo incarico di preside presso l’Università delle Hawaii nel 1968. In realtà, la madre di Obama insegnava inglese per conto dell’USAID, una grande organizzazione che serviva come copertura per le operazioni segrete della CIA in Indonesia e nel sud-est asiatico, in particolare Laos, Vietnam del sud e Thailandia.
Il
programma dell’USAID è noto come Pembinaan Lembaga Manajemen Pendidikan.
Anche se suo figlio e le persone che hanno lavorato con lei alle
Hawaii, descrivono la Dunham come uno spirito libero e una “figlia degli
anni Sessanta”, le attività esercitate in Indonesia contraddicono la
tesi che fanno di lei una ‘hippy’. Il russo che la Dunham aveva appreso
alle Hawaii, in seguito dovette essere stato molto utile, per la CIA, in
Indonesia. In una nota declassificata, in data 2 agosto 1966, il suo
autore, il segretario generale del Consiglio di Sicurezza Nazionale
degli Stati Uniti, Bromley Smith, ha osservato che, come Giappone,
Europa Occidentale, Australia, Nuova Zelanda, Malesia e Filippine,
l’Unione Sovietica e i suoi alleati in Europa orientale avevano ben
accolto la notizia del colpo di stato di Suharto, poiché creava una
Indonesia non allineata, che “rappresentava un contrappeso in Asia alla
Cina comunista.” Le registrazioni mostrano che, come Ann Dunham, diversi
agenti della CIA, con base a Jakarta, prima e dopo il golpe del 1965,
parlavano correntemente russo.
Quando viveva in Indonesia, poi in
Pakistan, Dunham Soetoro lavorava per la Fondazione Ford, la Banca
Mondiale, la Banca Asiatica di Sviluppo, la Banca Rakyat (banca
pubblica indonesiano, di proprietà del governo) e l’USAID. L’USAID fu
coinvolta nelle operazioni segrete della CIA nel Sud-Est asiatico. Il 9
febbraio 1971, il Washington Star pubblicò l’informazione che
funzionari dell’USAID in Laos, sapevano che il riso fornito dall’USAID
destinato all’esercito Laotiano, veniva venduto ai militari
Nord-vietnamiti nel Laos stesso. Il rapporto rivela che gli Stati Uniti
tolleravano la vendita di riso proveniente dall’USAID ai militari del
Laos, poiché così non avrebbero avuto più timore degli attacchi dal
Vietnam del Nord e dagli alleati comunisti del Pathet Lao. L’USAID e la
CIA utilizzarono la fornitura di riso per forzare le tribù Meo del Laos
ad aderire al campo degli Stati Uniti, nella guerra contro i comunisti. I
fondi dell’USAID, che avevano lo scopo di aiutare i civili feriti e ad
istituire un sistema di assicurazione sanitaria in Laos, furono
dirottati e utilizzati per scopi militari.
Nel 1971, il Centro di studi vietnamiti presso l’Università dell’Illinois a Carbondale, finanziato dall’USAID, fu accusato di essere una società di facciata della CIA. I progetti finanziati dall’USAID attraverso il consorzio delle università del Midwest per le attività internazionali (Midwest Universities Consortium for International Activities, MUCIA), che comprendeva le Università di Illinois, Wisconsin, Minnesota, Indiana e Michigan, erano sospettati di essere dei progetti segreti della CIA.
Tra questi, figuravano i programmi di “istruzione
agraria” in Indonesia e altri progetti in Afghanistan, Mali, Nepal,
Nigeria, Tailandia e Vietnam del Sud. Le accuse furono fatte nel 1971,
quando Ann Dunham lavorava per l’USAID in Indonesia. In un articolo del
10 luglio, 1971, il New York Times accusava l’USAID e la CIA di aver
“perso” 1.700 milioni di dollari devoluti al programma CORDS (Civil Operations e Revolutionary Development Support).
Questo programma era parte dell’Operazione Phoenix, in base al quale la
CIA procedeva alla tortura e all’uccisione di molti civili, monaci
buddisti e anziani nei villaggi del Vietnam del Sud [3].
Grandi somme di
denaro dell’USAID, inoltre, furono ricevute da una compagnia aerea di
proprietà della CIA nel Sud-Est asiatico, Air America. In Thailandia, il
finanziamento dell’USAID ha accelerato lo sviluppo del Programma di
Sviluppo Rurale accelerato (Accelerated Rural Development Program), che
nascondeva le operazioni contro la guerriglia comunista. Allo stesso
modo, nel 1971, nei mesi precedenti lo scoppio della terza guerra
indo-pakistana, i fondi dell’USAID per dei progetti di lavori pubblici
nella parte orientale del Pakistan, furono utilizzati per il
consolidamento militare della frontiera con l’India. Tali deviazioni
sono contrari alle leggi degli Stati Uniti, che vietano l’uso dei fondi
dell’USAID per i programmi militari.
Nel 1972, in un’intervista a Metromedia News,
il direttore di USAID, il dottor John Hannah, aveva ammesso che l’USAID
era usato come società di facciata della CIA per le sue operazioni
segrete in Laos. Hannah disse che l’USAID era solo una società di
copertura solo in Laos.
Tuttavia, USAID è stato usata come copertura
anche in Indonesia, Filippine, Vietnam del Sud, Thailandia e Corea del
sud. I progetti di USAID nel sud est asiatico dovevano essere approvato
dal SEADAG (Southeast Asian Development Advisory Group), un gruppo di
sviluppo dei progetti pubblici in Asia, che in realtà sia allineava ai
pareri della CIA. Nel 1972 fu dimostrato che il Food for Peace,
amministrata dall’USAID e dal Dipartimento dell’Agricoltura
statunitense, aveva ricevuto finanziamenti per dei progetti con scopi
militari in Cambogia, Corea del Sud, Turchia, Vietnam del Sud, Spagna,
Taiwan e Grecia. Nel 1972, l’USAID ha mandato i soldi solo nella parte
meridionale dello Yemen del Nord, al fine di armare le forze dello Yemen
del Nord contro il governo dello Yemen del Sud, allora guidato dai
socialisti, contrari l’egemonia statunitense nella regione. Uno degli
enti collegati al lavoro dell’USAID in Indonesia è la Fondazione Asia
(Asia Foundation), creata negli anni ‘50 con l’aiuto della CIA, per
combattere l’espansione comunista in Asia. Il consiglio di
amministrazione del Centro Est-Ovest presso l’Università delle Hawaii è
stato finanziato dalla Fondazione Asia.
Obama Senior ha soggiornato in
questo ostello all’arrivo dal Kenya, che beneficiava del programma di
assistenza per studenti africani organizzato da un agente di influenza
della CIA in Africa, Tom Mboya. Dunham visse anche in Ghana, Nepal,
Bangladesh, India e Thailandia, nel contesto di progetti di
microfinanza.
Nel 1965, Barack Obama Senior lasciò Harvard e tornò in
Kenya, accompagnato dalla nuova moglie statunitense. Obama Senior si
mise in contatto con il suo vecchio amico, il “golden boy” della CIA Tom
Mboya, e altri politici Luo, la tribù di Obama Senior. Philip Cherry
era a capo della stazione CIA di Nairobi, nel 1964-1967. Nel 1975 fu
nominato capo della stazione CIA a Dacca, in Bangladesh.
L’ambasciatore
statunitense nel Bangladesh all’epoca, Eugene Booster, accusò Cherry di
essere coinvolto nell’assassinio del primo presidente del Bangladesh,
Sheikh Mujiur Rahman e di altri membri della sua famiglia. L’esecuzione
della famiglia del presidente del Bangladesh sarebbe verosimilmente
stata ordinata dal Segretario di Stato Henry Kissinger. Il Bangladesh è
stato anche un passaggio nell’itinerario seguito da Ann Dunham per conto
della CIA, nei progetti di micro e macro-finanza.
Obama
e i suoi nonni materni, Madelyn e Stanley Dunham, nel 1979. Sua nonna
era una vice-presidente della Banca delle Hawaii, una banca utilizzata
da varie società di copertura della CIA.
Le banche della CIA e le Hawaii
Ann
Dunham è rimasta in Indonesia, quando il giovane Obama tornò alle
Hawaii nel 1971, affidando il figlio alla madre, Madelyn Dunham.
Quest’ultima è stata la prima donna a ricoprire la carica di
vice-presidente della Banca delle Hawaii di Honolulu. Diverse società di
facciata della CIA hanno poi utilizzato la Banca delle Hawaii. Madelyn
Dunham curava la gestione dei conti nascosti che la CIA utilizzava per
trasferire fondi a favore dei dittatori in Asia, come il Presidente
della Repubblica delle Filippine, Ferdinand Marcos, il Presidente della
Repubblica del Viet Nam, Nguyen Van Thieu e il Presidente della
Repubblica di Indonesia, generale Suharto. Infatti, la Banca delle
Hawaii era responsabile del riciclaggio di denaro da parte della CIA,
per nascondere l’attenzione prestata dalla CIA nel sostenere i suoi
leader politici preferiti in Asia-Pacifico.
A Honolulu, una delle
società bancarie più utilizzati dalla CIA per il riciclaggio di denaro
era la BBRDW (Bishop, Baldwin, Rewald, Dillingham & Wong).
Nel 1983, la CIA ha dato la sua approvazione per la liquidazione della
BBRDW, sospettata di essere che uno schema Ponzi. In questa occasione,
il senatore Daniel Inouye – un membro della commissione Intelligence del
Senato USA (US Senate Select Committee on Intelligence) e uno
dei migliori amici in parlamento dell’ex senatore dell’Alaska, Ted
Stevens – disse che il ruolo della CIA nel BBRDW era “insignificante.”
Successivamente, abbiamo scoperto che Inouye mentiva.
In realtà, la
BBRDW era profondamente coinvolta nel finanziamento delle attività
segrete della CIA in tutta l’Asia, compresi quelli per lo spionaggio
industriale in Giappone, le vendite di armi ai guerriglieri
anti-comunisti mujahidin afgani e a Taiwan. John C. “Jack” Kindschi è
stato uno dei capi della BBRDW, prima di ritirarsi nel 1981, era stato
capo della stazione CIA a Honolulu. Il diploma universitario che orna la
parete dell’ufficio del Presidente della BBRDW, Ron Rewald, era un
falso degli esperti in falsificazioni della CIA, il suo nome era stato
aggiunto anche negli archivi degli ex studenti. Il passato della BBRDW
era stato riscritto dalla CIA per fare credere l’esistenza della banca
nelle Hawaii dall’annessione dell’isola come territorio degli Stati
Uniti [4].
Il presidente Obama sta attualmente combattendo contro le
accuse secondo cui i suoi diplomi e le sue note di corso siano falsi,
così come il numero della previdenza sociale del Connecticut, e alcuni
elementi che impreziosiscono il suo curriculum. La scoperta di documenti
falsificati della BBRDW sarebbero alla base dei problemi che si
affacciano sul passato di Barack Obama?
La BBRDW èra installata nel
quartiere degli affari di Honolulu, vicino alla sede della Banca delle
Hawaii, dove Madelyn Dunham, la nonna di Obama, teneva nascosti i conti
gestiti dalla CIA. La Banca delle Hawaii ha curato molte transazioni
finanziarie segrete effettuate dalla BBRDW.
Soetoro-Obama e “Un anno vissuto pericolosamente” [5] a Jakarta
E’
chiaro che Ann Dunham Soetoro e suo marito indonesiano, Lolo Soetoro,
il patrigno del Presidente Obama, erano strettamente correlati alle
attività della CIA volte a neutralizzare l’influenza cino-sovietica in
Indonesia, nell’”anno vissuto pericolosamente”, dopo la cacciata di
Sukarno. Il Wayne Madsen Report ha scoperto che i funzionari di
grado elevato della CIA erano stati ufficialmente e ufficiosamente
nominati a posizioni di copertura in Indonesia, durante lo stesso
periodo, delle coperture fornite, tra l’altro, da USAID, Corpi della
pace e USIA (Agenzia d’Informazione degli USA). Uno dei più stretti
contatti della CIA di Suharto, fu Kent B. Crane, che era stato tra gli
agenti della CIA di stanza presso l’ambasciata USA a Jakarta.
Crane era
così vicino a Suharto, che dopo il suo “pensionamento” della CIA, era
uno dei pochi uomini d’affari “privati” ad avere un passaporto
diplomatico dal governo di Suharto in Indonesia. La società Crane, il
Gruppo Crane, forniva armi di piccolo calibro alle forze militari degli
Stati Uniti, indonesiane e di altri paesi. Crane è stato il consigliere
per gli affari esteri del Vice-Presidente degli Stati Uniti, Spiro
Agnew, che fu successivamente nominato ambasciatore statunitense in
Indonesia dal presidente Ronald Reagan. Questa nomina restò lettera
morta, per via dei suoi legami sospetti con Suharto. John Holdridge,
stretto collaboratore di Kissinger, fu nominato al suo posto, alla sua
partenza per Jakarta, Paul Wolfowitz lo rimpiazzò.
I pupilli di Suharto,
che annoveravano anche Mokhtar e James Riady del Gruppo Lippo,
furono accusati di aver iniettato più di un milione di dollari,
attraverso i contributi illegali esteri, nei conti della campagna di
Bill Clinton del 1992. In due occasioni, il presidente Obama ritardò la
sua visita ufficiale in Indonesia, forse per paura che un tale viaggio
potesse destare l’interesse nel rapporto tra la madre e il patrigno con
la CIA?
Negli anni ‘70 e ‘80, Dunham ha curato i progetti di microcredito in Indonesia per la Fondazione Ford, il Centro Est-Ovest e l’USAID. Il dottor Donald Gordon junior era uno di quelli di stanza presso l’ambasciata degli Stati Uniti. Ha contribuito a proteggere gli edifici delle ambasciate durante le violente proteste studentesche anti-USA, durante il periodo del colpo di Stato contro Sukarno. Aggregato all’Ufficio affari economici, Donald è stato il responsabile del programma di microfinanza dell’USAID per gli agricoltori indonesiani, lo stesso programma cui Dunham ha lavorato, in collaborazione con l’USAID, negli anni ’70, dopo aver insegnato lingua inglese in Indonesia, ancora una volta a nome dell’USAID.
Nel libro Who’s Who della CIA,
pubblicato nel 1968 in Germania Ovest, Donald è descritto come un agente
della CIA che ha anche servito a Lahore, in Pakistan, una città che
nella quale Dunham avrebbe soggiornato più avanti, in una suite all’Hilton,
per gestire, per cinque anni, i progetti di microfinanza per lo
sviluppo della Banca asiatica. Tra gli uomini di stanza a Jakarta, il Who’s Who
della CIA fa comparire Robert F. Grealy; che sarebbe divenuto il
direttore delle relazioni internazionali per l’Asia-Pacifico della J. P. Morgan Chase,
il direttore della Camera di Commercio per gli Stati Uniti e
l’Indonesia. Il CEO di J. P. Morgan Chase, Jamie Dimon, inoltre è stata
recentemente citato come un potenziale sostituto di Richard Geithner,
segretario al Tesoro, il cui padre, Peter Geithner ha lavorato presso la
Fondazione Ford e aveva l’ultima parola per l’assegnazione di fondi per
i progetti di microfinanza della Dunham.
I programmi occulti della CIA e le Hawaii
Durante
la permanenza in Pakistan, Ann Dunham ha ricevuto la visita di suo
figlio Barack nel 1980 e nel 1981. Obama è andato nello stesso tempo a
Karachi, Lahore e nella città indiana di Hyderabad. Durante questo
stesso periodo, la CIA intensificava le sue operazioni in Afghanistan
dal territorio pakistano. Il 31 gennaio 1981, il vice direttore
dell’Ufficio per la ricerca e le relazioni della CIA (ORR Office Research and Relations) trasmise al direttore della Central Intelligence,
Allen Dulles, una lunga nota, classificata con il codice segreto NOFORN
[6] e ora declassificata.
Vi era la relazione di una accurata raccolta
di dati effettuata tra il 17 novembre e 21 dicembre 1957 in Estremo
Oriente, Sud Est asiatico e Medio Oriente. Il capo della ORR faceva
riferimento al suo incontro con la squadra del generale in pensione
Jesmond Balmer, alto funzionario della CIA nelle Hawaii, su richiesta
del capo dell’US Pacific Command, per “la raccolta di informazioni complete che richiedono approfondite ricerche”. Il capo della ORR ha poi fatto riferimento alla ricerca, svolta dalla CIA, per reclutare “studenti dell’Università delle Hawaii sinofoni, in grado di effettuare missioni di intelligence”.
Ha poi affrontato le discussioni svoltesi nel corso di un seminario
sulla contro-intelligence verso l’Organizzazione del Trattato nel Sud-
est Asiatico, che si era tenuto a Baguio tra il 26 e il 29 novembre
1957.
Il Comitato innanzitutto aveva discusso dei “fondi per lo sviluppo economico” per combattere le “attività
sovversive svolte dal blocco sino-sovietico nella regione”, prima di
“prendere in considerazione tutte le reazioni che possono essere attuate.”
Le delegazioni tailandese e filippina fecero grandi sforzi per ottenere
i finanziamenti dagli Stati Uniti per un fondo di sviluppo economico,
che avrebbe innescato gli altri progetti dell’USAID nella regione, dello
stesso tipo di quelle in cui Peter Geithner e la madre di Barack Obama
s’impegnavano pesantemente. Esiste una importante letteratura sugli
aspetti geopolitici delle operazioni segrete della CIA condotte
dall’Università delle Hawaii, non è lo stesso per gli elementi più
vergognosi della raccolta di dati e operazioni del tipo MK-ULTRA, che
non sono stati associati in modo coerente con l’Università delle Hawaii.
Diverse note declassificate dalla CIA, datate 15 Maggio 1972,
riguardano la partecipazione dell’ARPA (Advanced Research Projects Agency)
del Dipartimento della Difesa e l’Università delle Hawaii in un
programma di studi sul comportamento della CIA. Queste note sono state
scritte da Bronson Tweedy, allora vice direttore della CIA, il direttore
del PRG (Program Review Group) della US Intelligence Community e il direttore della CIA, Robert Helms (Richard. NdT).
Queste note hanno per tema la “ricerca condotta dall’ARPA in materia di intelligence.”
La valutazione del direttore del PRG affronta una conferenza a cui
hanno partecipato il Tenente-colonnello Austin Kibler, direttore degli
studi comportamentali dell’ARPA, 11 maggio 1972.
Kibler ha curato la
ricerca ARPA sui cambiamenti comportamentali e il monitoraggio remoto.
Il memo del direttore del PRG cita alcuni alti ufficiali: Edward
Proctor, vice direttore responsabile dell’intelligence della CIA, Carl
Duckett, il vice direttore responsabile scienza e tecnologia della CIA e
John Huizenga, Direttore dell’Office of National Estimates [7].
Nel
1973, dopo che James Schlesinger, allora direttore della CIA, aveva
ordinato un’inchiesta amministrativa su tutti i programmi della CIA,
l’Agenzia ha prodotto una serie di documenti sui vari programmi,
denominati “gioielli di famiglia.” La maggior parte di questi documenti
sono stati pubblicati nel 2007 e, nello stesso tempo, abbiamo saputo che
Helms ha ordinato al dottor Sidney Gottlieb di distruggere le
registrazioni relative alle ricerche che stava conducendo; quest’ultimo è
stato il direttore del progetto MK-ULTRA, un programma di ricerca della
CIA sui cambiamenti del comportamento, il lavaggio del cervello e
l’iniezione di droga.
In una nota scritta dall’agente della CIA Ben
Evans, e inviato a William Colby, direttore della CIA, datato 8 maggio
1973, Duckett confidò la sua opinione: “Sarebbe sbagliato che il direttore si dichiari al corrente di questo programma“,
in riferimento agli esperimenti condotti da Gottlieb per il progetto
MK-ULTRA.
Dopo la pubblicazione dei “gioielli di famiglia”, diversi
membri dell’amministrazione del presidente Gerald Ford, il cui capo
dello staff della Casa Bianca, Dick Cheney e il segretario alla Difesa,
Donald Rumsfeld, hano fatto in modo che nessuna rivelazione veisse fatta
sui programmi di modificazione comportamentale e psicologica, che
comprendeva i progetti MK-ULTRA e ARTICHOKE (carciofo).
Molti dei memo
del 15 maggio 1972 si riferiscono al progetto SCANATE, avviato lo stesso
anno. Questo è uno dei prima programmi di ricerca da guerra psicologica
della CIA, in particolare, sull’uso di psicofarmaci per il monitoraggio
remoto e la manipolazione psicologica. Vi è anche menzionato Kibler
dell’ARPA e il “suo” sub-appaltatore, e più tardi si è appreso che
questa era la Stantford Research Institute (SRI), con sede a
Menlo Park, California. Helms aveva inviato una comunicazione a, tra gli
altri, Duckett, Huizenga, Proctor e al Direttore dell’Agenzia
d’Intelligence Militare (Defense Intelligence Agency, DIA) –
quest’ultima, poi, ha ereditato il progetto della CIA “GRILL FLAME”, di
monitoraggio remoto. Helms ha insistito a che l’ARPA supportasse, “per un certo numero di anni”, la ricerca sul comportamento e le potenziali applicazioni di cui ne potrebbe beneficiare l’intelligence, “con la partecipazione di MIT, Yale, Università del Michigan, UCLA, University of Hawaii e altre istituzioni o gruppi di ricerca.”
La collaborazione dell’Università delle Hawaii con la CIA, nel campo della guerra psicologica, continua ancora oggi. La Dr.ssa Susan Brandon, direttore del programma in corso di studi comportamentali condotti dal Centro di controspionaggio e d’intelligence (Defence Counterintelligence and Human Intelligence Center, DCHC) all’interno della DIA, ha ricevuto il suo Ph.D. in Psicologia all’Università delle Hawaii. Brandon è stata coinvolta in un programma segreto, frutto della collaborazione della ABS (American Psychological Association), della RAND Corporation e della CIA, volto a “migliorare i metodi di interrogatorio“, l’oggetto della sua ricerca si è concentrata sulla privazione del sonno e della percezione sensoriale, la sopportazione a forti dolori e al completo isolamento, sui procedimenti attuati sui prigionieri della base aerea di Bagram, in Afghanistan e in altre prigioni segrete [8].
La
Brandon è stata anche vicedirettrice del Dipartimento di Scienze sociali
comportamentali ed educativi, presso l’Ufficio della Scienza e della
Tecnologia dell’amministrazione di George W. Bush. I legami tra la CIA e
l’Università delle Hawaii non si affievoliscono neanche nei tardi anni
‘70, quando l’ex rettore dell’Università delle Hawaii, tra il 1969 e il
1974, Harlan Cleveland, fu invitato a tenere una conferenza al quartier
generale della CIA, il 10 maggio 1977.
Prima di prendere il suo posto
presso l’Università delle Hawaii, Cleveland era segretario dell’Ufficio
di Presidenza nei casi relativi alle organizzazioni internazionali (Bureau of International Affairs Organization)
1965-1969. Una nota del direttore dell’Agenzia d’intelligence, in data
21 Maggio 1971, indica che la CIA aveva reclutato un ufficiale della
Marina che aveva iniziato il secondo ciclo di studi presso l’Università
delle Hawaii.
La famiglia Obama e la CIA
Molti documenti sono disponibili sul rapporto di George H. W. Bush con
la CIA, e sulle attività di suo padre e dei suoi figli, tra cui l’ex
presidente George W. Bush, per conto della CIA. Barack Obama, nel
frattempo, è riuscito a nascondere le tracce dei suoi legami con
l’Agenzia, così come quelle dei suoi genitori, del patrigno e della
nonna (molto poco si sa suo nonno, Stanley Dunham Armour, e si suppone
che si sia dedicato al business mobiliare alle Hawaii, dopo aver
prestato servizio in Europa durante la seconda guerra mondiale).
Presidenti e vicepresidenti degli Stati Uniti non sono soggetti ad
alcuna indagine di fondo, prima di assumere le funzioni, a differenza di
altri membri del governo federale. Questa attività di indagine è
lasciata alla stampa. Nel 2008, i giornalisti hanno miseramente fallito
nel loro compito di indagare sulle informazioni troppo superficiali,
riguardo l’uomo che sarebbe entrato alla Casa Bianca. Il rapporto dei
genitori con l’Università delle Hawaii e il ruolo delle università nei
progetti MK-ULTRA e ARTICHOKE, invitano a questa domanda: “Che cosa nasconde ancora Barack Obama?“
Note
[1] Di questi eventi, si veda anche l’articolo “1965: Indonésie, laboratoire de la contre-insurrection” di Paul Labar, Voltairenet, 25 Maggio 2004.
[2] N.d.T. o Yogyakarta
[3] Sull’Operazione Phoenix vedi anche: “Opération Phénix: le modèle vietnamien appliqué en Irak”, di Arthur Lepic, Voltairenet, 16 novembre 2004.
[4] N.d.T. 1898
[5] N.d.T. Il film ‘Un anno vissuto pericolosamente’ di Peter Weir, è stato pubblicato nel 1982. Si svolge durante il tentato colpo di stato attribuito ai comunisti in Indonesia, nel 1965.
[6] N.d.T. per “no foreign dissemination”, nessuna divulgazione di informazioni ai servizi esteri
[7] N.d.T. ufficio incaricato di valutare l’intelligence americana, ora National Intelligence Council.
[8] A questo proposito si veda anche l’articolo “Il segreto di Guantanamo“, di Thierry Meyssan
[1] Di questi eventi, si veda anche l’articolo “1965: Indonésie, laboratoire de la contre-insurrection” di Paul Labar, Voltairenet, 25 Maggio 2004.
[2] N.d.T. o Yogyakarta
[3] Sull’Operazione Phoenix vedi anche: “Opération Phénix: le modèle vietnamien appliqué en Irak”, di Arthur Lepic, Voltairenet, 16 novembre 2004.
[4] N.d.T. 1898
[5] N.d.T. Il film ‘Un anno vissuto pericolosamente’ di Peter Weir, è stato pubblicato nel 1982. Si svolge durante il tentato colpo di stato attribuito ai comunisti in Indonesia, nel 1965.
[6] N.d.T. per “no foreign dissemination”, nessuna divulgazione di informazioni ai servizi esteri
[7] N.d.T. ufficio incaricato di valutare l’intelligence americana, ora National Intelligence Council.
[8] A questo proposito si veda anche l’articolo “Il segreto di Guantanamo“, di Thierry Meyssan
Wayne Madsen Voltairenet 30 agosto 2010
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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