(Immagine presa dal web) |
La nostra è una società dominata dalla paura. Ciò è, innanzitutto,
frutto dell'identificazione più o meno totale dell'uomo con la propria
mente e i suoi pensieri. Ma ad aumentare queste paure, in un clima di
inconsapevolezza, contribuiscono sicuramente gli strumenti utilizzati
dall'alto per manovrare le masse: fra questi, i più diffusi sono i mass
media con i loro reportage.
Il metodo utilizzato per asservire le persone ai voleri dei pochi che
comandano, è sicuramente quello consistente nel creare dei simboli
contro i quali aizzare la popolazione, una sorta di capro espiatorio più
o meno reale, non importa, ciò che importa è che ci sia qualcosa sulla
quale far sì che la popolazione possa riversare il proprio odio, la
propria ira repressa, la propria frustrazione.
Ai simboli e al metodo dividi et impera, il popolo è già abituato, ciò
grazie alla creazione di club sportivi che, lungi dall'unire in attività
ricreative e salutari, creano, invece, delle fazioni avversarie. Si
assiste ad una sorta di ammaestramento collettivo, una sorta di riflesso
condizionato, un pò come i cani di Pavlov, in base al quale ad ogni
stimolo specifico, dall'alto potranno ottenere una risposta controllata.
Ci hanno educati ad essere una massa di agnellini obbedienti, pronti a
comportarci così come qualcuno ha già deciso per noi. Altro fattore che,
sicuramente, non fa altro che alimentare la paura collettiva è il
continuare a parlarne alimentando, per ciò stesso, il clima di tensione
instaurato in occasione dell'evento stesso. Se, ad esempio, viene
compiuto un attentato, un atto violento o qualcosa che suscita il
pubblico dissenso, se si vuole mantenere alto il livello della paura,
basta continuare a parlarne, a scriverne sui giornali ed il gioco è
fatto.
Il tutto continuerà a ripetersi e diffondersi nei discorsi da bar, al
lavoro, nei centri sportivi ed il risultato sarà così raggiunto, il
clima di paura collettiva è stato creato. A questo fattore si
aggiungerà, in un secondo tempo, la rabbia collettiva e, spesso,
impotente di fronte a determinati eventi. Automaticamente si scatenerà
il desiderio di coinvolgere quante più persone possibile in questi
argomenti, condividendoli tramite social network ed altri canali
d'informazione.
Così facendo, la paura verrà non solo alimentata ma, anche e
soprattutto, perpetuata. La conseguenza sarà anche l'aumento e la
diffusione di situazioni simili a quella originaria della quale si sarà
parlato più spesso. Nel caso di un atto violento compiuto negli stadi,
ad esempio, potrà accadere il ripetersi di eventi simili in occasione di
eventi sportivi in diverse parti della nazione stessa. Ciò grazie alle
energie negative alimentate e diffuse per mezzo di una sorta di
passaparola.
La situazione per uscire da questo circolo vizioso? BASTA NON RIVOLGERE
ECCESSIVA ATTENZIONE A DETERMINATI EVENTI A SFONDO DRAMMATICO
RIVOLGENDO, AL CONTEMPO, LA PROPRIA ATTENZIONE, INVECE, VERSO EVENTI A
CARATTERE GIOIOSO ED EVOLUTIVO.
Avete notato come i mass media parlino tanto di cronaca nera mentre
dedicano solo qualche minuto ad eventi lieti? Pensate sia fatto tutto
per caso o solo per aumentare l'audience? Beh vi sbagliate. Questo tipo
di trasmissioni hanno lo scopo di far focalizzare l'attenzione dell'uomo
medio zombie verso eventi in grado di scaricarlo delle proprie energie
portandolo, per ciò stesso, nella direzione voluta dal sistema stesso.
Impariamo a non dare eccessiva importanza agli eventi negativi,
parliamone il meno possibile, non lasciamoci condizionare da notiziari,
giornali o discussioni da bar. Impariamo a SVEGLIARCI, buttiamo via sto
televisore, impariamo ad attingere noi stessi informazioni da diverse
fonti e poi filtriamole per tenere quelle più verosimili in merito a
determinati accadimenti.
La paura collettiva deriva sempre da un sonno collettivo. Chi dorme
fornisce energia a chi riesce a catturare per primo la sua attenzione,
ciò perché la maggior parte della gente vive in uno stato sub ipnotico.
Bisogna svegliarsi da questo stato di torpore, ciò sta già accadendo
grazie al fatto che la terra stessa è pronta ad accogliere una nuova
specie di esseri umani.
Chi dorme è destinato a rimanere schiavo di un sistema destinato
inevitabilmente a crollare e con esso tutti i suoi schiavi e sottoposti.
Solo chi sarà in grado di svegliarsi, se sarà pronto, potrà vivere
libero da paure e costrizioni di sorta tagliando, finalmente, i fili che
lo tenevano legato ad un sistema che lo pilotava dall'alto fin dalla
più tenera età, attraverso il processo educativo-programmatico.
Vincenzo Bilotta
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