Meno di un mese fa avevo messo in guardia sul fatto che negli Stati Uniti era in corso una rivoluzione colorata [in italiano].
Il mio primo elemento probatorio era stata la cosiddetta ”indagine” che
CIA, FBI, NSA ed altri stavano conducendo sul candidato che avrebbe
dovuto diventare il Consigliere alla Sicurezza Nazionale del Presidente
Trump, il generale Flynn. Questa notte, il complotto per liberarsi di
Flynn ha finalmente avuto successo e il generale Flynn ha offerto le sue dimissioni [in inglese]. Trump le ha accettate.
Mettiamo subito in chiaro una cosa:
Flynn non era certo un santo o un uomo di tale saggezza da salvare il
mondo con una mano sola. Non lo era. Però la figura di Flynn era la pietra angolare della politica di Trump sulla sicurezza nazionale.
Per prima cosa, Flynn aveva osato l’impensabile: aveva osato dichiarare
che l’ipertrofica comunità dell’intelligence americana doveva essere
riformata. Aveva tentato anche di subordinare la CIA e gli Stati
Maggiori Riuniti al Presidente attraverso il Consiglio per la Sicurezza
Nazionale.
In altre parole, Flynn aveva cercato di strappare l’autorità e
il potere assoluto alla CIA e al Pentagono, per riportarlo sotto il
controllo della Casa Bianca. Flynn voleva anche collaborare con la
Russia. Non perché fosse un amante della Russia, il solo pensiero che il
direttore della DIA sia un fan di Putin è ridicolo, ma Flynn era
razionale e aveva capito che la Russia non costituisce nessuna minaccia
per gli Stati Uniti o per l’Europa e che la Russia e l’Occidente hanno
interessi in comune.
Questo è un altro psicoreato assolutamente imperdonabile a Washington DC.
Lo “Stato Profondo” neoconservatore ha
ora costretto Flynn alle dimissioni, con lo stupido pretesto di una sua
conversazione telefonica, su una linea aperta, non sicura e sicuramente
monitorata, con l’ambasciatore russo.
Fin da quando Trump ha fatto il suo
ingresso alla Casa Bianca, non ha fatto altro che ricevere colpi su
colpi dai media dei Neoconservatori sionisti, dal Congresso, dalle
superbenpensanti “stelle” di Hollywood ed anche dai politici europei. E
Trump ha incassato tutti i colpi senza reagire. Non si è visto neanche
una volta il suo famoso “sei licenziato!”. Ma avevo ancora qualche
speranza. Volevo avere qualche speranza. Credo che fosse mio dovere
sperare.
Ricordate che Obama aveva mostrato il suo vero volto quando aveva ipocritamente denunciato il suo amico e pastore Rev. Jeremiah Wright Jr.? [in inglese]
Oggi Trump ha mostrato la sua vera faccia.
Invece di respingere le
dimissioni di Flynn e invece di licenziare quelli che avevano osato
fabbricare queste ridicole accuse contro Flynn, Trump ha accettato le
dimissioni. Questo, non solo è un atto di vile codardia, ma è anche un
tradimento, controproducente ed incredibilmente stupido, perché ora
Trump rimarrà solo, completamente solo ad affrontare tipi come Mattis e
Pence, i duri della Guerra Fredda, ideologici fino al midollo, gente che
vuole la guerra e a cui, semplicemente, non importa nulla della realtà.
Le conseguenze di una cosa del genere saranno immense. Per prima cosa, Trump
è ora chiaramente a terra. Allo “Stato Profondo” ci sono volute solo
alcune settimane per castrare Trump e costringerlo ad inchinarsi al vero
potere. Quelli che si sarebbero schierati dalla parte
di Trump ora sanno che non potranno contare sul suo appoggio e si
allontaneranno tutti da lui. I Neoconservatori saranno euforici per
l’eliminazione del loro peggior nemico, e saranno così ringalluzziti da
questa vittoria che continueranno a fare pressione, raddoppiando ogni
volta la posta in gioco.
D’ora in poi Trump sarà uno shabbos-goy, il fattorino per le consegne della lobby israeliana. Hassan Nasrallah aveva ragione a chiamarlo “un idiota” [in inglese].
I Cinesi e gli Iraniani rideranno
apertamente. I Russi no, saranno cortesi, sorrideranno e cercheranno di
vedere se da questo disastro si potrà salvare un po’ di politica che
abbia del buon senso. Qualcosa si potrà fare, ma tutti i sogni di
partnership fra Russia e Stati Uniti sono morti stanotte.
I leaders europei, naturalmente, faranno
festa. Trump non era affatto lo spauracchio terrificante che temevano.
Viene fuori che è uno zerbino: ottimo per l’Unione Europea.
Che cosa ne sarà di noi, dei milioni di
anonimi “deplorabili” che cercano, meglio che possono, di resistere
all’imperialismo, alla guerra, alla violenza e all’ingiustizia?
Penso che avessimo fatto bene ad avere
delle speranze, perché le speranze sono tutto quello che abbiamo.
Nessuna prospettiva, solo speranze. Ma adesso, obbiettivamente, ci
restano ben pochi motivi per sperare. Per prima cosa, la “palude di
Washington” non verrà prosciugata. Semmai, la palude ha vinto. Possiamo
solo trovare un po’ di consolazione in due fatti innegabili:
1. Hillary sarebbe stata molto peggio di qualunque versione della presidenza Trump.
2. Per sconfiggere Trump, lo Stato Profondo americano ha dovuto indebolire moltissimo gli Stati Uniti e l’Impero Anglo-Sionista. Proprio come le purghe di Erdogan hanno portato il caos nell’esercito turco, così la “rivoluzione colorata” anti-Trump ha inferto un enorme danno alla reputazione, all’autorità ed anche alla credibilità degli Stati Uniti.
Il primo punto è ovvio, lasciatemi
perciò chiarire il secondo. Nella loro rabbia piena di odio contro Trump
e contro il popolo americano (il famoso “cesto di deplorabili”), i
Neoconservatori hanno dovuto mostrare la loro vera faccia. Con il loro
rigetto del risultato elettorale, con i loro disordini, con la loro
demonizzazione di Trump, i Neoconservatori hanno fatto vedere due cose
importanti: primo, che la democrazia americana è una barzelletta che non
fa ridere e che loro, i Neoconservatori, sono un regime di occupazione,
che governa contro la volontà del popolo americano. In altre parole,
proprio come ad Israele, agli Stati Uniti non è rimasta nessuna
legittimità. E, dal momento che gli Stati Uniti, proprio come Israele,
sono incapaci di spaventare i loro nemici, a loro non rimane
praticamente più nulla, nessuna legittimità, nessuna capacità di
coercizione. Perciò sì, i Neoconservatori hanno vinto. Ma la loro
vittoria sottrae agli Stati Uniti l’unica possibilità di evitare il
collasso.
Trump, nonostante tutti i suoi difetti,
metteva al primo posto gli Stati Uniti, come nazione, invece dell’Impero
Globale. Trump era anche ben conscio che “ancora lo stesso” non era
un’opzione praticabile. Voleva una politica tagliata sulle attuali
capacità degli Stati Uniti. Senza Flynn e con i Neoconservatori
saldamente al comando, è tutto finito. Ritorneremo ad avere l’ideologia
che ha il sopravvento sulla realtà.
Trump avrebbe probabilmente potuto
rendere l’America, beh, magari non “nuovamente grande”, ma almeno più
forte, una grande potenza mondiale che avrebbe potuto negoziare ed usare
la sua influenza per ottenere dagli altri le migliori condizioni
possibili. Ora è tutto finito. Con Trump al tappeto, Russia e Cina
ritorneranno sulle loro posizioni ante-Trump: una resistenza ferma,
sostenuta dalla volontà e dalla capacità di confrontarsi con gli Stati
Uniti e di batterli a tutti i livelli.
Sono abbastanza sicuro che oggi al
Cremlino non ci sia nessuno che festeggia. Putin, Lavrov e gli altri si
rendono sicuramente conto di che cosa è successo. E’ come se Khodorkovsy
fosse riuscito a stroncare Putin nel 2003. Devo infatti dar
credito agli analisti russi che, già da diverse settimane, paragonavano
Trump a Yanukovich, anche lui eletto dalla maggioranza della
popolazione, ma che non aveva mostrato la tempra necessaria per fermare
la “rivoluzione colorata” scatenata contro di lui. Ma se Trump è il
novello Yanukovich, gli Stati Uniti saranno la nuova Ucraina?
Flynn era proprio la pietra angolare
della così tanto sperata politica estera di Trump. C’era veramente la
fondata possibilità che potesse riportare all’ordine le enormi,
ipertrofiche e potentissime agenzie dalle tre lettere, e che
focalizzasse la forza degli Stati Uniti contro i veri nemici
dell’Occidente: i Wahabiti. Senza Flynn, l’intero edificio concettuale
ora crolla. A noi rimarranno quelli come Mattis, con le sue
dichiarazioni anti-iraniane. Pagliacci che fanno colpo solo su altri
pagliacci.
Oggi, la vittoria dei Neoconservatori è
un evento di enorme importanza, e probabilmente verrà completamente
travisata dai media ufficiali. Ironicamente, anche i sostenitori di
Trump cercheranno assolutamente di minimizzarla. Ma la realtà è che,
salvo un miracolo dell’ultimo minuto, è finita per Trump e per le
speranze dei milioni di persone che negli Stati Uniti e nel resto del
mondo, avevano sperato di poter cacciare i Neoconservatori dal potere
per mezzo di pacifiche elezioni. Questo, chiaramente, non succederà.
Vedo nubi oscure all’orizzonte.The Saker
AGGIORNAMENTO1: Giusto
per sottolineare un punto importante: il disastro non è tanto che Flynn
è fuori, ma quello che Trump schiacciato dai Neocon ci dice circa il
carattere di Trump (o la sua assenza). Chiedetevi – dopo quello che è
successo a Flynn, rischiereste il collo per Trump?
AGGIORNAMENTO2: Proprio come previsto – i neoconservatori stanno festeggiando e, naturalmente, raddoppiando:
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Pubblicato su TheSaker.is il 14 febbraio 2017
Tradotto in italiano da Mario per Sakeritalia.it
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