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giovedì 21 settembre 2017

Diabolica-mente

(Immagine presa dal web)
 
Vi è mai capitato di sentirvi molto, ma molto bene, di buon umore e, proprio quando state pensando di essere felici, s'insinua qualche ricordo legato al passato? In quel momento, lungi dallo stare bene, sembra che il mondo vi crolli addosso.... Eppure un attimo prima sembrava andare tutto a meraviglia...
 
Questo è il gioco al quale si presta, ogni giorno, l'umanoide medio, la persona comune, quella che non lavora su di Sé ed è sottoposta, per ciò stesso, ai mutamenti di pensiero da parte della mente. Sempre la mente, col suo modo di fare che ha un non so che di diabolico, se vogliamo. Da qui il titolo diabolica-mente!
 
Dopotutto il termine diabolico è direttamente riferito al diavolo, da diaballon, colui che divide. Si, perché la mente è duale, divide tutto in buono/cattivo, male/bene, luce/buio, bello/brutto e così via all'infinito. La mente, inoltre, vuole sempre e solo capire, l'intuito non fa proprio per lei, questo è uno dei motivi per i quali chi è nel mentale e non ha la capacità di gestire la mente al meglio, è poco creativo, è una conseguenza diretta.
 
Alla fin fine, però, se andiamo ad analizzare i meccanismi della mente, ci accorgiamo che così diabolica non è, dopotutto essa fa solo il suo lavoro. Il problema nasce nel momento in cui ci si identifica coi pensieri e si comincia a giudicarli. Molte persone traggono la propria identità dai pensieri che le loro menti elaborano, in particolare da quelli più frequenti.
 
 
(Immagine presa dal web)
 
Così nasce il lamentoso, il vittimista, il violento, il triste, il depresso, lo sfortunato, tutti da definizioni liberamente ispirate dai pensieri elaborati dalle loro menti. In questo modo si entra in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire, l'uomo ordinario, quello che non lavora su di Sé non può.
 
Ogni pensiero possiede un'energia propria, più o meno potente. I pensieri negativi, quelli con i quali s'identificano la maggior parte delle persone di questo mondo immerso nella follia mentale, sono quelli che, avendo scarsa energia iniziale, tendono ad alimentarsi dell'individuo al quale appartengono, un pò come dei parassiti.
 
 
(Immagine presa dal web)
 
Ecco perché determinati tipi di pensiero sono difficili da evitare e da eliminare. Il fatto è che l'ego trarrà identità da essi e ci farà credere di non poterne fare a meno, altrimenti chi saremmo senza di loro? Ecco che, man mano che questi pensieri negativi prenderanno piede, le energie caleranno, ciò perché serviranno ad alimentare il processo di pensiero legato a queste dinamiche negative.
 
A lungo andare, i processi di pensiero, se ripetuti ed alimentati nel tempo, porteranno dei disagi psico-fisici di una certa rilevanza, fino ad arrivare, nei casi estremi, alla morte del soggetto parassitato. Chiamiamoli parassiti, entità maligne, voladores, il succo del discorso non cambia molto, ci troveremo sempre di fronte a delle entità che cercano di nutrirsi della nostra linfa vitale.
 
 
(Immagine presa dal web)
 
E pensare che basterebbe non crederci, ciò attraverso la disidentificazione dal processo di pensiero stesso tramite la semplice OSSERVAZIONE SENZA GIUDIZIO. Il giudizio, infatti, alimenta il circolo vizioso pensiero-identificazione-malessere. Molti sono dipendenti dai propri pensieri negativi, ciò non solo perché credono di essere i propri pensieri ma, anche, perché sviluppano una sorta di dipendenza dagli ormoni dello stress secreti dalle ghiandole del sistema fisiologico del corpo fisico in conseguenza di determinati pensieri negativi ripetuti nel tempo.
 
Bisogna imparare ad OSSERVARSI IN SILENZIO, accettando i propri processi di pensiero senza, tuttavia, entrarci dentro, altrimenti si rischia di assumere l'identità dettata dal pensiero di turno e di diventare come bandierine al vento. IL RADICAMENTO nel silenzio del proprio Sé è fondamentale così come la pratica della meditazione sul respiro, allo scopo di sviluppare la capacità di concentrazione necessaria ad affrancarsi da questa mente all'apparenza diabolica.
 
 
(Immagine presa dal web)
 
Ricordate, la mente fa solo il suo lavoro, ripete schemi appresi dal passato e rovista fra le ceneri dei vissuti di ciascuno di noi. Sta a noi lasciarla al suo lavoro limitandoci ad OSSERVARLA. Attraverso la pratica dell'osservazione cesserà ogni lotta e si farà della propria mente un'alleata preziosa anziché il drago di turno da sconfiggere.
 
 
Vincenzo Bilotta
 
 

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