Inefficienza: "impossibilità di essere usato secondo le proprie funzioni...". Link |
Davvero?
Una sportiva così vincente, ridotta ai minimi termini, “solo perché cambia, da un giorno all’altro, la legge”. Come la vuoi mettere, allora?
Chi/cosa “è”, che vince su “ogni malumore”?
E perché esiste il “malumore”? E che cosa “è”, questo… “malumore”?
Chi/cosa “è” che… “cura”? E chi viene… curato?
C’è come una certa “eco”, che rimbomba sottilmente nella “tua” realtà manifesta. Te ne accorgi?
Non è un suono; è, anche, un suono.
Qualcosa che ti “riempie dentro”.
Del quale non sai nulla, così, ti limiti ad “assorbirlo e, poi, a rimetterlo esternamente”.
Così che “non capisci più ‘cosa viene prima; cosa è causa e cosa è effetto’”.
L’ordinamento è “tra le righe” e caratterizza anche tutto l’emerso.
Una polarizzazione sfuggevole, però, perché la ragione fondamentale (che nel caso del “qua, così” è una dominante) strategicamente sfrutta la caratteristica frattale espansa, al fine di rendersi inosservabile, non manifesta seppure – a pieno – esistente.
Ristagnando nello status quo (a bagnomaria temporalmente), assumi la “forma” che ritrovi maggiormente, quella più avio diffusa (alla moda) ubiquamente nel mondo sempre più globalizzato.
Ogni “cosa” che succede, riaccade… a partire da un senso compiuto che, “la ricerca di Dio” rende sempre più evanescente, distaccando la motivazione di fondo, dal fondo stesso, nel quale “pascola la Massa”.
Le informazioni non mancano mai, per via della funzione
di memoria frattale espansa (un “registro”). Solo che, una simile
fonte, è rimasta come… isolata da te, per via della "tua" auto
esclusione (dimenticanza per abitudine).
Riesci ad immaginare la vita di un “super eroe”, senza più la possibilità di esercitarsi/mettersi alla prova? Vedi “Gli Incredibili”, allora.
È la tua storia, sai?
Quello che ti è già successo.
Ora, SPS intende riaffrontare il tema della cosiddetta “free energy”, perché è opportuno… dimostrarla.
Innanzitutto, che cosa s’intende con un simile termine?
Sì... perché, parte da “lì” l’illusione che attanaglia entrambe le facce della medaglia (che, in realtà, ha anche uno “spessore”, ossia ha “tre facce unite insieme, formando una… tri unità”).
Quale illusione? Quella che rientra (e fa rientrare) sempre nella “guerra tra impoveriti dentro”:
- schierarsi o da una parte o dall’altra
- credendo, così, di prendere una decisione propria
- non trovando altra via, per dimostrare la “propria convinzione interiore (che, così, si dimentica)”.
Una piccola premessa doverosa:
- “qua, così”, prima di diventare “esperto/a”
- devi necessariamente studiare per un paio di decenni, “ad alto livello”, almeno (e non è mai finita, per via degli “aggiornamenti”, necessari per rimanere al passo coi tempi, ossia, per mantenere il “posto di lavoro o la cattedra accademica”).
Per
cui, una simile modalità di formazione, finanziata dallo status quo
(dalla politica aziendale), sarà necessariamente di “parte”.
In maniera tale da mantenere sotto al controllo, qualsiasi tipo di “deviazione imprevista, lungo il solco dell’aratro”. La mente umana è una sorta di “spugna”; assorbe, infatti, non solo le informazioni ricevute ma, di più, la “forma logica che sovraintende alle informazioni”.
E lo fa proprio a partire dalle informazioni ricevute (imprinting).
Il che equivale a dire che:
- sei sottoposto/a ad un vero e proprio “lavaggio del cervello”.
Quindi, crescendo in/nella società, diventi quello che “la dominante, si attende da te”.
Lo “spazio interiore” libero, disponibile, aperto, si riduce drasticamente, dopo questo trattamento speciale, scambiato per ordinaria amministrazione (chi non porta i propri figli a scuola? Visto che è obbligatoria, almeno sino ad una certa età, certamente sufficiente per il trasferimento delle informazioni di base, per l’auto contenimento, il disinnesco, il riempimento…).
Piramide "nell'aria"... |
La sommatoria di quello che “ti succede dentro” è uno scambio emozionale tra le parti.
Tra qualcosa che “già sei”, quello che “sei, qua così” e quello che rimane interlacciato nel mezzo; una miscellanea di possibilità ed alternativa.
Qualcosa che risolvi, aderendo al modello in auge nel reale manifesto. Qualcosa che, in realtà, rimane sempre “incagliato nel mezzo del mezzo”. Poiché tu percepisci sempre qualcosa di te, a più livelli di quello che “già sei” e “sei, qua, così”. Non riuscendo più da un simile gorgo labirintico che, comunque, ha un verso univoco di scorrimento apparentemente obbligatorio (fisica):
- la sottotraccia dominante
- nel/del piano inclinato reale manifesto
- la “forza” che trova anche fisicità (comprovazione)
- spingendo sempre e solo in un’unica direzione impressa nel fondo (canyon frattale espanso).
Questa “forza, che spinge sempre in una sola direzione” è una intenzione.
Ma, sai benissimo che l’intenzione, da sola, non basta a spingere qualcosa di fisico. Vero?
Ebbene, ci pensi tu a “spingere, mentre vieni sospinto”.
E mentre lo fai, diventi quella “azione”, per cui rafforzi l’intenzione cosparsa ovunque (la dominante). Tu sei, così, un motore di composizione del reale manifesto, che si manifesta proprio grazie a te e alla “regia” non manifesta del Dominio.
Dunque, che cosa è la free energy?
È un atto ben preciso, confuso nelle definizioni d’uso corrente.
È una direzione, una possibilità, persino una alternativa che, però, ricade sempre dentro a qualcosa... che “si muove a varie grandezze e dimensioni (una infrastruttura gerarchizzata)”…
La free energy è sia possibile che impossibile, ossia, “esiste”.
È l’intenzione ma, anche, l’azione.
È lo sfruttamento del costrutto creativo esistente.
Qualcosa che sfugge nel suo insieme complesso, per via della “infinita dimensione”. Qualcosa che accade molto lontano, tu non lo cogli. Se la ragione fondamentale (causa) è situata “dietro l’angolo”, non sai che esiste. Perché “non ci vai mai, dietro all’angolo”. Perché temi quello che può succederti…
Hanno
ragione tutti, quindi. Sia la scienza deviata, che l'alternativa. Ma...
qualcosa deve farti accorgere che, questa energia esiste, nonostante le
definzioni e la "ragione".
"Gabbia (dima)"... |
La sedentarietà rende “pacifici”, ossia “in cattività”. Un paradosso? No:
il controllo totale, la normalità "davanti" al controllo totale.
Ergo, la free energy esiste e non esiste, allo stesso tempo, nell'ambito del lessico. Mentre, fisicamente, esiste e basta.
La verità è equamente distribuita, in maniera tale che ogni individuo possa schierarsi nella disputa “esiste/non esiste” e, come al solito, mentre il terzo incomodo è seduto agevolmente nel mezzo, ossia, al di là della disputa stessa, essendo l’organizzatore della “trappola multimediale d’assieme”.
Immagina:
- da una grandezza inarrivabile, per te “qua, così”, s’emana una forza “naturale”, costante (misurabile) che, “per te”, risulta come, ad esempio, “vento”
ebbene
- quel “vento” diventa, per te, una forza sempre presente, tangibile, disponibile
- constati semplicemente che “quel vento c’è sempre”
dunque
- ti adegui e lo sfrutti, mettendo a fuoco dei dispositivi in grado di usarlo/convertirlo, al fine di generare movimento ed energia.
Ora, hai bisogno di definire una simile forma di energia “naturale”, sempre disponibile, come 1) free energy o 2) non free energy?
Non ti sembra di cadere, così, in un luogo comune molto simile alla forma di una “ragnatela (con il ragno ritiratosi in disparte ma, senz’altro, sempre vigile nel raccogliere quanto decade nel proprio dominio)”?
La free energy esiste e non esiste, se dipende da una interpretazione di parte.
In realtà, l’energia che giunge/esiste “per te”, è una fonte di approvvigionamento, disponibile in loco, creatasi da “grandi movimenti, innescati dall’insieme nel quale sei/vivi”.
(Fai attenzione, perchè... se una simile prospettiva la leggi nel prossimo libro di, ad esempio, Hawking, allora diventa "ufficiale". Ma tu, in tal caso, "che cosa sei"?).
"Ragnatela"... |
Se, ad esempio, l’universo, le galassie, etc. muovendosi/ruotando, generano “vento spaziale (onde)”… questo, poi, si rende disponibile “naturalmente” per ogni tipo di sfruttamento.
Che senso ha... definirlo “free energy o meno”?
Allo stesso modo, l’energia che scorre infinitesimamente in ogni “dettaglio (cellula, atomo & co.), è una fonte di alimentazione senza fine di continuità, da una prospettiva “auto limitata, come la tua”.
Se tu vivi cento anni e l’universo miliardi di anni, c’è una differenza sostanziale, tra i processi che interessano te e l’universo. No?
Per l’universo, un “giro
di Valzer” corrisponde a tanta di quella energia rilasciata, da
alimentare - nei livelli 'inferiori' - un numero, senza fine, di “mondi,
possibilità, versioni di reale diversi, etc.”.
Per te, che consegui, quel “vento spaziale” è solo una opportunità da mettere a fuoco.
Perché dividerti sul da fare, in merito alla definizione di cosa è quel “vento spaziale”.
Le definizioni dissociano, suddividono, isolano, rendono inerti ed inermi, fanno decadere... tutto ciò che non è dominante, poiché il Dominio ti insegna tutto quello che devi sapere (quello che gli serve, che tu sappia).
Accorgiti. La memoria di ciò e di quello che è già successo, è per intero tutta attorno e dentro a/di te.
Hanno ragione allora gli "scienziati deviati", che sostengono che il moto perpetuo non esiste (consumismo, obsolescenza programmata, “religione AntiSistemica”, etc.).
Hanno ragione, anche, coloro che sostengono che il moto perpetuo esiste (controinformazione, complottisti, “religione AntiSistemica”, etc.).
Certo. Ma "di cosa te ne fai" di questa equivalenza virtuale, che lascia sempre il tempo che ritrova (lo status quo)?
Quale è il “massimo comune divisore”?
È il Dominio (“religione AntiSistemica”).Quale è il “minimo comune multiplo”?
È il Dominio (consumismo, obsolescenza programmata, “religione AntiSistemica”... Controinformazione, complottisti, “religione AntiSistemica”, etc.):
- nota bene; la “religione AntiSistemica” è da prendersi… “al quadrato”.
Triangolando il segnale portante, giungi a conclusioni “sorprendenti (dimenticate)”.
La triangolazione del segnale Gsm per intercettare la posizione di una persona.
La Triangolazione Gsm alla fine dei conti non è nulla di particolarmente ingegnoso e arcano.
Il processo in sostanza cerca di capire la distanza di un terminale Gsm dal ripetitore a cui è connesso.
Grazie alla connessione dei terminali Gsm a più ripetitori tramite l’utilizzo di algoritmi matematici si è in grado di determinare (con un errore di qualche chilometro a volte metri) la location del cellulare.
La posizione viene trovata grazie alle informazioni che sono disponibili nella rete Gsm.Link
La triangolazione è una tecnica che permette di calcolare distanze fra punti sfruttando le proprietà dei triangoli.
Esso permette di calcolare la distanza fra due punti non direttamente accessibili:
conoscendo AB e con l’uso delle proporzioni, si possono calcolare BD e BC in base agli angoli misurati α, β...
considerando il triangolo ABC si ricava la diagonale dalla proporzione...una semplice operazione geometrica.Tale operazione divenne famosa negli anni 70, quando l'escopost andava a caccia dei Cb e si diceva che con una triangolazione fossero in grado di suonare il campanello giusto, in effetti, con un piccolo margine di errore era così...
3 ricevitori con pari guadagno di antenne, si riduceva la sensibilità fino a che tutti avevano la stessa percezione e a quel punto con un semplice Commodore64 date le coordinate dei 3 punti si aveva il centro della diagonale del triangolo.Con due sole rilevazioni si poteva avere una indicazione scarsa, rapportabile a una retta posta a metà della distanza fra i due rilevatori che si puntino addosso le direttive.
Con una sola stazione di rilevamento si gira in tondo come dei ciucchi…Link
- date le coordinate dei 3 punti si aveva il centro della diagonale del triangolo
- con due sole rilevazioni si poteva avere una indicazione scarsa, rapportabile a una retta posta a metà della distanza fra i due rilevatori che si puntino addosso le direttive.
- con una sola stazione di rilevamento si gira in tondo come dei ciucchi…
Ok?
Frattalità espansa = “nulla è per caso” perché “nulla è lasciato al caso (se non quando serve)”.
Per
mezzo di “lei”, puoi triangolare la “posizione del Dominio, qua così”,
ossia, renderti conto che esiste quanto te, fisicamente (a Filtro di Semplificazione attivo).
E, così, lo puoi ritrovare (ricordando).
La disputa sulla free energy è una “congettura”.
Serve per suddividere idealmente gli individui, in maniera tale da
renderli sempre più diluiti, nel reale manifesto, senza credere
all’omeopatia (capisci?).
Disinnesco. Depotenziamento. Sfruttamento.
È qualcosa che accade d’insieme.
Ecco la prospettiva che ti rende accorto/a:
- tutto deve combaciare
affinché
- tu possa “credere AntiSistemicamente ('normalmente')”.
Religione,
scienza, filosofia, matematica, geometria, ingegneria, sport, politica,
chimica, alimentazione, agricoltura, spiritualità alla moda,
educazione, fisica, meccanica, etc. … costituiscono “parti
dell’assioma indimostrabile ed indimostrato, tuttavia, sempre più
radicato... poiché, resosi credibile per progressivo drenaggio
dell’alternativa sostanziale”.
Tutto deve confutare, rendere falso, il polo centrale (significato sostanziale) della “free energy”.
Pena il ritornare ad aprire, piuttosto che chiudere l’orizzonte umano (destino, origine).
Ammettendo
il moto perpetuo, di conseguenza, intravedi l’Oltre Orizzonte, ciò che
esiste al di là dell’orizzonte di facciata AntiSistemica.
Con il moto perpetuo, decade la scienza deviata e la religione deviata:
- la mortalità diventa ufficialmente “confutabile”
- non la reincarnazione ma l’immortalità, diventa ufficialmente “ammissibile”.
Ecco che, allora, ricorrendo alla “definizione ufficiale”, si trova il modo di disinnescare – in leva – ogni tipo di contesto:
- la free energy (in inglese) diventa "impossibile"
- dopo la “dimostrazione” scientifica
e
- quella molto convincente, fisica, che puoi osservare - ogni giorno - consumare il “tuo” corpo
- vivente in una “atmosfera” adatta al “consumismo” di tutto e di più.
Se vivi in una gabbia acida, progressivamente, ti ci diluisci dentro (“sparisci”).
Ma questo non significa che tu sia “morto/a (finito/a così)”.
Triangolando, anche, a partire da quello che “c’è”:
La legge della conservazione della massa è una legge fisica della meccanica classica, che prende origine dal cosiddetto postulato fondamentale di Lavoisier, che è il seguente:
"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".Link
Antoine-Laurent de Lavoisier...
Chi/che cosa si “conserva”?
La “massa”.
“Tutto si trasforma”…
Immagina:
- la conservazione
- di una “massa”
che
- “si trasforma”.
Ok?
Pensa, ora, alla “morte” come ad una:
"trasformazione".
a) il Dominio sfrutta questa “tua” proprietà
b) trasformandoti in altro (conservandoti, per sè)
c) scambiato per ciò che meglio ti mantiene asservito “qua, così”.
b) trasformandoti in altro (conservandoti, per sè)
c) scambiato per ciò che meglio ti mantiene asservito “qua, così”.
Esci, insomma, dalla porta, per rientrare dalla finestra…
Ti manifesti “qua, così”. Non nasci, ma rinasci… in quanto effetto della “conservazione per trasformazione”:
l’effetto della compresenza dominante, non manifesta, per delegazione frattale espansa... sotto al controllo della grande concentrazione di massa (Dominio).
L’ambito free energy è la tua vicenda. Narra di te.
Di quello che ti è già successo. Di ciò che non ricordi, per un motivo unico e centrale, occupato dalla portante dominante (filtro, impedenza, censura).
Se non la riconosci (la free energy),
perché “non la riconoscono ufficialmente”, non sei tu ad essere
“cieco/a”, però, lo diventi anche tu, nel tempo della stagnazione “qua,
così”.
Qualcosa che una volta era evidente, perché esistevano ancora poli del ricordo autentico, isolato e disintegrato nella storia deviata, “ora” non esiste più fisicamente, ma rimane confinato all’ambito della memoria frattale espansa.
Per questo, tu "non devi accorgerti", poiché essa è una chiave centrale al fine di ricordare…
Riesci dai luoghi comuni, abitandoli diversamente.
Accorgiti.
Ogni “disputa” è leggibile sotto ad altra prospettiva,
che utilizza la “disputa”... triangolando proprio grazie ad essa, al
fine di raggiungere una posizione panoramica della prospettiva
individuale, “lato tuo”.
Da “dove” puoi rimirare l’AntiSistema accorgendoti dell’AntiSistema, ossia, non scambiandolo per la “normalità” a cui ti abitui passivamente e “giogo forza, ma sottilmente”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1775
Nessun commento:
Posta un commento