mercoledì 2 ottobre 2013

La fine del mondo


“Ci continui a dire ultimamente che non ci resta molto tempo prima che il mondo finisca. Com’è possibile rilassarsi nella certezza della morte?”

Infatti, la mia continua enfasi che ci sia la possibilità che tutto il mondo venga distrutto ti aiuta a vivere con intensità proprio adesso perché potrebbe non esserci nessun domani.

Sei in una posizione molto speciale nella storia dell’umanità.

La gente ha sempre avuto il tempo di posporre: tu no ce l’hai. La tua situazione è unica. Usala: non per preoccuparti, perchè il farlo non impedirà al mondo di finire. Usa tutto il tempo che è rimasto per vivere così profondamente che dieci anni siano equivalenti a cento anni.

Ad un mercante veniva chiesto, “Quanti anni hai?”.
E lui ha detto “Trecento sessanta”.
L’uomo non riusciva a crederci. Gli disse “Ti prego, ridimmi. Forse non ho udito correttamente”.
Il mercante gridò e disse “Trecento sessanta anni”.
L’uomo disse, “Scusami, ma non posso crederti. Non sembri più che sessantanne!”.
Il mercante disse, “Anche tu hai ragione. Per quanto riguarda il calenario, ho sessanta anni. Ma per quanto riguarda la mia vita ho vissuto sei volte di più di chiunque altro. In sessanta anni sono riuscito a vivere trecento sessanta anni”.

Dipende dall’intensità.

Ci sono due modi di vivere.

Uno è il modo del bufalo: vive in modo orizzontale, in una linea singola. L’altro è quello del budda. Egli vive in modo verticale, in altezza e profondità. Allora ogni istante diventa una eternità. E a meno che non impari l’arte di trasformare ogni momento in una eternità, non sei stato con me: mi hai mancato.

Il mondo potrebbe finire, potrebbe anche non finire, a me non importa. Ma io continuerò ad insistere che finirà per un semplice motivo: per svegliarti. E non perdere il tuo tempo in sciocchezze, ma vivi, canta, danza, ama tanto totalmente e esageratamente che puoi; fa sì che nessuna paura interferisca, e allora non ti preoccuperai di quello che accadrà domani. Oggi è abbastanza di per sè. Se vissuto è così pieno, non lascia spazio per pensare ad altro. Se non vissuto, arrivano le preoccupazioni, arrivano le paure.
 
Non sono solo io che enfatizzo il fatto che il mondo potrebbe finire. E’ proprio una coincidenza il fatto che accanto alla mia insistenza su questo punto, la situazione mondiale supporti quello che dico. Ma Gesù Cristo, duemila anni fa diceva la stessa cosa, Gautama il Budda, duemilacinquecento anni prima diceva la stessa cosa.
E’ un vecchio mezzo per svegliarti. A meno che la tua casa sia in fiamme, non scappi via da essa. E Gesù e Gautama il Budda usavano questo mezzo, senza alcuna corrispondente realtà.

Anche io lo uso, ma non è solo un trucco. Per la prima volta, il mondo è davvero in una posizione di poter commettere un suicidio globale. Se Gautama il Budda è riuscito a svegliare due dozzine di persone, allora dovrebbe essere abbastanza semplice per me illuminare almeno un duecento, molto semplicemente, perché i suoi mezzi erano allora solo fittizi.

Il mio mezzo non è fittizio, è una realtà. La realtà sta supportando il mio mezzo in modo totale.
Sadhan, vivi e basta, ama e fa che ogni momento sia una estasi profonda. Ogni paura sparirà. E se l’intera umanità mi ascolta, forse il mondo non finirà, forse potremo continuare. Il vecchio uomo potrebbe morire e un uomo totalmente nuovo con valori freschi potrebbe sorgere a rimpiazzarlo.

Osho

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