lunedì 2 febbraio 2015

Debito greco: essere o non essere...

 Debito greco: essere o non essere...

Lunedì 2 febbraio Alexis Tsipras, neoeletto primo ministro della Grecia e leader del partito di sinistra Syriza, si incontrerà con i funzionari della UE a Bruxelles. Questo sarà il suo primo colloquio con la leadership europea. Uno dei principali argomenti dei colloqui sarà il tema della possibile rinuncia della Grecia alla politica di austerity e la rinegoziazione degli impegni presi per lo stanziamento dei prestiti avuti in precedenza dalla "troika", formata da Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale.
 
La ristrutturazione del debito della Grecia non è solo una dichiarazione di un leader di partito, ma è uno dei punti principali del programma elettorale di Syriza. Nel cosiddetto “programma di Salonicco” di Syriza, rivelato da Alexis Tsipras lo scorso 15 settembre nell'omonima città, si afferma testualmente “nell'ambito della Conferenza europea sul debito greco cancellare una quota significativa del debito”. 

Nel 1953 era stato fatto nei riguardi del debito della Germania. Pertanto si può fare anche a beneficio dell'Europa meridionale e della Grecia. Per quanto riguarda il pagamento della parte restante del debito, non dovrebbe realizzarsi sulle eccedenze del bilancio pubblico, ma sui proventi della crescita economica."

In Europa non erano pronti alla vittoria di Syriza alle elezioni, pertanto "la rinegoziazione del debito greco" non era all'ordine del giorno. Ciò significa che per la Grecia si prospetta un lungo e faticoso processo diplomatico, ritiene Yannis Mandalidis, caporedattore della testata greca Lambrakis Press Group:
Non credo che le proposte di Syriza possano trovare facilmente supporto nella UE.Per la Grecia si prospetta un lungo ed estenuante cammino. Oggi nell'opinione pubblica greca c'è la speranza che presto qualcosa possa iniziare a cambiare. I greci hannosalutato con favore il cambio digoverno. Ma in futuro una strada molto lunga attende la Grecia. Non credo che l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale accettino le proposte di Syriza. Penso addirittura che inizialmente non saranno nemmeno disposti ad accordarsi per trattativedel genere. Forse col tempo e sotto pressione alcune cose cambieranno. Ma sostanzialmentei negoziati dureranno per molto tempo.
Dichiarazioni più prudenti arrivano dall'Europa. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha dichiarato di sostenere la permanenza della Grecia nell'eurozona. Tuttavia al momento nessuno può garantire che il nuovo governo greco riesca ad ottenere la ristrutturazione del debito, ritiene Muhittin Tolga Ozsaglam, vice direttore dell'Istituto di Scienze Sociali dell'Università turca del Medio Oriente:
Syriza forma un governo di coalizione con il partito nazionalista e conservatore Anel, anch'esso movimento politicoeuroscettico. Credo che con il sostegno di questo partito Syriza cercherà di negoziare. Ma per Syriza sarà molto difficile cambiare la politica economica dell'Unione Europea.
Non vale la pena attendersi che in questo caso l'Europa cambi la sua politica finanziaria e monetaria. Sono possibili alcune piccole correzioni. Ma non ci si deve aspettare cambiamenti radicali.
Ma le dichiarazioni del nuovo governo greco non vengono trascurate. Senza attendere l'arrivo di Alex Tsipras a Bruxelles, per sondare la serietà delle intenzioni della Grecia è giunto nella capitale greca il presidente dei ministri delle Finanze dell'eurozona Jeroen Dijsselbloem. L'incontro è stata la prima occasione per i partner della Grecia della zona euro di verificare le intenzioni di Tsipras, nonostante il premier greco le avesse già rivelate prima ancora della vittoria del suo partito alle elezioni. Così il 13 gennaio, una settimana prima delle elezioni legislative in Grecia, Handelsblatt, una delle più importanti riviste economiche in Germania, aveva pubblicato una "lettera aperta" di Tsipras ai cittadini tedeschi, dove in particolare si affermava: 
Il mio partito e d io personalmente non siamo d'accordo con gli accordi di credito firmati nel maggio 2010. Non perché voi cittadini tedeschi non ci avete dato abbastanza soldi, ma perché ci avete dato molto di più di quello che c'era bisogno e il nostro governo ha ottenuto molto di più di quanto aveva il diritto di ricevere. Il denaro, che in ogni caso non aiuterà il popolo greco, era statobuttato nel "buco nero" del debito insostenibile e non chiuderà la "bolla" della crescita del debito pubblico greco, che è coperto dai contribuenti greci e tedeschi.

Farid Usmonov   


fonte: http://italian.ruvr.ru/2015_02_02/Debito-greco-essere-o-non-essere-5896/

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