Coloro che seguono la saga delle azioni
del Tesoro USA “del Belgio” sanno che il mese scorso il “compratore
misterioso” dietro Euroclear in Belgio era, come alcuni specularono,
come sempre la Cina. Ciò è più evidente nella sovrapposizione delle
partecipazioni TSY combinate di Cina e Belgio rispetto alle riserve
forex cinesi.
Ecco cosa abbiamo concluso il mese scorso:
• “Il Belgio” è, o meglio, era una facciata della Cina: SAFE, CIC o PBOC.
• Che le partecipazioni del Belgio, dopo l’impennata da 381 miliardi di dollari di un anno fa, sono cadute a soli 2532 miliardi di dollari, che la Cina scarica sopratutto nelle sue partecipazioni in Euroclear, e una volta che tale cifra torna al livello storico di circa 170-180 miliardi di dollari. il “Belgio” ritornerà ad essere il Belgio.
• La riserve valutarie della Cina sono cadute e ciò viene compensato dal maggiore calo trimestrale delle azioni del Tesoro pro-forma cinesi, scese con un record di 72 miliardi dollari a marzo, un record di 113 miliardi dollari nel trimestre.
Non è esattamente chiaro perché la Cina, che storicamente utilizza
banche offshore nel Regno Unito per le transazioni con gli Stati Uniti,
oltre alla terraferma abbia scelto il Belgio, o il motivo per cui abbia
scelto di nascondere tali operazioni in modo così rozzo, tuttavia la
recente accelerazione del deflusso di capitali dalla Cina si manifesta
con un tuffo nelle riserve forex cinesi, assieme alla liquidazione
record mensile del totale delle aziende cinesi, mostrata proprio laddove
la Cina compie gli scambi.
E mentre dobbiamo ancora avere gli
aggiornamenti da Pechino sulle sue riserve forex di aprile, sappiamo che
il suo Tesoro continua la liquidazione. Ovvero il Belgio, che questa
volta non ha un acquirente “misterisoo” dietro, ma è un venditore. Come
mostra il grafico qui sotto, dopo il record di meno 92,5 miliardi di
dollari a marzo, il “Belgio” ha venduto altri 24 miliardi di dollari ad
aprile, portando a una liquidazione totale di ben 116,4 miliardi a marzo
e aprile.
Ciò
significa che dopo l’aggiunta dalla Cina continentale di 2 miliardi di
dollari ad aprile, e dopo un aumento di 37 miliardi di dollari nel mese
precedente, al netto della liquidazione belga la Cina ha venduto ben 77
miliardi di dollari di buoni del Tesoro negli ultimi due mesi. E mentre
aspettiamo l’aggiornamento mensile delle riserve forex ufficiali cinesi,
possiamo stimare che il calo sarà di altri 50-60 miliardi di dollari ad
aprile.
La
buona notizia, per chi segue la storia dei deflussi di capitali senza
precedenti della Cina, è che dopo la discarica record “belga” di marzo,
ad aprile le vendite del Tesoro cinese sono rallentate più che nei tre
mesi precedenti.
In
altre parole, la Cina potrebbe finalmente avere per sempre sotto
controllo il problema del deflusso di capitali che, per inciso, è una
cattiva notizia per il mercato azionario cinese, perché se vero
significa che il PBOC può fare un passo indietro nella micro-gestione
del bolla del mercato azionario e “beneficiare” dei flussi di conto
corrente per compensare il conto capitale in declino.
Ma ciò che è forse
più curioso è che anche con la Cina che liquida tale massiccia quantità
di carta degli Stati Uniti, in un mercato molto illiquido, il
rendimento decennale non va lontano nei mesi di marzo o aprile. E ultima
domanda: a chi ha venduto la Cina tutta questa carta?
Tyler Durden Zerohedge 15 /06/2015
https://aurorasito.wordpress.com/2015/06/17/la-cina-si-sbarazza-di-120-miliardi-di-buoni-del-tesoro-degli-usa/
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