L’obiezione fiscale, motivata, fa cadere o svela qualunque regime, anche quello farsesco retto dall'ineletto Renzi, per conto terzi straniero.
Cittadine e cittadini di Trieste, ormai esasperati dalle istituzioni italiane si sono uniti ed hanno deciso di sospendere «i pagamenti di tutte le imposizioni fiscali dirette ed indirette dello Stato italiano, dei suoi organi, delle sue amministrazioni pubbliche e dei suoi concessionari di pubblici servizi».
Essi sono i sostenitori di "Territorio Libero di Trieste" ed hanno insieme inoltrato alla Prefettura un testo, dove comunicano la loro: “dichiarazione di obiezione fiscale motivata”. I cittadini triestini sostengono a buon diritto nazionale e internazionale, inoltre la mancanza di sovranità dello Stato italiano, in quanto "finzione politico – giuridica", che non riconoscono come legittima.
Con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia
sconfitta dovette rinunciare alla sovranità su Trieste e sull’area contermine,
che il Trattato costituì in nuovo Stato indipendente e plurilingue sotto
garanzia del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il Territorio Libero
di Trieste - Svobodno tržaško ozemlje, Slobodni teritorij Trsta, Free Territory
of Trieste, nuovo soggetto di diritto internazionale tra Italia e Jugoslavia,
plurinazionale, smilitarizzato, esonerato dal pagamento del debito italiano e
dotato di proprio seggio all’ONU. La popolazione residente acquisì pertanto la
cittadinanza del Territorio Libero.
La cittadinanza, non a caso, è uno dei diritti
fondamentali e inalienabili, e come tale non cancellabile, garantito dall’articolo
15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
I cosiddetti Alleati avevano così inteso rimediare
al grave torto che la città di Trieste aveva subito alla fine della prima
guerra mondiale, quando venne occupata militarmente dalle truppe italiane per
essere poi annessa al Regno di Italia con il Trattato di Rapallo del 1920.
Trieste, per oltre mezzo millennio città austriaca plurinazionale e principale
porto della Mitteleuropa e tra i maggiori del Mediterraneo, nei primi 25 anni
dell’occupazione italiana (definita dall’Italia “redenzione”) venne spogliata
delle sue autonomie ed ai suoi abitanti venne tolta la cittadinanza austriaca
(di nascita) ed imposta quella italiana senza diritto di autodeterminazione. Il
tutto venne accompagnato da una dura “pulizia etnica” e dalla compressione
graduale del suo Porto Franco a favore dei porti italiani concorrenti.
Lo Status giuridico del Territorio Libero di
Trieste, seppur diviso nelle due Zone A e B sotto amministrazione civile
provvisoria rispettivamente dell’Italia e della Jugoslavia, non è mai stato
modificato né dal Memorandum di Londra (puro passaggio dell’amministrazione
militare temporanea del AMGFTT - Allied Military Government of The Free
Territory of Trieste e jugoslava VUJA – Vojaška Uprava Jugoslovanske Armije, a
quelle civili di Italia e Jugoslavia), né dal successivo Trattato
italo-jugoslavo di Osimo del 1975, accordo bilaterale di spartizione del 1975
che non può abrogare quello costitutivo multilaterale del 1947.
Ed infatti il Trattato di Pace di Parigi del 10
febbraio 1947 è valido anche per l’Italia che lo ha eseguito con il Decreto
Legislativo 28 novembre 1947, numero 1430, e ratificato con la Legge numero 3054
del 25 novembre 1952, il cui articolo unico stabilisce che:
“La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato”.
La Legge 3054 del 25 novembre 1952 è diventata
esecutiva con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale numero 10 del 14 gennaio1953,
ed è ad oggi in vigore quale legge della Repubblica Italiana.
L’articolo 21 comma 2 del Decreto Legislativo 1430
del 28 novembre 1947 stabilisce che:
“La sovranità italiana sulla zona costituente il Territorio Libero di Trieste, così come esso è sopra definito cesserà con l’entrata in vigore del presente Trattato”.
Gli articoli 2 e 3 dell’Allegato VI del Trattato
di Pace garantiscono “l’integrità e l’indipendenza” e la “smilitarizzazione e
la neutralità” del Territorio Libero di Trieste, assicurate dal Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre gli articoli 4 e 5 il godimento dei
“diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” e dei “diritti civili e
politici” ai suoi cittadini riconosciuti in base all’art. 6 (cittadinanza).
In virtù delle sue stesse normative lo Stato
italiano ha affermato la propria
inesistente sovranità sulla Zona A del Territorio Libero di Trieste togliendo (nuovamente) a Trieste le sue
autonomie e assoggettandola fiscalmente al pagamento del debito pubblico
italiano, militarizzandola ed attuando una politica di graduale riduzione e
dismissione del Porto Franco internazionale di Trieste a beneficio dei porti
concorrenti della Penisola italiana.
A Trieste
esisteva l’unico vero Partito Socialista Internazionalista dei primi del ‘900,
che auspicava l’Indipendenza per Trieste, pur di non correre il rischio di
finire sotto l’Italia.
A metà del 1800 si formarono le prime correnti di
indipendentismo moderno a Trieste, sull’onda della partecipazione dei Paesi
tedeschi dello Zollverein nel finanziamento dei traffici del porto, del quale
beneficiavano anch’essi.
Per 536 anni Trieste è stata nell’Impero
austriaco, non era “sotto” ma sempre autonoma. Era “città immediata”, significa
che era alla pari con l’Austria, la Boemia, il Tirolo e tutte le Regioni e
Stati dell’Impero.
Prima era sempre stata libero Comune, a parte
brevissimi periodi di dominazioni straniere, della Serenissima e del
Patriarcato di Aquileia. A parte questi pochi anni, la città era libera ma
confederata, sia con Bisanzio, che con il Sacro Romano Impero che con il
Patriarcato e mai con la Serenissima nemica secolare e mortale.
Dopo la traduzione asseverata del Memorandum di
Londra, un giudice italiano ha stabilito che nel 1954 la zona A del Territorio Libero di
Trieste passò dall’amministrazione militare anglo-americana all’amministrazione
fiduciaria civile del Governo Italiano, senza che l’Italia potesse estendere la
sua sovranità sul territorio in questione. Il giudice ha poi affermato però contraddittoriamente che la
sovranità è stata acquisita col Trattato di Osimo del 1975, e precisamente alla
data della sua ratifica (aprile 1977).
Ma ciò non corrisponde al
vero. Il
memorandum di Londra cede la sola amministrazione
civile provvisoria al governo italiano (non alla repubblica), e il
trattato di Osimo non vale un fico secco, anche perché non è mai stato
ratificato dal parlamento italiano, ma soltanto da quello allora
jugoslavo.
Il medesimo discorso vale anche per le Venezie, annesse a suo tempo con un con un finto plebiscito dai Savoia, ma soprattutto per il Mezzogiorno d'Italia.
Gianni Lannes
riferimenti:
http://www.triestfreeport.org/wp-content/uploads/2010/09/Memorandum-of-Understandig-05.10.1954.pdf
§§§§§§§§§§
I trattati internazionali e lo status del Territorio Libero di Trieste
Il Movimento Trieste Libera è l'organizzazione che agisce per il ripristino della legalità nel Territorio Libero di Trieste, stato indipendente, neutrale e smilitarizzato munito di un porto franco internazionale istituito dal 15 settembre 1947. Per farlo, fonda tutte le sue azioni e documenti (pubblicati a questo LINK) sulle leggi e sui trattati internazionali vigenti, pubblicati di seguito.
Il Trattato di Pace con l'Italia:
Un mese prima della firma del Trattato di Pace con l'Italia, il 10 gennaio 1947, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con risoluzione S/RES/16 (1947) si dichiara garante dell'integrità e dell'indipendenza del Territorio Libero di Trieste - TLT. Il documento, in inglese e francese, si può leggere e scaricare dal sito ufficiale delle Nazioni Unite: LINK
Il 10 febbraio 1947, a Parigi, viene firmato il Trattato di Pace con l’Italia, il paese aggressore e membro dell'Asse si era arreso senza condizioni al termine della seconda guerra mondiale. Per scaricare e leggere il testo italiano del Trattato di Pace: LINK
La versione ufficiale del Trattato, in inglese, francese e russo, è pubblicata nel volume 49 della Serie dei Trattati delle Nazioni Unite: LINK
L’articolo del Trattato di Pace con l'Italia 21 sancisce la fine della sovranità italiana su Trieste all'entrata in vigore del Trattato: in base a questa disposizione, il 15 settembre 1947 viene proclamata la creazione di un nuovo Stato indipendente, il Territorio Libero di Trieste - TLT, dotato di un porto franco internazionale e governato nella prima fase del previsto regime di governo provvisorio (allegato VII) nell'attesa che il Consiglio di Sicurezza ONU nomini il suo governatore.
L'allegato VII del Trattato di Pace (Strumento per il regime provvisorio del Territorio Libero di Trieste) prevede infati che il primo Governo di Stato del Territorio Libero di Trieste sia costituito dalle truppe Alleate già presenti nell'area (britanniche e americane nella zona di amministrazione principale, jugoslave nella zona di amministrazione secondaria).
All'entrata in vigore del Trattato di Pace con l'Italia, il 15 settembre 1947, il Governo Militare Alleato del Territorio Libero di Trieste (AMG FTT) annuncia l'indipendenza con questo proclama trilingue: LINK
Numerose leggi italiane ratificano e riconoscono questo mutamento territoriale, per un elenco completo invitiamo la lettura dei documenti prodotti dal Movimento Trieste Libera: LINK
Il Memorandum d'Intesa sul Territorio Libero di Trieste
detto "di Londra":
detto "di Londra":
Il 5 ottobre 1954, a Londra, i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Italia e Yugoslavia firmano il Memorandum d'Intesa sul Territorio Libero di Trieste: con questo documento l'amministrazione militare del Territorio Libero di Trieste si conclude e diventa amministrazione civile.
Il Governo Militare Alleato cede l'amministrazioniflprovvisoria della zona principale del TLT (zona A) al governo italiano, mentre una zona di amministrazione secondaria (zona B) passa dall'amministrazione del Governo Militare Jugoslavo a quella del governo di Stato della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia.
La versione ufficiale del Memorandum, in inglese e francese, è pubblicata nel volume 235 della Serie dei Trattati delle Nazioni Unite: LINK
Con la firma del "Memorandum di Londra" sia il governo italiano che quello jugoslavo accettano quindi di rivestire un duplice ruolo: quello di governo di Stato per il proprio paese e quello di governo provvisorio di un altro Stato, ovvero il Territorio Libero di Trieste su mandato delle Nazioni Unite; il rapporto tra i tre Stati - Italia, Territorio Libero di Trieste e Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia - continua ad essere soggetto al Trattato di Pace ed alle leggi o gli accordi che ne conseguono.
Essendosi dissolta la Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, e quindi il suo governo, la sola parte del Memorandum d'Intesa sul Territorio Libero di Trieste tuttora vigente è quella che vincola il governo italiano ad amministrare la zona principale del TLT, che comprende Trieste e il suo porto franco internazionale.
Il mandato richiede infatti che siano rispettati gli articoli da 1 a 20 dell’Allegato VIII del Trattato di Pace, che istituiscono e regolano il funzionamento del Porto Franco internazionale di Trieste, ente di stato del TLT che offre molti ed importanti vantaggi economici a molti stati in Europa e nel mondo.
Questo è stato confermato dalla traduzione asseverata del documento, effettuata dal Tribunale di Trieste nell’ambito di un processo durante il quale Roberto Giurastante ha sollevato l’eccezione sul difetto di giurisdizione. Ringraziamo Roberto Giurastante per aver messo a disposizione questo documento sul suo blog, Ambiente e Legalità: LINK
Il Trattato Italo-Jugoslavo
detto "di Osimo":
detto "di Osimo":
La
versione del cosiddetto Trattato di Osimo del 1975 depositata all'ONU
(1985) in vista della ratifica del Segretariato conferma che questo è un
accordo bilaterale tra due Stati, che quindi non crea obblighi per la
comunità internazionale. Gli accordi bilaterali non possono infatti
emendare i trattati multilaterali come il Trattato di Pace con l'Italia,
determinare passaggi di sovranità che riguardano stati terzi, nel caso
specifico, il Territorio Libero di Trieste oppure violare accordi di
rango superiore, pena la loro nullià.
Vale
la pena ricordare che all'articolo 7 lo stesso TrattatoItalo-Jugoslavo
conferma che gli effetti del Memorandum d'Intesa sul Territorio Libero
di Trieste vengono meno nelle relazioni tra i due Stati(e non tra i loro
governi, che ne erano contraenti, oppure nelle relazioni con la
comunità internazionale). Quindi erano gli obblighi internazionali
stabiliti dal Trattato di Pace di Parigi a regolare i rapporti tra la
Repubblica Italiana e la Repubblica Sociale Federale di Jugoslavia (ora
dissolta), mentre l’amministrazione civile provvisoria veniva confermata
come dovere esclusivo dei governi italiano e jugoslavo, non dei due
Stati.
La
versione ufficiale del Trattato "di Osimo" in inglese e francese e
russo, è pubblicata nel volume 1466 della Serie dei Trattati delle
Nazioni Unite: LINK
(la pagina "Note by the Secretariat" spiega in inglese che la ratifica
di un trattato da parte delle Nazioni Unite non ne altera lo status
originario, confermando quindi che l'accordo Italo-Jugoslavo effetto
solo tra i due Stati contraenti).
Il Territorio Libero di Trieste ai giorni nostri:
Come accennato, la sola parte del Memorandum d'Intesa sul Territorio Libero di Trieste ancora in vigore riguarda il rapporto tra il governo italiano e l'ex zona A del TLT: questo perché Il mandato di amministrazione provvisoria assegnato al governo Jugoslavo sull’ex Zona B è decaduto quando tale governo ha cessato di esistere con la dissoluzione della Repubblica Sociale Federale di Jugoslavia.
In seguito a plebisciti e con il riconoscimento internazionale delle Repubbliche di Slovenia e di Croazia negli attuali confini (1991/92) confermato anche dello stesso Consiglio di Sicurezza con le sue risoluzioni per l’ammissione dei due Stati all’ONU, S/RES/754 (1992) e S/RES/753 (1992) - LINK - la rona secondaria del Territorio Libero di Trieste precedentemente amministrata dal dissolto governo jugoslavo è passata sotto la sovranità dei due nuovi Stati.
A proposito del riconoscimento internazionale dell'ex Zona B sotto la sovranità di Slovenia e Croazia da parte di tutti i firmatari del precedente Trattato di Pace, segnaliamo l’articolo 30.3 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati (in italiano): LINK
Queste sono le ragioni di diritto secondo le quali l’attuale Territorio Libero di Trieste corrisponde a quella che è stata la sua zona di amministrazione principale (la "zona A" come definita nel Memorandum d'Intesa di Londra del 1954) e consiste nella capitale, Trieste, il porto franco internazionale e 5 comuni minori, tuttora in regime di governo provvisorio, affidato alla responsabilità del governo italiano su mandato delle Nazioni Unite.
Nel pieno rispetto delle leggi vigenti, il Movimento Trieste Libera non ha rivendicazioni di alcun tipo contro le Repubbliche di Slovenia e Croazia o qualsiasi altro Stato e le sue azioni per il ripristino della legalità nell’attuale Territorio Libero di Trieste promuovono cooperazione, pace e stabilità internazionale.
Il 23 Ottobre 2015, con riferimento alle difese internazionali di territori e la difesa della popolazione civile della Palestina, il Consiglio di Sicurezza ha diffuso un'analisi del Segretariato Generale sulla questione ed al punto V conferma la validità dell'immutato status dell'attuale Territorio Libero di Trieste - TLT. Numero di protocollo: S/2015/809 – LINK
L'attuale Territorio Libero di Trieste (FTT - TLT - STO) e con gli stati confinanti: Italia e Slovenia:
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