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Quello dell'Amore è un tema inflazionato. Di Amore si parla nelle
canzoni, nei film, sui libri e dovunque ci si giri a guardare, eccolo
là, sempre pronto a fare capolino, il tema dell'Amore. Di Amore ho
parlato anch'io in diversi miei articoli che potete trovare in questo
blog, basta che digitiate la parola Amore sul motore di ricerca perché
possiate leggere ciò che ho pubblicato fino ad oggi, oppure potete
leggere i miei libri L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA E METAMORFOSI
SPIRITUALE, YOUCANPRINT EDIZIONI, dove si parla anche lì di Amore.
Ma occorre fare una distinzione sostanziale fra l'Amore vero e il
possesso, in quanto il primo permette la costruzione e il mantenimento
di un rapporto stabile e duraturo mentre il secondo, invece, riesce a
creare solo rapporti disfunzionali e conflitti interni.
Premesso che una storia d'Amore che nasca e sia basata sulla paura di
rimanere soli è, per ciò stesso, destinata a creare problemi durante il
suo svolgersi ed evolvere. Niente può nascere e durare se è fondato
sulla paura. Chi ha paura di rimanere solo, infatti, dovrebbe prima
risolvere il proprio conflitto con se stesso, auto-osservandosi allo
scopo di capire che, in realtà, ciò di cui ha paura non è la solitudine
ma il dover affrontare i propri demoni interiori.
Solo dopo aver affrontato e sconfitto i propri demoni interiori, ecco
che si farà pace con se stessi, si comincerà a stare bene anche da soli,
non si avrà più timore del silenzio in quanto lo stato di quiete
interiore raggiunto non verrà più riempito dai rumori e dalle voci
provenienti dalla mente. Il lavoro su di sé serve proprio a fare pulizia
interiore, ad affrontare le proprie paure discendendo fino agli inferi,
se necessario, ciò allo scopo di purificare la propria coscienza col
fuoco della consapevolezza risvegliata.
Diversamente, se non si avrà voglia di lavorare su di sé e si continuerà
a re-agire per paura di rimanere soli con se stessi, il risultato
saranno la maggior parte dei rapporti di coppia che la gente vive oggi,
caratterizzati da liti continue, infedeltà, separazioni più o meno
violente e senso del possesso nei confronti del partner.
Il possesso è un diretto derivato dalla paura di rimanere soli. In
questo contesto si sta con l'altro/a credendo sia una specie di animale
da compagnia acquistato in un negozio e, per ciò stesso, dal quale non
ci si separerà più. Ecco nascere da ciò un sentimento di possesso che
porta a considerare il partner come una sorta di "proprietà privata".
Se si osservano le coppie per strada lo si può notare. Spesso si vede
lui che abbraccia lei ma questo gesto è legato molte volte ad un senso
di appartenenza, come se la persona che abbraccia il partner volesse
dire agli altri eventuali interessati "ormai è mio/a, mettiti il cuore
in pace!".
Da questo contesto non potrà che nascere un rapporto di coppia di tipo
conflittuale, basato su continue gelosie, litigi e tradimenti. Alla base
di tutto ciò starà sempre l'insicurezza di uno o di entrambi i partner.
Se, infatti, nessuno dei due partner che s'incontrano e decidono di
stare assieme ha fatto prima un lavoro su di sé, sarà inevitabile che,
ognuno per conto suo, porti i propri conflitti all'interno del rapporto
di coppia.
Da qui si può comprendere bene quanto sia importante effettuare un
profondo ed onesto lavoro su di sé allo scopo di portare alla luce ed
eliminare tutti quei conflitti che potrebbero risultare problematici
all'interno di una relazione.
SOLO CHI E' IN AMORE CON SE STESSO E SA STARE DA SOLO POTRA' AMARE E
CONDIVIDERE LA SUA GIOIA INTERIORE CON L'ALTRO. CHI, VICEVERSA, NON SI
AMA ED ACCETTA IN TUTTE LE SUE PARTI, NON SOLO NON RIUSCIRA' A DIVENTARE
UNA PERSONA INTEGRA ED EVOLUTA MA PORTERA' I SUOI CONFLITTI ALL'INTERNO
DEL RAPPORTO DI COPPIA E, INVECE DI CONDIVIDERE LA SUA GIOIA,
DIVENTERA' UN MENDICANTE D'AMORE.
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Bisogna imparare a stare con l'altra persona, amandola ed accettandola
così com'è, condividendo i momenti passati assieme in maniera
consapevole e cercando di specchiarsi sempre nell'altro allo scopo di
evolvere e consolidare il rapporto affettivo. Per far ciò, occorrerà
lasciare l'altro/a libero/a di essere se stesso/a, senza mai esprimere
giudizi o cercare di cambiarlo/a in nessun modo.
In questo modo nessuna gelosia avrà più ragione di esistere, nessun
tradimento sarà mai attuato in quanto, in un contesto di evoluzione ed
accettazione reciproca, l'altro/a sarà parte integrante di noi e non più
una proprietà della quale essere gelosi o disfarsene quando si è stufi.
Vincenzo Bilotta
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