Nel momento in cui ogni battitura sulla tastiera diventa parte del
registro permanente di ciascuno, quando dispositivi elettronici
tracciano ogni mossa di chiunque, la possibilità di pagare in contanti
per una transazione finanziaria potrebbe essere il solo atto non
schedato possibile, a meno che, ovviamente, non sia stato registrato da
una delle onnipresenti videocamere di sicurezza.
Ma ovunque ci sono
segni che anche per quest’ultima libertà sia stato pianificato l’oblio.
Da molte parti sembra che si converga verso un sistema monetario globale
nel quale ogni compravendita, dal castello alle caramelle, sarà
registrata all’interno del crescente archivio di ogni individuo. Il
trucco è stato preparare il pubblico un passo alla volta, alla maniera
delle rane bollite in acqua riscaldata gradualmente.
“Non c’è nulla, comunque, nelle teorie monetarie standard che richieda che le transazioni siano anonime per il fisco o le forze dell’ordine.” Kenneth Rogoff, 2014
Nel 2014, l’economista di Harvard Kenneth Rogoff
(vincitore nel 2011 del Deutche Bank Prize ed ex economista in capo per
l’FMI) ha scritto ‘Costs and Benefits to Phasing Out Paper Currency’
(Costi e Benefici dell’Eliminazione Progressiva del Denaro Cartaceo)
nel quale scrive “La moneta cartacea facilita le transazioni anonime,
aiuta a nascondere attività dal governo in una maniera che potrebbe
aiutare agenti finanziari ad aggirare leggi, regole e tasse…. [E] il
denaro elettronico, in teoria, può essere tracciato dal governo”. Il 78%
della moneta circolante negli Stati Uniti è rappresentata da biglietti
da $100, e percentuali simili di piccolo/grosso taglio si vedono in
Giappone e UE.
Che le banconote di grosso taglio siano la moneta
preferita dal crimine – traffico di droga, riciclaggio, evasione fiscale
– è diventato l’argomento principale per liberarsene in favore della
moneta elettronica. Nel 2017, Rogoff pubblicò un libro sulle sue teorie,
The Curse of Cash (La Maledizione del Contante). Altri economisti autorevoli, per esempio l’ex Segretario al Tesoro Lawrence Summers hanno
similmente sostenuto l’abbandono del contante. Le discussioni si sono
focalizzate generalmente solo sui biglietti di grosso taglio, $100, $50,
forse $20. Eppure, Rogoff ha scritto chiaramente che “Il denaro fisico
dovrebbe diventare tecnologicamente obsoleto”.
Il contante è il
nemico perché la privacy è il nemico, e la privacy è il nemico perché
rende il controllo del governo più difficile. Ma la filosofia di una
società senza contante, così come è espressa, si pone contro il quarto
emendamento della costituzione degli Stati Uniti, visto che sarebbe
pressoché impossibile trovare un esempio più limpido di ‘perquisizione
irragionevole” come l’accesso garantito a tutte le transazioni
finanziarie personali da parte del governo. E scambi elettronici
veramente anonimi non avrebbero alcun valore per gli ispettori
governativi, come Rogoff asserisce chiaramente: “Una moneta elettronica
fiat anonima ha tutti gli inconvenienti di una moneta cartacea nel
facilitare evasione e attività illegali”.
CRITTOVALUTA/BITCOIN
Nessuna
delle crittovalute è veramente decentralizzata. Sono infatti
controllate dai miners (minatori), che possono praticamente riscrivere
la storia a piacimento”.
Nicholas Weaver, International Computer Science Institute, UC Berkeley, 2018.
La
crittovaluta è una forma di “denaro” al di fuori del sistema delle
banche centrali e delle carte di credito, basata sulla tecnologia
blockchain. Le transazioni finanziarie sono crittografate in maniera
tale che, in teoria, l’identità personale rimane sconosciuta. La prima
crittovaluta, Bitcoin (BTC), fu introdotta nel 2009 da un’entità
anonima, ‘Satoshi Nakamoto’. Bitcoin è ancora la cripto più conosciuta,
anche se ne sono state introdotte molte altre.
Qualsiasi motore di
ricerca vi darà velocemente più informazioni di quante chiunque non sia
un tecnomaniaco vorrebbe sapere, ma il punto qui è che le crittovalute
affermano di essere “…esterne all’influenza di banche centrali e governi”. Comunque, Bitcoin è pseudonimo, piuttosto che anonimo, nel senso che i proprietari non sono identificati come persone, ma come indirizzi Bitcoin.
Ma la supposizione ampiamente condivisa che nessuna autorità possa
collegare un indirizzo bitcoin al proprietario umano è dubbia a dir
poco. Si presume che lo stesso IRS (fisco statunitense, NdT) usi software per tracciare i Bitcoin.
Il
valore in dollari del BTC ha fluttuato all’impazzata. Il 2 gennaio 2016
valeva $375. Nemmeno due anni dopo, il 17 dicembre 2017, raggiunse
$19.783. Mentre scrivo, vale al di sotto di $3.800. Stime per il futuro
del Bitcoin variano dalla pretesa che si trovi ormai in una ‘spirale di morte’ a ‘istituzioni finanziarie ancora rialziste’. Ma nonostante le oscillazioni di valore, osservazioni sul campo lo mostrano vivo e vegeto, mentre diviene sempre più accettato all’interno della comunità degli affari ed ora in Ohio è possibile pagare le tasse statali in Bitcoin, usando terzi per trasferire BTC in dollari.
Ma
ecco la fregatura: mentre il Bitcoin viene esibito come una scappatoia
allo scrutinio del governo (nessuno ha localizzato/verificato l’entità
‘Satoshi Nakamoto’), è verosimile che sia invece creazione di interessi
governativi, una specie di lusinga per gli sprovveduti. Come suggerisce
Nicholas Weaver di Berkeley UC in un’intervista appropriatamente
intitolata “il Bitcoin è una cazzata”,
i minatori di portafogli Bitcoin potrebbero essere qualunque individuo o
collettivo. Quanto sarebbe magistralmente scaltro per una struttura di
potere governativa introdurre un nuovo sistema per via di un mitologico
rivoluzionario e farlo passare per un modo molto informato per fregarla.
Il Grande Fratello al suo meglio.
BANCHE CENTRALI, L’FMI, FINCH
Le banche centrali si precipiterebbero in soccorso offrendo una moneta digitale totalmente anonima? Certamente no. Farlo sarebbe una manna per i criminali”. Christine Lagarde, Direttore FMI, novembre 2018.
Con
questo in mente, considerate che Christine Lagarde, Direttore del Fondo
Monetario Internazionale, il 14 novembre 2018, tenne un discorso
intitolato: “Vento di cambiamento: Il Caso per una Nuova Valuta Digitale al Fintech Festival
di Singapore. La sua presentazione agli speculatori in tecnologia
finanziaria del Nuovo Mondo fu una promozione per la creazione da parte
delle banche centrali di un sistema di moneta digitale.
Il denaro
stesso, affermò, sta cambiando nella ‘rivoluzione fintech’, nella quale i
clienti si aspetteranno che la moneta sia conveniente, facile da usare,
economica, sicura, integrata con i social media e disponibile per l’uso
da persona a persona, compresi i micropagamenti. E, ovviamente,
sottolineò, protetta contro criminali e occhi curiosi. E “Lasciatemi
essere più specifica: le banche centrali dovrebbero emanare una nuova forma di moneta digitale?
(grassetto nel testo originale) Che ruolo rimarrà per il contante in
questo mondo digitale?
Lagarde chiese retoricamente, “già si vedono
cartelli nelle vetrine che dicono ‘non si accetta contante’. La domanda
di contante diminuisce – come mostrano recenti lavori dell’FMI. E fra
dieci, venti, trenta anni chi starà ancora scambiando pezzi di carta? La
moneta elettronica risponde a ciò che la gente esige e ciò che l’economia richiede.” (corsivo nell’originale).
Riguardo
al problema della privacy individuale, Lagarde provò a dimostrare che
la moneta elettronica fornisce maggiore sicurezza e tranquillità per i
consumatori, ma quando dovette ammettere che un reale anonimato
personale non può essere permesso, la sua tesi crollò per chiunque fosse
già scettico: “Le banche centrali si precipiterebbero in soccorso
offrendo una moneta digitale totalmente anonima? Certamente no.
Farlo
sarebbe una manna per i criminali.” Che fare? La soluzione della Lagarde
è di cercare un compromesso, una via di mezzo fra privacy e integrità
finanziaria. Nella via di mezzo dell’FMI le identità delle persone non
sarebbero divulgate a terzi o governi “…a meno che la legge non dovesse richiederlo” (corsivo dell’autore).
Due giorni prima del discorso della Lagarde, l’FMI aveva postato sul proprio sito una copertura dettagliata del problema, ‘Fare Luce sulla Valuta Digitale della Banca Centrale”.
RIFORMA/RESETTAGGIO FINANZIARIO GLOBALE
“Preparatevi per una moneta mondiale”
—The Economist, January 9, 1988
I
visionari del 1998 avevano in mente il 2018 per l’istituzione
dell’attesa moneta mondiale, chiamata “fenice” ai fini della
discussione. Furono inaccurati sulla data, ma i trent’anni passati
hanno avviato il mondo verso una conclusione che sarà fondamentalmente
di omogeneizzazione e controllo, e la gente sta andando ciecamente in
questa direzione come un gregge di lemming. La Banca Mondiale spinge per transazioni senza contante e lo stesso fa un collettivo di entità governative e private conosciuto come The Better Than Cash Alliance
(Coalizione ‘Meglio del Contante’), fondata dalla Citi Foundation,
Gates Foundation, Mastercard, Visa e U.S. Capital Development Fund.
Nel
2015 Il Gruppo Bilderberg
discusse l’implementazione del controllo elettronico e il denaro
elettronico ne era l’elemento motore. La BBC riferisce che ormai gli
acquisti elettronici sono più comuni di quelli in contanti e la Svezia
è già quasi completamente senza contante, mentre le critiche al sistema
si concentrano sulle difficoltà degli anziani piuttosto che sulle
potenzialità orwelliane di un controllo governativo totale. Migliaia di
svedesi si stanno facendo microchippare per facilitare le transazioni senza carta di credito.
Il dollaro statunitense è stato la valuta di riserva mondiale sin da Bretton Woods nel 1944, ma recentemente, ovunque da Forbes al Wall Street Journal a vari libri,
girano voci sul declino del dollaro e il bisogno di una riforma
monetaria globale, un resettaggio. Come sarebbe chiamata una moneta
mondiale o come dovrebbe essere sostenuta non è così cruciale quanto la
questione di bandire qualsiasi scambio finanziario invisibile agli occhi
del governo.
La valuta elettronica immaginata dalla Lagarde
diventerebbe l’unica opzione possibile. Rogoff l’ha chiarito
a dicembre 2018: “Al momento, la vera domanda è se e quando i
regolamenti internazionali estirperanno i sistemi costruiti
privatamente, che sono costosi per i governi da tracciare e monitorare”.
Il sistema che l’FMI sta pianificando sarebbe una fortezza elettronica
contro qualsiasi minaccia. Qualsiasi indizio di ribellione jeffersoniana
sarebbe rilevato in embrione e velocemente abortito.
Come ha
detto Rahm Emanuel: “Una crisi seria non deve mai andare sprecata. Ciò
che voglio dire è che è una opportunità per fare cose che prima non
pensavi di poter fare.” Grazie a messaggi su fronti multipli distribuiti
nel tempo e a disincentivi istituzionali ad usare il contante,
l’opinione pubblica ha accettato le transazioni elettroniche. Fare
l’ultimo passo, cioè rendere il sistema senza contanti assoluto,
richiederebbe semplicemente una crisi finanziaria improvvisa, magari
fabbricata, che causi stress sufficiente a indurre l’opinione pubblica a
pretendere che il governo corregga la situazione. Perchè quella
correzione non dovrebbe essere elettronica e senza contanti? Data la
direzione delle cose in questi anni passati, sembrerebbe la cosa
naturale da farsi.
Fonte: www.counterpunch.org/
14.12.2018
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da CARLO
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