Le
menzogne non si fondano solo sull’inganno di chi le diffonde e le
difende, spesso purtroppo si fondano anche sulla nostra volontà di non
vedere, di chiudere gli occhi a delle realtà troppo sgradite, sulla
nostra riluttanza ad accettare cose che rischiano di mettere in
discussione le nostre idee, la nostra vita, l’equilibrio che abbiamo
raggiunto.
Io
che scrivo, lo ribadisco ancora, non credo di essere migliore di voi
che leggete, ho solo il “vantaggio” di avere scoperto molte menzogne, di
essermi sentito ingannato troppe volte e di avere reagito decidendo di
andare avanti testardamente a capire quante altre menzogne ci vengono
propinate quotidianamente, quante altre falsità si nascondono dietro
cose che ancora oggi credo siano vere.
E
probabilmente ci sono state, ci sono e ci saranno ancora situazioni in
cui anche a me viene difficile accettare delle verità scomode, non so
quante volte anch’io ho chiuso gli occhi, in fondo è un umanissimo
meccanismo di difesa.
Ad esempio ho faticato un poco prima di rendermi conto fino in fondo della realtà e della pericolosità del progetto delle scie chimiche,
che i padroni del mondo stanno intensificando in questi giorni.
All'inizio pensavo che stavano sperimentando qualcosa in Canada (mi
preoccupavo quindi, sì, ma credevo ancora che fosse una lontana
sperimentazione), poi mi sono reso conto che stavano sperimentando anche
in Italia.
Non
è stato facile ammettere, dopo diverse titubanze, che stavano attuando
ogni tanto un bombardamento chimico-biologico sulla mia testa. Più
difficile è stato ammettere che gli aerei della morte passassero
quotidianamente col loro carico di veleni nel cielo sopra casa mia, a
volte persino uno al minuto comenella giornata odierna.
Quello
del chiudere gli occhi di fronte ad una triste o scomoda realtà è un
meccanismo istintivo, psicologico, non razionale, che può permettere di
guadagnare solo un’apparente tranquillità dell’animo, barattata in
cambio della libertà e della conoscenza. Un meccanismo che i padroni del
mondo conoscono bene ovviamente, e sfruttano frequentemente per
manipolare le masse.
Non c’è peggiore cieco di chi non vuole vedere.
Cerchiamo
però di essere sinceri con noi stessi, di renderci conto che tutti noi
cadiamo spesso in questo tranello. Forse sta capitando anche a te che
leggi in questo momento (rispetto a qualche cosa che non vuoi
assolutamente credere sia vera). Quello che riporto di seguito è un
brano tratto dal libro “Le mie Patrie” di Pearl S. Buck, un esempio
veramente illuminante di come possano operare certi meccanismi
psicologici:
“Una delle poche rabbiose discussioni che ebbi con amici cinesi fu con una giovane donna di Nanchino laureata all’Università di Chicago, dove si era specializzata in servizi sociali. In quel nostro primo inverno a Nanchino c’era stata una delle peggiori carestie, e io mi prodigavo del mio meglio nell’opera di procurar cibo e vestiti alle migliaia di derelitti accampati sulle mura della città. Così andai dalla donna, che chiameremo signora Yang, sebbene il suo nome fosse diverso (…) Portava i capelli corti e stava in una casa a due piani, di mattoni, di stile occidentale, e occidentalizzante nella mobilia (…) le parlai delle angustie dei profughi accampati sulle mura cittadine. Essa si rifiutò di credere che le loro condizioni fossero come gliele dipingevo, non mi riuscì di persuaderla a salire sulle mura per constatare de visu. La sua strada era la più moderna della vecchia città, e da essa lei non si scostava mai troppo.
‘Ho visto le cose che dite nei quartieri poveri di Chicago’ osservò con sufficienza ‘ma sono sicura che qui non esistono’.
E non ci fu verso di smuoverla per accertare la verità (…) Ella si era creato un piccolo mondo stagno tutto per sé, i cui cittadini erano tutti come lei, gente che viveva in case carine di mattoni, coi mariti occupati in qualche università, e i bambini a scuola in qualche asilo moderno. Più in là di quell’orizzonte si rifiutava di andare, forse per la paura di conoscere la Cina nei suoi vasti e tragici aspetti.”
Evidentemente
per quella giovane cinese occidentalizzata era più comodo farsi un’idea
distorta del mondo, convincersi contro ogni evidenza che certe cose
negative non ci fossero, come per tanti tedeschi era più facile e comodo
pensare che l’olocausto non stesse avvenendo, era più semplice e comodo
chiudere gli occhi, fare finta di non vedere e di non sentire.
Sono
questi dei meccanismi di “protezione” tipicamente umani che alla fine
però rischiano di bloccare ogni possibilità d’intervento sulla realtà,
anche perché quella malvagità e quella miseria che non si combatte oggi,
domani si potrebbe rivoltare contro di noi. Poteva bastare una guerra
(e in Cina in quel periodo se ne sono succedute tante) per gettare sul
lastrico la signora Yang, farle perdere tutti i suoi agi e le sue
comodità e sospingerla in mezzo alla folla degli affamati. In tal caso
essersi adoperata per rendere concreta una forma di solidarietà per i
meno abbienti le sarebbe tornato utile.
Questi
meccanismi di protezione possono a volte funzionare per il singolo,
possono andar bene al ricco benestante sicuro della prosperità della sua
fortuna, che potrebbe anche non trovarsi mai faccia a faccia con il
lato oscuro del mondo dorato in cui crede di vivere, ma di sicuro sono
dannosi per la società umana nel suo complesso, in quanto imprigionano
potenziali energie di rinnovamento.
Fate
attenzione per favore, facciamo attenzione tutti noi, nessuno escluso,
perché tutti rischiamo di essere vittime di questa forma di cecità
mentale, come accade per altre forme di pregiudizio.
Io
temo che tale meccanismo (anche in questo momento che scrivo) stia
funzionando in me, ed è difficile comprendere rispetto a quali mie idee
opera; credo di avere intrapreso una strada per liberarmi da questi
auto-condizionamenti, ma non so fino a che punto potrò mai affermare di
esserne definitivamente libero.
Sto
cercando di mettere in guardia chi mi legge, ma non sono sicuro di
essere poi così bravo a mettere in guardia me stesso; non vorrei essere
presuntuoso come tanti filosofi del passato, vorrei sperare che i miei
amici, le persone intorno a me, voi stessi che mi leggete, mi aiutaste a
sgomberare la mia mente dalle falsificazioni che non ho ancora
riconosciuto.
Sono
cosciente purtroppo che a volte anche io potrei reagire malamente di
fronte ad una persona che cerchi di aprirmi gli occhi mostrandomi un mio
errore. So di essere umano, vorrei provare a essere meno irrazionale,
ma non voglio fare finta di essere un maestro illuminato, non credo nei
guru e spero solo che ci si possa tutti guidare ed aiutare a vicenda.
Leggi anche
Nessun commento:
Posta un commento