Il mito di cartone del ’68
“Scopo della rivoluzione studentesca non è di trasformare la società, ma di rovesciarla“. Daniel Cohn-Bendit
Cohn Bendit, scrittore e politico tedesco, leader del movimento studentesco francese che diede vita al famoso 68′, sionista, europeista e mondialista convinto.
Oggi è capogruppo dei Verdi al Parlamento Europeo, nonchè uno dei presidenti dello Spinelli Group,
movimento politico europeo che riunisce una serie di personalità
politiche ed intellettuali desiderose di impegnarsi per favorire il
processo di integrazione europea.
E’ un uomo che ha messo in pratica il mantra ideologico del movimentismo degli anni ’60: sovvertire la classe dirigente per prenderne il posto, senza andare a smuovere le basi del sistema, anzi, rafforzandole con nuovi ideologismi alla moda.
Il ’68 fu una illusione ad hoc per masse distratte e desiderose di
sogni, salvo poi ritrovarsi con un pugno di mosche e un sistema
rafforzato ed ancora più opprimente. In quell'epoca nacquero il
femminismo, i movimenti gay ed ambientalisti, tutti lautamente finanziati delle élite di potere,
le stesse a cui ha fatto comodo per millenni castrare “l’altro”, anima e
corpo, saccheggiare la natura e calpestare ogni diritto fondamentale ed
inalienabile, salvo poi usarlo a conseguire i propri scopi e i soliti
luridi affari
Lo scopo è quello di inabissare la società, devastando le tradizioni,
i valori e la differenze culturali ed antropologiche che fanno di ogni
popolo, di ogni uomo, a prescindere da sesso, razza e religione, un
meraviglia unica ed inimitabile. Ciò non significa che l’ordine
preesistente fosse perfetto, innumerevoli erano e sono le sue
distorsioni e contraddizioni, ma cambiare non significa sempre
distruggere.
A quarant’anni di distanza è oramai palese ed oggettivo, ci vogliono
tutti uguali, per poterci soggiogare al meglio. Una società di automi
dediti al consumo e allo spettacolo dell’apparenza, all’immobilismo ed
al lavoro schiavizzato a basso costo.
Per creare questo mondo distopico, il primo passo da realizzare è la
distruzione dell’ordine sociale. L’obiettivo dichiarato è quello di
fondare una società “nuova”, basata sull’ugualianza e sui diritti, in
cui ogni differenza di storia, cultura, appartenenza geografica,
identità sessuale di ogni singolo individuo verrà cancellata e/o usata
per portare avanti il progetto elitario di dominio.
Ci stanno riuscendo. Il capitale è la loro arma di distruzione di massa.
La paura e il dividi et impera i loro stemmi imprescindibili.
Dal ’68 a seguire migliaia di persone sono state usate per cementare
le fondamenta essenziali per l’istaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Ingannati dai miti preconfezionati che il potere camuffava sotto mentite
spoglie rivoluzionarie, un esercito di persone (in buona fede per
carità) ha imbracciato l’armi, marciando al ritmo scandito dal nemico in
capo al corteo, contribuendo all’autodistruzione sociale e alla
creazione di quell’ipnosi di massa e neuroschiavismo da cui non ci siamo
ancora destati.
“Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene
insegnata, la storia ad usum delphini, e la storia segreta, dove si
trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa”.
Honoré de Balzac – Le illusioni perdute
Italo Romano
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